Player One è un piccolo Cult.
Player One è una gemma nascosta, un Easter Egg della letteratura, un romanzo che è molto più famoso nella comunità virtuale che in quella fisica.
Ernest Cline ha scritto quello che è a tutti gli effetti il romanzo di una generazione, quella Pop degli anni '80 in salsa Nerd.
Una generazione che di suo, su Internet è piuttosto presente.
Ed ecco spiegato il Tam Tam mediatico, che ha reso a tutti gli effetti l' opera di Ernest Cline un piccolo Cult.
Il fatto di strizzare l' occhio così tanto a tutti i trentenni e i quarantenni di adesso è un po' il pregio ed il difetto di quest' opera.
Pregio perché il lato nostalgico prende il sopravvento in maniera commovente, difetto perché le nuove generazioni saranno come minimo spiazzate dal narrare dell' opera, così pregna di citazioni e riferimenti alla cultura Pop degli anni '80.
Ma credo che a Ernest Cline importasse poco di accalappiare lettori, voleva narrare una storia che parlasse delle sue passioni, dei suoi divertimenti, dei suoi ricordi.
Lo capisco, io stesso fatico ad essere un uomo del mio tempo riguardo alcune passioni.
Per molte cose sono rimasto fermo agli anni '80 - 90 anch' io, videogiochi e fumetti in primis, essendo di fatto un Retrogamer ed un retrolettore ( neologismo appena coniato dal sottoscritto ) dipendente.
Probabilmente se fossi uno scrittore, mi troverei più a mio agio a parlare del passato che del presente.
Ma tralasciamo le cose personali, di cui immagino non fotta niente a nessuno e parliamo del romanzo.
Via con la trama :
" Il mondo è un brutto posto. Wade ha diciotto anni e trascorre le sue giornate in un universo virtuale chiamato OASIS, dove si fa amicizia, ci si innamora, si fa ciò che ormai è impossibile fare nel mondo reale, oppresso da guerre e carestie. Ma un giorno James Halliday, geniale creatore di OASIS, muore senza eredi. L'unico modo per salvare OASIS da una spietata multinazionale è metterlo in palio tra i suoi abitanti: a ereditarlo sarà il vincitore della più incredibile gara mai immaginata. Wade risolve quasi per caso il primo enigma, diventando di colpo, insieme ad alcuni amici, l'unica speranza dell'umanità. Sarà solo la prima di tante prove: recitare a memoria le battute di Wargames, penetrare nella Tyrell Corporation di Blade Runner, giocare la partita perfetta a Pac-Man, sfidare giganteschi robot giapponesi e così via, in una rassegna di missioni di ogni tipo, ambientate nell'immaginario pop degli anni '80, a cui OASIS è ispirato. "
Player One è a tutti gli effetti un' avventura virtuale in chiave romanzesca.
E' praticamente un Gameplay, giocato attraverso la penna dal romanziere.
La prefazione ci suggerisce già molto della trama.
Cline ci racconta di un mondo di merda, un mondo di scarsa vivibilità e scarse risorse, di divisione sempre più netta tra ricchi e poveri, con quest' ultimi costretti a vivere nelle cataste, ovvero Camper impilati uno sopra l' altro in condizioni che definire umane è fargli un complimento.
L' unico modo che gli abitanti hanno di sfuggire a tale distopia è quello di indossare guanti aptici e una tuta e connettersi ad OASIS, un vero e proprio universo virtuale, creato da un eccentrico quanto geniale creatore di videogiochi, James Halliday.
James Halliday in questo mondo virtuale ha inserito tutte le sue passioni e i suoi mondi immaginari preferiti, quasi tutti tratti dalla cultura Pop anni ' 80.
E' così sarà facile trovare mondi ispirati a Videogiochi, Film, Anime, Musica e Letteratura tutte inerenti gli anni '80 insieme ad altre opere prevalentemente Nerd.
Da Star Trek a Star Wars, dal Signore Degli Anelli a D & D, per quello che è un vero e proprio tripudio di icone del periodo che hanno rappresentato l' infanzia e l' adolescenza del suo creatore.
OASIS sostituirà quasi in tutto e per tutto la realtà, sarà il posto ideale in cui fuggire, sarà il posto in cui vivere, amare, persino studiare.
E' così sarà per tutti gli abitanti del globo, compreso Wade il protagonista di questa storia.
Il romanzo inizia con la morte di Halliday e il suo video testamentario, in cui metterà in palio proprio OASIS.
Lo scopo di tutti i partecipanti sarà di trovare le tre chiavi che apriranno le tre porte che condurranno all' Easter Egg di Halliday, nascosto proprio in uno degli anfratti di questo immenso pianeta virtuale.
A guidare e contendersi la ricerca vi saranno i cosiddetti Gunter ovvero i cacciatori virtuali dell' Easter Egg divisi in Clan o singolarmente e una spietata multinazionale denominata IOI interessata al mondo virtuale per scopi puramente egoistici e commerciali.
Wade è un Gunter, ovvero uno dei tanti cacciatori che avrà come unico scopo di trovare l' Easter Egg prima della IOI.
Riusciranno Wade aka Parzival e gli altri Gunter protagonisti ( Arte3mis ed Aech ) ad impedire alla IOI di trovare l' Easter Egg per prima?
Considerato che i secondi useranno mezzi impropri e potranno contare sulle risorse di una Multinazionale, non sarà facile. :-p
Diciamolo subito, la distinzione tra bene e male è piuttosto manieristica e netta, tanto da ricalcare pienamente il periodo a cui vuole ispirarsi.
Per il resto, ci troviamo davanti un libro piuttosto coinvolgente e che per gran parte della narrazione fila via come un treno.
Bellissime le citazioni, che nel corso dell' opera diventano parte integrante della trama.
Da Blade Runner a War Games, passando per Videogiochi come Joust, Tempest , Black Tiger e Pac - Man, Ernest Cline ci trascina inesorabilmente in un' avventura incredibile dal sapore retrò.
Le prime 300 pagine sono straordinarie e mi hanno conquistato in maniera commovente, meno convincente l' ultima parte, un po' troppo contorta e con l' ausilio della presenza di una sorta di Deus Ex Machina, che mi ha dato un po' fastidio.
Forse e dico forse, Cline avrebbe dovuto e potuto narrarci di più del mondo reale, che viene semplicemente descritto e non raccontato, ma evidentemente non era granchè interessato all' argomento.
Pollice verso anche per il finale, che personalmente mi è parso piuttosto fiacco e privo di mordente oltre che scontatissimo, ma questo è normale, sarebbe strano il contrario in una storia del genere.
In un videogioco o in un Anime vecchio stampo, il cattivo quasi mai vince.
Appunto quasi. :-P ( almeno lascio qualche dubbio).
Ma tutto ciò non inficia per nulla il valore dell' opera, che personalmente mi sento di consigliare.
Certo, se non vi piacciono gli anni '80, i mondi virtuali in cui i personaggi vivono, combattono e muoiono come in un MMORPG tipo World Of Warcraft ed affini, statevene alla larga.
Per tutti gli altri, compratelo e preparatevi a partire con la DeLorean o con l' X-Wing verso OASIS. :-)