giovedì 31 agosto 2017

Due paroline su It (Film Tv, Film venturo e romanzo )

Manca poco all'uscita di IT, un'opera che è riuscita a scardinare gli archetipi classici e standardizzati ed elevarsi anch'esso come tale.

Pennywise è ormai una figura iconica e sicuramente il merito non è solo del romanzo di Stephen King ma anche del tanto vituperato film Tv diretto da Tommy Lee Wallace coadiuvato da un'interpretazione spaventosa di Tim Curry che ha sicuramente contribuito a renderne immortale la figura.
Non vorrei essere nei panni di Bill Skarsgard che ne raccoglierà l'eredità.
Possiamo dire che Pennywise insieme a Freddy Krueger sia la figura simbolica del cinema horror degli anni '80/90?
Senza dubbio.
Non a caso il film prossimo venturo di Andy Muschietti proietta la trama negli anni '80 proprio per attirare la " nostra " attenzione seguendo la scia di prodotti di successo come Stranger Things.
Ma quanta attenzione c'è per il giovane pubblico moderno?
Poca, secondo me.
E' una mia impressione, ma mi pare che il film non ci punti moltissimo e che non punti a diventare una figura di riferimento come in passato.
Il problema è proprio nei giovani di oggi, secondo me.
La mia idea è che siano pochissimo interessati al genere horror, così di moda ed importante negli anni d'oro di fine anni settanta e negli anni '80 in generale.
Questo film è una sorta di sirena di omerica memoria che funge da richiamo per tutti i i trentenni/quarantenni di oggi.

Che film sarà?
Certamente migliore di quello di Wallace, la cui seconda parte è davvero complicata da difendere, anche per via degli attori piuttosto imbalsamati.
Ma, il mio giudizio su quella parte è molto pregiudizievole, perché visto ad una età in cui ero molto giovane non riuscivo minimamente a empatizzare con quei personaggi nemmeno nel romanzo di King.
C'è sempre stata una stonatura nei perdenti una volta cresciuti.
Una velata forma di oscurità, cinismo e pessimismo.
Molti di loro erano ricchi, ma infelici.
Era come se King ti spiattellasse in faccia il tuo futuro: crescerai, magari prospererai, ma perderai moltissimo.
Vidi per la prima volta il film Tv di Wallace senza conoscere nemmeno l'esistenza del romanzo.
Era sicuramente estate, ma non ricordo di quale anno.
Avevo sicuramente un'età compresa tra i 14/16 anni e me ne innamorai perdutamente.
Per me quel film divenne un cult.
Pennywise un'icona. Ma soprattutto mi innamorai dei perdenti, dei barren e di Derry.
I perdenti mi ricordavano terribilmente Stand By Me e tutta quella categoria di pellicole di formazione made in anni '80 che io semplicemente idolatravo.
Divenne uno dei miei argomenti di discussione preferiti ed uno dei pochi in cui mi infervoravo di passione. Non voglio generalizzare, ma ho idea che fu così anche per molti altri.
Pochi anni dopo ebbi il fatidico incontro con Stephen King, ma quello con It fu rimandato fino al novembre del 1998 ovvero il mese in cui partì per il servizio militare.
Durante il mese del C.A.R. ed afflitto da una considerevole saudade nei riguardi di casa, girovagavo per il centro di Trapani insieme al mio migliore amico di quella spiacevole esperienza quando il mio commilitone essendo un pittore ed un appassionato di arte vede una libreria in lontananza e mi chiede di accompagnarlo.

Dentro vedo una copia in bella mostra di IT e decido di acquistarlo.
Quel romanzo mi ha fatto compagnia per tutto il mese e divenne compagno di molte notti passando anche di branda in branda.
Nonostante sia ormai una copia vetusta e con le pagine ingiallite e quasi incartapecorite fa ancora bella mostra di sé nella mia libreria e non ho mai pensato di sostituirla con una nuova di zecca.
Il tomone cartaceo mi ha fatto riconsiderare e di molto in termini negativi la pellicola per la tv di Wallace per via delle numerose semplificazioni, ma allo stesso tempo non posso riprendermi indietro le emozioni che ho provato guardandola.
Fanno parte di quel che ero.
Allo stesso tempo non ho un grande trasporto per questa nuova versione.
In generale è il mio innamoramento verso le opere di Stephen King, il mio primo amore ed il mio scrittore preferito, che sta venendo meno.
Forse è per questo che m'importa poco se nel film prossimo venturo vengono meno i riferimenti alla natura molto lovecraftiana di Pennywise o se mancano le scene della gang bang con Beverly ( :-P ) o del rito di Chud.
Di contro però lo considero una delle mie più belle letture di sempre e quell'inizio con la barchetta di George con il suo impermeabile giallo mentre corre incontro alla sua morte, il suono del pianoforte della madre di Bill mentre suona Per Elisa di Beethoven, sono pagine che penso di non dimenticare mai.
Invidierò sempre i fortunati che si apprestano a leggere quest'opera per la prima volta, invidierò chi lo farà dopo aver visto il film di Muschietti e mi auguro che trasmetta la stessa passione per il genere orrorifico che contaminò la mia generazione.
Io lo guarderò, ma so già che non proverò quello che provai allora, perché quel ragazzo non v'è più e l'uomo che è adesso, ahimè, non si scardina facilmente.

Alla Prossima!



sabato 26 agosto 2017

La Torre Nera - Il Film

A volte scegli di farti del male consapevolmente.
Sapevo fin dai primi fotogrammi promozionali, dalla scelta incomprensibile di Idris Elba come interprete di Roland Deschain ed anche dal trailer che difficilmente avrei trovato questo film di mio gradimento.
Lo è stato.
Pace ed andiamo avanti.

Però due parole sul film di Nikolaj Arcel è giusto spenderle.
Ma solo due di conto, perché di recensioni di questo film ce ne sono a iosa e non voglio minimamente togliere spazio a chi se ne occupa con molta più professionalità ed impegno.
Adattare i romanzi della Torre Nera è roba ardua ed io avrei accettato persino con serenità molti dei cambiamenti.
Per quel che concerne i miei gusti e nonostante io ami alla follia la saga partorita da Stephen King, non posso mentire e non dire che gli ultimi volumi sono infarciti di stronzate.
Sì, stronzate.
Tanto che per quanto diretto e coreografato malissimo ho preferito il duello finale del film di Arcel a quello demenziale del romanzo finale della saga.
Il che è tutto dire.
Il problema principale del film è che sembra una fanfiction de La Torre Nera scritta da un ragazzino che si vede protagonista attraverso le gesta di Jake Chambers.
La durata misera ed il Pg-13 hanno fatto il resto.
Ho scritto sembra sopra?
Io penso che lo sia.
Per un fan dei romanzi il film è praticamente inaccettabile.
Se viceversa non lo si è, la pellicola non è così brutta come viene dipinta, ed anzi la prima parte è quasi apprezzabile.
E' una pellicola Young Adult con il bamboccio predestinato e sofferente che deve salvare la terra.
Manca giusto la storia d'amore, ma sarebbe stato osare troppo.
Tom Taylor che interpreta Jake Chambers io l'ho trovato tutto sommato bravo ed anche molto somigliante al personaggio cartaceo.
Matthew McConaughey ci prova nel dare un pizzico di personalità all'uomo in nero, ma la sceneggiatura e i dialoghi non lo aiutano.
Ok rappresenta il male assoluto, ma un minimo di caratterizzazione potevano pure dargliela.
Idris Elba monolitico, ma declassato.
Roland Deschain è il personaggio più sacrificato della pellicola, il che è molto grave visto che è il protagonista indiscusso della saga cartacea.
Effetti speciali abbastanza insipidi.
Insomma film guardabile ma dimenticabile per i non conoscitori della saga, ampiamente insufficiente per gli amanti della stessa.
Non scommetterei sulla prosecuzione della saga cinematografica.
Occasione persa, ma volutamente visto che è figlia di logiche commerciali.
Altrimenti non vedo la spiegazione di rendere protagonista il ragazzino e non il pistolero.
Per parafrasare il mio commento telegrafico su Twitter:

Vai, allora, ci sono altri film oltre a questo.


Alla prossima!


sabato 12 agosto 2017

I''s - Masakazu Katsura

Tra la fine di un libro e l'inizio di un altro, talvolta mi viene voglia di mettermi un po' in pausa e di dedicarmi alla rilettura di fumetti e manga che prendono polvere tra le mensole del mio armadio/libreria.
Questa volta è toccato ad I"s di Masakazu Katsura.
Forse oggi è un autore poco noto, ma il suo primo manga Video Girl Ai fece breccia nei cuori di tanti giovanissimi degli anni '90 ed accentuò la diffusione dei manga in Italia che all'epoca erano piuttosto di nicchia.
Tra questi giovani virgulti c'ero anch'io e ne fui sedotto in maniera totale con conseguente gongolamento del mio edicolante di fiducia a cui già passavo gran parte della grana in mio possesso in fumetti Marvel.
Passare quindi da Video Girl Ai ad altri ventordici manga di genere commedia sentimentale e non fu un passo breve ed I''s fu una diretta conseguenza.

I''s segue un po' la linea già tracciata da manga antecedenti che ebbero un successo clamoroso come appunto Video Girl Ai ( che però dopo il primo volume segue un percorso molto più melodrammatico ), e Kimagure Orange Road ( da noi famosissimo grazie all'anime ribattezzato E' Quasi Magia Johnny ).
La vicenda è quella classica di quel periodo: il triangolo amoroso.
Diciamolo subito, la forza di questo manga è proprio il prendersi molto meno sul serio rispetto a Video Girl Ai presentandoci una storia molto più leggera e realistica virando sul drammatico solo alle battute finali ( e manco tanto ).
Ma di questo ne parleremo dopo.
Serializzato dalla Star Comics fu pubblicato inizialmente nella rivista contenitore Express per circa due anni fino alla chiusura della stessa.
Successivamente nemmeno un mese dopo venne pubblicato nel formato a noi italiani più congeniale in quindici volumetti a cadenza bimestrale dall'ottobre del 2000 fino al febbraio del 2003.
Quando lo lessi avevo vent'anni ed ero una persona molto più ingenua e più semplice di adesso, forse persino migliore.
A vent'anni adoravo questo manga ed è del parere di quel giovane che dovete fidarvi.
Perché quello era il contesto giusto per leggerne ed apprezzarne la storia e soprattutto avevo l'età giusta per empatizzare con i personaggi protagonisti.
I''s è un manga shonen e come tale nasce come lettura adolescenziale.
Quindi se mi metto nei panni del me adolescente non posso che lodarlo e consigliarlo su tutta la linea.
Quasi quindici anni dopo e da uomo ormai lanciato nella mezza età trovo questo manga un po' invecchiato anche se ancora dannatamente divertente, ma soprattutto troppo ciclico.
Parliamone meglio:
Possiamo definire I''s come una commedia scolastica sentimentale.
Ichitaka Seto che è il sedicenne protagonista di quest'opera rispetta tutti i crismi dell'iconografia adolescenziale manga di quel periodo:
- Ragazzo indeciso e scontroso per timidezza, ma di buon cuore.
- Erotomane incallito.
- Passivo all'inverosimile e dominato dalle situazioni.
- Sfigatissimo dal punto di vista sentimentale, ma chissà perché conteso in corso d'opera da più ragazze ovviamente tutte gnocche.
Come è giusto che sia il tutto va contestualizzato poiché d'altronde parliamo di una commedia romantica quindi se il protagonista fosse deciso e diretto il tutto si sarebbe concluso in un volumetto.
L'impostazione standard è quella e come tale va rispettata.
Seto ha un'unica certezza nella vita: l'amore che nutre per la dolce e bella compagna di classe Iori Yoshizuki.
A turbare i suoi piani di conquista sarà il ritorno in città della sua gioviale e ciclonica amica d'infanzia nonché prima fidanzatina Itsuki.
Fondamentale importanza e quindi meritevoli di menzione anche i comprimari di questo manga ed in particolare i compagni di classe Teratani ( miglior amico del protagonista) e Koshinae che in molti casi superano in carisma e tridimensionalità i tre protagonisti principali quantunque risultino sempre molto ermetici.
Non che ci voglia molto perché Iori per gran parte del manga è un personaggio indubbiamente piatto.
A Teratani va anche il merito di alleggerire le atmosfere e di essere senza dubbio di smentita il personaggio più divertente di questo manga.
Storia fluida, disegni bellissimi e un pizzico di malizia fanno il resto.
C'è poco da dire, se si è amanti del genere i primi dieci numeri non si può che apprezzarli.
E sui successivi cinque che si fondano i miei dubbi e gran parte di essi sono a causa dell'eccessivo dilatarsi della storia che assume contorni troppo soap operistici nel momento in cui viene a cadere il primo triangolo amoroso.
La successiva entrata in scene di altre due corteggiatrici in corso d'opera e per giunta praticamente uguali per tratti somatici e caratteriali alle due protagoniste principali affossa parte della credibilità della storia.
Nella mia giovinezza non ci feci minimamente caso e andai tranquillamente oltre, ma adesso che do molto più peso alla narrazione trovo la scelta opinabile e solo un modo per dilatare la storia probabilmente per scelte editoriali e commerciali.
Qualche perplessità personale ce l'ho anche sul personaggio principale che per quanto gentile e di buon cuore appare molto egocentrico ed egoista.
Mi sfuggono molto i motivi per cui si meriti tutto il sostegno dei suoi compagni di classe nell'aiutarlo nel coronamento della sua storia d'amore.
Non mi pare che lui faccia molto per gli altri ed anzi tutte le situazioni in cui si ficca e le scelte che fa sono unicamente figlie del sentimento che nutre per Iori.
Ma magari è solo una semplificazione del buon Katsura per restare sui binari più leggeri della commedia e quindi molti dei meriti di Ichitaka restano sottintesi o dietro le quinte.
A parte alcune mie perplessità I''s risulta ancora adesso un manga molto divertente e leggibile soprattutto se affrontato senza particolari pippe mentali.
E' invecchiato, mostra delle rughe, ma si difende ancora bene.
Se vi capita, dategli un'occhiata.


Alla Prossima!