Ultimamente pensavo al fatto che rispetto ad un tempo faccio molta più fatica a trovare recensioni che mi spingano alla lettura di un libro.
E non parlo delle recensioni dei blogger, che per loro natura devono essere argomentate, ma parlo dei siti specializzati che rispetto ad un tempo si limitano alle news ed a poco altro.
Sono finiti i tempi in cui le recensioni in calce sotto un libro cercato su Amazon o Ibs valevano qualcosa e scusatemi se oggi non riesco a dare la minima credibilità ad un giudizio spesso tranciante di una sola stelletta sotto un romanzo classico, magari digitato dalla stessa mano che ha dato cinque stellette ad un romanzo di Fabio Volo o alle Cinquanta Sfumature.
Con questo che voglio dire?
Voglio dire che non tutti abbiamo i mezzi per fare una recensione ed io stesso potrei non averli, ed ecco perché parlare di un libro mi è diventato così difficile.
Empatizzo troppo con l'autore, forse.
Chi sono io per poter criticare qualcuno che ha speso mesi o anni per creare un'opera?
Ho i mezzi per farlo?
Li abbiamo tutti quanti in questo momento storico in cui le stelline rappresentano il miglior modo per dimostrare di aver gradito o meno qualcosa?
Faccio questa premessa perché il titolo del post è fuorviante e quindi potrebbe spingere qualcuno che magari non ha voglia di leggere quello che sto scrivendo, ad una invettiva velocissima nei miei confronti.
Quindi meglio mettere le mani avanti e premettere che il mio è un titolo provocatorio.
Perché io amo Neil Gaiman.
Sandman è il fumetto preferito della mia post-adolescenza.
Ne rileggo alcuni passaggi più volte l'anno e me ne innamoro sempre di più.
American Gods è un romanzo bellissimo, con alcuni difetti secondo me, ma nonostante un finale per me troppo veloce e tirato via, ha dato piena dimostrazione del talento e della capacità di scrittura di Neil.
Uno dei pochi che potrebbe abbeverarsi dalla pozza dei miti e soprattutto uno dei pochi ad avere una cultura enciclopedica per tutto ciò che concerne miti e leggende.
American Gods è però l'unico vero romanzo per adulti che ha scritto.
Ed è per questo che mi incazzo.
Vengo dalla lettura di L'oceano In Fondo Al Sentiero e come sempre rimango conquistato dalla sua prosa lirica e dalla sua conoscenza del fantasy, ma allo stesso tempo mi chiedo perché scrivere solo romanzi per bambini.
Non sto sminuendo il genere, sia chiaro.
Ho amato da impazzire Le Cronache di Narnia, Lo Hobbit e ritengo La Storia Infinita uno dei capisaldi delle mie letture.
Coraline, Stardust e Il Figlio Del Cimitero ( che io adoro ) sono tre romanzi di Neil Gaiman che consiglio senza riserve perché sono bellissimi per tutti coloro che come me amano il fantasy e le fiabe con una spruzzata di nero, ma allo stesso tempo si limitano a pungolarti e mai a colpirti e farti male davvero.
So che Neil potrebbe.
Già in Sandman ne ha dato più di una dimostrazione con la creazione di un personaggio come Il Corinzio o con tutto il ciclo di Casa Di Bambola.
Noi amanti del fantasy più adulto abbiamo bisogno di te, Neil.
Non deluderci.
Buon Anno a tutti,
Alla Prossima!
E non parlo delle recensioni dei blogger, che per loro natura devono essere argomentate, ma parlo dei siti specializzati che rispetto ad un tempo si limitano alle news ed a poco altro.
Sono finiti i tempi in cui le recensioni in calce sotto un libro cercato su Amazon o Ibs valevano qualcosa e scusatemi se oggi non riesco a dare la minima credibilità ad un giudizio spesso tranciante di una sola stelletta sotto un romanzo classico, magari digitato dalla stessa mano che ha dato cinque stellette ad un romanzo di Fabio Volo o alle Cinquanta Sfumature.
Con questo che voglio dire?
Voglio dire che non tutti abbiamo i mezzi per fare una recensione ed io stesso potrei non averli, ed ecco perché parlare di un libro mi è diventato così difficile.
Empatizzo troppo con l'autore, forse.
Chi sono io per poter criticare qualcuno che ha speso mesi o anni per creare un'opera?
Ho i mezzi per farlo?
Li abbiamo tutti quanti in questo momento storico in cui le stelline rappresentano il miglior modo per dimostrare di aver gradito o meno qualcosa?
Faccio questa premessa perché il titolo del post è fuorviante e quindi potrebbe spingere qualcuno che magari non ha voglia di leggere quello che sto scrivendo, ad una invettiva velocissima nei miei confronti.
Quindi meglio mettere le mani avanti e premettere che il mio è un titolo provocatorio.
Perché io amo Neil Gaiman.
Sandman è il fumetto preferito della mia post-adolescenza.
Ne rileggo alcuni passaggi più volte l'anno e me ne innamoro sempre di più.
American Gods è un romanzo bellissimo, con alcuni difetti secondo me, ma nonostante un finale per me troppo veloce e tirato via, ha dato piena dimostrazione del talento e della capacità di scrittura di Neil.
Uno dei pochi che potrebbe abbeverarsi dalla pozza dei miti e soprattutto uno dei pochi ad avere una cultura enciclopedica per tutto ciò che concerne miti e leggende.
American Gods è però l'unico vero romanzo per adulti che ha scritto.
Ed è per questo che mi incazzo.
Vengo dalla lettura di L'oceano In Fondo Al Sentiero e come sempre rimango conquistato dalla sua prosa lirica e dalla sua conoscenza del fantasy, ma allo stesso tempo mi chiedo perché scrivere solo romanzi per bambini.
Non sto sminuendo il genere, sia chiaro.
Ho amato da impazzire Le Cronache di Narnia, Lo Hobbit e ritengo La Storia Infinita uno dei capisaldi delle mie letture.
Coraline, Stardust e Il Figlio Del Cimitero ( che io adoro ) sono tre romanzi di Neil Gaiman che consiglio senza riserve perché sono bellissimi per tutti coloro che come me amano il fantasy e le fiabe con una spruzzata di nero, ma allo stesso tempo si limitano a pungolarti e mai a colpirti e farti male davvero.
So che Neil potrebbe.
Già in Sandman ne ha dato più di una dimostrazione con la creazione di un personaggio come Il Corinzio o con tutto il ciclo di Casa Di Bambola.
Noi amanti del fantasy più adulto abbiamo bisogno di te, Neil.
Non deluderci.
Buon Anno a tutti,
Alla Prossima!