Erano gli anni '90.
Ed io negli anni '90 leggevo poco.
Facevo fatica ad aprire i libri scolastici, figuriamoci se avevo voglia e tempo da dedicare alla letteratura.
Questo non significa che non mi piacesse leggere, ma che semplicemente destinavo i miei occhi e la mia attenzione ad altro.
Ero un fervente lettore di Fumetti Marvel e Manga, e tanto mi bastava.
Le poche eccezioni dell' epoca furono Dracula di Bram Stoker e qualche altro libro che rigorosamente leggevo di nascosto agli occhi di mia sorella.
Le parti a cui più ero interessato? Quelle osé, naturalmente.
Adoravo comunque gli Horror, conoscevo di fama Stephen King, se non altro perché Shining, Misery, Stand By Me, la miniserie in due puntate di IT, li avevo visti ed apprezzati come tutti.
Galeotto fu l' approdo di un tipo che soprannominammo subito Jack, tra la cerchia dei miei amici.
Jack aveva una sorella carina che bazzicava da noi, era un buon portiere di calcio e ciò lo rendeva indispensabile visto che trovare dei portieri era sempre difficile, ed aveva una collezione di libri di Stephen King.
Come e perché accadde non lo ricordo, ma fatto sta che sto tipo distribuì in modalità Random alcuni dei suoi libri a tutti noi.
Tra questi c'era le Notti Di Salem, e fu Amore con la A maiuscola.
Il libro dopo essere passato di mano in mano, non tornò mai a casa di Jack, finendo il suo viaggio a casa di un mio amico, dove suppongo si trovi tuttora.
Non prima però di essere passato e rimasto a casa mia nuovamente per un lungo periodo, in prestito con diritto di usucapione.
Il libro ritornò dall' illegittimo proprietario nel 2007, quando la Sperling & Kupfer fece uscire questa bellissima edizione illustrata che comprai correndo, che ho riletto in questi giorni e di cui non ho mai parlato.
Provo a metterne rimedio adesso, dopo l' ennesima rilettura.
Oltre alle illustrazioni, comunque valide, il libro offre una nuova e molto bella prefazione di Stephen King, una nuova traduzione che mi sembra più accurata della precedente, e soprattutto del materiale inedito inerente alcune pagine eliminate durante la stesura.
Ed è un peccato, perché alcune di queste pagine poi eliminate o modificate, erano persino meglio della versione poi pubblicata.
Chiudono il tutto due racconti che fanno un pò da prologo e da epilogo al romanzo, entrambi pubblicati sulla prima raccolta di racconti edita dal Re, il bellissimo A Volte Ritornano.
I due ottimi racconti in questione sono Jerusalem' s Lot ed Il Bicchiere Della Staffa.
Il primo è un racconto epistolare di chiara matrice Lovecraftiana.
È il racconto della tara ereditaria di un individuo che si ritrova a vivere in una casa teatro di numerose sventure, alle soglie di una cittadina dimenticata ed evitata da tutti, Jerusalem' s Lot.
Il Bicchiere Della Staffa, invece, ci narra di un individuo che si ritrova bloccato in auto con moglie e figlia durante una tormenta di neve alle soglie della medesima cittadina.
Il malcapitato lascia moglie e figlia in auto per andare a cercare aiuto, non sarà una scelta felicissima.
Entrambi sono ottimi racconti che fanno da antipasto e dessert alla portata principale, ossia Le Notti Di Salem.
Via con la trama:
"Una casa abbandonata, un paesino sperduto, vampiri assetati di sangue. Quando il giovane Stephen King decise di trapiantare Bram Stoker nel New England sapeva che la sua idea, nonostante le apparenze, era buona, ma forse neanche la sua fervida immaginazione avrebbe saputo dire quanto. Era il 1975 e, da allora, il racconto dell'avvento del Male a Jerusalem's Lot, meglio conosciuta come 'salem's Lot, non ha mai cessato di terrorizzare milioni di lettori, consacrando il suo autore come maestro dell'horror. Questo piccolo classico contemporaneo viene ora riproposto in un'edizione illustrata arricchita da una nuova introduzione, due racconti e un sostanzioso apparato che raccoglie le pagine eliminate nella stesura finale."
Il romanzo nasce da una semplice riflessione di Stephen King scaturita dopo la lettura di Dracula.
"Cosa sarebbe accaduto se invece di Londra Dracula avesse scelto di approdare in una sonnacchiosa cittadina del Maine? "
La risposta che ne deriva, è che sarebbero stati cazzi amari, amarissimi.
Le Notti Di Salem è il primo tentativo di Stephen King di estendere e rendere la storia non circoscritta a pochi personaggi, ma di concentrarsi su un intero agglomerato cittadino, rendendo di fatto la cittadina di Salem' s Lot non solo un luogo astratto e didascalico, ma cuore pulsante della storia.
Salem' s Lot è a tutti gli effetti il primo abbozzo di un' altra cittadina che nei romanzi dopo sarà spesso protagonista e teatro dei romanzi del Re, l' indimenticata e suggestiva Castle Rock.
Ma torniamo al romanzo.
Cosa posso dire?
Le Notti Di Salem è una signora storia, nonché una delle mie preferite del Re.
Stephen King mischia a dovere due archetipi come la casa stregata e il Vampiro, speziando il tutto con un pizzico di umorismo macabro di stampo fumettistico E.C. Comics, riuscendo a pieno nel tentativo.
Barlow poi è un ottimo cattivo, arrogante e carismatico, nonché capace di soggiogare in breve tempo la comunità un pò ristretta socialmente e culturalmente di Salem' s Lot.
Non a caso i pochi che proveranno a fermare la "vampirizzazione" dell' intero villaggio saranno quei pochi che avranno abbastanza immaginazione, intelligenza ed apertura mentale da affrontare l' irrazionale in maniera razionale.
Bei personaggi, ed alcuni passaggi splendidi faranno il resto.
Stephen King in un certo senso segue una strada già tracciata da Bram Stoker omaggiandolo in più punti, ma allo stesso tempo riesce a donare un' impronta più moderna ed adatta al periodo in cui la storia è ambientata.
Forse poteva staccarsi ancora di più dal concept narrativo già tracciato da Bram Stoker, ma anche così la storia spacca e non poco.
Per concept narrativo intendo personaggi che pur appartenendo ad un contesto diverso seguono pedissequamente la natura dei personaggi di Bram Stoker.
Assonanze tra Ben Mears e Jonathan Harker, tra Matt Burke e Van Helsing, oppure tra Susan e Lucy Westenra, appaiono inevitabili.
Non a caso i personaggi dell' opera che preferisco sono quelli che sfuggono a qualsiasi catalogazione ovvero il piccolo Mark Petrie e Padre Callahan.
Mark è il capostipite, il primo dei tanti personaggi fanciulleschi che diventeranno un tratto distintivo delle opere di King ed è un personaggio davvero evocativo, sue sono alcune riflessioni e alcuni passaggi del romanzo che preferisco.
Padre Callahan è certamente il personaggio con più sfaccettature, un Prete tormentato dal demone della bottiglia che si ritrova sua malgrado ad affrontare un nemico che metterà a dura prova la sua fede.
Epico il suo scontro con Barlow e le conseguenze che ne deriveranno.
Conseguenze che lo porteranno dritto dritto tra le pagine degli ultimi volumi della Torre Nera.
Inutile menarla per le lunghe, perché quando una cosa mi piace tanto a volte ho sempre quella sensazione di dire tanto su di lei senza riuscire a dire una cosa ovvia, ossia che Le Notti Di Salem è una delle mie letture preferite.
Ciò non significa che sia un' opera perfetta.
Le Notti Di Salem è certamente un' opera riuscita quanto ingenua.
A volte si ha la sensazione che alcuni passaggi siano un pò tirati per i capelli e riletti adesso non sono il massimo della credibilità ( la scena in cui Mark si libera dalle corde imitando Houdini è il Must ), ma d'altronde è un romanzo di Vampiri, ed il tutto lo si accetta tranquillamente.
Resta comunque un romanzo che sarà acerbo, ma che trovo semplicemente adorabile e che rileggo sempre con immenso piacere.
Quindi ai pochi che passeranno da qui do un consiglio:
volete un bel romanzo sui vampiri e che rispetta tutti i crismi del genere?
Fiondatevi su questo e dimenticatevi di Edward Cullen ed affini, perché Barlow a costoro se li mangia a colazione. :-p