Sono stato invitato da Nino Baldan (
https://www.ninobaldan.com/) a partecipare a questo Tag e colgo la palla al balzo, anche perché c'è una cosa su questo argomento che ho notato da un po' di tempo a questa parte e ne volevo parlare, ma lo farò in fondo al post.
Ovviamente dal punto di vista dei blog letterari che sono quelli che seguo più assiduamente.
Ora è tempo di rispondere alle domande:
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto ad aprire un blog?
Ho seguito la massa.
Nel periodo tra il 2005 e il 2008 frequentavo un forum dove nella "firma" molti avevano il link del loro spazio personale ed una volta che ci cliccai sopra per curiosità scoprì un nuovo mondo a me sconosciuto.
Scelsi semplicemente di farne parte, anche perché nella vita privata avevo sempre avuto l'abitudine di scrivere in quaderni, diari scolastici o personali, alcune delle cose per cui volevo conservare una memoria storica per gli anni a venire.
Provai a farlo anche online, ma...con risultati disastrosi.
Tanto che successivamente cancellai cinque anni di esistenza virtuale.
Era roba illeggibile di cui francamente mi vergognavo.
Successivamente mi sono imposto una direzione ed un approccio più tematico, ed infatti eccomi ancora qui.
Ho iniziato su Splinder fino alla sua dipartita, e poi sono approdato a Blogger, dove risiedo tuttora.
Tra molti bassi, e pochi alti.
Come nasce l'idea dentro i tuoi post?
A volte cova nella mia mente anche per giorni, settimane o mesi.
E non sempre ciò che penso riesco a metterlo per iscritto.
Alcuni libri di cui parlo, spesso e volentieri, sono letture di una settimana o persino un mese prima.
Spesso se sono opere troppo mainstream scelgo di non parlarne, perché ritengo che sia già stato detto tutto ed anche in maniera migliore in giro per il web o perché no anche in altri media.
Quali mezzi utilizzi per il blogging?
Qui la risposta è lapidaria: il computer fisso sempre e comunque.
Mi è capitato però in passato di abbozzare qualcosa sullo smartphone, ma solo un abbozzo, nulla di più.
Quanto impieghi per un post e come lo inserisci nel tuo tempo libero?
Mi è capitato anche di non scrivere per mesi e una volta per un anno intero, quindi non lo inserisco e basta se ne sento la necessità.
Non vivo il blog come un obbligo e non ho mai avuto velleità editoriali.
Per un post generalmente ci impiego tra le due o tre ore, ma dipende, ci sono stati dei post che ho abbandonato e ripreso dopo giorni.
Qual è il tuo rapporto con i social network e come sono legati al tuo blog?
In genere li provo tutti, un po' per curiosità e un po' per testarli, ma non ho il carattere, la presunzione e la faccia di bronzo da usarli per pubblicizzare i miei contenuti.
Al massimo nella Bio inserisco il link del blog, ma a livello generale tendo a separare la mia vita social a quella blogger.
Riguardo i social network credo che non sono loro il problema, ma il come vengono utilizzati.
Sono più attivo su Instagram che altrove, ma un tempo parliamo di cinque, sei anni fa apprezzavo moltissimo Twitter che consideravo un social divulgativo in cui potersi esprimere con cognizione di causa, ma con il tempo mi sono accorto che è un alcova di satira spicciola e spazzatura politicizzata.
Vedi questa crisi del blogging in prima persona, tanto da aver avuto la tentazione di trasferirti in pianta stabile sui social?
La crisi è avvenuta soltanto verso quei blogger che usavano la piattaforma in modo personale.
Chi ha un minimo di intento divulgativo credo non si faccia vincere dai numeri e dai social.
Il problema di fondo credo che nasca verso coloro che inseguono il successo e le interazioni.
Entrambe cose umanissime, ma non trascendentali nella mia esistenza.
Io seguo per lo più blogger di cinema, pop e di letteratura.
Prima e seconda sono categorie di blog che non moriranno mai, secondo me.
Anche perché entrambe nascono come canali divulgativi e stop, senza chissà quali velleità di successo.
Riguardo i blog di letteratura, invece, c'è un intero mondo sommerso dietro.
Quasi tutti quelli che parlano di libri aspirano a pubblicarne uno.
Non scherzo se dico che non conosco nessun blogger che parla di libri che non ha scritto un libro o che ne conserva uno nel cassetto, o che ne ha pubblicato o auto-pubblicato qualcuno.
Quindi di base non sono solo canali divulgativi, ma anche una strada verso il successo, un sogno, o un obbiettivo tangibile o meno.
E la strada spesso parte dall'apertura di un blog.
Dirò di più i bookblogger se la passano benissimo e probabilmente è il ramo del blogging che insieme al cinema vede più nascite, anche perché molte delle persone che hanno successo ed interazioni parlando di libri su Instagram sono costrette alla fine ad avere uno spazio fisico in cui parlare delle loro collaborazioni.
Basta pensare ai numeri incredibili di accrediti che i bookblogger riescono a ottenere nelle fiere del libro e persino a Lucca Comics e affini.
Poi che effettivamente i loro blog vengano letti ed apprezzati non posso saperlo, anche se guardando i commenti e le interazioni è più facile pensare al contrario.
Però vorrei dire una cosa e spero non venga fraintesa.
Il blogger odierno mi fa un po' paura.
A volte ho la sensazione che si voglia sostituire al giornalismo e che si senta persino...superiore se non altro per una questione numerica di interazioni.
C'è un esercito ( è un'iperbole parliamo comunque di una nicchia) di gente che per avere un prodotto gratis o un invito ad un evento appiattisce e di molto quello che era un canale divulgativo che un tempo a me sembrava molto più serio.
Questo fenomeno era molto più tangibile su Instagram, ma sta attecchendo anche nel blogging o c'è sempre stato, ma ben nascosto e mascherato.
Oggi che i social hanno sdoganato tutto, è molto più tangibile ed alla luce del sole.
E' bello che anche un semplice appassionato, un casalingo/a, possa dire la sua e parlare di libri, e d'altronde lo faccio anch'io nel mio piccolo, ma...l'uno vale uno nella cultura non so quanto possa valere e non so quanto sia corretto sostituirsi ad autorità e giornalisti del settore che spesso e volentieri vengono scavalcati da chi è disposto a lavorare e dare il suo tempo gratis nel sacro fuoco della passione o per avere "successo".
Mi pare che dovrei invitare altri a partecipare a questo Tag.
Spero non sia una rottura di scatole per voi, ma invito:
Long John Silver di Il Rifugio Di Long John Silver
Marco di La Stanza Di Gordie
Clarke di Clarke è Vivo
Più altri e eventuali che si vogliono aggiungere al Tag o nei commenti.
Alla Prossima!