Nel mio precedente post dedicato alla saga de La Torre Nera di King ho a malapena parlato della sua riduzione fumettistica ed invece credo meritasse ben più approfondimento.
Mi sono lanciato così in una full immersion di lettura dei fumetti togliendo peraltro spazio ad un bellissimo romanzo che stavo leggendo, ed ora sono pronto a parlarne.
Annunciati dalla Marvel Comics in pompa magna nell'aprile del 2007 alla New York Comic Convention con l'ausilio della presenza di Stephen King in carne ed ossa, questa serie portava con sé in dote un enorme carico di aspettative da parte dei fan e la possibilità di fidelizzare gli stessi in possibili lettori di altri fumetti e perché no magari intercettare lettori di fumetti random indirizzandoli verso la lettura dei romanzi.
Ci sono riusciti?
In America non saprei, ma direi di sì visto che i fumetti dedicati al ciclo de La Torre Nera continuano ad essere pubblicati con regolarità tuttora.
In Italia direi di no.
Considerando soprattutto che la serie è ferma da quasi cinque anni.
Riuscirà il film nella missione impossibile di farne riprendere le pubblicazioni?
Ne dubito, ma mai dire mai.
Riuscirà il film nella missione impossibile di farne riprendere le pubblicazioni?
Ne dubito, ma mai dire mai.
Ecco cosa è stato pubblicato finora in Italia:
- La Nascita Del Pistolero 4/4
- La Lunga Via Del Ritorno 4/4
- Tradimento 4/4
- La Caduta Di Gilead 4/4
- Il Mago 1/1 ( oneshot che andrebbe letto tra il terzo e il quarto numero de La Caduta di Gilead)
- La Battaglia Di Jericho Hill 4/4
- L'ultimo Cavaliere - Il Viaggio Comincia 3/3
- L'ultimo Cavaliere - Le Piccole Sorelle Di Eluria 3/3
- L'ultimo Cavaliere - La Battaglia Di Tull 3/3
Ma com'era questa serie?
Parliamone un po'.
Prima di tutto è bene dire che la presenza di Stephen King nei fumetti è pressoché simbolica.
Leggendo le interviste e i redazionali alla fine degli albi appare lampante che il Re abbia lasciato quasi carta bianca agli autori coinvolti nel progetto limitandosi a qualche imprinting schematico.
Tra gli autori troviamo Robin Furth assistente di Stephen King nel progetto de La Torre e vera e propria enciclopedia vivente del mondo relativo al ciclo dei romanzi.
Robin ha anche scritto un libro dedicato alla Torre Nera dal titolo Dark Tower: A Concordance una sorta di enciclopedia/glossario sulla Torre.
Robin al suo esordio come sceneggiatrice di fumetti è accompagnata ai testi da uno dei più grandi scrittori della casa delle idee come Peter David, dal bravissimo Jae Lee ai disegni e dal colorista altrettanto abile Richard Isanove.
Gli autori optano per una scelta molto scontata ma allo stesso tempo giusta, che è quella di ambientare la serie nella giovinezza di Roland prendendo spunto dal quarto libro della saga La Sfera Del Buio e qualcosa da L'ultimo Cavaliere, il primo dei romanzi.
In questo modo hanno potuto offrire un approccio più morbido ai lettori del fumetto che non conoscevano minimamente i romanzi della serie.
Della trama ne ho già parlato marginalmente nel post precedente, ma ho omesso quasi totalmente qualsiasi riferimento al background giovanile di Roland raccontato quasi dettagliatamente nel quarto volume della serie.
Quel quasi è il vero motivo d'interesse di molti dei cicli di questi fumetti.
Perché gli autori pur seguendo la trama basica dei volumi ( nel primo ciclo pedissequamente ) approfondiscono alcune vicende che Stephen King ha raccontato in maniera ermetica e subdola.
Certo, non sapremo mai quanto ci sia veramente di King nella versione che viene raccontata da questi autori, ma finché Stephen non si deciderà a donare a noi fan della serie la sua versione de La Caduta Di Gilead e de La Battaglia Di Jericho Hill, tocca fare di necessità virtù.
Il ciclo di avventure giovanili di Roland e dei suoi fidati compagni Cuthbert ed Alain lo potremmo definire come una sorta di poema cavalleresco patriarcale dai toni tragici con sfumature western e fantasy.
C'è un amore giovanile molto facilone e tragico che trasuda ineluttabilità fin dall'inizio. Intrighi di corte in baronie rurali con maghi mefistofelici che si muovo dietro le quinte e non, tradimenti e bugie, rivoluzioni e morte.
Soprattutto quest'ultima.
Perché la via per la Torre è lastricata dalla perdita di tutto.
La saga fumettistica non è male ed anzi fino a Tradimento mi ha soddisfatto appieno.
Il mio interesse è venuto meno con i cicli successivi da cui mi aspettavo molto di più.
Ottima l'impaginazione e la confezione degli albi.
Fin quando c'è Jae Lee ai disegni la serie offre un comparto grafico veramente accattivante ed i dialoghi di Peter David sono sempre incisivi.
Le note esplicative a fine volume firmate da Robin Furth sono bellissime ed aiutano tantissimo nella comprensione della simbologia, del folklore e della mitologia della saga.
Non posso dire che io abbia sofferto per la mancanza della pubblicazione degli altri cicli di questa saga fumettistica, ma penso che i fan di queste storie si meritino il proseguimento delle stesse.
Alla prossima!
- La Lunga Via Del Ritorno 4/4
- Tradimento 4/4
- La Caduta Di Gilead 4/4
- Il Mago 1/1 ( oneshot che andrebbe letto tra il terzo e il quarto numero de La Caduta di Gilead)
- La Battaglia Di Jericho Hill 4/4
- L'ultimo Cavaliere - Il Viaggio Comincia 3/3
- L'ultimo Cavaliere - Le Piccole Sorelle Di Eluria 3/3
- L'ultimo Cavaliere - La Battaglia Di Tull 3/3
Ma com'era questa serie?
Parliamone un po'.
Prima di tutto è bene dire che la presenza di Stephen King nei fumetti è pressoché simbolica.
Leggendo le interviste e i redazionali alla fine degli albi appare lampante che il Re abbia lasciato quasi carta bianca agli autori coinvolti nel progetto limitandosi a qualche imprinting schematico.
Tra gli autori troviamo Robin Furth assistente di Stephen King nel progetto de La Torre e vera e propria enciclopedia vivente del mondo relativo al ciclo dei romanzi.
Robin ha anche scritto un libro dedicato alla Torre Nera dal titolo Dark Tower: A Concordance una sorta di enciclopedia/glossario sulla Torre.
Robin al suo esordio come sceneggiatrice di fumetti è accompagnata ai testi da uno dei più grandi scrittori della casa delle idee come Peter David, dal bravissimo Jae Lee ai disegni e dal colorista altrettanto abile Richard Isanove.
Gli autori optano per una scelta molto scontata ma allo stesso tempo giusta, che è quella di ambientare la serie nella giovinezza di Roland prendendo spunto dal quarto libro della saga La Sfera Del Buio e qualcosa da L'ultimo Cavaliere, il primo dei romanzi.
In questo modo hanno potuto offrire un approccio più morbido ai lettori del fumetto che non conoscevano minimamente i romanzi della serie.
Della trama ne ho già parlato marginalmente nel post precedente, ma ho omesso quasi totalmente qualsiasi riferimento al background giovanile di Roland raccontato quasi dettagliatamente nel quarto volume della serie.
Quel quasi è il vero motivo d'interesse di molti dei cicli di questi fumetti.
Perché gli autori pur seguendo la trama basica dei volumi ( nel primo ciclo pedissequamente ) approfondiscono alcune vicende che Stephen King ha raccontato in maniera ermetica e subdola.
Certo, non sapremo mai quanto ci sia veramente di King nella versione che viene raccontata da questi autori, ma finché Stephen non si deciderà a donare a noi fan della serie la sua versione de La Caduta Di Gilead e de La Battaglia Di Jericho Hill, tocca fare di necessità virtù.
Il ciclo di avventure giovanili di Roland e dei suoi fidati compagni Cuthbert ed Alain lo potremmo definire come una sorta di poema cavalleresco patriarcale dai toni tragici con sfumature western e fantasy.
C'è un amore giovanile molto facilone e tragico che trasuda ineluttabilità fin dall'inizio. Intrighi di corte in baronie rurali con maghi mefistofelici che si muovo dietro le quinte e non, tradimenti e bugie, rivoluzioni e morte.
Soprattutto quest'ultima.
Perché la via per la Torre è lastricata dalla perdita di tutto.
La saga fumettistica non è male ed anzi fino a Tradimento mi ha soddisfatto appieno.
Il mio interesse è venuto meno con i cicli successivi da cui mi aspettavo molto di più.
Ottima l'impaginazione e la confezione degli albi.
Fin quando c'è Jae Lee ai disegni la serie offre un comparto grafico veramente accattivante ed i dialoghi di Peter David sono sempre incisivi.
Le note esplicative a fine volume firmate da Robin Furth sono bellissime ed aiutano tantissimo nella comprensione della simbologia, del folklore e della mitologia della saga.
Non posso dire che io abbia sofferto per la mancanza della pubblicazione degli altri cicli di questa saga fumettistica, ma penso che i fan di queste storie si meritino il proseguimento delle stesse.
Alla prossima!