Ultimamente sono più presente su Instagram che altrove ( a proposito, se vi va aggiungetemi ).
Una delle ultime foto che ho postato è stata quella di una lumaca che da un paio di giorni tentava di arrampicarsi nel muro fino a trovarsi in direzione proprio della mia finestra.
Purtroppo da allora l'ho persa di vista.
Starà scrivendo la propria storia o starà percorrendo la sua strada con la sua calma ammirevole ed infinita.
Forse è caduta ed è morta.
Forse ha raggiunto la finestra ed è dentro casa mia.
Nascosta.
Chi lo sa.
Forse arriverà fino al mio letto e mi entrerà in bocca ( la mia naturale inclinazione orrorifica viene sempre fuori).
Quello che so è che ha risvegliato molti dei miei ricordi di infanzia.
E' strano dirlo, ma erano anni che non vedevo una lumaca.
Ero così preso da altre faccende che a volte non mi accorgo della vita che mi sta intorno.
Io e miei amici da piccoli eravamo ossessionati dalle lumache.
Passavamo pomeriggi interi a cercarle in ogni anfratto possibile del cortile, dietro ogni pianta selvaggia, sotto le mattonelle traballanti ed in ogni angolo possibile ed inimmaginabile.
Esploravamo giardini abbandonati, aiuole, marciapiedi, ma soprattutto eravamo attirati dalla grande casa con annesso giardino dove viveva la nostra nemesi.
Che era anche il nostro territorio preferito di caccia.
Che era anche il posto in cui più spesso ci cadeva il pallone e quindi si correva il rischio e si andava a recuperarlo scavalcando il grande muro ( lo facevano i più grandi che poi ne approfittavano e rubavano l'uva fragola che cresceva radente il muro).
Noi che eravamo piccoli e quindi bassi non potevamo certo scavalcare il muro e quindi per entrare ci toccava aspettare che la saracinesca venisse aperta.
E quando succedeva... si andava a caccia.
Era un po' come una caccia al tesoro, un po' come trovarsi in compagnia di Sandokan e Yanez nelle loro avventure, con quell'occhio sempre attento a non perdere di vista la serranda ( che si abbassava automaticamente ) e l'ingresso della casa.
Con il cuore in gola, ma al contempo esaltati.
Infilavamo le lumache trovate in delle scatole, come fossero dei piccoli gioielli o come dei preziosi minerali trovati nella terra.
Poi improvvisamente l'avvio del motore della saracinesca e l'arrivo della nostra nemesi con il bastone della scopa in mano pronta a picchiarci e a chiuderci dentro ci riportava alla realtà.
E noi via, correndo, con il nostro prezioso carico in mano e cercando disperatamente di uscire prima che la saracinesca si chiudesse, come novelli Indiana Jones o qualsiasi altro avventuriero di quel periodo.
Quella signora, che poi nemesi non era, ma temeva semplicemente che gli calpestassimo le piante ed i fiori o che volessimo fare vandalismo, morì pochi anni dopo.
Incredibile come una semplice lumaca in un giorno qualunque di ottobre, sia riuscita a farmi ripensare a lei.
Una delle ultime foto che ho postato è stata quella di una lumaca che da un paio di giorni tentava di arrampicarsi nel muro fino a trovarsi in direzione proprio della mia finestra.
Purtroppo da allora l'ho persa di vista.
Starà scrivendo la propria storia o starà percorrendo la sua strada con la sua calma ammirevole ed infinita.
Forse è caduta ed è morta.
Forse ha raggiunto la finestra ed è dentro casa mia.
Nascosta.
Chi lo sa.
Forse arriverà fino al mio letto e mi entrerà in bocca ( la mia naturale inclinazione orrorifica viene sempre fuori).
Quello che so è che ha risvegliato molti dei miei ricordi di infanzia.
E' strano dirlo, ma erano anni che non vedevo una lumaca.
Ero così preso da altre faccende che a volte non mi accorgo della vita che mi sta intorno.
Io e miei amici da piccoli eravamo ossessionati dalle lumache.
Passavamo pomeriggi interi a cercarle in ogni anfratto possibile del cortile, dietro ogni pianta selvaggia, sotto le mattonelle traballanti ed in ogni angolo possibile ed inimmaginabile.
Esploravamo giardini abbandonati, aiuole, marciapiedi, ma soprattutto eravamo attirati dalla grande casa con annesso giardino dove viveva la nostra nemesi.
Che era anche il nostro territorio preferito di caccia.
Che era anche il posto in cui più spesso ci cadeva il pallone e quindi si correva il rischio e si andava a recuperarlo scavalcando il grande muro ( lo facevano i più grandi che poi ne approfittavano e rubavano l'uva fragola che cresceva radente il muro).
Noi che eravamo piccoli e quindi bassi non potevamo certo scavalcare il muro e quindi per entrare ci toccava aspettare che la saracinesca venisse aperta.
E quando succedeva... si andava a caccia.
Era un po' come una caccia al tesoro, un po' come trovarsi in compagnia di Sandokan e Yanez nelle loro avventure, con quell'occhio sempre attento a non perdere di vista la serranda ( che si abbassava automaticamente ) e l'ingresso della casa.
Con il cuore in gola, ma al contempo esaltati.
Infilavamo le lumache trovate in delle scatole, come fossero dei piccoli gioielli o come dei preziosi minerali trovati nella terra.
Poi improvvisamente l'avvio del motore della saracinesca e l'arrivo della nostra nemesi con il bastone della scopa in mano pronta a picchiarci e a chiuderci dentro ci riportava alla realtà.
E noi via, correndo, con il nostro prezioso carico in mano e cercando disperatamente di uscire prima che la saracinesca si chiudesse, come novelli Indiana Jones o qualsiasi altro avventuriero di quel periodo.
Quella signora, che poi nemesi non era, ma temeva semplicemente che gli calpestassimo le piante ed i fiori o che volessimo fare vandalismo, morì pochi anni dopo.
Incredibile come una semplice lumaca in un giorno qualunque di ottobre, sia riuscita a farmi ripensare a lei.
È un racconto veramente carino.
RispondiEliminaLa storia della lumaca mi ha ricordato un film horror/trash che vidi molto tempo fa con protagoniste proprio queste "letali" creature.
Fammi sapere il titolo che lo recupero sicuramente.
EliminaGrazie. :-)
Dovrebbe essere "Slugs - Vortice d'orrore".
EliminaTi ringrazio!
EliminaLo cerco subito. :-)
Ciao Pirk, bello il tuo racconto sulle lumache. Noi invece avevamo l'ossessione con le lucertole.
RispondiEliminaUn saluto
Exogino
Non credere, abbiamo avuto pure quella ed anche quella per le formiche ( li chiudevamo dentro le scatole dei formaggini e li lasciavamo a combattersi ).
EliminaDa bambini si è sadici, c'è poco da fare.
Grazie per il commento e per la visita. :-)
E magari lei cacciava le lumache per mangiarle, eh!
RispondiEliminaSono tra le poche cose che non mangio.
Noi facevamo di peggio, con le lumache, oggi me ne pento.
Bellissimo, questo post.
Amo i ricordi.
Moz-
Non credere, anch'io.
EliminaLe ho sezionate anche al microscopio. ahaahahah
*___*
EliminaMoz-
Spero di non averti schockato. :-P
EliminaEh, sì, a volte basta davvero poco a scatenare un ricordo quando siamo nella situazione psicologica adatta.
RispondiEliminaComunque, quelle che voi nel resto di Italia chiamate lumache qua in Toscana le chiamiamo esclusivamente chiocciole. Le lumache per noi sono esclusivamente quelle senza casa sul dorso.
Questo per dire che anche io da piccolo ero affascinato dalle chiocciole, che ho sempre trattato benissimo. Ma ancor di più mi piacevano quelli che nella mia area geografica chiamiamo "martinacci", che sono quelle chiocciole più grandi dal guscio marrone. Ne avevo anche eletto uno ad animale domestico :-)
Noi chiocciole chiamavamo quelle più grandi con il dorso a punta.
EliminaCercavamo anche quelle senza "casa" che in genere si annidavano nei posti più umidi, però ci facevano un po' più senso.
A dir la verità mi fan un po' ribrezzo, soprattutto pensando a quelli che le mangiano..
RispondiEliminaSu questo ti quoto.
EliminaNemmeno io ho mai voluto assaggiarle.
La mia nonna materna le mangiava anche crude.
RispondiElimina(e io, che sono vegetariano, ogni tanto faccio un'eccezione alla regola e le mangio, cosi' come le rane)
A me come cibo fanno senso.
EliminaMi sono sempre rifiutato di mangiarle a priori, pur se tutti mi dicevano e mi dicono ancora che sono molto buone.
Io invece da piccolo cacciavo le lucertole, quanto me ne pento adesso.
RispondiEliminaEri un bambino, con la testa di un bambino quindi direi che sono comportamenti abituali.
EliminaC'è poco di cui pentirsi. :-)
Mi sono rivisto nel tuo post... Anche io davo la caccia alle lumache, tanto tempo fa :)
RispondiEliminaDavvero?
EliminaMa sì, in fondo siamo tutti un po' pazzi, vero?
Aahahah
Vicino la mia casa in collina c'è un tutt'un bosco, per cui da bambino coi miei si facevano delle vere e proprie battute di caccia alle lumache (a proposito: lo sai che la legge prescrive il quantitativo che puoi prendere? altrimenti vieni multato).
RispondiEliminaPerò mangiarne assolutamente: mi fanno veramente senso. Sono insetti e peraltro del tipo più schifoso (bavoso e caccoso).
Comunque nella bava di lumaca è contenuto un antitumorale. Lo so perché nel Dipartimento di Chimica Analitica di Torino ce n'era un barattolo che veniva usato per le analisi...
Le battute di caccia le facevano anche gli adulti quando facevamo le " scampagnate " a Pasquetta.
EliminaIo mai assaggiate.
Sì, ero a conoscenza della bava di lumaca perché una volta vidi un video su youtube però era un video sulla medicina in uso nel periodo della guerra o anche precedente, non ricordo bene.
Grazie delle nozioni comunque.- :-)
Carino e delicato questo racconto, è sempre bello quando un particolare apparentemente insignificante risveglia dei ricordi di infanzia.
RispondiEliminaCollegandomi a quello che hai scritto da me, avresti dovuto sporgerti dalla finestra e fare un bel selfie con la lumaca. :D
ciaooo
Ahaahah, ho preferito fare la foto a lei, è meglio.
EliminaFidati. :-)
Rieccomi per assegnarti un premio che ritengo pienamente meritato...Passa da me per maggiori delucidazioni:
RispondiEliminahttp://lastanzadigordie.blogspot.it/2017/10/blogger-recognition-award-la-stanza-di.html
Sei fin troppo gentile.
EliminaTi ringrazio anche qui. :-)
Ti ho tirato dentro a un meme, passa a dare un'occhiata :)
RispondiEliminaGrazie Firma!
EliminaSempre troppo gentile. ;-)
Troppo gentile, Cass. :-)
RispondiEliminaPovere lumachine mio Pirkaf , io animalista sfegatata pensarle immerse in un sacco per essere mangiate??!!..no per piacere...
RispondiEliminaPreferisco con piacere ricordare l'uva fragola che mi ha sempre fatto gola e non piace quasi a nessuno e non capisco perchè--oltre tutto fa un ottimo fragolino che a merenda con pane e salame è ottimo.
Se casca qualche briciola lasciatela alle lumachine vi prego!
Bacione!
Ahaaha, ma eravamo ragazzini Nella.
EliminaOggi non le sfiorerei nemmeno con un dito. :-)
Un abbraccio!