Mi ricordo di un bimbo che palleggiava in un cortile, che fosse solo o in compagnia non faceva differenza.
Era il pallone la sua compagnia.
Che fosse un Super Santos, un Super Tele, l' Azteco o il Tango, non era un problema, non era razzista, un pallone era pur sempre un pallone.
Si allenava a palleggiare di testa e di piede, tirava pallonate su pallonate contro il muro, disturbava le pennichelle dei vicini e improperi, sguardi torvi e secchiate d' acqua non mancavano nemmeno.
Era grosso modo la vita di un bambino medio dei metà anni '80, la mia di certo.
Anni dominati dalla passione per il calcio, dalle piste, dai playmobil, da Big Jim, dai computer Commodore e dai Cartoni Animati.
Holly e Benji ha probabilmente contribuito ad appassionare una generazione al gioco del calcio anche più di Rummenigge, Michel Platini, Falcao, Maradona e Zico e no, non è una bestemmia.
Era lui il vero mito della mia compagnia, ed esclusa la Nazionale l'unico che riusciva a riunire noi tifosi di squadre diverse, l' unico per cui eravamo disposti ad abbandonare le nostre partite, i nostri giochi, per tornare a casa a vederlo.
Perché proprio lui? Non me lo sono mai saputo spiegare.
Eppure non era l' unico cartone animato sul calcio che è esistito.
Prima di lui c'era Shingo Tamai del cartone animato Arrivano I Superboys, ma non ce lo siamo filati quasi per niente, forse eravamo troppo piccoli, chissà.
Eppure trattava il calcio in maniera più seria di Holly e Benji.
C' erano meno Combo, meno tiri dai nomi improbabili, il campo non era pieno di dune e in salita come quelli che calcavano Holly e Tom e non c' erano catapulte infernali o tiri con nomi di animali o meglio qualcosa c'era ma non arrivò mai ai livelli di Holly e Benji.
E poi aveva una sigla veramente figa che sembrava cantata dai Beatles. :-)
Stessa sorte fu con Palla al centro per Rudy e Forza Campioni ( certo che la Mediaset se ne usciva davvero con titoli del cazzo) con protagonista un tipo dai capelli verdi che mi pare si chiamasse Kubo o qualcosa del genere.
Holly e la sua combriccola spazzarono via tutti i suoi avversari, uno per uno, diventando il manifesto della mia generazione, un mito indiscusso.
Non a caso ne sono state fatte migliaia di versioni che credo continuino tutt'ora, so per certo che mio fratello fino a pochi anni fa lo seguiva ancora.
Infine faccio una confessione, più che Holly il mio mito indiscusso era Tom Becker, ma non ditelo a nessuno, che sennò i fan di Holly se la legano al dito. :-)
Perché questo post senza né capo né coda? Non lo so manco io, so solo che oggi mentre stendevo i panni fuori dalla finestra che da sul cortile, per un attimo mi è sembrato di vedere il fantasma di quel ragazzino e quelli dei suoi amici, che imitavano i tiri di Holly e gli altri personaggi di quel cartone, e per un attimo solo per un attimo, mi è sembrato di sentire le loro risate e le loro esultanze ad ogni gol fatto.
Era il pallone la sua compagnia.
Che fosse un Super Santos, un Super Tele, l' Azteco o il Tango, non era un problema, non era razzista, un pallone era pur sempre un pallone.
Si allenava a palleggiare di testa e di piede, tirava pallonate su pallonate contro il muro, disturbava le pennichelle dei vicini e improperi, sguardi torvi e secchiate d' acqua non mancavano nemmeno.
Era grosso modo la vita di un bambino medio dei metà anni '80, la mia di certo.
Anni dominati dalla passione per il calcio, dalle piste, dai playmobil, da Big Jim, dai computer Commodore e dai Cartoni Animati.
Holly e Benji ha probabilmente contribuito ad appassionare una generazione al gioco del calcio anche più di Rummenigge, Michel Platini, Falcao, Maradona e Zico e no, non è una bestemmia.
Era lui il vero mito della mia compagnia, ed esclusa la Nazionale l'unico che riusciva a riunire noi tifosi di squadre diverse, l' unico per cui eravamo disposti ad abbandonare le nostre partite, i nostri giochi, per tornare a casa a vederlo.
Perché proprio lui? Non me lo sono mai saputo spiegare.
Eppure non era l' unico cartone animato sul calcio che è esistito.
Prima di lui c'era Shingo Tamai del cartone animato Arrivano I Superboys, ma non ce lo siamo filati quasi per niente, forse eravamo troppo piccoli, chissà.
Eppure trattava il calcio in maniera più seria di Holly e Benji.
C' erano meno Combo, meno tiri dai nomi improbabili, il campo non era pieno di dune e in salita come quelli che calcavano Holly e Tom e non c' erano catapulte infernali o tiri con nomi di animali o meglio qualcosa c'era ma non arrivò mai ai livelli di Holly e Benji.
E poi aveva una sigla veramente figa che sembrava cantata dai Beatles. :-)
Stessa sorte fu con Palla al centro per Rudy e Forza Campioni ( certo che la Mediaset se ne usciva davvero con titoli del cazzo) con protagonista un tipo dai capelli verdi che mi pare si chiamasse Kubo o qualcosa del genere.
Holly e la sua combriccola spazzarono via tutti i suoi avversari, uno per uno, diventando il manifesto della mia generazione, un mito indiscusso.
Non a caso ne sono state fatte migliaia di versioni che credo continuino tutt'ora, so per certo che mio fratello fino a pochi anni fa lo seguiva ancora.
Infine faccio una confessione, più che Holly il mio mito indiscusso era Tom Becker, ma non ditelo a nessuno, che sennò i fan di Holly se la legano al dito. :-)
Perché questo post senza né capo né coda? Non lo so manco io, so solo che oggi mentre stendevo i panni fuori dalla finestra che da sul cortile, per un attimo mi è sembrato di vedere il fantasma di quel ragazzino e quelli dei suoi amici, che imitavano i tiri di Holly e gli altri personaggi di quel cartone, e per un attimo solo per un attimo, mi è sembrato di sentire le loro risate e le loro esultanze ad ogni gol fatto.