Maledico l' aggiornamento di Windows 8.1 che mi ha fatto sbarellare tutti gli Account, compreso quello di Blogger.
Per un attimo, me la sono vista brutta visto che non mi ricordavo quale fosse l' Account di quest' ultimo, ma per fortuna ho ritrovato subito il bandolo della matassa manco fossi Arianna.
Questo mese festeggia le dodici uscite l' albo da edicola in formato " bonellide " di The Walking Dead ed è giusto parlarne, visto che mi sono reso conto di non averlo mai fatto.
Pubblicato dalla Salda Press nel 2005 in volumi brossurati da 140 pagine, The Walking Dead è una storia Post Apocalittica alla George Romero sugli Zombie però più incentrata sulle vicende umane dei protagonisti, pronti a tutto anche a scannarsi tra di loro, pur di sopravvivere.
Il bello della serie soprattutto inizialmente è vedere la reazione di un ex poliziotto come il protagonista Rick Grimes in preda ad un mondo che si è completamente ribaltato ed in cui l' etica e la morale non esistono più, esiste solo l' istinto di sopravvivenza.
Sono le dinamiche interne del gruppo di Rick e di coloro che incontreranno nel loro peregrinare nel trovare un posto sicuro che hanno decretato il successo di questa serie, non tanto i combattimenti con gli Zombie, anche perché di Film e Media vari con Zombie protagonisti ne è pieno anche il Fosso Di Helm.
Ho parlato a grandi linee della trama perché è persino superfluo parlarne, penso che la conoscano anche le vecchiette che sento chiacchierare adesso nella fermata dell' autobus fuori da casa mia.
La serie fumettistica è uscita dalla sua nicchia quando nel 2010 l' AMC un Network Statunitense decise di ricavarci una Serie Televisiva affidandola ad un regista di razza come Frank Darabont regista feticcio di Stephen King peraltro piuttosto bravo ( The Mist, Le Ali Della Libertà e Il Miglio Verde Docet ), e fu subito leggenda.
La Serie trasmessa in Italia da ormai quattro stagioni sui canali Sky di Fox Tv si conferma sempre tra le serie più seguite e ogni stagione è presentata in pompa Magna.
Io stesso sono uno di quelli che ha conosciuto questa storia grazie al Telefilm ed è grazie al Telefilm che The Walking Dead è divenuto il fenomeno di massa che è adesso.
Telefilm e Fumetto presentano numerose differenze di Concept e di personaggi anche se a grandi linee la storia rimane la stessa.
Se il Telefilm come è ovvio funziona meglio per quel che concerne le dinamiche d' azione e di trucco ( gli Zombie di Greg Nicotero sono sempre uno spettacolo ), per quel che concerne l' introspezione psicologica dei personaggi e i dialoghi preferisco in tutto e per tutto il fumetto, parecchi gradini sopra per coerenza e coesione di trama.
Entrambi sono comunque prodotti che meriterebbero di essere seguiti, anche per vedere le differenze che intercorrono tra l' uno e l' altro che rendono entrambi fruibili ed interessanti.
Entrambe le serie procedono a gonfie vele ed il fumetto negli Stati Uniti ha da poco superato le 100 uscite, appostandosi sempre ai vertici per quel che concerne le vendite ed anche il Telefilm non è da meno visto quanto è pompato dalla Fox che sempre ci ricorda quanto è seguito in America e nel mondo ecc.ecc.
Insieme ai volumi in brossura che ormai veleggiano verso il numero 17, la Salda Press esattamente un anno fa decise di farne una versione più economica da edicola per sfruttare il più possibile l' Hype del telefilm ed avvicinare tutti coloro che non volevano o potevano per motivi economici o logistici seguire i volumi soprattutto quelli come me che li hanno scoperti molto tardi e che non volevano dissanguarsi economicamente per comprare gli arretrati.
Il cosidetto Bonellide ( chiamato così perché la struttura è quella di albi Bonelli come Dylan Dog et similia ) è un ottimo albo, i disegni nonostante il formato più ridotto non perdono nulla e così i Balloon ed anche l' apparato redazionale è piuttosto professionale e ben fatto.
Il costo dell' albo che inizialmente era di 2,90 Euro ha subito l' aumento a 3,30 ma davvero parliamo di quisquilie perché il prodotto merita e non poco, per quanto un aumento di 40 Centesimi di botto è cosa rara a vedersi.
Cosa dire di questi primi dodici numeri, Kirkman mi ha avvinto e convinto a seguirla anche se sono sincero non con grandissima costanza.
Ho spesso comprato la serie con settimane di ritardo e spesso è passata in secondo piano rispetto ad altre letture.
Non che non mi piaccia la storia, tutt'altro, ma non so perché non è per me un appuntamento irrinunciabile come il telefilm.
Forse il discorso è semplice, ho scoperto questa serie grazie al Telefilm e mi viene più naturale associarla ad esso.
Eppure, da un punto di vista narrativo, il fumetto lo preferisco di gran lunga, osa molto di più e i personaggi personalmente funzionano di più rispetto al Telefilm sebbene anche il telefilm ha delle cose che preferisco ( Daryl e Merle Dixon o il personaggio del Governatore che personalmente nel fumetto ho trovato eccessivamente sopra le righe ).
Diciamo che però le dinamiche degli ultimi due numeri che mi hanno portato proprio a ridosso della serie Tv mi hanno messo una bella scimmia addosso, visto che da un punto di vista narrativo stracciano di gran lunga la terza serie del Telefilm.
Scritta da quel geniaccio di Robert Kirkman la serie ha visto due disegnatori avvicendarsi.
Inizialmente Tony Moore che ben presto ha lasciato il testimone a Charlie Adlard.
Sono sincero, preferivo il primo.
Adlard ha un tratto più sporco, probabilmente più affine ai toni della storia ma la morbidezza ed il tratteggio di Moore li preferivo alquanto, peccato.
Per concludere, serie Tv e fumetto meritano entrambe.
Chi ama le storie Post Apocalittiche On the Road, chi ama l' Horror e chi ama leggere storie di sopravvissuti che fanno di tutto, anche le cose più infime per esserlo ha trovato pane per i suoi denti.
Un pane molto buono e croccante, tipo quello di Grano del Sud.
E poi ci sono continui ribaltamenti di ruoli, tensione a go- go, morti improvvise e repentine, Zombie, quella sensazione che da un momento all' altro qualcuno ci lascerà le penne, pazzia, sesso, introspezione psicologica, bei dialoghi, bei personaggi, cosa cazzo volete di più.
The Walking Dead merita il successo che ha, passo e chiudo.
Per un attimo, me la sono vista brutta visto che non mi ricordavo quale fosse l' Account di quest' ultimo, ma per fortuna ho ritrovato subito il bandolo della matassa manco fossi Arianna.
Questo mese festeggia le dodici uscite l' albo da edicola in formato " bonellide " di The Walking Dead ed è giusto parlarne, visto che mi sono reso conto di non averlo mai fatto.
Pubblicato dalla Salda Press nel 2005 in volumi brossurati da 140 pagine, The Walking Dead è una storia Post Apocalittica alla George Romero sugli Zombie però più incentrata sulle vicende umane dei protagonisti, pronti a tutto anche a scannarsi tra di loro, pur di sopravvivere.
Il bello della serie soprattutto inizialmente è vedere la reazione di un ex poliziotto come il protagonista Rick Grimes in preda ad un mondo che si è completamente ribaltato ed in cui l' etica e la morale non esistono più, esiste solo l' istinto di sopravvivenza.
Sono le dinamiche interne del gruppo di Rick e di coloro che incontreranno nel loro peregrinare nel trovare un posto sicuro che hanno decretato il successo di questa serie, non tanto i combattimenti con gli Zombie, anche perché di Film e Media vari con Zombie protagonisti ne è pieno anche il Fosso Di Helm.
Ho parlato a grandi linee della trama perché è persino superfluo parlarne, penso che la conoscano anche le vecchiette che sento chiacchierare adesso nella fermata dell' autobus fuori da casa mia.
La serie fumettistica è uscita dalla sua nicchia quando nel 2010 l' AMC un Network Statunitense decise di ricavarci una Serie Televisiva affidandola ad un regista di razza come Frank Darabont regista feticcio di Stephen King peraltro piuttosto bravo ( The Mist, Le Ali Della Libertà e Il Miglio Verde Docet ), e fu subito leggenda.
La Serie trasmessa in Italia da ormai quattro stagioni sui canali Sky di Fox Tv si conferma sempre tra le serie più seguite e ogni stagione è presentata in pompa Magna.
Io stesso sono uno di quelli che ha conosciuto questa storia grazie al Telefilm ed è grazie al Telefilm che The Walking Dead è divenuto il fenomeno di massa che è adesso.
Telefilm e Fumetto presentano numerose differenze di Concept e di personaggi anche se a grandi linee la storia rimane la stessa.
Se il Telefilm come è ovvio funziona meglio per quel che concerne le dinamiche d' azione e di trucco ( gli Zombie di Greg Nicotero sono sempre uno spettacolo ), per quel che concerne l' introspezione psicologica dei personaggi e i dialoghi preferisco in tutto e per tutto il fumetto, parecchi gradini sopra per coerenza e coesione di trama.
Entrambi sono comunque prodotti che meriterebbero di essere seguiti, anche per vedere le differenze che intercorrono tra l' uno e l' altro che rendono entrambi fruibili ed interessanti.
Entrambe le serie procedono a gonfie vele ed il fumetto negli Stati Uniti ha da poco superato le 100 uscite, appostandosi sempre ai vertici per quel che concerne le vendite ed anche il Telefilm non è da meno visto quanto è pompato dalla Fox che sempre ci ricorda quanto è seguito in America e nel mondo ecc.ecc.
Insieme ai volumi in brossura che ormai veleggiano verso il numero 17, la Salda Press esattamente un anno fa decise di farne una versione più economica da edicola per sfruttare il più possibile l' Hype del telefilm ed avvicinare tutti coloro che non volevano o potevano per motivi economici o logistici seguire i volumi soprattutto quelli come me che li hanno scoperti molto tardi e che non volevano dissanguarsi economicamente per comprare gli arretrati.
Il cosidetto Bonellide ( chiamato così perché la struttura è quella di albi Bonelli come Dylan Dog et similia ) è un ottimo albo, i disegni nonostante il formato più ridotto non perdono nulla e così i Balloon ed anche l' apparato redazionale è piuttosto professionale e ben fatto.
Il costo dell' albo che inizialmente era di 2,90 Euro ha subito l' aumento a 3,30 ma davvero parliamo di quisquilie perché il prodotto merita e non poco, per quanto un aumento di 40 Centesimi di botto è cosa rara a vedersi.
Cosa dire di questi primi dodici numeri, Kirkman mi ha avvinto e convinto a seguirla anche se sono sincero non con grandissima costanza.
Ho spesso comprato la serie con settimane di ritardo e spesso è passata in secondo piano rispetto ad altre letture.
Non che non mi piaccia la storia, tutt'altro, ma non so perché non è per me un appuntamento irrinunciabile come il telefilm.
Forse il discorso è semplice, ho scoperto questa serie grazie al Telefilm e mi viene più naturale associarla ad esso.
Eppure, da un punto di vista narrativo, il fumetto lo preferisco di gran lunga, osa molto di più e i personaggi personalmente funzionano di più rispetto al Telefilm sebbene anche il telefilm ha delle cose che preferisco ( Daryl e Merle Dixon o il personaggio del Governatore che personalmente nel fumetto ho trovato eccessivamente sopra le righe ).
Diciamo che però le dinamiche degli ultimi due numeri che mi hanno portato proprio a ridosso della serie Tv mi hanno messo una bella scimmia addosso, visto che da un punto di vista narrativo stracciano di gran lunga la terza serie del Telefilm.
Scritta da quel geniaccio di Robert Kirkman la serie ha visto due disegnatori avvicendarsi.
Inizialmente Tony Moore che ben presto ha lasciato il testimone a Charlie Adlard.
Sono sincero, preferivo il primo.
Adlard ha un tratto più sporco, probabilmente più affine ai toni della storia ma la morbidezza ed il tratteggio di Moore li preferivo alquanto, peccato.
Per concludere, serie Tv e fumetto meritano entrambe.
Chi ama le storie Post Apocalittiche On the Road, chi ama l' Horror e chi ama leggere storie di sopravvissuti che fanno di tutto, anche le cose più infime per esserlo ha trovato pane per i suoi denti.
Un pane molto buono e croccante, tipo quello di Grano del Sud.
E poi ci sono continui ribaltamenti di ruoli, tensione a go- go, morti improvvise e repentine, Zombie, quella sensazione che da un momento all' altro qualcuno ci lascerà le penne, pazzia, sesso, introspezione psicologica, bei dialoghi, bei personaggi, cosa cazzo volete di più.
The Walking Dead merita il successo che ha, passo e chiudo.