martedì 5 novembre 2013

Sotto La Pioggia Battente, Ricordi Di Videogiochi E Del Tredicenne Che Ero.

Piove.
La pioggia che cade sull' asfalto viene smossa dalle auto che passano, qualcuno viene bagnato da essa e i vaffanculo si sprecano, li capisco è capitato anche a me.
Io sono a casa e penso a come passare questo pomeriggio di libertà lavorativa.
Ho tre opzioni: Mame, la modalità Diventa Un Mito di Pes 2014 con conseguente creazione di uno miei dei tanti giocatori strampalati ( l' ultimo lo Giamaicano Bob Marley) oppure scrivere un Post sul Blog visto che non lo faccio da una settimana.
Pensavo in questi giorni alla misura dei ricordi.
Quei cortili che ti sembravano grandissimi da piccolo che adesso ti sembrano piccolissimi.
A quel videogioco che ricordavi bellissimo ma che adesso mi chiedo come facevo a giocarci e penso che certe cose non vanno riprese, verrebbero sminuite ed io non voglio che sia così.
Perché non tutto invecchia alla stessa maniera.
Prendiamo Commando, per esempio.
Non parlo del film, perché i Film per loro natura invecchiano sempre benissimo e
Commando è uno di questi.
Parlo del Videogioco che io ricordavo bellissimo.
Eppure qualche giorno fa, lo emulo con il Mame ed è stato come prendere un cazzotto in bocca, il gioco è praticamente ingiocabile oltre che difficilissimo ( mi domando come cazzo ci facessi a giocare a 10 anni, visto che adesso muoio dopo manco 40 secondi ).
Ora questo non vale per tutti i giochi, ci sono giochi con cui mi passo le giornate tutt'ora penso a Pang, Street Fighter 2 , Tumble Pop, giochi in cui ritrovo l' immediatezza e la spensieratezza di un tempo ma ce ne sono alcuni che ho davvero paura ad Emulare, ci sono troppo legato, Toki è uno di questi.
No, non è un videogioco legato al personaggio dell' anime di Ken Il Guerriero ( dove peraltro insieme a Juza delle Nuvole era il mio personaggio preferito ), parlo del gioco della Tad Corporation arrivato nelle nostre Sale Giochi e nei nostri Bar nel 1989.
Nel mio caso durante l' estate di Italia '90, quella della finale di Maradona contro Matthaus ( lo so manca l' umlaut sulla lettera a ma non lo so mettere ), quella delle Notti Magiche della Nannini e Bennato, quella lì, và.
L' estate degli esami di terza media, l' ultima che ho passato ospite dai miei cugini, che all' epoca mi ospitarono per tutti i mesi estivi delle scuole medie.
Manco io so perché i miei mi ci spedivano tutti gli anni, forse perché era una località turistica e volevano passassi le giornate al mare con i miei cugini o perché volessero semplicemente togliermi dalle scatole, ma fatto sta che io passavo le mie giornate a giocare con i giocattoli o al Bar dei miei cugini a giocare ai videogame oppure con quell' immensa compagnia di ragazzini quasi tutti più piccoli di me, con cui solevo passare i pomeriggi.
Del mare manco l' ombra, quello lo si viveva soltanto nel fine settimana, quando i miei venivano a trovarmi.
Ricordo tutto di quel periodo persino il palinsesto pomeridiano dei cartoni animati che guardavo, quasi sempre trasmessi da canali privati Catanesi roba per intenderci come Il Mago Pancione, Conan e Devilman.
Ma soprattutto ricordo i pomeriggi passati a giocare con Toki, quel gioco che mio cugino quando arrivai a casa sua, mi disse che fosse impossibile da chiudere.
Non fu così, quel gioco non solo lo amai da impazzire, ma lo vissi come una sfida.
Ricordo esattamente, secondo dopo secondo, la trafila quotidiana, prima di attraversare la strada per raggiungere l' agognato cabinato di Toki.
Pranzo, Cartoni Animati dalle 14 alle 16, la sedia per salire fino all' ultimo cassetto quello dove mia madre conservava i miei risparmi settimanali, quello dove per aprirlo dovevo chiedere il permesso a mia zia.
E poi via, senza quasi guardare la strada, senza lavarsi, sempre correndo sperando di essere il primo ad inserire le 200 Lire, l' orgasmico suono che il gioco faceva quando la moneta era stata accettata e rivivere ogni volta la trasformazione del protagonista in scimmia e quei livelli che ben presto ho imparato a conoscere come le mie tasche.
Lo chiusi ben presto quel gioco, ma la sfida era dimostrare di essere il più bravo di tutti, quella di essere il bambino del Record, quella dell' orgoglio quando scrivevo LEL sotto il punteggio, tutte le volte che lo chiudevo.
Lo so, ci si vantava di poco e per delle cazzate all'epoca.
Era una sfida silenziosa con un altro tipo quella che vivevo tutti i giorni, quel sorriso sardonico e beffardo di quando l' uno batteva l' altro, ma sempre nel rispetto sebbene lui fosse di un paio d' anni più grande di me.
Era la mia sfida come nel film Il Piccolo Grande Mago Dei Videogames, io che praticamente ero lo straniero, quello di città, quello mingherlino e minuto contro il " bello " del paese, quello simpatico e più figo.
Ma la vita non è un film e io quella la sfida la persi, quando ritornai nella mia città il Record apparteneva a lui.

Non so perché condivido questi ricordi, sarà colpa del clima o del fatto che non ho un cazzo da fare, ma fatto sta che ho voglia di farlo.
Solo con i ricordi posso ormai indossare i panni di ciò che ero e ciò che non sono più, ogni partita con il Mame può essere divertente ma è solo un palliativo, le sensazioni di un tempo non possono essere rivissute.
Perché sì, c'è una parte di me che non è mai cresciuta, che è ferma ancora a quell' età in cui era più importante una partita a pallone o ai videogiochi del lavoro o di una donna.






 

4 commenti:

  1. Toki è un mito!! :)
    Giochi da sala giochi... quando un videogame era anche stare con gli altri...
    Bei tempi.

    Moz-

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    1. Già, bei tempi. :-(
      Nei giochi moderni questa immediatezza non la ritrovo più, ma è anche vero che mi sto pericolosamente avvicinando agli anta e quindi sono old. :-p

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  2. Post decisamente piacevole, per come l'hai scritto!
    Poi devo ammettere che Toki non lo conoscevo affatto... lo voglio recuperare

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    1. Ti ringrazio, anche se a dirla tutta quando scrivo Post del genere sono così preso dalla forza motrice del ricordo che scrivo di getto e la fretta spesso rende i Post dispersivi e poco chiari, ma come escono li scrivo. :-)

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