Sono sempre stato un appassionato piuttosto atipico per quel che concerne la Formula Uno.
Atipico, perché non ho mai tifato Ferrari.
Non so perché, forse perché gli anni '80 sono stati i più avari di vittorie per la scuderia di Maranello o perché volevo differenziarmi dagli amici, fatto sta che in quel periodo stravedevo per la Williams, forse perché insieme alla McLaren era la macchina più competitiva del periodo.
In tal senso ricordo sempre con il sorriso un aneddoto.
Ho un amico nonché ex compagno di scuola e di banco, che di Formula Uno ne sa a pacchi.
Tutte le volte che ci incontriamo finiamo almeno a parlare una mezz' ora di Formula Uno e di Ferrari visto che ne è un grandissimo tifoso, ed ogni volta mi ricorda e ricorda a tutti coloro che in quel frangente sono in nostra compagnia, che sono stato l' unico che quell' anno in cui lui andò a Monza per vedere la gara, gli chiese come Souvenir il cappello della Williams, con somma perplessità ogni volta di tutti i presenti.
Io non ci vedo nulla di così scandaloso. :-P
Con il tempo comunque mi sono progressivamente allontanato da questo Sport, vuoi per la mancanza di carisma dei suoi protagonisti ma anche per quell' inesorabile calo di spettacolarità della Formula Uno odierna, che solo con la pioggia ritrova un po' dell' antico fascino.
Parliamoci chiaro: Alonso, Vettel e Hamilton sono grandissimi piloti ma i tempi del primo Schumi, di Senna, Mansell, di Nelson Piquet e di Prost sono lontanissimi.
Sono lontanissimi anche i tempi della rivalità e di quell' incredibile campionato di cui ci parla il film di Ron Howard, Rush.
Ambientato nel 1976 ( l' anno della mia nascita ), Rush racconta principalmente la rivalità tra i due piloti che si giocarono la vittoria del campionato di quell' anno, Niki Lauda e James Hunt.
Due persone e due piloti diversissimi, non solo per quel che concerne la guida, ma anche per stile di vita.
Niki Lauda è la metodica fatta persona, non a caso era soprannominato Il Computer.
Serio, preciso, puntiglioso tanto da essere antipatico a molti, proprio per la sua serietà e per la sua costanza che lo rendeva freddo e scostante, quanto arrogante e sicuro di sé.
James Hunt era genio e sregolatezza.
Veloce e irruente in pista, come nella vita.
Belle donne, Alcool, non si faceva mancare nulla.
Ron Howard rende entrambi i personaggi alla perfezione, non parteggiando né per l' uno né per l' altro, raccontando in maniera didascalica e precisa quella spettacolare rivalità, compreso il terribile incidente di cui sarà sfortunato protagonista Niki Lauda, quando ci rimise mezza faccia a causa delle ustioni.
Un Film bellissimo, anche per i non amanti della Formula Uno.
Perché in questo Film si vedranno pochi tecnicismi e meccanica, e molto di quello che questi due personaggi erano fuori dalla pista.
E della personalità, del carattere e del carisma dei due personaggi, che il Film parla più che delle corse in sé, che comunque ci sono, ma che passano quasi in secondo piano rispetto all' introspezione psicologica dei due protagonisti.
Due ore che passano in gran fretta, al contrario di un moderno Gran Premio di adesso, dove superata la partenza, il sonno prende il sopravvento.
Ron Howard ci regala un Film riuscitissimo, ben recitato e con una gran bella storia.
Certo ci sono delle scene romanzate piuttosto stucchevoli, ma sono una minima parte, perché per il resto è un Film che funziona in maniera perfetta, anche per quel che riguarda la fisionomia degli attori e la cura dei dettagli, tanto che sembra davvero di essere nel 1976.
Anche il terribile incidente di Lauda è tale e quale alla realtà ed ancora adesso fa venire i brividi.
Sono contento di averlo recuperato e non posso che consigliarlo a tutti.
1976, grande annata. ;-)
Atipico, perché non ho mai tifato Ferrari.
Non so perché, forse perché gli anni '80 sono stati i più avari di vittorie per la scuderia di Maranello o perché volevo differenziarmi dagli amici, fatto sta che in quel periodo stravedevo per la Williams, forse perché insieme alla McLaren era la macchina più competitiva del periodo.
In tal senso ricordo sempre con il sorriso un aneddoto.
Ho un amico nonché ex compagno di scuola e di banco, che di Formula Uno ne sa a pacchi.
Tutte le volte che ci incontriamo finiamo almeno a parlare una mezz' ora di Formula Uno e di Ferrari visto che ne è un grandissimo tifoso, ed ogni volta mi ricorda e ricorda a tutti coloro che in quel frangente sono in nostra compagnia, che sono stato l' unico che quell' anno in cui lui andò a Monza per vedere la gara, gli chiese come Souvenir il cappello della Williams, con somma perplessità ogni volta di tutti i presenti.
Io non ci vedo nulla di così scandaloso. :-P
Con il tempo comunque mi sono progressivamente allontanato da questo Sport, vuoi per la mancanza di carisma dei suoi protagonisti ma anche per quell' inesorabile calo di spettacolarità della Formula Uno odierna, che solo con la pioggia ritrova un po' dell' antico fascino.
Parliamoci chiaro: Alonso, Vettel e Hamilton sono grandissimi piloti ma i tempi del primo Schumi, di Senna, Mansell, di Nelson Piquet e di Prost sono lontanissimi.
Sono lontanissimi anche i tempi della rivalità e di quell' incredibile campionato di cui ci parla il film di Ron Howard, Rush.
Ambientato nel 1976 ( l' anno della mia nascita ), Rush racconta principalmente la rivalità tra i due piloti che si giocarono la vittoria del campionato di quell' anno, Niki Lauda e James Hunt.
Due persone e due piloti diversissimi, non solo per quel che concerne la guida, ma anche per stile di vita.
Niki Lauda è la metodica fatta persona, non a caso era soprannominato Il Computer.
Serio, preciso, puntiglioso tanto da essere antipatico a molti, proprio per la sua serietà e per la sua costanza che lo rendeva freddo e scostante, quanto arrogante e sicuro di sé.
James Hunt era genio e sregolatezza.
Veloce e irruente in pista, come nella vita.
Belle donne, Alcool, non si faceva mancare nulla.
Ron Howard rende entrambi i personaggi alla perfezione, non parteggiando né per l' uno né per l' altro, raccontando in maniera didascalica e precisa quella spettacolare rivalità, compreso il terribile incidente di cui sarà sfortunato protagonista Niki Lauda, quando ci rimise mezza faccia a causa delle ustioni.
Un Film bellissimo, anche per i non amanti della Formula Uno.
Perché in questo Film si vedranno pochi tecnicismi e meccanica, e molto di quello che questi due personaggi erano fuori dalla pista.
E della personalità, del carattere e del carisma dei due personaggi, che il Film parla più che delle corse in sé, che comunque ci sono, ma che passano quasi in secondo piano rispetto all' introspezione psicologica dei due protagonisti.
Due ore che passano in gran fretta, al contrario di un moderno Gran Premio di adesso, dove superata la partenza, il sonno prende il sopravvento.
Ron Howard ci regala un Film riuscitissimo, ben recitato e con una gran bella storia.
Certo ci sono delle scene romanzate piuttosto stucchevoli, ma sono una minima parte, perché per il resto è un Film che funziona in maniera perfetta, anche per quel che riguarda la fisionomia degli attori e la cura dei dettagli, tanto che sembra davvero di essere nel 1976.
Anche il terribile incidente di Lauda è tale e quale alla realtà ed ancora adesso fa venire i brividi.
Sono contento di averlo recuperato e non posso che consigliarlo a tutti.
1976, grande annata. ;-)