Il mio odierno approccio alla rilettura di uno dei romanzi meno amati di Stephen King, denota quanto io sia cambiato in questi ultimi anni.
Oggi non farei quel post di tanti anni fa denominato " I peggiori romanzi di Stephen King ", e non avrei la presunzione e l'arroganza di usare termini così diretti.
Non che non si debbano avere dei gusti critici, ma nelle mie riletture cerco anche di essere il più analitico possibile e di trovare anche qualcosa di buono.
E nell'Acchiappasogni qualcosa di buono c'è, secondo me.
Andiamo di sinossi:
Tempo fa, a Derry, la città del terrore di It e Insomnia, quattro ragazzini coraggiosi compirono una buona azione. Che li trasformò per sempre. Da grandi, Henry, Jonesy, Beav e Pete hanno preso strade diverse, ma due cose hanno mantenuto un richiamo irresistibile: una è il legame con il bambino molto, molto particolare che aiutarono quel giorno lontano e l’altra è la fantastica battuta di caccia al cervo che ogni anno li riunisce nel Maine, là nella baita dove ondeggia quel curioso oggetto indiano chiamato acchiappasogni. Però stavolta li aspetta una brutta avventura: il cielo promette ben peggio di una forte nevicata e nel folto si aggira qualcuno, qualcosa, che amerebbe tanto abitare sulla Terra.
Le prime 100/150 pagine sono piuttosto coinvolgenti e scritte bene.
Ci sono echi del King pre-incidente, e la trama di base sembra un po' ricercare/ricalcare le atmosfere dei suoi romanzi horror di formazione come It ed Il corpo.
Lo fa in maniera più ermetica, ma l'omaggio è molto evidente.
Derry viene citata più volte, ed è persino teatro di alcuni stralci della storia.
C'è anche una scena molto forte e disturbante, che cita a chiare lettere Alien, che secondo me mette il punto in cui il romanzo smette di avere una direzione precisa, e comincia ad intraprendere un percorso molto più contorto e citazionistico, tanto che ad un certo punto basta avere una infarinatura del genere fantascientifico per cogliere una vastità infinita di citazioni ed omaggi, da arrivare quasi a travalicare il confine della scopiazzatura.
L'acchiappasogni è un IT in formato ridotto con gli alieni e l'esercito.
Ecco, parliamo un attimo di quest'ultimo, rappresentato quasi in maniera macchiettistica e cinematografica, vabbè che è voluto, d'altronde il capoccia si chiama Kurtz, tanto per omaggiare anche Conrad e Apocalypse Now, ma diciamo che siamo molto distanti da quelle opere, qui questa figura, ma anche l'esercito in generale, sembrano usciti da un film d'azione a basso costo.
Nulla da dire per ciò che concerne i quattro protagonisti, sono sì ermetici, ma comunque ben scritti.
Le parti ambientate nella loro adolescenza a Derry sono la parte più bella del romanzo, anche se il modo in cui sono inserite nella storia spezzano un po' troppo la narrazione per i miei gusti.
In più King è molto spietato per ciò che concerne il destino di alcuni di essi, fin dalla prima parte della storia, ed è una cosa che ho apprezzato, anche se c'è da dire che l'ermetismo con cui ci racconta delle loro vite, non ci permette molto di empatizzare con essi.
Funzione importante nell'arazzo ( o nell'acchiappasogni ) della storia è Duddits, un ragazzo/uomo affetto dalla sindrome di Down, che i quattro ragazzi hanno preso in simpatia nell'adolescenza, che funge un po' da deus ex machina del romanzo, in quanto dotato di una sorta di legame psichico con i quattro protagonisti.
Una roba che a me è sempre piaciuta poco, e che anche qui non ho apprezzato molto, ma è una questione di meri gusti personali.
Pollice verso anche per gli alieni.
Un miscuglio di roba già vista, già narrata altrove.
Giuro, qui King ci mette di tutto, mettete qualsiasi film o libro di fantascienza anni '50/80 e probabilmente lo vedrete citato.
Volete La cosa? C'è. Volete Taken? C'è. Alien? E' il piatto portante. Il villaggio dei dannati? Idem con patate. L'invasione degli ultracorpi? Hai voglia. La guerra dei mondi? Anche.
Facciamo prima a trovare cosa non viene citato.
Sebbene, devo dire che la parte relativa agli innesti è potentissima e disturbante, e la scena che ho citato ad inizio post, è una di quelle più creepy tra tutti i romanzi di Stephen King.
Peccato che da un certo punto in avanti, King abbia perso un po' la bussola, facendo diventare questo libro una sorta di Taken in salsa on the road con tanto di alieni che amano il bacon, con effetti tragicomici.
Veramente, ad un certo punto non si capisce se bisogna prendere sul serio il romanzo o meno.
Insomma, L'acchiappasogni è uno dei romanzi più assurdi e meno lineari di King, ma pur se con scelte di trama un po' astruse e fuori dalle righe, rimane comunque scorrevole fino alla fine.
Certo, è un fiume incontrollato di citazioni, sa tutto di già visto e già letto ( meglio ) altrove, le parti più oniriche fatte di possessioni mentali io le ho tollerate poco per questione di gusti personali, ma non è tutto da buttare.
Non mi stupirei di leggere che ad alcuni questa storia possa essere piaciuta.
Non è il King che amo, ma sono comunque arrivato tranquillamente all'ultima pagina.
Di questi tempi è tanto.
Siamo in tempi in cui la gente abbandona romanzi dopo 10,20 o 50 pagine, e non c'è nulla di male, eh.
L'acchiappasogni conta quasi 700 pagine, eppure non mi è pesato per nulla.
E visto che ho citato il numero di pagine, aggiungo una piccola postilla critica: forse e dico forse, io avrei preferito che il Re si fosse concentrato qualche altra pagina in più sul background dei quattro protagonisti + Duddits, e meno sull'esercito e su Mr. Gray e gli alieni in generale, ma è andata così.
D'altronde che le storie siano brutte o meno, King è sempre King, ed è sempre un piacere leggerlo.
Alla prossima!