La prima cosa che posso dire nei riguardi di quest'opera di Ray Bradbury è una breve frase smielata che potreste leggere nel profilo facebook di un ragazzino/a svampito/a e sdolcinato/a quindi vi avverto:
Io sapevo che avrei amato questo romanzo ancor prima di leggerlo.
Sapevo che era il romanzo scritto per uno come me.
Ed è stato così allora, ed è così anche adesso.
Scopersi questo romanzo durante la lettura di quel saggio capolavoro che è Danse Macabre di Stephen King.
Lo so, lo cito spesso questo saggio.
Ma è grazie a questo libro che ho conosciuto gran parte degli autori di narrativa horror e non.
King inserì quest'opera tra le migliori opere letterarie del fantastico uscite tra il 1950 ed il 1980 e dopo aver letto quella decina di pagine dedicate ad Il Popolo Dell'autunno ero già cotto perso.
Pubblicato originariamente nel 1962 questo romanzo ha visto la luce in Italia solo nel 1978 ed Il Popolo Dell'autunno non è nemmeno il suo vero nome.
Il titolo in realtà è Something Wicked This Was Comes ovvero Qualcosa Di Sinistro Sta Per Accadere, titolo che poi è stato usato nella riduzione cinematografica della Disney del 1983 che comunque mi pare non abbia fatto chissà quali proseliti.
Insomma il titolo originale qui in Italia è arrivato soltanto per il film al cinema mentre per ciò che concerne il romanzo è sempre stato ristampato con il nome che si sono inventati loro.
C'è da dire che comunque per quanto inventato è pertinente visto che è tratto da uno dei passaggi più belli del romanzo.
Insomma siamo dalle parti di The Stand di Stephen King da noi ribattezzato per imperitura memoria L'ombra Dello Scorpione. :-P
Ma di che parla questo romanzo?
Credo non ci sia nemmeno bisogno di una sinossi in questo caso:
Il Popolo dell'autunno parla dell'arrivo improvviso in una notte autunnale di un luna park stregato dal mefistofelico ed accattivante nome di Cooger & Dark's Pandemonium Shadow Show nella città feticcio di Ray Bradbury protagonista di molte delle sue storie ossia Green Town, Illinois.
Protagonisti di questa storia sono due quasi quattordicenni di nome Will Halloway e Jim Nightshade.
In una lettera che Bradbury scrisse a Stephen King durante l'elaborazione del saggio Danse Macabre di Steve, Bradbury spiegò che i due ragazzi altro non sono che due rappresentazioni diverse di se stesso ovvero il suo lato apollineo rappresentato da Will e quello dionisiaco rappresentato da Jim Nightshade.
Due ragazzini diversissimi per ciò che concerne carattere e aspetto fisico, ma amici per la pelle ( abitano a pochi metri di distanza uno dall'altro).
Entrambi vengono irresistibilmente attratti dal luna park, ma Jim di più perché la sua è un'anima più tormentata e nichilista.
Altro protagonista indiscusso del romanzo è il padre di Will, Charles Halloway.
Charles sempre stando a Ray nelle sue lettere inviate a King è un personaggio autobiografico ispirato alla figura di suo padre.
Diciamolo subito: Charles Halloway è il personaggio più bello del libro, ma allo stesso tempo talmente improbabile ed in alcuni casi così eccessivamente buono e perfetto, che la tentazione di lanciare il romanzo contro il muro è molta.
E ne Il Popolo Dell'autunno è pieno di momenti così.
E' un romanzo che è molto invecchiato ed è pregno di quel buonismo americano che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare in molte commedie e telefilm, ma in qualche caso anche a detestare.
Tutta la parte relativa al luna park, i suoi personaggi e le sue attrazioni è molto ben raccontata e congegnata anche se per quel che mi riguarda forse manca un pizzico di dinamismo.
Ma perché questo romanzo ha fatto così breccia in me?
Perché io credo di essere un po' come Jim e Will.
E se da piccoli amavate i luna park, lo siete anche voi.
Perché mi sono messo nei loro panni fin dall'inizio ed anche in quelli di tutti quegli adulti malati di nostalgia che fanno parte di questo romanzo e che vengono facilmente soggiogati dal Signor Dark ed i suoi freak.
Questo libro parla a tutti coloro che aspettavano un anno intero l'arrivo della festa mariana con relative giostre e bancarelle.
Quegli odori così riconoscibili che appena li senti ti senti riproiettato in quegli istanti, quei momenti.
Parla a tutti gli adulti e alla loro giovinezza perduta a cui un posto del genere non appartiene più, se non per accompagnare la generazione successiva.
Torniamo insomma al fanciullo di pascoliana memoria in cui Bradbury si rifugia spesso.
Il Popolo Dell'autunno non è un romanzo perfetto e molte delle scene sono per lo più indirette e latenti.
Alcune parti sono poco credibili ed assurde anche per un romanzo fantastico, ma se letto nella giusta ottica e se come me amate/amavate giostre e luna park, è il romanzo che fa per voi.
Il libro è purtroppo fuori catalogo, ma su Ebay e circuiti dell'usato circola molto spesso e si trova anche a buon prezzo.
La più facile da trovare è l'edizione della Fabbri che è anche quella in mio possesso.
Se vi capita dategli una possibilità.
Alla Prossima!
Io sapevo che avrei amato questo romanzo ancor prima di leggerlo.
Sapevo che era il romanzo scritto per uno come me.
Ed è stato così allora, ed è così anche adesso.
Scopersi questo romanzo durante la lettura di quel saggio capolavoro che è Danse Macabre di Stephen King.
Lo so, lo cito spesso questo saggio.
Ma è grazie a questo libro che ho conosciuto gran parte degli autori di narrativa horror e non.
King inserì quest'opera tra le migliori opere letterarie del fantastico uscite tra il 1950 ed il 1980 e dopo aver letto quella decina di pagine dedicate ad Il Popolo Dell'autunno ero già cotto perso.
Pubblicato originariamente nel 1962 questo romanzo ha visto la luce in Italia solo nel 1978 ed Il Popolo Dell'autunno non è nemmeno il suo vero nome.
Il titolo in realtà è Something Wicked This Was Comes ovvero Qualcosa Di Sinistro Sta Per Accadere, titolo che poi è stato usato nella riduzione cinematografica della Disney del 1983 che comunque mi pare non abbia fatto chissà quali proseliti.
Insomma il titolo originale qui in Italia è arrivato soltanto per il film al cinema mentre per ciò che concerne il romanzo è sempre stato ristampato con il nome che si sono inventati loro.
C'è da dire che comunque per quanto inventato è pertinente visto che è tratto da uno dei passaggi più belli del romanzo.
Insomma siamo dalle parti di The Stand di Stephen King da noi ribattezzato per imperitura memoria L'ombra Dello Scorpione. :-P
Ma di che parla questo romanzo?
Credo non ci sia nemmeno bisogno di una sinossi in questo caso:
Il Popolo dell'autunno parla dell'arrivo improvviso in una notte autunnale di un luna park stregato dal mefistofelico ed accattivante nome di Cooger & Dark's Pandemonium Shadow Show nella città feticcio di Ray Bradbury protagonista di molte delle sue storie ossia Green Town, Illinois.
Protagonisti di questa storia sono due quasi quattordicenni di nome Will Halloway e Jim Nightshade.
In una lettera che Bradbury scrisse a Stephen King durante l'elaborazione del saggio Danse Macabre di Steve, Bradbury spiegò che i due ragazzi altro non sono che due rappresentazioni diverse di se stesso ovvero il suo lato apollineo rappresentato da Will e quello dionisiaco rappresentato da Jim Nightshade.
Due ragazzini diversissimi per ciò che concerne carattere e aspetto fisico, ma amici per la pelle ( abitano a pochi metri di distanza uno dall'altro).
Entrambi vengono irresistibilmente attratti dal luna park, ma Jim di più perché la sua è un'anima più tormentata e nichilista.
Altro protagonista indiscusso del romanzo è il padre di Will, Charles Halloway.
Charles sempre stando a Ray nelle sue lettere inviate a King è un personaggio autobiografico ispirato alla figura di suo padre.
Diciamolo subito: Charles Halloway è il personaggio più bello del libro, ma allo stesso tempo talmente improbabile ed in alcuni casi così eccessivamente buono e perfetto, che la tentazione di lanciare il romanzo contro il muro è molta.
E ne Il Popolo Dell'autunno è pieno di momenti così.
E' un romanzo che è molto invecchiato ed è pregno di quel buonismo americano che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare in molte commedie e telefilm, ma in qualche caso anche a detestare.
Tutta la parte relativa al luna park, i suoi personaggi e le sue attrazioni è molto ben raccontata e congegnata anche se per quel che mi riguarda forse manca un pizzico di dinamismo.
Ma perché questo romanzo ha fatto così breccia in me?
Perché io credo di essere un po' come Jim e Will.
E se da piccoli amavate i luna park, lo siete anche voi.
Perché mi sono messo nei loro panni fin dall'inizio ed anche in quelli di tutti quegli adulti malati di nostalgia che fanno parte di questo romanzo e che vengono facilmente soggiogati dal Signor Dark ed i suoi freak.
Questo libro parla a tutti coloro che aspettavano un anno intero l'arrivo della festa mariana con relative giostre e bancarelle.
Quegli odori così riconoscibili che appena li senti ti senti riproiettato in quegli istanti, quei momenti.
Parla a tutti gli adulti e alla loro giovinezza perduta a cui un posto del genere non appartiene più, se non per accompagnare la generazione successiva.
Torniamo insomma al fanciullo di pascoliana memoria in cui Bradbury si rifugia spesso.
Il Popolo Dell'autunno non è un romanzo perfetto e molte delle scene sono per lo più indirette e latenti.
Alcune parti sono poco credibili ed assurde anche per un romanzo fantastico, ma se letto nella giusta ottica e se come me amate/amavate giostre e luna park, è il romanzo che fa per voi.
Il libro è purtroppo fuori catalogo, ma su Ebay e circuiti dell'usato circola molto spesso e si trova anche a buon prezzo.
La più facile da trovare è l'edizione della Fabbri che è anche quella in mio possesso.
Se vi capita dategli una possibilità.
Alla Prossima!