sabato 20 dicembre 2014

Horns / La Vendetta Del Diavolo - Joe Hill

Tanto aumenta la pila di libri di cui parlare, tanto diminuisce la voglia di farlo.
Ultimamente va così.
Sarà una fase passeggera?
Chissà.
Io spero vivamente lo sia.
Comunque, voglia o non voglia, sono qui e quindi bando alle ciance e parliamo di libri.
Oggi ci occupiamo di Joe Hill, che altri non è che il figlio di Stephen King.
L'ennesimo raccomandato che sfrutta la fama del padre per provare a seguirne le orme?
Ammetto di averci pensato, ma devo dire che La Vendetta Del Diavolo ha fugato tutti i miei dubbi, visto che tutto sommato è stata una piacevole lettura.
A vantaggio della credibilità dello scrittore va anche il merito di aver usato uno pseudonimo tratto dal diminutivo del suo nome per cercare il più possibile di staccarsi dalla nomea di essere il proverbiale figlio di cotanto padre.
Tanto che ha rivelato la sua identità solo dopo il buon successo riscosso con i suoi primi libri.
Joe anche grazie al successo di quest'opera e alla sua riduzione cinematografica firmata da Alexandre Aja con Daniel Radcliffe protagonista, vanta un buon numero di appassionati anche nella landa italica.
Io stesso mi sono avvicinato alle sue opere grazie all'interessante Trailer del film ( che comunque poi non ho visto, ma che conto di recuperare ).
Certo, molto del fandom viene dagli appassionati del Re, ma comunque figlio o non figlio le sue opere piacciono e quindi va bene così.
Ma parliamo de La Vendetta Del Diavolo sennò si fa notte.
Via con la sinossi:

..."Ignatius Perrish ha passato tutta la notte tra alcol ed eccessi. Il mattino dopo si sveglia con i postumi di una sbronza tremenda, un mal di testa infernale... e un paio di corna che gli spuntano sulla fronte. In un primo momento Ig pensa che siano un'allucinazione, o il prodotto di una mente alterata dalla rabbia e dal dolore. Nell'ultimo anno ha vissuto in un solitario purgatorio personale, dopo la morte della sua amata, Merrin Williams, violentata e assassinata in circostanze mai chiarite. Un esaurimento nervoso sarebbe la cosa più naturale del mondo. Ma non c'è niente di naturale in queste corna, fin troppo reali. Un tempo Ig godeva una vita di privilegi: aveva sicurezza, soldi e un posto nella società. Aveva tutto, e anche qualcosa in più: aveva Merrin, e il loro amore fatto di sogni a occhi aperti e magia. Ma l'assassinio della fidanzata si è abbattuto su Ig come una maledizione: pur essendo innocente, agli occhi della gente è lui l'unico colpevole, e si è comprato l'assoluzione grazie al suo denaro. Tutti, ormai, l'hanno abbandonato. Tutti, tranne uno: il suo demone interiore. Posseduto da un nuovo, terrificante potere e con nuove, spaventose sembianze, per Ig è arrivato il momento di trovare il mostro che ha ucciso Merrin e ha distrutto la sua vita. Essere buono non lo ha portato da nessuna parte. È il momento di una piccola vendetta. È tempo che il diavolo riscuota ciò che gli spetta"





L'inizio del romanzo è tremendamente suggestivo e trascinante.
Un ragazzo sospettato di essere l'assassino della sua ragazza, dopo una notte di bagordi si risveglia con delle corna in testa.
Non quelle di un cervo a primavera, ma delle vere e proprie corna malefiche che sembrano dotate di particolari peculiarità, ovvero quelle di spingere la gente sotto il loro influsso a rivelare tutti i loro più reconditi e turpi desideri.
Dopo l'iniziale smarrimento il protagonista del romanzo userà questa sua particolare abilità per cercare il vero assassino della sua fidanzata.
Come dicevo più su, il romanzo nelle prime battute è veramente affascinante con una narrazione fluida che rende la lettura veloce e scorrevole.
Via via, però secondo me, i troppi flashback dilatano fin troppo la narrazione, rendendo il romanzo fin troppo contorto.
Mi va benissimo l'introspezione psicologica e conoscere il passato ed il background dei tre protagonisti principali ed anzi le loro vicissitudini sono ben raccontate, ma personalmente ho trovato la parte ambientata nel passato, inutilmente prolissa.
A parte questo, mi sento di consigliarne senza riserve la lettura.
A prima vista potrebbe sembrare un horror, ma in verità è più un thriller che si concentra sui più turpi desideri umani condito da un pizzico di soprannaturale e da una sorta di triangolo amoroso giovanile che fungerà da chiave di volta del romanzo.
Probabilmente è un romanzo che avrebbe funzionato persino senza l'elemento soprannaturale, la cui spiegazione alla fine della storia è fin troppo fumosa e didascalica, per quanto accettabile con il contributo della sospensione dell'incredulità.
Insomma, non tutto funziona a menadito in questo romanzo, ma viceversa tutto ciò che funziona ne compensa ampiamente i difetti.
Complimenti a Joe Hill e non escludo di procurarmi gli altri suoi lavori.
L'ultimo dal titolo molto accattivante di NOS4A2 ( gioco di parole che in inglese forma la parola Nosferatu ), è uscito nemmeno un mese fa.
Ero andato persino a comprarlo, ma come spesso accade sono uscito con altri due libri al posto del romanzo di Joe Hill, che comunque mi regalerò, prima o poi.



martedì 9 dicembre 2014

A Volto Ritorno - John Niven

Minchia.
E' passato così tanto tempo dal mio ultimo post?
Eppure è strano.
Il tempo per praticare il retrogaming al computer o di giocare con l'ultima release di Pes ce l'ho.
Il tempo per leggere, pure.
Ho letto un fottio di libri, riletto praticamente la mia collezione intera di fumetti de Gli Incredibili X-Men, tanto da arrivare al punto di prendere su Ebay alcuni dei numeri che mi mancavano.
Albi del 1992 che ancora si trovano a buon prezzo.
Ho avuto tempo per lavorare, vivere o esistere, fate vobis.
Ma non il tempo e la tranquillità per scrivere un post.
Ed oltre al tempo e la tranquillità, mi è mancata la voglia.

Ma oggi tempo,voglia e tranquillità ci sono e quindi eccomi di nuovo qui.
E di cosa parliamo oggi?
Di una delle ventordici letture affrontate nel frattempo.
Oggi lascio da parte l'horror e mi concentro su un romanzo che mi ha fatto ridere e divertire come non accadeva da tempo ed allo stesso tempo mi ha fatto riflettere e in qualche pagina persino commuovere.
Parlo del pazzo ed irriverente romanzo A Volte Ritorno dello scrittore scozzese John Niven.
Via con la trama, và:

Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico - preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame... - che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata. JC (Jesus Christ) gli dice: "Sei sicuro sia una buona idea? Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta?" Ma Dio è irremovibile. Così JC piomba a NY, dove vive con alcuni drop-out e ha modo di rendersi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini. E cerca, come può, di dare una mano. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.



Ecco, dalla sinossi credo che si intuisca dove si andrà a parare.
Niven ci dona una risposta tutta sua ad una delle domande che in tanti, soprattutto dinnanzi a tragedie, guerre, malattie e carestie, si pongono.
Dov'è Dio?
E' morto come ci dicono Nietzsche o Guccini?
Manco per il cazzo, era in vacanza. :-P
Mentre Dio si crogiolava in piena epoca rinascimentale, ha lasciato il paradiso in mano a Gesù, un fattone fancazzista che passa gran parte del suo tempo a strimpellare la sua chitarra insieme a Jimi Hendrix.
Ed il mondo intanto se ne è andato a scatafascio.
Lo dico subito, probabilmente non è un romanzo adatto a tutti.
Niven non risparmia volgarità e blasfemia e mi rendo conto che ad un cattolico osservante e conservatore, questo romanzo può apparire invero disturbante.
Ho adorato le prime centinaia di pagine, veramente al fulmicotone per quel che concerne il ritmo della narrazione e dei dialoghi.
Dio è un personaggio irriverente e trascinante come non mai.
A tal proposito ho adorato la sua discussione con Satana.
Con il ritorno di Gesù sulla terra ( rimandato da Dio per rimettere a posto le cose ), il romanzo subisce un rallentamento ed a volte sembra incartarsi su se stesso, ma riesce a tenere comunque alto il ritmo e l'attenzione fino alla fine.
Gesù è un personaggio iconico che si fa veramente "adorare".
E lasciatemelo dire, è molto più umano e "vero" qui, che in tutto il Vangelo.
E qual'è al giorno d'oggi l'unico modo per arrivare alle masse e divulgare il proprio messaggio di pace e fratellanza?
Partecipare ad un Talent Show.
Idea geniale, quantunque Celentano con il film Joan Lui, in qualche modo, ne aveva anticipato i tempi.
Non dico altro sulla trama perché è tutta da leggere e scoprire, ma posso dire che c'è tempo in corso d'opera per ridere, inorridire davanti al bigottismo ed all'ignoranza degli uomini ed anche commuoversi.
Mi fermo qui.
Se non per dire che è un bellissimo romanzo.
Dietro la facciata irriverente e dissacrante, qualcuno ci vede una nemmeno non tanta velata critica al bigottismo della Chiesa e della religione in generale.
Io so solo che mi sono sentito molto in linea con il messaggio tanto semplice e conciso, quanto diretto di Gesù :
" Fate i bravi ".









mercoledì 19 novembre 2014

One Pound Gospel - Rumiko Takahashi - Quarto Volume

Avevo ricavato del tempo da dedicare alla stesura di un nuovo post.
Volevo parlare / scrivere di uno dei molteplici libri letti di recente, come del fatto che per quel che concerne la ricerca dei libri fuori catalogo, mi sento in un periodo piuttosto fortunato visto che sembra mi caschino addosso come dei frutti maturi.
Basta pensare che uno dei libri della serie I Libri Di Sangue di Clive Barker che cercavo da anni ed introvabile anche nei circuiti d'usato, l'ho trovato nell'edicola sotto casa dove passo tutte le domeniche.
Caso più unico che raro.
Ma poi l'apparizione della postina e la consegna del plico contenente il quarto volume di One Pound Gospel ha un po' scombussolato i miei piani e reso quindi questo post una sorta di postilla / appendice del precedente.

Trovare questo quarto volume non è stato semplice.
In fumetteria, nisba come sempre.
Sarò sfigato io, ma se non mi affido alle prenotazioni, lì non trovo mai nulla.
Manco parlassimo di un dentista o di fare una visita specialistica.
Poi, il fatto che sia un volume del 2008 non aiutava di certo.
Ebay, nemmeno.
Per averlo dovevo comprare la collezione completa con i tre numeri che possiedo già, quindi bye bye.
Non restava che Amazon.
Lì sono stato fortunato e affidandomi ad un venditore privato per risparmiare, l'ho portato via ad un prezzo piuttosto basso.

Tavole ribaltate nel tipico formato giapponese, la totale mancanza di qualsiasi redazionale e la copertina piuttosto insipida sono le primissime cose che mi sono saltate all'occhio appena preso il volume in mano.
La seconda sono stati i disegni.
Il reparto grafico è un po' peggiorato ed è molto più affrettato e scialbo dei capitoli precedenti.
Da questo punto di vista Rumiko Takahashi e i suoi assistenti non mi pare si siano svenati più di tanto.
Comunque al di là della confezione e dei disegni, il volume finale di quest'opera mi è garbato.
Vera protagonista delle 200 pagine di questo volume è certamente Suor Angela e il percorso di vita che dovrà scegliere di intraprendere.
Accetterà le avance del pugile imbranato Kosaku o prenderà i voti?
In mezzo a tutto questo ci sarà il primo vero incontro per un titolo importante di Kosaku e l'apparizione dei parenti ( piuttosto serpenti ) di Angela che creeranno alquanto scompiglio.
Come tutte le cose lasciate in sospeso e riprese dopo anni, si notano delle nette differenze sia per quel che concerne il plot narrativo che per quel che concerne i disegni.
Le gag sono meno ispirate, si sorride di meno e ultimo capitolo a parte, in questo volume Suor Angela appare fin troppo ingenua e succube della zia e degli altri parenti.
E' palese, secondo me, che sia un volume di gran lunga inferiore ai tre precedenti.
E' lodevole comunque il fatto che l'autrice si sia decisa a donare un finale a questa vicenda.
Un finale che si è fatto attendere per dieci anni e che tutto sommato ho trovato accettabile e coerente.
Presa in toto, nonostante un quarto volume un po' arrugginito, devo dire che il mio parere su questo manga resta strapositivo.
Pollice su.





sabato 8 novembre 2014

One Pound Gospel - Rumiko Takahashi


Tra la fine di un libro e l'inizio di un altro, mi prendo sempre una sorta di pausa per dedicarmi alla rilettura di qualcosa di leggero e di cui nel tempo inizio ad avere un ricordo annebbiato.Spesso si tratta di Manga infilati negli anfratti più remoti della mia libreria, impilati e nascosti dietro un nugolo di libri e fumetti.
Questa volta il fortunato ad essere stato tirato fuori dalla mia mano sinistra insieme alla polvere è stato One Pound Gospel, opera ancora una volta scritta e disegnata da Rumiko Takahashi.
One Pound Gospel è un'opera che è stata serializzata in tre volumi da 200 e passa pagine tra il novembre del 1997 e il gennaio del 1998.
Peraltro ad un prezzo tutto sommato abbastanza contenuto, 6000 delle vecchie lire.
All'epoca mi lasciò un po' l'amaro in bocca per via del finale tronco, in quanto Rumiko Takahashi non ebbe voglia di metterci più mano, ma recentemente sono venuto a conoscenza che il quarto volume con annesso finale è stato pubblicato nel 2008, a seguito della ristampa dei primi volumi.
Io non l'ho ancora preso ed a dirla tutta non so se e quando lo prenderò, quindi parlerò solo dei tre volumi che ho letto e riletto più volte nel tempo e che come dicevo qualche riga più su, ho ritirato fuori.
One Pound Gospel è una lettura disimpegnata ma divertentissima.
Rumiko Takahashi ancora una volta dimostra tutta la sua poliedricità cimentandosi in una storia sportiva condita da quegli elementi in cui è maestra, humour a perdere e romanticismo.
Il protagonista è Kosaku Hatanaka un pugile di talento che non riesce a trattenersi con il cibo, cosa che gli causa problemi di peso prima di ogni incontro.
Oltre al cibo, Kosaku ha un altro problema, quello dell'amore che nutre per una novizia suora da cui corre a confessarsi tutte le volte che ha una qualsiasi difficoltà, la bella e gentile Suor Angela.
La trama si può dire che sia tutta qui.
Si snoda tra allenamenti e combattimenti sul ring con avversari strampalati, tentativi di conquista dell'amore di Suor Angela ( che a sua volta sembra comunque non indifferente alle lusinghe del pugile ), e soprattutto di atmosfere divertentissime che non annoiano mai.

Tre volumi disimpegnati ma di quella leggerezza coinvolgente e divertente, da sempre marchio di fabbrica delle storie di Rumiko Takahashi.
Per quanto il pugilato sia ben presente nella storia, è la commedia sentimentale la principale protagonista.
Qui lo sport è solo un aspetto della storia, non a caso, tutti gli avversari di Kosaku risaltano più per il loro background particolare che per tecnica di combattimento.
Cioè, gli incontri sono sempre serrati e ben raccontati, ma spesso scivolano in secondo piano rispetto agli altri aspetti della storia.
Ecco, diciamo che forse il lato sportivo, risalta meno rispetto al resto ed è forse l'unico aspetto di questo manga che presta un po' il fianco.
Per quanto, io sono convinto che sia una scelta voluta, in quanto è una commedia sportiva sentimentale, non Rocky Joe o un manga di Adachi.
Parliamo pur sempre della Takahashi.
Al di là di tutto per quel che concerne questi tre volumi, ci troviamo di fronte un'ottima storia, che miscela perfettamente sport, commedia e romanticismo.
Ottimo anche il reparto grafico, visto che il disegno è chiaro, pulito e rende benissimo le scene.
Lo ribadisco: One Pound Gospel è un gran manga.
Certo la comicità della serie è ormai un cliché e forse ad una lettura approfondita può apparire la solita solfa, ma personalmente mi strappa sempre dei gran sorrisi.
Sarà che sono vecchio anch'io e quindi nei cliché e nel classico ci sguazzo, ma One Pound Gospel è un manga che consiglio senza riserve. 
Questo manga conta anche di una serializzazione animata, purtroppo inedita in Italia.
Cosa che ormai, accade sempre più spesso.

lunedì 3 novembre 2014

Mr. Mercedes - Stephen King

E' un periodo che scrivo, faccio e vivo poco, ma leggo molto.
Va bene anche così.
Tra le tante letture affrontate in questo periodo, spicca l'uscita con notevole ritardo rispetto agli Stati Uniti dell'ultima fatica di Stephen King.
Dico subito che già dalla sinossi e dalle informazioni che avevo sul romanzo, sapevo che non sarebbe stata una lettura nelle mie corde, in quanto a me i Thriller polizieschi piacciono poco o nulla, però è pur sempre un romanzo di Stephen King, ed io a lui non so mai dire di no.
Che dire, nonostante a me le dinamiche Crime siano sempre piaciute poco, King pur non raccontando nulla di nuovo e pur pescando a piene mani dai cliché del genere, fa pienamente il suo con un romanzo piuttosto veloce e coinvolgente.
E' un romanzo che pecca un po' di prevedibilità, ma ha anche delle buone frecce al proprio arco.
Di sicuro rispetto a Doctor Sleep, siamo su ben altri livelli.
Via con la sinossi del romanzo, dai:

"All’alba di un giorno qualsiasi, davanti alla Fiera del Lavoro di una cittadina americana colpita dalla crisi economica, centinaia di giovani, donne, uomini sono in attesa nella speranza di trovare un impiego. Invece, emergendo all’improvviso dalla nebbia, piomba su di loro una rombante Mercedes grigia, che spazza via decine di persone per poi sparire alle prime luci del giorno. Il killer non sarà mai trovato. Un anno dopo William Hodges, un poliziotto da poco in pensione, riceve il beffardo messaggio di Mr. Mercedes, che lo sfida a trovarlo prima che compia la prossima strage. Nella disperata corsa contro il tempo e contro il killer, il vecchio Hodges può contare solo sull’intelligenza e l’esperienza per fermare il suo sadico nemico. Inizia quindi un’incalzante caccia all’uomo, una partita a scacchi tra bene e male, costruita da uno Stephen King maestro della suspense."



Pubblicato dalla Sperling & Kupfer il romanzo conta di 470 pagine e di una copertina piuttosto suggestiva, al prezzo di 19,90 Euro.
La scrittura di King è affilata e scorrevole, ed a volte per il suo modo di narrare piuttosto conciso ho avuto la sensazione di avere a che fare con uno di quei romanzi che avrebbero potuto essere pubblicati sotto il suo pseudonimo di Richard Bachman.
Al di là dello stile piacevole, asciutto e senza fronzoli, ci sono delle cose in questo romanzo che proprio non mi sono piaciute, in primis i personaggi di contorno della storia.
Talmente contorti e poco credibili, che sembrano essere soltanto messi lì ad uso e consumo della narrazione.
Per non parlare della storia d'amore del protagonista con la sorella di una delle vittime, roba che sembra uscita da una puntata di un serial qualunque.
Comunque parliamo di cliché tipici del genere, su cui si può tranquillamente soprassedere, storco il naso giusto per la prevedibilità delle scelte di narrazione dello scrittore.
Mentre non ho nulla da dire e sono stato parecchio sedotto dalla scelta di King di narrare la storia mostrandoci entrambi i punti di vista, sia quello del carnefice che quello dell'ex poliziotto che gli da' la caccia.
Perché il romanzo altro non è che una sorta di partita a scacchi tra loro due, il poliziotto in pensione e il cosiddetto Mr.Mercedes.
Mr. Mercedes è un cattivo piuttosto contorto e subdolo.
Certo, dalla geniale quanto cruda lettera iniziale, forse c'era da aspettarselo diverso e più carismatico come assassino, ma la scelta di avere a che fare con un ragazzo dall'aspetto qualunque ma dalla psicologia complessa e sfuggente, da' un tocco di realismo alla vicenda che non guasta.
Molto bella l'idea della chat come luogo d'incontro virtuale per le loro scaramucce verbali e bellissime quanto crude ed efferate le prime pagine del romanzo, con l'entrata in scena di Mr.Mercedes che si lancia addosso ad una folla di disoccupati seminando morte e terrore.
Ecco, proprio queste pagine agghiaccianti e narrate in maniera magistrale, davano l'idea di un romanzo molto più d'azione e diretto, ed invece dopo il folle inizio diciamo che l'azione rallenta e di molto, soprattutto per quel che concerne il personaggio di Mr.Mercedes che si affloscia pagina dopo pagina.
Resta comunque un buon romanzo pur non essendo certo inseribile, almeno per quel che mi riguarda, tra le opere migliori del Re.
Il romanzo per quanto autoconclusivo, lascia aperte le porte per degli ipotetici seguiti, visto che è intenzione di Stephen King di ricavarne una trilogia.
Si parla come del 2015 come data ipotetica del secondo capitolo che dovrebbe intitolarsi Finders Keepers.
Mr.Mercedes è comunque un romanzo che è stato accolto abbastanza bene da lettori e critica, cosa che mi porta a pensare di essere io parte del problema.
Che mi stia stancando del mio autore preferito?
Che Stephen King abbia e di molto cambiato il suo stile di narrazione virando sempre più nel mainstream mi pare evidente, ma sono proprio gli argomenti dei suoi romanzi che non mi interessano più come un tempo.
Degli ultimi suoi libri salvo giusto The Dome e 11/22/63, ma se penso a Joyland e Doctor Sleep e in minima parte a questo Mr. Mercedes, mi sale un po' di mestizia.
Spero nel prossimo romanzo da poco uscito negli States ovvero Revival, che a livello di tematica dovrebbe essere di mio gradimento.
A questo punto è lì che ripongo le mie speranze.
Tornando a Mr. Mercedes, è un romanzo da consigliare?
A buona parte di lettori e critica è piaciuto.
Io lo trovo leggibile e piacevole, ma non trascendentale.
Se vi piacciono i Crime e i polizieschi, potrebbe essere una lettura interessante, ma se cercate tra queste pagine, sprazzi del vecchio King, qui, io non ne vedo traccia.



giovedì 16 ottobre 2014

La Bambola Che Divorò Sua Madre - Ramsey Campbell

Questo libro aleggiava tra i miei desideri cartacei da tempo immemore.
Precisamente da quando lessi Danse Macabre di Stephen King.
Parliamo di almeno un decennio fa.
In quel saggio sull'horror, Stephen fece una bella lista con annessa descrizione di numerose opere horror che ogni appassionato lettore avrebbe dovuto leggere e che si fece premura di consigliare.
Ovviamente ho preso carta e penna e me ne sono segnati un sacco e una sporta.
Tra queste opere ovviamente vi era anche il romanzo di Ramsey Campbell di cui parlerò tra poche righe.
Ma prima apro una breve parentesi e dico che è un vero peccato che Danse Macabre di King sia finito fuori catalogo, poiché è una bellissima lettura a 360° sull'universo horror degli anni a cavallo tra il '50 e l' 80.
Recuperatelo perché merita, anche se ormai è reperibile solo attraverso l'usato.
Ma chiudiamo questa parentesi e parliamo del romanzo di Ramsey Campbell.

La Bambola Che Divorò Sua Madre ha la mia età.
Ramsey Campbell lo pubblicò nel 1976 ed è ormai reperibile solo nel circuito dell'usato.
Ho aspettato parecchio tempo prima di prenderlo, poiché essendo fuori catalogo, nel corso di questi anni mi è capitato d'imbattermici raramente e a prezzi non proprio contenuti.
Finché non mi è capitata sottocchio un'asta a buon prezzo su Ebay di un'edizione Oscar Mondadori in paperback e ne ho subito approfittato.
Tanta attesa sarà valsa la pena?
Non lo so, questo romanzo è parecchio strano.
La prosa di Campbell non è proprio nelle mie corde ed i protagonisti di questo libro sono tutti ermetici, sfuggenti e piuttosto contorti.
Lo è tutta la vicenda a dire il vero.
Ma partiamo dalla sinossi, che devo dire vende davvero benissimo il libro, visto che è dannatamente intrigante quanto ingannevole:


"Il cadavere di Lilian Pugh è stato lacerato a morsi. 
Anche il suo cane è stato ucciso e morsicato. Dilaniato da un uomo. A Rob Frayn, morto in un incidente, qualcuno ha rubato un braccio. Per mangiarselo. 
C'è un mostro a Liverpool.E c'è uno scrittore che ricorda fin troppo bene uno strano ragazzino che, tanti anni prina, aveva azzannato un compagno di scuola... 
E' la storia di una creatura condannata a uccidere ancor prima di nascere. Una storia di riti satanici e di sangue. Un'agghiacciante incursione nel regno dell'orrore."


Che dire di una sinossi del genere?
Ti aspetti un Thriller alquanto creepy ed in cui il gore abbonda, ma aspetti, aspetti e questo momento sembra non arrivare mai.
La storia è troppo fumosa, Campbell sussurra, suggerisce ma non mostra mai del tutto il mostro ed alla lunga la storia si rivela inconcludente quanto ermetica.
E' un vero peccato perché alcune parti narrate meglio, potevano essere dannatamente affascinanti.
A tratti, giuro, avevo la sensazione di essermi perso un  passaggio, tanto che ero quasi convinto mancassero delle pagine o che fossero state censurate.
E' un romanzo che personalmente credo manchi di linearità.
Questo non significa che sia un cattivo romanzo, ma che me lo aspettavo piuttosto diverso, mi sono sentito trollato dalla prosa accademica ma inconsistente di Campbell.
Per non parlare poi dei personaggi piuttosto alienati ed empaticamente odiosi del romanzo.
A conti fatti l'unico che forse ho trovato coinvolgente è proprio il giornalista che si mette a caccia di questo sedicente " mostro " che si nutre degli arti delle sue vittime, perché se non altro è l'unico che trovo credibile nella sua voglia di cavalcare l'onda del successo mediatico piuttosto che per senso di giustizia.
La sua è una caccia al successo non all'assassino.
La trama come ci suggerisce la sinossi del romanzo è piuttosto semplice:
E' appunto la caccia intrapresa da un sedicente gruppo che ha visto alcuni parenti vittime di questo Killer che imperversa per le strade di Liverpool.
Ed è proprio il giornalista a guidarla convincendo i parenti ad intraprendere la caccia a quest'individuo.
Alcune parti sono veramente intriganti e inquietanti ( la parte delle bambola e la figura dello stregone soprattutto ) ma per tutta la storia aleggia quella sensazione di mancanza di profondità, che rende il romanzo troppo ermetico e fumoso per i miei gusti.
Campbell poteva e doveva approfondire di più i personaggi, sia negativi che positivi, che permeano questa storia.
Trovo La Bambola Che Divorò Sua Madre francamente ostico e complicato da leggere, tanto che trovo persino difficoltà a parlarne.
E' più un Thriller psicologico che un vero romanzo dell'orrore.
Per non parlare delle relazioni umane tra i personaggi piuttosto asfittiche e stranianti.
E' un brutto romanzo?
Secondo me no, semplicemente non è nelle mie corde.
Forse non lo capisco o non ne sono all'altezza, non lo so.
Oppure semplicemente è un romanzo immaturo, visto che comunque è l'opera d'esordio dello scrittore inglese.
Però non lo consiglierei, perlomeno non a tutti.
Al di là di tutto sono comunque felice di averlo letto ed andrà certamente a fare orgogliosamente parte della mia libreria.


sabato 4 ottobre 2014

La Saga Delle Sirene - Rumiko Takahashi

Pubblicata nel lontano 1998 dalla Star Comics, La Saga Delle Sirene è una miniserie in tre volumi scritta e disegnata da Rumiko Takahashi.
I tre volumi in questione sono:

- Il Bosco Della Sirena.
- Il Segno Della Sirena.
- La Maschera Della Sirena.

Per chi non conoscesse Rumiko Takahashi, parliamo della creatrice di Manga ed Anime famosissimi negli anni '80 - 90 come Lamù, Ranma 1/2, Maison Ikkoku ed il più recente ( ma manco tanto ) Inuyasha.
La particolarità di quest'opera è che pur una volta la Takahashi abbandona il suo stile fantasy umoristico / folkloristico per narrarci una storia molto più cupa e violenta del solito.
Se all'epoca comprai questi volumi, è proprio per quell'atmosfera creepy che si respirava pagina dopo pagina.
Il tema cardine del manga è quello dell'immortalità.
Però tutti gli uomini e le donne che desiderano ottenerla dovranno trovare e mangiare la rarissima carne di sirena.
Ma non basta, perché quel nutrimento è una sorta di roulette russa, in quanto è anche un potentissimo veleno a cui pochi riescono a sopravvivere.
I più muoiono subito dopo averla mangiata.
Altri impazziscono e si trasformano in esseri deformi ed alcuni, i più " fortunati ", riescono nel loro intento, che è quello di rimanere eternamente giovani e di vivere per sempre.
Yuta, il protagonista di questa storia è uno di loro.
Il manga segue le gesta di Yuta nel suo peregrinare on the road per le vie del Giappone.
La storia si snoda tra presente e passato e ci narra le avventure di questo ragazzo e della sua compagna, altrettanto immortale, di nome Mana.
I due ovviamente nel corso dei tre volumi vivranno numerose avventure imbattendosi in altri uomini e donne immortali come loro.
Qui, forse risiede una delle poche pecche di questa miniserie: l'eccessivo imbattersi in altri/e immortali.
E' vero, lo richiede la trama, però parliamo di una carne rarissima, questi invece dovunque vanno trovano sempre qualche immortale o qualche essere deforme o comunque qualcuno che ha utilizzato la carne di sirena per i propri scopi.
Che culo. :-P
Dimenticavo di dire che l'unico modo per uccidere questi uomini e donne immortali è tagliare loro la testa.
In corso d'opera non mancano le scene di sangue e di violenza, alcune veramente efferate.
In particolare mi hanno colpito due racconti che vedono protagonisti due bambini immortali.
Storie molte crude, violente e piuttosto inquietanti.
Buoni anche i disegni, niente di spettacolare per carità, ma il tratto della Takahashi è molto chiaro e pulito e rende perfettamente fruibile lo svolgersi degli eventi.
Il formato dei volumi è molto più grande del solito con copertina cartonata, tanto che i volumi hanno più l'aspetto di un libro o di una graphic novel piuttosto che quello di un manga.
Ottimo anche il prezzo, visto che all'epoca per tutti e tre i volumi avrò speso circa 21000 £.
Parliamo comunque di volumi piuttosto corposi che sforano talvolta le 200 pagine.
La serie credo sia facilmente rintracciabile tramite il circuito dell'usato, anche se a dirla tutta non so se nel frattempo sia stata o meno ristampata dalla Star Comics.
In conclusione trovo questa saga piuttosto buona, a tratti veramente appassionante.
Forse un tantino ripetitiva nello svolgersi degli eventi, ma più che altro è una mia impressione.
Certo, parliamo di una storia potenzialmente infinita, ed è forse uno dei motivi per cui Rumiko Takahashi non ci ha più messo mano.
Un vero peccato, perché le avventure on the road di Yuta e Mana avrebbero meritato un proseguo o almeno un finale.
Dalla serie furono tratti anche due OAV tuttora inediti in Italia, segno che comunque la suddetta saga non è che abbia fatto chissà quale proseliti.
Per quel che mi riguarda, la rilettura de La Saga Delle Sirene è stato un piacevolissimo intermezzo tra la lettura di La Bambola Che Divorò Sua Madre di Ramsey Campbell e Mr. Mercedes di Stephen King.
Due romanzi che conto di recensire a breve.