sabato 26 aprile 2014

La Mafia Uccide Solo D' Estate

Pif mi è simpatico.
Lo apprezzavo ai tempi de Le Iene e ritengo Il Testimone una delle poche cose che vale la pena di vedere nel panorama della Tv attuale, fatta solo di programmi culinari, Fiction del cazzo con il Garko di turno e varietà di livello infimo.
Di Pif apprezzo il suo modo spontaneo di fare informazione e quella genuinità di fondo, che vera o falsa che sia, comunque in Tv funziona.
E a quanto pare, almeno per quel che mi riguarda funziona anche al cinema.
Ritengo La Mafia Uccide Solo D' estate un buon film d' esordio, non esente da difetti, ma comunque anni luce dalle Fiction che mitizzano oltremodo la Mafia e la sua manovalanza.
Difetti che poi, sono tutti radicati nell'ultima parte quella che vede proprio Pif come protagonista, eccessivamente contorta ed affrettata.
Tra le critiche ( comunque poche ) anche quella legata alla partecipazione della Capotondi come coprotagonista, che comunque interpreta una parte nemmeno poi così importante nel film, sulla cui presenza quindi si può facilmente soprassedere.
Il film è una racconto di formazione ambientato inizialmente nella Palermo degli anni '70 e che coprirà attraverso il percorso di formazione e di crescita del protagonista, gli anni del periodo stragista della Mafia Palermitana.
Non è un bel posto dove crescere e nascere, ne ho ben donde anch'io che sono nato e cresciuto al tempo della Guerra di Mafia di Reggio Calabria, in cui ogni giorno nei quotidiani c'era almeno un morto ammazzato.
Il piccolo Arturo cresce in una Palermo omertosa e indifferente, che quasi minimizza le stragi e gli omicidi, cresce con dei miti distorti ( quello di Andreotti su tutti ) e cova l' amore per la piccola Flora, che lo accompagnerà per tutto il Film.
Il mito per Andreotti trova la sua massima espressione in una divertente scena già presente nella locandina, in cui in una festa in maschera Arturo si presenta travestito da Andreotti.
Testimoni indiretti dell' amore per Flora e del percorso di crescita di Arturo, saranno tutte quelle persone delle istituzioni, che purtroppo troveranno una morte tragica nella Palermo di quel periodo.
Il piccolo Arturo ha il tempo di interagire con Rocco Chinnici, che abitava nello stesso palazzo di Flora, con il Commissario Boris Giuliano in un bar di Palermo, ed anche con il Generale Dalla Chiesa, che concede un' intervista al piccolo giornalista Arturo, in una delle scene che contiene uno dei momenti più belli del film, attraverso questa frase dell' intervista:

" Andreotti dice che l' emergenza criminalità è in Campania e in Calabria. Generale, ha sbagliato regione ? "

Molto importante nella crescita del piccolo protagonista sarà anche l' amicizia con un giornalista esiliato al Sud per via dei suoi articoli di denuncia.
Come dicevo all'inizio trovo la parte giovanile del Film ben più corposa ed interessante dell' ultima parte che vede protagonista un Arturo più maturo ma anche asservito ad una Tv locale, disposto a vendersi pur di conquistare Flora nel frattempo diventata parte dello Staff elettorale di Salvo Lima.
Questa parte del film scorre troppo velocemente indugiando fin troppo in risibili quanto mal riuscite schermaglie sentimentali.
Pif ed anche Flora, prenderanno coscienza dei loro sentimenti ed anche del marcio che li circonda, solo dopo la morte di Falcone e Borsellino, in alcuni dei momenti più riusciti del Film.
Resta comunque un buon Film, lontanissimo da quei prodotti sopra le righe che tendono a mitizzare ed enfatizzare il mafioso di turno, che anzi qui assurge quasi ad un ruolo di macchietta per certi versi, ed è una delle cose tra le più discutibili del Film, come se quasi Pif ci volesse dimostrare che dietro quegli assassini e quelle stragi, ci fossero delle persone qualunque anche piuttosto ignoranti.
Film che per certi versi ricorda molto I Cento Passi di Marco Tullio Giordana, dove Pif fece da aiuto regista.
Dico la mia?
E' un Film che tratta le dinamiche di crescita e di formazione nella Palermo del periodo stragista, in maniera intensa e delicata.
Per me, è da vedere.







giovedì 24 aprile 2014

La superstizione è una gran rottura di palle.

Da adolescente credevo agli oroscopi.
Mi bevevo quello di Barbanera pubblicato quotidianamente sulla Gazzetta Del Sud, mi leggevo quello del Tv Sorrisi & Canzoni, e pensavo fosse vero che lo Scorpione ( il mio segno ) andasse più d' accordo con Toro, Pesci e Cancro e che stessi sul cazzo a coloro che erano Gemelli.
Allo stesso tempo, ricordo che camminai per qualche mese con un ciondolo talismano che doveva portarmi fortuna in amore ed avevo anche il mio oggetto feticcio che esibivo durante le partite a carte in famiglia durante il periodo di Natale:
Il Puffo Clown.
Gli avevo affibbiato anche un nome, Clementino.
Ero affascinato dai tarocchi e dalla cartomanzia e quando una zingara che bussò in casa mia chiedendomi la carità mi lesse la mano, ricordo che rimasi turbato da ciò che mi disse, anche se ad oggi non vedo nessun matrimonio contrastato nella mia vita, anzi a dirla tutta non c' è proprio nessun matrimonio. :-P
Diciamolo ( Dio, sembro La Russa ) che la superstizione è una gran rottura di palle.

E' una gran rottura di palle rischiare di tamponare o essere tamponato perché un gatto nero ha attraversato la strada del superstizioso /a di turno.

E' una gran rottura di palle quando per buona creanza regalo a qualcuno che me lo chiede un singolo spillo o un singolo ago, e questo / a mi guarda quasi schifato / a perché a loro dire porta male.
La prossima volta ve lo faccio pagare a prezzo intero e vaffanculo.

E' una gran rottura di palle sentire nel 2014 gente che combatte la iattura con il Cornetto Rosso portafortuna.
Credete davvero che un oggetto possa qualcosa contro il destino?
Se una cosa andrà male, andrà male indipendentemente se abbiate nuotato in una vasca piena di Cornetti Rossi o meno.

Poi, però ricordo i momenti passati a leggere l' oroscopo, oppure alle partite di Stoppa con Clementino al mio fianco e penso che sono stato una gran rottura di palle anch'io.
Chissà quanti sguardi di biasimo e di derisione, quando i miei parenti mi vedevano arrivare con il Puffo appresso.
E voi?
Credete ancora agli oroscopi, avete degli oggetti feticcio, oppure siete preda del demone della razionalità come il sottoscritto?

Ah, una volta una ragazza delle Seychelles mi fece fare una Macumba d' amore da sua madre, ma non andò a buon fine, mannaggia. 

lunedì 14 aprile 2014

Il Palazzo Della Mezzanotte - Carlos Ruiz Zafon

Fu tre anni fa, credo.
Ero ospite a pranzo da mia sorella, in attesa di sentire il fatidico " a tavola ", quando sul sofà vedo adagiato un romanzo.( non la Ferilli purtroppo :-P)
Era Marina di Carlos Ruiz Zafon.
Lessi l' introduzione e ne fui affascinato.
C' erano tutti quegli elementi che di solito fanno presa su di me: le storie di crescita e formazione giovanile, il soprannaturale, il mistero, quel pizzico di Horror che è fondamentale nella scelta delle mie letture e soprattutto c' era lei, Marina.
Mi bastarono poche pagine per innamorarmi di lei.
Quel romanzo lo lessi a tempo di Record, sia perché fui sedotto dalla storia, ma anche perché quando mi prestano qualcosa cerco di tornare l' oggetto al legittimo proprietario il prima possibile, indipendentemente se si trattasse di mia sorella o del fratello del cugino del vicino di casa.
Comunque, senza girarci troppo intorno, Marina mi piacque un botto.
Ne parlai anche qui, ai tempi in cui Bloggavo su Splinderiani lidi.
Mi ero ripromesso di recuperare altre opere del sopracitato autore, ma spesso le mie promesse sono lunghe a mantenersi.
Infatti, sono passati tre lunghi anni da allora.
Ma come si dice, meglio tardi che mai, e quindi eccomi a disquisire di un romanzo di Zafon, Il Palazzo Della Mezzanotte.
La scelta non è stata azzeccatissima, Il Palazzo Della Mezzanotte ha tutti i pregi e i difetti di un romanzo giovanile, ma alla fine ai miei occhi risulta un romanzo che tradisce dove non dovrebbe, ossia nel contesto " reale ", piuttosto che in quello " soprannaturale " che personalmente nonostante risulti molto easy, ho comunque apprezzato.
Ma parliamone meglio:


"Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti. Sotto una pioggia scrosciante, quella stessa notte, un giovane tenente inglese sacrifica la vita per portare in salvo due gemelli neonati inseguiti da un tragico destino. Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni, lascia l'orfanotrofio St. Patricks e festeggia l'inizio della sua vita adulta. È anche l'ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto che conta sette orfani come Ben, riunitosi per anni allo scoccare della mezzanotte sotto un tetto di stelle, nella sala principale di un antico edificio in rovina, il Palazzo della Mezzanotte. I sette ragazzi sono sicuri che quella sarà la loro ultima notte insieme, ma il passato bussa alla porta di Ben: la bellissima gemella che non sapeva di avere entra nel Palazzo con una pazzesca storia da raccontare. Le braci dell'incendio di sedici anni prima ricominciano ad ardere. Per tre interminabili giorni i membri della Chowbar Society cercano di decifrare ciò che si nasconde dietro al passato di Ben e di sua sorella, mentre combattono contro un secondo terribile incendio appiccato da un'ombra misteriosa. E, quando ormai l'inferno sembra aver preso il sopravvento e il compiersi del destino inevitabile, il fuoco all'improvviso si spegne... e una candida neve scende sulle strade di Calcutta."

Pubblicato originariamente come romanzo per ragazzi nel 1994, Il Palazzo Della Mezzanotte fa parte delle opere giovanili di Zafon, pubblicate in nuova veste dopo l' enorme successo di romanzi come L' Ombra Del Vento e Il Gioco Dell' Angelo, romanzi che comunque non ho ancora letto e che cercherò di recuperare in futuro.
Il Palazzo Della Mezzanotte è il secondo di una serie di opere giovanili di Zafon, la cosiddetta Trilogia della Nebbia.
Formata dal sopracitato Il Palazzo Della Mezzanotte, Il Principe Della Nebbia, Le Luci Di Settembre e Marina.
Questa mossa di battere il ferro finché è caldo, da parte delle case editrici, è piuttosto naturale quanto scontata ma certamente non ha giovato ai lettori dei precedenti libri di Zafon, che stando alle recensioni che ho letto in rete si sono trovati molto spiazzati davanti a questa serie di romanzi tratti dalle opere giovanili dello scrittore Spagnolo.
Non a caso, lo stesso Zafon, nella prefazione del romanzo di cui mi accingo a parlare, afferma espressamente che si tratta di un romanzo per ragazzi e che deve essere preso per quello che è, ovvero un romanzo per giovani scritto da un giovane inesperto.
Ed allora perché ho scelto di affrontarlo?
Semplicemente perché nella storia narrata c' erano tutti gli elementi che mi avevano fatto apprezzare Marina.
L' idea di base poi mi garbava parecchio oltre che ricordarmi uno dei miei romanzi per ragazzi preferiti, Il Ragazzo Del Cimitero di Neil Gaiman.
Molto carina anche la descrizione iniziale di Ben e il suo gruppo di amici, l' idea della Chowbar Society che si riunisce di nascosto per raccontarsi storie misteriose su Calcutta e dintorni, è certamente accattivante.
Così come è bella l' intimità, la fratellanza tra i membri di questa comunità.
Per me i problemi di questo romanzo nascono dall'arrivo nell' orfanotrofio e nel gruppo di Sheere,  la ragazza che farà da catalizzatore agli eventi che deflagheranno nel corso dell' opera.
Sheere sarà accompagnata dalla sua tutrice Aryami, personaggio che durante la narrazione ho trovato sfilacciato, persino contraddittorio.
La storia appare fin dalle prime battute troppo contorta e poco credibile, soprattutto per quel che concerne i giovani protagonisti.
Pur con tutta la sospensione dell' incredulità possibile, mi risulta difficile trovare credibili le motivazioni che spingano sette ragazzi a rischiare la vita per una sconosciuta.
Gli stessi protagonisti poi, ci vengono presentati ognuno con le proprie peculiarità, ma non vengono mai approfonditi fino in fondo, risultando alla fine piuttosto ermetici.
Pollice verso anche per Calcutta, la cui descrizione è fin troppo didascalica.
Siamo lontanissimi dalla splendida Calcutta che ci dona Dan Simmons nel suo Il Canto Di Kalì, quello di una Calcutta tetra, misteriosa e fetida.
Oppure tornando a Zafon, nella bellissima descrizione che lo stesso ci offre di Barcellona nel romanzo Marina.
Niente da dire per quel che concerne la parte soprannaturale, abbastanza intrigante e coinvolgente.
Certo, scoprire la natura e le motivazioni del male è fin troppo semplice, direi addirittura elementare, ma tutto sommato si fa leggere con piacere.
Jawahal è comunque un cattivo con tutti i crismi, ben congegnato ed oscuro quanto basta per incutere timore ed interesse.
Che dire poi del treno infuocato?
Certamente è una bella trovata.
La parte finale ambientata nella stazione, pur nella sua semplicità è piuttosto coinvolgente.
In verità, al di là di tutto è certamente un romanzo, che se visto nell'ottica della narrativa per ragazzi, offre certamente spunti interessanti.
E poi diciamolo, Zafon ha una scrittura poetica, delicata e dannatamente suggestiva, che si fa perdonare alcune licenze di trama.
Non so come e quando, ma io e Zafon sono certo ci rincontreremo ancora, magari tra tre anni di nuovo o forse prima, chissà.



sabato 5 aprile 2014

La Lega Degli Straordinari Gentlemen - Alan Moore / Kevin O' Neill

" L' Impero Britannico ha sempre trovato
difficoltà a distinguere tra i suoi eroi e i
suoi mostri. "

Non è facile parlare di un' opera come La Lega Degli Straordinari Gentlemen.
E' a tutti gli effetti un' opera unica nel suo genere, una sorta di ibrido tra la letteratura Vittoriana e la narrazione per immagini.
Alan Moore prende in prestito alcuni personaggi della letteratura di quel periodo e ne forma un Super team.
Idea assurda, quanto geniale.
Ma chi sono questi personaggi?

Il Capitano Nemo: Il Capitano Nemo è il personaggio feticcio di Jules Verne, protagonista indiscusso di opere come Ventimila Leghe Sotto Il Mare e L' Isola Misteriosa.
Il Nautilus, il sottomarino di Nemo sarà a tutti gli effetti la base operativa ed il mezzo di trasporto della Lega.
Nemo è un personaggio burbero e pieno di risentimento nei confronti dell' autorità Britannica.
Accetterà di fare pare della Lega perché spinto da una rinnovata sete di avventura, non certo per fedeltà verso  la Gran Bretagna, che lui esule Indiano odia apertamente.
Il Nautilus e le sue armi piuttosto avanzate per l' epoca, tireranno spesso fuori dagli impicci lui e gli altri appartenenti della Lega.


Wilhelmina Murray : Mina Murray è a tutti gli effetti il capo carismatico della Lega.
Personaggio tratto dal Dracula di Bram Stoker, Mina è l' ex moglie di Jonathan Harker.
Sotto la sciarpa rossa, da cui non si separa mai, mostra ancora i segni dell' incontro ravvicinato con il Vampiro del romanzo protagonista.
Mina è un personaggio carismatico e deciso, molto diversa dalla giovane protagonista del romanzo di Stoker.
Evidentemente essere arrivata così vicino alla perdizione e alla morte, le ha donato una forza ed un coraggio tale da permetterle di imporsi sui suoi eterogenei compagni di avventura.


Allan Quatermain : Protagonista de Le Miniere Di Re Salomone e di altri romanzi di H. Rider Haggard, Allan Quatermain è un vecchio cacciatore che ha vissuto numerose avventure nel continente Africano.
Viene ritrovato in pessimo stato e dipendente dalle droghe in una fumeria d' oppio da Mina Murray.
Ripulitosi e reclutato nella Lega diventa uno degli uomini più decisi e coraggiosi della stessa, ritrovando lo stesso spirito battagliero di un tempo.
Come Nemo entrerà principalmente nella Lega soprattutto per un ritrovato spirito d' avventura.




Henry Jekyll / Mister Hyde : Protagonista del romanzo di Robert Louis Stevenson, Mister Hyde è certamente il personaggio più complesso e ricco di sfaccettature dei due volumi che ho letto della Lega.
Lo chiamo solo con il nome del suo Alter Ego perché per la gran parte delle tavole che compongono i due volumi, sarà questa scimmiesca quanto interessante creatura a fare capolino tra le pagine.
Reclutato in quel di Parigi da Mina Murray e Quatermain, Hyde è a tutti gli effetti il " forzuto " del gruppo che spesso con la sua forza tirerà il gruppo fuori dai guai.
Il problema con un personaggio del genere è riuscire a frenare la sua irruenza e la sua sete di violenza, ma Mina riuscirà anche in questo.
Molto bello e ricco di citazioni a Edgar Allan Poe il suo ritrovamento.
La presenza a Parigi di Jekyll / Hyde viene segnalata a Mina e Qautermain da August Dupin il detective protagonista di alcuni racconti di Edgar Allan Poe come La Lettera Rubata e I Delitti Della Rue Morge, citata anche nell' opera.

Hawley Griffin : Hawley Griffin è l' Uomo Invisibile, personaggio omonimo del romanzo di H.G. Wells.
Il suo potere è certamente tatticamente indispensabile per il gruppo, ma a livello umano è certamente la personalità più fetida ed amorale del gruppo, persino più di Hyde.
Griffin è a tutti gli effetti un egoista e se accetta di fare parte della Lega è solo perché gli è stata promessa la cancellazione dei suoi misfatti a livello penale.
Basta pensare a come viene acciuffato e successivamente reclutato nella Lega.
Mina e gli altri membri, lo scovano in un collegio femminile, dove sfruttando la sua invisibilità si divertiva a violentare e mettere incinta ignare studentesse.




Ma parliamo un po' dell' opera.
La Lega Degli Straordinari Gentlemen è scritta da Alan Moore e illustrata da Kevin O' Neill.
Parlare della bravura di Alan Moore è riduttivo.
Opere come Watchmen, From Hell e V For Vendetta, sono conosciute anche al di fuori della nicchia fumettistica.
Diciamo subito che come fumetto probabilmente La Lega non ha il carisma delle opere sopra citate, risultando ai miei occhi un fumetto tutto sommato convenzionale, però risulta allo stesso tempo un' opera complessa, divertente e ricca di citazioni.
Ed è lì che si annida la sua bellezza.
Molte delle citazioni presenti nella storia sono dei veri e propri Inside Jokes, alcuni francamente difficili da cogliere.
In questo Moore dimostra di avere una cultura pressoché infinita del periodo storico e letterale di fine '800, epoca in cui la storia è ambientata.
I disegni di O' Neill forse non saranno il massimo dell' ipertrofismo supereroistico ma si adattano bene al tono della storia e risultano chiari ed esplicativi, quindi li promuovo su tutta la linea.
L' opera è composta da quattro volumi ed è pubblicata attualmente dalla Bao Publishing al prezzo di circa 20 Euro a volume.
Black Dossier l' ultimo dei quattro, è uscito abbastanza recentemente.
Per amor di verità, dico che io ho preferito affidarmi ad Ebay e mi sono procurato i primi due volumi editi precedentemente dalla Magic Press.
Cosa che mi ha permesso di risparmiare la metà del prezzo d' acquisto.
 Ma lasciamo perdere queste sottigliezze e concentriamoci sulle storie dei due volumi.

Nel primo assistiamo alla Genesi e alla prima avventura della Lega Degli Straordinari Gentlemen.
Mina Murray viene convocata e reclutata da un intermediario del Governo Britannico di nome Mr. Bond ed inviata a reclutare gli altri membri della Lega per sventare la minaccia terroristica di un criminale Cinese che si è impossessato di un importante manufatto tecnologico che vuole usare per scopi bellici.
Le cose si faranno più complesse quando scopriranno che anche l' Inghilterra vuole usare quel manufatto non certo per motivi nobili.
Citazioni e altri personaggi letterari faranno capolino nel corso dell' avventura.
Bellissime le pagine che riguardano il Detective Sherlock Holmes impegnato in un duello all' ultimo sangue con la sua nemesi storica Moriarty.
A concludere il volume, un' avventura onirica solo letterale di Mr. Quatermain.
Quatermain dopo aver bevuto una potentissima droga viene catapultato in un' avventura onirica dai fortissimi toni Lovecraftiani.
In questo breve viaggio si ritroverà ad incontrare anche altri personaggi:
John Carter personaggio inventato dalla penna di Edgar Rice Burroughs, Il Viaggiatore Del Tempo del romanzo La Macchina Del Tempo di H.G.Wells e Randolph Carter protagonista del romanzo breve di H.P. Lovecraft La Ricerca Onirica Dello Sconosciuto Kadath.
Per l' occasione Alan Moore adotta uno stile molto simile a quello di H.P. Lovecraft, regalandoci una storia certamente prolissa, ma dannatamente intrigante.
Personalmente, trovo questa storia più bella del fumetto stesso.

Il secondo volume è ambientato pochissimo tempo dopo.
Mina e soci, questa volta dovranno affrontare una minaccia che arriva direttamente dallo spazio.
 La componente d' azione è indiscussa protagonista, ma nel proseguo della narrazione avremo modo di approfondire e conoscere meglio la natura di ogni personaggio della Lega.
Tutto il racconto del secondo volume è un' enorme citazione alle opere di H.G. Wells.
Non a caso, i nemici che si ritroveranno ad affrontare e che metteranno a ferro e fuoco Londra, saranno i Tripodi del romanzo La Guerra Dei Mondi.
Nel corso del volume farà la sua apparizione anche il famigerato Dottor Moreau dell' omonimo romanzo H. G. Wells. ( L' isola Del Dottor Moreau)
Ottimo volume, in cui alcuni personaggi della Lega troveranno il loro destino.
Conclude il volume una sorta di almanacco del viaggiatore, in cui vengono raccontati i viaggi per tutti e cinque i continenti di membri passati, presenti e futuri della Lega.
Francamente è un racconto letterale piuttosto pesante, che letto d' un fiato potrebbe annoiare non poco, ma che offre alcuni spunti davvero interessanti.

Insomma, per quel che mi riguarda sono 20 Euro ben spesi.
E' un' opera che consiglio?
D' acchitto direi di sì, ma non ho la presunzione di conoscere i vostri gusti, quindi Fate Vobis.

La Lega ha anche avuto un pessimo adattamento cinematografico nel 2003, dal titolo La Leggenda Degli Uomini Straordinari con Sean Connery protagonista.
Film di cui ricordo pochissimo e quindi ampiamente dimenticabile.