Iniziò tutto con quest'albo.
Un giorno mio fratello ritorna a casa con questo fumetto sottobraccio e ciao,ciao, la frittata è fatta, gli occhi mi si illuminano e scopro un mondo, quello Marvel.
Dall'Uomo Ragno ai Fantastici Quattro il passo è breve e passare agli X-Men e poi ai Vendicatori e Devil & Hulk, giusto un attimo, un microsecondo.
E da allora non faccio che pensare che se dovesse esserci un terremoto probabilmente più che dall'armadio morirei schiacciato dalla mole di fumetti e Manga che si sono accatastati sulle mensole in quel decennio in cui ero una sorta di tossico fumettomane che comprava qualsiasi cosa uscisse con il logo Marvel, anche la più infida.
Ad onor del vero fui abbastanza fortunato visto che il mio arrivo nel mondo Marvel coincise con il periodo in cui lavorarono scrittori che hanno fatto epoca e che tanto seppero emozionarmi come De Matteis su Spiderman e Capitan America, Miller e la Nocenti su Devil, Peter David su Hulk e X-Factor e gli X-Men di Claremont che ancora oggi considero tra le cose più belle che abbia mai letto nella mia vita.
Non mi limitai alla sola Marvel ma passai ben presto anche ai Manga e fino alla sua dipartita anche alla Play Press ma diciamo che Superman riuscì ad acchiapparmi per quel breve periodo solo grazie alla sua presunta morte.
Erano tempi assurdi, di sconvolgimenti fisici e mentali e tutt'ora mi chiedo come facessi a spendere soldi solo in fumetti, riuscendo lo stesso a coniugare fumetti,musica,scuola,videogiochi,amici e vita sociale in toto, sempre con l'immancabile fumetto nella tasca sinistra ogni fine settimana ( da me arrivavano nelle edicole sempre il sabato) mentre in quella stessa tasca i miei amici tenevano le sigarette.
Non me ne fregava nulla dei soldi, potevano passare intere settimane senza che avessi una lira e per me andava bene così, tanto quando li avevo li spendevo solo in videogiochi, fumetti e qualche pacchetto di patatine fritte, erano gli unici vizi che avevo oltre la masturbazione, il calcio e le fantasie sessuali di turno.
Sono passati anni, ma i fumetti sono rimasti lì ed ancora oggi non posso che guardarli con occhio amorevole ed ardimentoso e lo stesso mi accade quando mi trovo in edicola ( sfortuna vuole che i miei amici frequentino un tipo che ne ha una).
Ogni tanto cedo e mi concedo qualche classico come accaduto in questi anni con Maus, Watchmen, V per Vendetta, From Hell, Sandman, qualche albo di Preacher o della Torre Nera di Stephen King più qualche manga che mi porto dietro da allora come Berserk però devo dire che quelle atmosfere, quella meraviglia, quell'attesa, no,non c'è più.
Quelle di ora sono letture più adulte, con occhio clinico e critico, senza fronzoli.
Non a caso sono passato ai libri, in questi anni.
Però con la memoria, con i ricordi, sto sempre lì, con lo sguardo che indugia verso l'alto ad osservare il mio passato, la mia vecchia vita.
Tra quelle mensole polverose, vi è il mio giovine cuore.
Un giorno mio fratello ritorna a casa con questo fumetto sottobraccio e ciao,ciao, la frittata è fatta, gli occhi mi si illuminano e scopro un mondo, quello Marvel.
Dall'Uomo Ragno ai Fantastici Quattro il passo è breve e passare agli X-Men e poi ai Vendicatori e Devil & Hulk, giusto un attimo, un microsecondo.
E da allora non faccio che pensare che se dovesse esserci un terremoto probabilmente più che dall'armadio morirei schiacciato dalla mole di fumetti e Manga che si sono accatastati sulle mensole in quel decennio in cui ero una sorta di tossico fumettomane che comprava qualsiasi cosa uscisse con il logo Marvel, anche la più infida.
Ad onor del vero fui abbastanza fortunato visto che il mio arrivo nel mondo Marvel coincise con il periodo in cui lavorarono scrittori che hanno fatto epoca e che tanto seppero emozionarmi come De Matteis su Spiderman e Capitan America, Miller e la Nocenti su Devil, Peter David su Hulk e X-Factor e gli X-Men di Claremont che ancora oggi considero tra le cose più belle che abbia mai letto nella mia vita.
Non mi limitai alla sola Marvel ma passai ben presto anche ai Manga e fino alla sua dipartita anche alla Play Press ma diciamo che Superman riuscì ad acchiapparmi per quel breve periodo solo grazie alla sua presunta morte.
Erano tempi assurdi, di sconvolgimenti fisici e mentali e tutt'ora mi chiedo come facessi a spendere soldi solo in fumetti, riuscendo lo stesso a coniugare fumetti,musica,scuola,videogiochi,amici e vita sociale in toto, sempre con l'immancabile fumetto nella tasca sinistra ogni fine settimana ( da me arrivavano nelle edicole sempre il sabato) mentre in quella stessa tasca i miei amici tenevano le sigarette.
Non me ne fregava nulla dei soldi, potevano passare intere settimane senza che avessi una lira e per me andava bene così, tanto quando li avevo li spendevo solo in videogiochi, fumetti e qualche pacchetto di patatine fritte, erano gli unici vizi che avevo oltre la masturbazione, il calcio e le fantasie sessuali di turno.
Sono passati anni, ma i fumetti sono rimasti lì ed ancora oggi non posso che guardarli con occhio amorevole ed ardimentoso e lo stesso mi accade quando mi trovo in edicola ( sfortuna vuole che i miei amici frequentino un tipo che ne ha una).
Ogni tanto cedo e mi concedo qualche classico come accaduto in questi anni con Maus, Watchmen, V per Vendetta, From Hell, Sandman, qualche albo di Preacher o della Torre Nera di Stephen King più qualche manga che mi porto dietro da allora come Berserk però devo dire che quelle atmosfere, quella meraviglia, quell'attesa, no,non c'è più.
Quelle di ora sono letture più adulte, con occhio clinico e critico, senza fronzoli.
Non a caso sono passato ai libri, in questi anni.
Però con la memoria, con i ricordi, sto sempre lì, con lo sguardo che indugia verso l'alto ad osservare il mio passato, la mia vecchia vita.
Tra quelle mensole polverose, vi è il mio giovine cuore.