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domenica 5 giugno 2022

Tre millimetri al giorno - Richard Matheson

 "... Quel ragno era immortale. Era più di un ragno. Era tutti i terrori misteriosi del mondo confluiti in quell'orrore ballonzolante gonfio di veleno. Era tutte le ansie, le incertezze, le paure della sua vita, racchiuse in quella forma orrenda nera come la notte. "

A volte mentre scrivo sorrido poiché immagino che chi mi legga colga una ripetitività di azioni e riferimenti per quel che concerne il mio approccio alla lettura.

Lo ritengo naturale, ogni gesto che compiamo fa parte di un rituale quotidiano.

Ed io non sono da meno ( stavo per scrivere ameno, che forse sarebbe stato più poetico e calzante per il sottoscritto ).

Quindi se in molti post scriverò che ho scoperto tale libro grazie a Danse Macabre di Stephen King, sappiate che è nell'ordine naturale della mia vita letteraria.

E' stato King che mi ha spinto verso nuove conoscenze, e subito dopo E.A.Poe e Lovecraft, Richard Matheson è certamente tra i primi scrittori che ho approfondito.

Mi sono reso conto di aver parlato delle opere minori di questo autore, ma di non aver mai scritto dei suoi due pesi massimi: Tre millimetri al giorno ed Io sono leggenda.

Non che ce ne fosse bisogno, parliamo di due cult del genere su cui possiamo trovare post, recensioni e saggi a perdere, ma mi accorgo sempre più che la massa social li evita quasi a prescindere, distratta per lo più dalle nuove uscite sponsorizzate di Dicker, Thilliez o altri romanzieri che gravitano sul genere thriller/noir/giallo, per lo più.

Il fantastico? A parte quello young adult, non pervenuto.

Eppure basterebbe sbirciare il calendario con le uscite Urania per scovare alcune perle, tra cui Tre millimetri al giorno di Matheson.

Urania ha fatto uscire questo libro proprio nel periodo in cui io ho avuto il covid, primi di marzo o giù di lì, quindi per averlo ho dovuto sudare le proverbiali sette camicie.

Per fortuna sono amico di un edicolante che me lo ha ordinato, ma l'attesa è durata più di un mese.

Come si evince dalla foto, ho già letto in passato quest'opera ed ho una vetusta ed invecchiata edizione in libreria sempre targata Urania del 1962.

All'epoca, non so manco quale anno precisamente, ipotizzo 2004/2005 o giù di lì, subito dopo aver letto il capitolo inerente questo romanzo su Danse Macabre, corsi dal rivenditore di libri usati sito vicino dove lavoravo per trovarne una copia, e l'unica che trovai fu quella nella foto, pagata sui 50 Centesimi.

Salvo dopo un tot di tempo fare una amara scoperta: in quelle edizioni il romanzo veniva pubblicato in versione ridotta e quindi tagliato in alcune parti.

Ho quindi riletto il romanzo in formato e-book in forma estesa, ma a casa per molti lunghissimi anni ho avuto soltanto quell'edizione ridotta.

Prima di quest'ultima targata Urania.

Andiamo di sinossi:

Scott Carey, un marito e un padre come tanti, viene a contatto con una misteriosa sostanza radioattiva e dopo qualche settimana inizia a notare dei cambiamenti. Sta perdendo peso, ma sta anche diventando più basso. Gli esami medici confermano l’incredibile quanto innegabile verità: Scott sta rimpicciolendo, con ritmo costante e inesorabile. Tre millimetri al giorno, per la precisione. La moglie e la figlia diventano presto giganti irraggiungibili, il gatto di casa un mostro minaccioso. Persa ogni speranza di tornare a una vita normale, Carey si trova a lottare per sopravvivere in un mondo sempre più ostile e minaccioso. Rimasto ormai solo, deve affrontare i limiti estremi dell’esistenza: cosa succederà infatti quando arriverà a misurare zero millimetri? Ma soprattutto, cosa c’è oltre lo zero? Capolavoro del genere fantascientifico e horror, Tre millimetri al giorno alterna con crescente suspense scene drammatiche e d’azione alle riflessioni introspettive di Scott sul destino che lo aspetta.

Beh, che dire di Tre millimetri al giorno, c'è davvero bisogno di parlarne?

E' un libro incredibile, un must del genere.

Probabilmente bisogna contestualizzare l'opera dal punto di vista scientifico, mi rendo conto che un chimico o chi studia scienze o biologia si farà una risata sull'incidente che provoca questo rimpicciolimento costante e graduale del protagonista Scott Carey, ma fa parte della normalità di questo tipo di storie, quindi si chiudono entrambi gli occhi piuttosto volentieri.

Il resto è una bomba.

Personalmente ritengo questo romanzo perfetto.

La narrazione in medias res rende il romanzo scorrevole ed appagante fin dall'inizio.

Matheson fa anche un gran lavoro per quel che concerne la psicologia dei personaggi rendendoli credibili anche di fronte all'incredibile.

Perché le conseguenze di questo rimpicciolimento avrà conseguenze non solo sul corpo e la psiche di Scott, ma anche per quel che concerne le dinamiche affettive e sociali.

Portando il personaggio a vivere delle avventure che a volte virano persino nel grottesco.

Come il capitolo in cui ormai ridotto all'altezza di un metro o anche meno si intrufola in un luna park itinerante in cui fa conoscenza con una nana, o quello in cui dopo aver accettato un passaggio da uno sconosciuto viene molestato sessualmente perché scambiato per un bambino.

E' geniale l'utilizzo che fa Matheson del progressivo rimpicciolimento del personaggio, che si ritrova a vivere esperienze sempre più assurde e pericolose in base all'altezza di quel momento.

Insomma c'è una commistione di generi in questa storia che ha dell'incredibile, poiché in sole 250 pagine o poco più, questo scrittore riesce a toccare tanti temi.

Non ultimo anche quello sessuale.

E' tragicomico che più piccolo diventa e più Scott diventa lascivo e voyeur, tanto da sembrare un piccolo Pierino in alcuni punti.

E che dire dei capitoli più horror?

La lotta con l'uccello prima, e lo scontro in cantina con la vedova nera sono probabilmente tra le più belle pagine mai scritte per quel che concerne la narrativa fantastica ed orrorifica.

Su Instagram ho affermato che ritengo la lotta di Scott contro il ragno persino più emozionante di quella di Sam e Frodo contro Shelob, la penso ancora così.

Insomma Tre millimetri al giorno è un libro con i fiocchi, per me è un capolavoro del genere e meriterebbe di essere riscoperto anche dalle nuove leve letterarie.

Andate oltre le sponsorizzazioni, e guardate un po' al di là dei feed di bookblogger tutti uguali che postano tutti insieme lo stesso romanzo perché gli è stato regalato.

Prendete esempio da Scott Carey: c'è vita anche nel microcosmo. ;-)


Alla prossima!


martedì 5 ottobre 2021

Dune - Frank Herbert

 " Non devo aver paura. La paura uccide la mente.

La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamento totale.

Guarderò in faccia la mia paura. 

Permetterò che mi calpesti ed attraversi.

E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso.

Là dove andrà la paura non ci sarà più nulla.

Soltanto io ci sarò. "


Il mio primo incontro con uno dei libri della saga di Dune avvenne circa una decina di anni fa nella solita rivendita polverosa e confusionaria di libri usati in cui bazzicavo a quel tempo.

L'ignoranza verso quest'opera era tale che in effetti non sapevo che fosse una saga e che quindi stavo per portare alla cassa un libro che poteva non essere il primo volume.

Quel libro quel giorno non lo comprai, poiché per entrambi i libri che avevo preso, il rivenditore mi sparò un prezzo sui 15 Euro e decisi quindi di lasciare Dune e di prendere solo l'altro.

Di ponti ne sono passati da allora, e quella rivendita manco esiste più.

Però questa saga mi è rimasta in mente per anni e speravo di incrociarla nelle bancarelle, ma non è mai accaduto.

Poi ho visto il trailer del film e mi sono innamorato dell'ambientazione, tanto da decidere di recuperare l'opera in qualche modo.


L'ho cercata su Ebay, ma sono scappato via subito visto che i vecchi libri dell'edizione Cosmo oro vengono venduti ad un prezzo abbastanza alto, però con il senno di poi e dopo aver comprato il primo libro in libreria, mi sono reso conto che se un lettore è interessato all'intera saga fa prima a prenderla su Ebay poiché comunque risparmia.

I prezzi dell'edizione Fanucci sono folli.

Solo per i primi due volumi si arriva a spendere 35 Euro e si superano tranquillamente le 100 Euro per tutti e sei insieme.

Dopo aver letto il primo volume però non sono convintissimo che anche disponendo di quella cifra, avrei proseguito nella lettura dei successivi.

La saga va in una direzione che va contro i miei gusti di lettore.

Andiamo un attimo di sinossi, e poi ne parliamo meglio:

Arrakis è il pianeta più inospitale della galassia. Una landa di sabbia e rocce popolata da mostri striscianti e sferzata da tempeste devastanti. Ma sulla sua superficie cresce il melange, la sostanza che dà agli uomini la facoltà di aprire i propri orizzonti mentali, conoscere il futuro, acquisire le capacità per manovrare le immense astronavi che garantiscono gli scambi tra i mondi e la sopravvivenza stessa dell'Impero. Sul saggio Duca Leto, della famiglia Atreides, ricade la scelta dell'Imperatore per la successione ai crudeli Harkonnen al governo dell'ambito pianeta. È la fine dei fragili equilibri di potere su cui si reggeva l'ordine dell'Impero, l'inizio di uno scontro cosmico tra forze straordinarie, popoli magici e misteriosi, intelligenze sconosciute e insondabili.


Oddio, forse non dovevo dirlo visto quanti fan ci sono di quest'opera.

Un'opera che in questo primo volume ho trovato suggestiva, affascinante e chi più ne ha più ne metta di aggettivi.

Non sono qui a farne una recensione anche perché oggettivamente ce ne sono già a milioni sparse sull'etere, però volevo fare sapere al mondo che anch'io trovo quest'opera bellissima.

Il romanzo è strutturato in modo pazzesco.

E' vero, la trama portante è basica, poiché in fondo in fondo è la solita storia del percorso dell'eroe, e Paul Atreides è una figura predestinata e messianica.

Il merito di Frank Herbert è stato non solo quello di creare una geografia narrativa interessantissima, ma anche di aver creato un pantheon di personaggi veramente vividi e tridimensionali.

La struttura a POV che tanto ricorda quella di Martin funziona alla perfezione ed è cesellata come un mosaico, in un percorso delineato alla perfezione.

In più è incredibilmente attuale per un romanzo che è stato scritto nel 1965, tanto che potrebbe essere stato scritto...domani, tanto per ripetere quello che ho scritto altrove.

Ho adorato il pianeta Arrakeen e la città desertica di Arrakis, mi sono innamorato dei Fremen e sono rimasto estasiato dinnanzi alla maestosità dei vermi delle sabbie.

In verità tutti gli usi e costumi in uso su quel pianeta sono fenomenali.

Sapiente anche l'uso che fa Herbert delle religioni, mischiando un po' di Bibbia ed Islam, ed anche elementi della nostra storia ( o comunque di quel tempo in cui il romanzo venne scritto ) tanto da poter considerare Arrakis come una sorta di Afghanistan fantascientifico ( funzione della donna a parte ).

Ma anche queste sono argomentazioni trite e ritrite per quel che concerne questa saga.

Di Dune e dei suoi simbolismi penso ne abbia parlato anche il tabaccaio sotto casa.

Incredibile il numero di opere che mi sono venute in mente durante la lettura, che hanno attinto da quest'opera.

Primo tra tutti Star Wars, ma questa l'avrete già letta centinaia di altre volte.

Ora probabilmente shockerò tutti i fan di questa saga, ma il mio personaggio preferito di questo primo volume è stato probabilmente il Barone Vladimir Harkonnen.

Un villain con i fiocchi: viscido, machiavellico, e la cui imponenza fisica dovuta alla sua obesità, atterrisce.

Appare in pochi capitoli, ma quei pochi sono indimenticabili.

E quindi, perché all'inizio ho scritto che probabilmente non continuerò nella lettura di questa saga?

Ci sono più motivi in verità.

Il primo è una questione di miei gusti personali per quel che concerne l'epica narrativa, ed una volta che il percorso dell'eroe viene concluso ho meno voglia di leggerne la prosecuzione.

Paul diventa onnisciente e troppo potente.

In più ho trovato il romanzo troppo accelerato sul finale.

Mi spiego: il romanzo supera abbondantemente le 600 pagine. Intorno alla pagina 400 il romanzo andava talmente lento ed in maniera così strutturata, che pensavo fosse impensabile che tutti i nodi potessero venire al pettine in così poco tempo, però Herbert ad un certo punto usa l'espediente del time skip portando l'opera in avanti di un paio d'anni.

Ecco, se da un punto di vista narrativo ci può stare, io l'ho trovato un po' in disarmonia con lo stile precedente, tanto che da lì in avanti gli eventi si susseguono ad un ritmo ben più accelerato.

Sia chiaro, dal punto di vista narrativo anche queste pagine sono bellissime ed avvincenti, ma per i miei gusti tradiscono un po' lo spirito delle pagine precedenti.

In più mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca il finale del libro.

Mi aspettavo un epilogo ed invece il libro si conclude come un fine capitolo.

All'inizio pensavo che la trama del prossimo fosse diretta conseguenza di questa e che quindi fosse un modo per stimolare la lettura del romanzo successivo della saga, ma leggendo la sinossi del secondo libro si scopre che la storia è ambientata molti anni dopo.

Ho anche altri dubbi narrativi su quel che concerne alcuni elementi solamente accennati e non narrati fino in fondo tipo la Gilda o anche L'imperatore e le altre casate, ma questi sono elementi che potrebbero essere sviluppati nei romanzi successivi quindi potrebbero essere dubbi facilmente dissolti.

Prima o poi penso che comunque almeno Messia di Dune lo leggerò, è anche più corto e meno costoso degli altri.

Mi piacerebbe sapere l'opinione di qualche lettore della saga, merita la prosecuzione?

Girando in rete, poiché ho cercato di informarmi il più possibile su questa saga, sembra che i volumi successivi non siano all'altezza del primo.

Comunque al di là di tutto, che dire: Dune è un'opera maestosa che merita tutti i premi ed il successo che ha avuto, e credo che vedrò anche il film.

Sono contentissimo di aver colmato un'altra delle mie lacune letterarie.

Qui piove, e forse non è l'ideale per parlare di Dune, visto che lì l'acqua scarseggia.

Quindi mi eclisso ed...

Alla prossima!



venerdì 9 aprile 2021

L'eternauta - Héctor Germán Oesterheld / Francisco Solano López

Ho sempre avuto un problema con le graphic novel.

Ne soppeso le tematiche, le approfondisco, le metto in lista per anni, ma raramente trovo il coraggio di spendere 20/25 €.

Poi quando lo faccio ne resto comunque contento, perché comunque so che quell'opera mi piacerà, ma non riesco quasi mai a metterle come priorità d'acquisto, perché comunque mi viene più naturale comprare uno o più libri a quel prezzo.


L'eternauta è stato in quel limbo per molto tempo.

Finché non è uscita quest'edizione economica de L'editoriale Cosmo, che mi ha permesso di recuperarla al prezzo di 7,90 € al volume.

E' strano che si parli così poco di questa ristampa, ed infatti la mia vuole essere più un incentivo all'acquisto che un vero e proprio post dedicato a quest'opera.

Recuperatela perché merita.

Si risparmia anche una decina di Euro rispetto al volume unico, e male non fa.

Quindi anch'io finalmente mi sono potuto permettere di leggere quest'opera di fantascienza che a me è sembrata molto ispirata da La guerra dei mondi però ambientata in un continente diverso.

Molto forte il sottotesto politico, che però salta all'occhio solo dopo aver conosciuto la vita e la fine dello scrittore argentino, ed in tal senso le note e gli articoli a fine albo sono piuttosto esplicativi ed approfondiscono il dietro le quinte dell'opera fornendoci gli input necessari per tutti i significati nascosti nella genesi degli alieni e dei fantomatici " loro " che resteranno sempre dietro le quinte.

Ma spogliata del sottotesto politico e concentrandoci solo sul lato narrativo, che dire di quest'opera?

Che è fottutamente bella, ma non del tutto.

Piano, voi fan dell'opera, eh, per favore!

Prima di lanciarmi le uova, fatemi spiegare.

Andiamo un attimo di sinossi per quei pochi che non conoscono questo capolavoro della fantascienza fumettistica:

"Quattro amici giocano a carte in una mansarda, nei dintorni di Buenos Aires. Improvvisamente cala il silenzio, fuori è iniziata una strana nevicata fosforescente: chiunque è toccato dagli strani fiocchi muore istantaneamente. È l'inizio di una lotta per la sopravvivenza contro una terribile invasione aliena."


Ok, torniamo a noi.

Questa non è una recensione, ma solo le sensazioni che ho provato durante la lettura.

L'opera è divisa in due volumi nell'ormai classico formato " bonellide " ed ha la particolarità che si legge in orizzontale come fosse una striscia in pratica ruotando l'albo a 90 °.

Ho notato una cosa in corso d'opera: il secondo volume ad un certo punto prende un'accelerata brusca ed il tutto finisce in fretta e furia, in maniera molto ermetica.

I personaggi, che fino a quel momento spiccavano anche per intelligenza e capacità, ad un certo punto sembrano cadere dal pero, dopo essere passati da vicissitudini ben più ardue, segno di una mancanza di lucidità narrativa.

Ho letto che l'autore è stato costretto a chiudere la storia di fretta e furia per via del probabile fallimento editoriale della rivista che ne ospitava la storia ( dove la serie veniva pubblicata a puntate ).

Ecco, la fretta ad un certo punto diventa fin troppo tangibile spogliando i personaggi del loro acume.

E' l'unico aspetto che mi è dispiaciuto di una storia altrimenti splendida.

I disegni sono bellissimi, il fatto che la storia sia ambientata nei veri sobborghi di Buenos Aires da un tocco di realismo alla storia rendendo il peregrinare dei personaggi ancora più vero.

Pur essendo un'opera derivativa da La guerra dei mondi ed altre storie di invasioni aliene che in quel periodo fioccavano come funghi anche al cinema, la storia è avanguardia pura, se confrontata con opere di successo odierne.

L'ho già presa come esempio nello scorso post, ma The Walking Dead ha parecchi tratti in comune con quest'opera.

Le prime cinquanta/settanta pagine sono stupende.

La storia inizialmente prende una piega quasi distopica e post apocalittica che me l'ha fatta apprezzare ancora di più, poi il successivo avvento delle forze armate normalizza e dirotta la serie sulla classica lotta aliena, per quanto ben ingegnata ( parliamo sempre di un fumetto pubblicato nella seconda metà degli anni '50 ).

Che però con il senno di poi e con l'aggiunta del sottotesto politico assume ben altri significati.


Ho cercato di tenermi quanto più sul vago per i pochi che non conoscono ancora questa bellissima opera ed anche perché esistono decine di migliaia di analisi e recensioni da cui attingere.

La mia non vuole e non pretende di essere una recensione.

Io ho stesso ho approfondito quest'opera soltanto grazie ai post de Il moro de le Storie da birreria.

Un'ultima cosa: l'opera manca anche di un elemento di contrasto, quello che oggi comunemente chiameremmo complottista o anche il personaggio che non si fida o che ragioni per vie traverse.

Tutti i personaggi, la cui gran parte di essi sono persone comuni, persino quelli giovanissimi, intraprendono la lotta armata per la sopravvivenza e per la liberazione del loro angolo di mondo in maniera coraggiosa e commovente, persino troppo, per certi versi.

Vengono arruolati senza indugio e sono orgogliosi di farlo.

Probabilmente il carattere ed il tono dei protagonisti oggi sarebbe più variegato, persino meno patriottico, per certi versi.

Quelli de L'eternauta sono personaggi figli del loro tempo e della loro nazione.

C'è insomma un certo inquadramento di massa.

Quasi un'opera di propaganda, cosa che in effetti è, in un certo senso.

Ripeto che sono comunque miei parti personali, dettati dai miei gusti, L'eternauta è un'opera che merita di far parte delle librerie di tutti, e sono contentissimo di averla recuperata.

Al netto di qualche scelta narrativa che non mi piace, è a tutti gli effetti una bellissima opera, ed al massimo andrebbero messi in discussione i miei gusti personali e non l'opera in sé che merita tutti gli elogi che ha avuto e che continua ad avere e che spero continuerà ad avere, ancora e ancora.


Alla prossima (?)!








mercoledì 31 marzo 2021

Pirkaf in rivalutazione: La guerra dei mondi - H.G.Wells


"Prima di giudicarli troppo severamente, dobbiamo ricordare qual spietata e completa distruzione la nostra specie ha compiuto, non solamente di animali, come lo scomparso bisonte e il dodo, ma delle stesse razze umane inferiori. I tasmaniani, nonostante le loro sembianze umane, furono completamente annientati in une guerra di sterminio sostenuta dagli immigrati europei per ben cinquant'anni. Siamo dunque apostoli di misericordia tali da lamentarci se i marziani combatterono con lo stesso spirito?"


La prima volta che lessi La guerra dei mondi di H.G.Wells fu in una vecchissima edizione tascabile della Mursia che trovai in un negozio di libri usati sito vicino a dove lavoravo, e che avrò pagato giusto qualche spicciolo.

La prima lettura fu abbastanza indolore e devo dire di aver apprezzato il romanzo, ma non di averlo amato eccessivamente.

L'edizione super pocket ed il font troppo piccolo ammetto che mi stancavano la vista e che mi conciliavano una semi pennichella tutte le volte che ne affrontavo la lettura.

Può anche darsi che fosse un periodo in cui ero stanco di mio, ma era ciò che mi accadeva ed è giusto raccontarlo.

Un'altra cosa a cui ultimamente faccio caso, ma che al tempo provavo inconsciamente, è che nelle edizioni economiche viene meno il senso di pausa tra un capitolo e l'altro.

La storia negli albi pocket diventa più fitta e sequenziale.

Questo non significa che l'edizione Mursia fosse brutta, anzi confrontandola con quella che ho letto adesso, condividono la stessa traduzione, ma per ciò che concerne quest'autore, io riesco ad apprezzarlo pienamente solo con l'edizione odierna della RBA che mi appare più chiara e lineare.

Infatti come nel caso de La macchina del tempo, anche con La guerra dei mondi ho realizzato solamente adesso il valore di quest'opera.

Certo, ho dovuto scucire 11,90 Euro, non proprio spiccioli se consideriamo che parliamo di un romanzo del 1897, ma comunque è un'edizione valida condita anche da bellissime illustrazioni.

Parlare dell'opera in sé mi pare alquanto anacronistico, credo che bene o male, di fama la conoscano tutti.

Viene considerata come l'antesignana delle opere di fantascienza, e salta all'occhio ancora una volta l'incredibile visionarietà dello scrittore inglese.

Famosissima anche la riduzione radiofonica di Orson Welles del 1938 che destò scalpore e sconcerto perché gli ascoltatori non riuscirono a separare la finzione dalla realtà credendo veramente ad un' invasione aliena dal pianeta rosso.

Ci sono cose che mi sono piaciute moltissimo e che mi sono saltate all'occhio in questa rilettura.

La flora marziana che tanto mi ricorda quella de Le cronache marziane di Bradbury, a cui immagino quest'ultimo si sia ispirato.

L'invasione aliena che nasce tra le campagne rurali, fino ad arrivare a Londra.

L'idea di immaginare gli alieni tra la brughiera è un'immagine potentissima.

Le fughe in carrettino, tra strade di campagna affollate, tra calpestii e confusione, viene descritta in modo magnifico.

Dal punto di vista narrativo H.G.Wells fa un lavoro incredibile in un crescendo di pathos anticipando in un certo senso molti racconti apocalittici in stile The Walking Dead ed affini.

Non a caso il capitolo in cui il protagonista rimane intrappolato in una casa semi distrutta per giorni perché davanti a lui sosta un marziano, è forse il capitolo in cui si respira più il pericolo, la fame e la semi pazzia che ci si ritrova a vivere in una situazione simile.

Non molto dissimile, credo, a quelle che si può immaginare che abbiano vissuto le persone durante i bombardamenti nella seconda guerra mondiale o in uno dei migliaia di interventi bellici anche in tempi recenti.

Il finale probabilmente è anticlimax in termini narrativi.

Lo si evince anche dal film di Spielberg ed anche da altri film che si sono ispirati a quest'opera come Signs di Shyamalan.

Si ha la sensazione di un finale tronco, per quanto plausibile o ipotizzabile concettualmente, se ipotizziamo i marziani non immuni...ai malanni umani.

D'altronde non ce n'è Coviddi su Marte. :-P

Adesso ho la tentazione di recuperare L'uomo invisibile nella medesima edizione, anche se quest'ultimo lo possiedo già in una vetusta, ma molto leggibile edizione della Newton.

Chissà se cederò.


Dal mio angolino di pianeta,

sito anch'esso in zona rossa

è tutto.

Alla prossima (?)!





giovedì 4 febbraio 2021

Dalla terra alla luna e Intorno alla luna - Jules Verne

Quel giorno in cui andai dal mio amico edicolante a prendermi la mia copia messa da parte de La macchina del tempo di Wells mi feci ingolosire da un libro esposto ad altezza sguardo di Dalla terra alla luna di Jules Verne in edizione Mondadori.

Solo successivamente ho scoperto che quell'edizione è una di quelle che escono in allegato ad un quotidiano o un settimanale ( in questo caso Sorrisi & Canzoni e Donna Moderna ).

Per carità, era una buona edizione che comunque mi è costata meno di 8 Euro, ma tornando indietro non la prenderei.

Anzi cercherei un'edizione del libro in cui c'è inglobato anche il suo seguito ovvero Intorno alla luna, seguito di cui ho scoperto l'esistenza solo dopo aver finito il primo romanzo.

Ho visto che esistono edizioni che contengono entrambi i romanzi ed un po' mi sono mangiato le mani, lo ammetto.

Per fortuna Intorno alla luna ho avuto modo di leggerlo gratuitamente, ma a questo punto spero di trovarlo anche in cartaceo e di metterlo in libreria a fianco del primo volume anche se in una diversa edizione.

Ma infine come sono questi romanzi?

Sarò sincero, mi sono piaciuti meno di Ventimila leghe sotto i mari e Viaggio al centro della terra, gli unici due romanzi che finora avevo letto del buon Jules.

La differenza credo che sia a causa della staticità di questi due romanzi.

C'è molta meno azione rispetto alle storie che ho sopra citato e soprattutto il primo volume non è altro che una lunghissima fase preparatoria visto che soltanto gli ultimissimi capitoli sono dedicati al viaggio vero e proprio.

Però è sempre Verne.

Incredibile visionarietà e capacità d'analisi tanto da rendere credibile un viaggio del genere agli occhi del lettore ( inesperto a queste tematiche come il sottoscritto ) a colpi di formule, ingegneria, storia, fisica e chimica.

Parliamo di due romanzi pubblicati tra il 1865 e 1870, rendiamoci conto.

Non si può non ammirare uno scrittore così visionario da anticipare in un certo senso il futuro.

Dalla terra alla luna mi ha portato un po' a mettermi nei panni di un lettore di quel tempo.

Come avrà reagito a quel finale così tronco, evasivo e tragico del libro?

Io inizialmente non essendo a conoscenza del secondo libro ammetto di essere rimasto un po' perplesso e deluso.

Centinaia di pagine di preparazione che fungono praticamente da prologo e poi finisce così?

Beh, sì.

Era un finale che ci poteva stare con il senno di poi.

Sarebbe stato interessante assorbire un colpo del genere.

D'altronde noi di quest'epoca sappiamo che alcune operazioni spaziali non sono andate a buon fine nonostante anni ed anni di preparazione.

Ed invece Verne ha dato un seguito alla storia in cui i tre viaggiatori sono sopravvissuti ( non è uno spoiler altrimenti non ci sarebbe stato nessun seguito ) al viaggio ma dove invece di approdare sulla Luna finiscono con l'orbitare intorno ad essa.

I tre dovranno ingegnarsi per trovare il modo di atterrare e di sfuggire al destino di gravitare per sempre intorno alla luna.

Intorno alla luna si legge molto più velocemente e risulta anch'esso interessante, ma come nel libro precedente c'è sempre una staticità di fondo che potrebbe annoiare i lettori non interessati alla fantascienza ed all'astronomia.

D'altronde tutta la trama verte su tre uomini e un cane intrappolati e condannati a vivere in un proiettile gigante.

Forse è poco per soddisfare il lettore moderno, ma contestualizzato all'epoca è comunque una trama incredibile che avrà fatto sognare ed appassionare all'astronomia ed all'astrofisica un buon numero di lettori.

Già solo per la sua visionarietà mi sento di consigliare entrambi i romanzi, ma in un'unica edizione.


" Nonostante le opinioni di certe persone dalla mentalità ristretta, che rinchiuderebbero la razza umana su questo globo, come all'interno di un cerchio magico che non deve mai superare, un giorno viaggeremo verso la luna, i pianeti e le stelle, con la stessa facilità, rapidità e certezza, con cui facciamo ora il viaggio da Liverpool a New York!. "

Dalla terra alla luna - Jules Verne


Alla prossima!