martedì 29 gennaio 2013

La Torre Nera - L' Ultimo Cavaliere / La Battaglia Di Tull 3/3 - Marvel Comics/ Stephen King


Mi trovavo in fumetteria alla ricerca di altro, quando alla fine me ne sono tornato a casa con i tre albi che compongono la seconda Run dell' Ultimo Cavaliere, riduzione fumettistica dell' Opus Magnum di Stephen King, la Torre Nera.
E meno male che avevo detto che avrei smesso con i fumetti relativi a quest'opera.
Qualche settimana fa, in un momento in cui ero dedito alla rilettura di alcuni volumi della Torre Nera, mi sciroppai per intero anche la saga fumettistica e stranamente la lettura complessiva e non a singhiozzo come accadeva nelle uscite mensili, mi ha dato un sapore tutto sommato gradevole e non da minestra riscaldata come accaduto alla prima lettura.
Da qui l' acquisto di questa Run.
Certo si tratta pur sempre di una riduzione fumettistica, mancano un po' di passaggi, ma l'epica battaglia di Tull è resa tutto sommato fedelmente da Peter David e Robin Furth ai testi e da Michael Lark al tavolo da disegno, che ha fatto un ottimo lavoro regalandoci un Uomo in Nero molto accattivante e alcune belle pagine rese alla grande dell'epica avventura di Roland di Gilead nella cittadina di Tull.
Non che ci volesse granchè diciamolo, Tull è uno dei capitoli migliori e più ricco d'azione dell' UItimo Cavaliere ed è bastato trasporre le pagine del libro in vignette, per rendere quest' arco di storie accattivante, cosa che però non era riuscita nei primi tre volumi fumettistici de Il Viaggio Comincia che componevano il primo arco narrativo del libro.
Le prossime uscite dovrebbero riguardare i capitoli de La Stazione Di Posta, con l'apparizione di uno dei miei personaggi preferiti ossia Jake Chambers.
In U.S.A già sono usciti, qui chissà quando e chissà quando li prenderò.
Riguardo questa saga che sono ormai quattro anni che viene pubblicata, devo dire che in fumetteria occupava un riquadro in primo piano, segno che tutto sommato viene venduta.
In generale in rete non mi sembra però che se ne parli molto e nei forum di fumetti e in quelli dedicati alle opere di Stephen King è quasi invisibile, quindi non credo che Peter David, Robin Furth e soci abbiano lasciato così tanto il segno.
Chissà, però che non abbiano permesso a chi non conoscesse questa bellissima e complessa serie di libri, di appassionarsi alle vicende di Roland e soci che meritano molta più hype.
Meriterebbe anche una bella saga cinematografica anche se mi rendo conto di quanto la cosa sia complessa e difficile, visto i toni da metaletteratura degli ultimissimi volumi.
Troppe cose verrebbero cambiate e forse è meglio che quest'opera resti una sorta di tesoro nascosto, per i pochi fortunati che l'hanno conosciuta e amata.
Se vi capita, prendete i sette libri della Torre Nera, è un consiglio.
Superato l'impasse del primo libro che è tanto affascinante quanto ostico, verrete catapultati in una saga che mischia Western, Horror e Fantasy, che regala momenti altissimi e splendidi personaggi, anche se non esente da difetti, inutile nasconderlo.
Per quel che concerne i fumetti, buona lettura, bei disegni ( Isanove a parte) ma lasciatemi dire che i libri sono altra cosa.
Allo stesso tempo però La Lunga Strada Verso Casa e Tradimento che trattano vicende che nel libro vengono appena accennate, offrono un ottimo dietro le quinte di questa saga e meritano più degli altri di venire letti.
Detto ciò, alle prossime saghe, letture, visioni, pensieri, chissà cosa, dove tornerò a cantarmela e suonarmela da solo, in questo Blog concerto.
A presto.
 

martedì 22 gennaio 2013

Io e la musica, fine di un amore.

Tra un cliente, un libro, un Tweet, una partita a Ruzzle e altro, oggi mi rendevo conto che ormai l'unico ad usare la radio sia al negozio che a casa, è mio padre.
E non per ascoltare musica ma per il telegiornale, qualche trasmissione politica e un Talk sportivo sulla squadra della mia città.
L'uso principale che ne faccio io, invece, e quello di guardare l'orario nel Led soprattutto di notte, per il resto sta sulla sua mensoletta ( un ex macchina da cucire a mobiletto) a prendere polvere.
Ho praticamente smesso di ascoltare musica, eccetto che su youtube.
Le trasmissioni radiofoniche mi annoiano e le canzoni che mi interessano sul tubo si trovano in un nanosecondo, dal punto di vista della comodità non c'è confronto.
Mi rendo conto di quanto è cambiato con il tempo il rapportarmi alla musica e ripenso al fatto che fino a qualche anno fa, il più delle volte accoglievo il cliente con il Walkman sulle orecchie e a casa di pomeriggio accendevo la radio per farmi compagnia, ora non più.
Eppure la musica ha sempre fatto parte della mia vita, soprattutto per osmosi.
Da piccolo ricordo il giradischi sempre acceso, cassettoni pieni di 33 e 45 giri che i miei cugini custodivano gelosamente pieni di dischi di : Celentano, Marcella Bella, Ricchi e Poveri, e tutta la trafila dei cantanti che imperversavano nei primissimi anni '80.
Mia sorella ed il suo stereo che sparava a palla Miguel Bosè, Duran Duran, Spandau Ballet, Ramazzotti e Jovanotti e le domeniche mattina in tal senso erano un delirio.
Tutt'ora anche se lei non vive più con noi, nell'armadio fanno bella (?) mostra di se alcuni poster che non ho mai tolto, manco io so perché.
Praticamente senza mai amarle, conoscevo a menadito le canzoni di tutti questi cantanti, tanto che mi riscoprivo a canticchiarle mentre ero in giro con i miei amici, che al riguardo rimanevano piuttosto perplessi.
Anche mio fratello ed io, abbiamo avuto i nostri periodi musicali, pomeriggi interi a registrare canzoni su canzoni e quant'altro, ed ora mi rendo conto che con questo mondo ho quasi chiuso, non ascolto quasi più un cazzo.
L'ultima volta che ho comprato un Dvd musicale, giuro che non lo ricordo.
Mi fa un po' tristezza tutto questo, perdere l'interesse verso qualcosa è sempre una sorta di lutto.

 

giovedì 17 gennaio 2013

Sudario - Clive Barker

Sono arrivato al punto in cui ormai me la canto, me la suono e me la ballo da solo.
Però continuo lo stesso, se non altro per dare la possibilità a qualche sparuto e perso individuo aggrovigliatosi nella rete e caduto tra le grinfie di queste pagine, di avere la possibilità di ricevere qualche informazione su qualche vecchio libro o qualsiasi altra cosa tra le vaccate di cui ho parlato in questi anni, anche se tutti potrebbero obiettarmi che per quello c'è Wikipedia, e vabbò và.

Sudario è il terzo dei Libri Di Sangue di Clive Barker.
Come gli altri è una raccolta di racconti e ne ospita cinque di notevole livello e devo dire che si pone ai vertici di questa serie di libri tra i tre che finora mi sono pappato.
Per gli altri ossia Creature, Visioni e Mostri, per ora mi sono arreso, sono introvabili persino su Ebay.

I cinque racconti ospitati sono: Figlio di celluloide, Testacruda Rex, Confessioni di un sudario ( di pornografo), Capri Espiatori e Spoglie Umane.

Come al solito le trame sono al limite dell'assurdo e pregne di putrefazione e di morte, in tal senso Clive Barker non è secondo a nessuno.
Testacruda Rex per esempio parla di un gigante rimasto sepolto per secoli che si nutre di carne umana principalmente di quella preadolescente e che metterà a soqquadro il villaggio nonché le vite di Zelo, una paesino nei sobborghi di Londra.
Confessioni di un Sudario parla di un uomo ucciso ingiustamente, il cui sudario torna a rianimarsi per spirito di vendetta contro chi l'ha accusato di pornografia e poi ucciso.
Figlio di Celluloide parla dell' escrescenza tumorale di un uomo che alla morte di quest'ultimo prende vita dentro un cinema in cui l'uomo si era rifugiato in fin di vita, infestandone il luogo e uccidendo a destra e a manca.
Spoglie Umane di un antichissimo simulacro di origine Romana assetato di sangue ed in grado di assorbire e assimilare l'anima e le spoglie umane del malcapitato di turno, in questo caso di un ragazzo di vita.
Capri Espiatori parla letteralmente di un naufragio su un'isola di morti.
Cosa aggiungere, ottimi racconti ben scritti e ben congegnati, ed è un peccato siano così difficili da reperire sul mercato.
Per quel che mi riguarda, Clive Barker merita molta più attenzione di quella che ha, che al momento non mi pare sia tanta.
Ma è destino di tutto coloro che tirano la carretta da decenni e che vengono sostituiti e offuscati dalle nuove leve, però spesso e volentieri meno brave di coloro che vengono considerati fuori moda.

lunedì 7 gennaio 2013

Altro che sogni, nel mio cassetto vi erano riposte solo delle musicassette...

Stavo cercando qualcosa, calze, mutande, sogni, chissà.
Apro il terzo cassetto per sbaglio, e mi ritrovo davanti un oceano di musicassette che avevo riposto una decina di anni prima, anche più.
Passa in fretta il tempo, passano in fretta le vecchie manie, le vecchie passioni.
Un giorno ti ritrovi ad ascoltare nastri nel tuo Walkman e poi di punto in bianco non lo fai più.
Passano anni, senza che tu te ne accorga, senza che ci pensi più, strana la vita.
Ho provato a riascoltare e a ricordare quei momenti, momenti in cui aspettavo che il Dj smettesse di parlare e mandasse la canzone che volevo registrare sperando che non ci parlasse sopra, ma mi rendo conto che è passato troppo tempo, non mi riconosco più in quello che ascoltavo.
E stranamente mi succede solo per quel che concerne la musica.
I miei gusti cinematografici non sono cambiati, gioco ancora ai vecchi videogiochi di un tempo, i fumetti non li compro più o meglio ne compro pochi e rigorosamente selezionati ma quelli che ho mi piacciono ancora, per i libri è uguale, ma la musica no, vade retro Satana.
A quel tempo mi piaceva ancora la musica da discoteca, canzoni Pop che non avrebbero nulla da invidiare a quelle di Gigi D'Alessio o Tiziano Ferro o anche peggio, adesso mentre li riascoltavo sorridevo, mi domando a cosa pensassi, a chi pensassi allora mentre le ascoltavo e mi rimiravo allo specchio.
Ci si può vergognare un po' di quel che si era? Se penso a certa roba che ascoltavo, direi di sì.
Forse è proprio per questo, che faccio sempre fatica a criticare i gusti dei ragazzi di oggi, i cosiddetti Bimbominkia.

giovedì 3 gennaio 2013

Ectoplasm - Clive Barker

"L'essere che gli aveva afferrato il labbro gli staccò il muscolo dall'osso,come se stesse sfilando un passamontagna"





Credo fosse proprio questo periodo quando lo scorso anno Googlando qua e là alla ricerca di vecchi e nuovi scrittori Horror, mi ricordai di Clive Barker.
Lo conoscevo di riflesso attraverso la riduzione fumettistica del suo ciclo di Apocalypse e decisi di buttarmi a capofitto sulle sue opere.
Andò benissimo con Cabal e con il primo della serie di racconti del ciclo de I Libri Di Sangue: Infernalia.
Talmente bene, che mi fiondai su Ebay e comprai immediatamente Ectoplasm, il secondo della serie.
Il nome di questo libro si rivelò profetico, un Ectoplasma che non arrivò mai a casa mia, errando chissà dove.
Tutt'ora mi chiedo che fine abbia fatto: mi avrà preso per il culo il venditore, sarà finito rinchiuso in qualche scantinato o in qualche sacco delle Poste Italiane, tra coloro che son perduti?
Sarà stato rubato da qualcuno o gettato nel greto di qualche fiumara? Chissà.
Fatto sta, che dopo mesi di pausa da Ebay, ho deciso di riprovarci.
Stavolta è riuscito a trovare la via di casa.

Ectoplasm è il secondo dei sei libri che compongono il ciclo di racconti de I Libri Di Sangue.
Pubblicati tra la prima e la seconda metà degli anni '80, credo siano al momento fuori produzione, reperibili solamente nel mercato dell'usato.
In verità è proprio Clive Barker che mi sembra scarsamente considerato, direi palesemente Demodè.
C'è di certo che le tematiche delle sue storie sono molto lontane da quelle che girano attualmente nel filone Horror e che hanno contribuito ad  abbassarne il Target.
Dubito che ad un lettore moderno abituato a letture tipo Twilight e Diari del Vampiro ecc.ecc., le storie ambigue, putride e perverse, che compongono questo ciclo possano piacere.
Io stesso, a volte faccio fatica a seguire la sua inventiva, il suo coraggio e la sua capacità di osare.
Racconti come Macelleria Mobile Di Mezzanotte e Mai Dire Maiale, sono un autentico delirio e uno spettacolo macabro, ma scritti come Dio comanda.
In verità però Ectoplasm mi ha lasciato un pò freddino, rispetto al suo precedessore.
Non che i racconti non mi siano piaciuti, tutt'altro.
Ma nessuno di questi mi ha colpito ed esaltato come quelli sopracitati ed in qualche caso era proprio la trama che non m'interessava granchè.
Tra i racconti in oggetto ossia Paura, La Sfida Dell' Inferno, Jacqueline Ess: Le Sue Ultime Volontà, La Pelle Dei Padri e Nuovi Omicidi In Rue Morgue ( chiaro omaggio a E.A.Poe) quelli che ho preferito sono Jacqueline Ess e il bellissimo La Pelle Dei Padri.
Il primo tratta di una donna che scopre di avere il dono di rimodellare e plasmare a proprio piacimento la materia umana con risultati piuttosto grotteschi e il secondo La Pelle Dei Padri narra di una città nel deserto dell' Arizona di nome Welcome, di una processione di mostri infernali, della battaglia degli abitanti della città contro i mostri e di un bambino che ne è la progenie, in una storia che sembra un pò omaggiare alla lontana Rosemary Baby e in cui assurdamente Clive ti fa quasi tifare per i mostri. ;-)
Ho già in cantiere l'acquisto del terzo volume ossia Sudario e del libro da cui poi è nata la serie di film e fumetti Hellraiser ossia Schiavi Dell' Inferno, ovviamente sempre a firma Clive Barker.




lunedì 31 dicembre 2012

Gli Auguri

- Gli Auguri, quelli fatti tanto per fare.
- Il messaggio standardizzato via Sms, quello inoltrato a tutti quanti, spesso ad un gruppo di persone che magari quella sera si trovano insieme e sorridono della cosa.
- Quelli che non ti aspetti.
- Quelli che ti aspettavi e non hai ricevuto.
- Quelli che si perdono nel mare dell'etere e che non arrivano più.
- Quelli che ti dimentichi di scrivere.
- Quelli dati di persona, spesso con un bacio su una guancia se li dai ad una donna, se è uomo, ci si scambia la mano e buona lì ( tranne con i parenti e gli amici più stretti).
- Gli auguri dati e ricevuti dai clienti, per dovere, hanno lo stesso valore di un buongiorno o di " Che ore sono?".
- Gli auguri tramite Twitter o Facebook o meglio ancora via Whatsapp, nuove forme di comunicazione che ormai avanzano e surclassano quelli più tradizionali.
- Gli auguri tramite Blog, ormai una parte infinitesimale della rete, quella più sparuta, quasi invisibile.
Penso che se inviassi qualsiasi augurio da qui, probabilmente non arriverebbe a nessuno, forse giusto a quelle due, tre persone al massimo.
- Gli auguri alle persone reali, in carne e ossa, che sono infinitamente di meno di quelli dati tramite cellulare o Social Network.
- Gli auguri, a cui fino a 5-6 anni fa, davo importanza ed adesso chi se ne frega.
- Gli auguri, quelli dati a mezzanotte, forse gli unici con un minimo di senso.
- Gli auguri, quelli che facciamo alle persone più sole, disagiate, ricordandoci di loro, giusto oggi, e poi chi se ne frega.
- Gli auguri quelli dati tramite qualsiasi cartolina trovata tramite Google immagini e siti dedicati.
- Gli auguri, quelli aggiunti con una canzone a caso, magari tipo questa, anche se cantata di merda.



- Gli auguri, cazzo, gli auguri.
- Ricarico il cellulare, non sia mai che non abbia soldi per mandarli.


 

giovedì 27 dicembre 2012

Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato

E' strano tornare a parlare di cinema, visto il rapporto conflittuale che sto avendo negli ultimi anni con la settima arte.
Non riesco ad interessarmene come un tempo e non riesco più a tenere alta la soglia di attenzione per tutta la durata di un film, saranno i trent'anni e passa che si fanno sentire, chissà.
Però per lo Hobbit, che attendevo con interesse da tempo, tutto ciò non vale.
Conobbi il Signore Degli Anelli grazie al primo film.
Subito dopo averlo visto, corsi subito alla libreria più vicina e acquistai il tomone di Tolkien, mai 20 Euro furono così ben spesi.
Rimasi così estasiato che a fine lettura mi sfuggì un pensiero che diceva: " Il film è grandioso, ma il libro lo è di più."
Ovviamente comprai subito dopo anche Lo Hobbit, quello pubblicato da Adelphi.

Lo Hobbit fu scritto nel 1937 e ISDA nel 1955 o giù di lì, e salta immediatamente all'occhio la differenza di stile e di tematiche tra l'uno e l'altro.





Diciamolo chiaro e tondo: Lo Hobbit è una favoletta senza pretese, probabilmente foriera di un successo inaspettato.
Aveva i suoi bei momenti, ma nella mia mente restano appunto solo quelli, pur avendo letto il romanzo chissà quante volte. In 350 pagine o giù di lì, sono stato sedotto giusto dalla gara di Indovinelli tra Bilbo e Gollum , il ritrovamento dell' unico Anello e tutte le scene riguardanti Smaug, il resto scivola via senza lasciare traccia di sé, almeno nella mia mente.

Mi sono quindi avvicinato alla pellicola non dico dubbioso ma comunque non aspettandomi un tono epico e immaginando l'ampliamento di personaggi e vicende che altrimenti non avrebbero mai potuto coprire una trilogia.
Ecco, questa è la prima critica che nella rete viene mossa al film: " Che bisogno c'era di fare tre film per una storia che contiene a malapena 350 pagine o giù di lì ? ".
Ovviamente i soldi, la risposta è palese.
Però non me ne importa nulla delle aggiunte se il risultato è lodevole, e per quel che mi riguarda lo è stato ampiamente.
Bisogna giusto resistere ad un Incipit insipido e alla lentissima prima parte, e poi il tutto prende ritmo a dovere, sorretto da delle scenografie stupende e dalla perizia registica di Peter Jackson.
Bellissima la scena degli Indovinelli tra Gollum e Bilbo e soprattutto magnifico il lavoro fatto sul personaggio del Nano Thorin, vero punto di forza del film.
I suoi duelli con l' Orco Azog sono tra i momenti più epici e suggestivi.
Detto ciò, aspetto con impazienza il prossimo: La Desolazione Di Smaug. ;-)
Bellissima la colonna sonora del film, in particolare la Canzone Over The Misty Mountains Cold, che canticchio tutt'ora.