In questi venti giorni di assenza ho riscoperto il piacere dell'assenza virtuale e della lentezza nella lettura.
Inizio un po' a patire ed a trovare tossica la presenza ossessiva e quotidiana nei social ed anche la necessità di dover divulgare a tutti i costi.
Ci ho messo venti giorni a finire Il canyon delle ombre e non perché è un brutto libro, ma perché sentivo l'esigenza di dedicarmi a me stesso, e soprattutto di non leggere per dovere o per gli altri.
Comunque sono riuscito a portare a compimento il mio excursus su un'altra delle opere minori di Clive Barker, per quanto in un certo senso è difficile considerare minore un libro così corposo e sanguigno come questo.
Si percepisce il sentore che l'autore abbia avuto un rapporto molto cattivo con il mondo del cinema hollywoodiano, e non a caso questo libro ce ne dona una versione molto malsana e mefistofelica.
Però andiamo prima di sinossi:
Todd Pickett è un attore ormai al tramonto. Dopo una plastica facciale con cui pensava di ritrovare il successo e che invece lo deturpa, si nasconde in un canyon fuori Los Angeles, ospite di una villa di proprietà di un produttore e di un'attrice famosi negli anni Venti, la cui bellezza è miracolosamente intatta. Qui scopre una misteriosa stanza chiamata "la Caccia", interamente ricoperta da un mosaico che raffigura scene infernali degne di Hieronymus Bosch: demoni, mostri, divinità, massacri di donne, uomini e bambini. Chi vi accede trova l'immortalità, e per questo molte celebrità di Hollywood vi si sono rifugiate, formando una bizzarra società di star defunte e mostri nati dai loro accoppiamenti con gli animali del canyon.
La sinossi è molto esplicativa.
La descrizione del dietro le quinte del mondo cinematografico, dell'arrivismo e del cinismo che ne determina le dinamiche, non appare solamente attuale, ma quasi imperituro, come se in fondo in fondo, Clive ci sussurrasse che è sempre stato così fin dall'inizio e che sempre così sarà.
Ce ne dona una visione molto realistica attraverso le gesta del protagonista della vicenda ovvero Todd Pickett, che da attore sulla cresta dell'onda ed idolo delle masse, si ritrova ad essere considerato già vecchio a trent'anni, come si trattasse di un'icona intercambiabile.
Inoltre il fatto che vengano citati personaggi veramente esistiti ed alcuni esistenti, dona alla vicenda un che di realistico e di voyeuristico, come se ci si trovasse in un backstage, un dj set, un galà o per restare terra terra, un GF Vip. :-P
Ovviamente tutto ciò funge da contesto, perché il romanzo vira molto presto nell'horror puro, con elementi molto cari all'autore quali la presenza di figure mostruose ed ibride degne di un pantheon lovecraftiano in salsa ghost story.
Insomma cambia il contesto, ma Clive ci infila sempre nei suoi romanzi mondi al di là del nostro e mostri quasi antropomorfi.
In un mood che a lungo andare, per un suo lettore, può diventare ripetitivo.
Ed è un dato di fatto.
Nonostante ciò Il canyon delle ombre mi è piaciuto abbastanza.
Come in Gioco Dannato, il prologo è spettacolare.
Anche qui l'autore ci porta nel passato, spalancando le porte agli eventi futuri.
In più in questo libro Clive fa un gran bel lavoro per quel che concerne i personaggi, tutti tridimensionali e realistici, in cui son ben evidenziati anche i loro lati negativi.
Todd Pickett, per esempio, è un protagonista fin troppo atipico, in quanto arrogante, egoista ed affetto dal " divismo ", ma anche figura molto sola e patetica, per certi versi.
Esplicativo in tal senso è un capitolo piuttosto straziante e quasi inutile ai fini della trama, dedicato alla morte del suo cane, forse l'unico essere vivente veramente vicino al protagonista.
Motore della trama è un lifting mal riuscito al viso che porta Todd all'isolamento e alla fuga dai giornalisti e dal gossip in una villa nella montagne hollywoodiane, il Coldheart Canyon.
Dimora di una bellissima quanto misteriosa donna che somiglia terribilmente ad una attrice famosissima negli anni '20, che proprio in quella villa si dilettava in feste piuttosto particolari.
Essendo un fantasy non tutto in questa storia appare plausibilissimo, ma dal punto di vista narrativo si può obiettare poco, è un libro dal gran ritmo, piuttosto vorticoso ed anche capace di colpi bassi.
Figura chiave, nonché miglior personaggio del romanzo, si rivelerà Tammy, capo del fan club di Todd che si ritroverà invischiata in questa storia.
Beh, Tammy che inizialmente ci viene presentata come una fangirl piuttosto tossica ed ossessionata, in corso d'opera si rivelerà il personaggio più genuino e positivo del romanzo.
E' ottimo il percorso di smitizzazione dell'idolo che fa compiere a questo personaggio, cosa che sarebbe molto utile anche a molti utenti odierni affetti dall'idolatria facile verso divi, influencer, divulgatori vari o creator vari di pagine Facebook o profili Instagram venerati quasi come divinità.
A differenza di Gioco Dannato, Il canyon delle ombre segue un percorso molto meno prevedibile e più sfaccettato.
Allo stesso tempo però è un po' affetto da una concezione orrorifica molto cinematografica ed anni '90, ed alcune pagine per quel che concerne il contesto della narrazione non sembrano molto credibili ed appaiono fin troppo romanzate e costruite.
Alcuni aspetti sono un po' contraddittori per quel che concerne il comportamento dei personaggi, ma ci si passa sopra tranquillamente.
Come dicevo inizialmente Barker gioca sul sicuro, utilizzando gli stessi topoi narrativi di sempre.
Questa volta l'ingresso in un'altra dimensione ( piuttosto infernale con tanto di Lilith e figlio del diavolo ) avviene attraverso un affresco o comunque una parete piastrellata che rappresenta il paesaggio di una caccia piuttosto peculiare.
Il canyon delle ombre è un libro molto crudo e sanguinolento, anche dal punto di vista sessuale.
Bisogna sempre tener conto che la scrittura di Barker è sempre molto estrema, da ogni punto di vista.
Barker osa, e non poco.
Per quel che mi riguarda è sempre piacevole rileggere i romanzi del buon Clive.
Anche Il canyon delle ombre così come Gioco Dannato appartiene al limbo dei fuori catalogo, ed attualmente viene venduto a cifre da capogiro su Ebay e nel circuito dell'usato.
Non cadete nella trappola ed in tentazione poiché mi ripeto ancora una volta, questi romanzi non valgono il prezzo a cui vengono venduti.
Avrebbe senso spendere 20 Euro solo se si trattasse di una nuova edizione con tanto di nuova copertina e nuova traduzione.
Ovviamente è un pensiero mio, non avendo minimamente il controllo del portafoglio altrui.
L'edizione in mio possesso, comprata su Ebay intorno al 2013/2014, è quella della Sonzogno, che all'epoca pubblicò il libro in formato paperback ed economico, e venne prezzata a 5,95 Euro.
Io avrò pagato questo libro sugli 8 Euro o giù di lì, più il piegolibri.
Con il tempo mi sto convincendo che una decina di anni fa, c'era meno speculazione per quel che concerne la letteratura.
Alla prossima!