La prima volta che ebbi un incontro narrativo con il buon Seabury è datato chissà quando, forse agli albori dei miei tascabili Newton, quindi i primi anni 2000 o giù di lì.
Era un libro intitolato Gli Indagatori Dell'incubo che conteneva un'antologia di racconti dedicata alle investigazioni dell'occulto firmata da vari autori: Hodgson, Lovecraft, Howard, Wellman ed appunto Seabury Quinn.
Ammetto che all'epoca la sua storia Le Mummie mi piacque ma non particolarmente.
Il problema, secondo me, non era della storia in sé, ma il fatto che quando leggo una raccolta di autori vari, mi viene difficile concentrarmi sull'unicum della storia perdendomi un po' nell'insieme, non so se riesco a spiegarmi.
E' uno dei motivi per cui cerco di leggere raramente antologie di questo tipo.
Il secondo appuntamento con Seabury Quinn è avvenuto solo recentemente e molti anni dopo che lessi quella prima storia e l'effetto è stato diverso e sono stato in grado di apprezzarne molto di più le dinamiche.
Arthur Conan Doyle ha creato dei mostri.
O meglio sono stati i lettori ( credo ) a crearli.
Quasi ogni autore del genere orrorifico di quel periodo è finito a creare la sua versione di Sherlock Holmes, ovviamente in base al proprio background stilistico.
O in qualche modo è stato costretto a farlo, visto che quel tipo di storia vendeva bene.
E pensare che Poe all'epoca dei suoi racconti ispirati alla figura di Auguste Dupin credo se lo fossero filato in pochi, ma evidentemente non era il momento giusto o non c'era la...rivista giusta.
E' stato su Weird Tales che Seabury Quinn si è fatto un nome ed è giunto anche fino a noi.
Il suo ciclo concernente le investigazioni nel campo dell'occulto del " piccolo francese" Jules De Grandin conta quasi un centinaio di avventure pubblicate tra le pagine di quella rivista, e stando alle parole di Gianni Pilo e Sebastiano Fusco che ho letto tra le note dei tascabili Newton, sono state tra le più amate e lette in assoluto dai lettori.
Io purtroppo non sono arrivato a tanto e ne ho lette soltanto cinque, ma posso dire che sono belle storie.
Come dicevo più su la prima - Le Mummie - la lessi nel tascabile Newton di cui parlavo ad inizio post.
La seconda serie di avventure è avvenuta su uno dei volumi sempre di 100 pagine nella collana dedicata al fantastico sempre della Newton, quella dal formato leggermente più grande con copertina e costoletta bianca.
Il libro intitolato La Casa Della Strega contiene quattro avventure dedicate alla figura di Jules De Grandin e del suo assistente, ovvero il Dr. Trowbridge.
Le quattro storie sono: La casa della strega, Le mani della morta, La casa dei tre cadaveri e Il coltello rosso di Hassan.
Chi ha un minimo di infarinatura letteraria inerente questo tipo di storia sa cosa aspettarsi, ovvero una soluzione del caso che avviene in maniera rapida, ma efficace, dopo un massimo di 30/40 pagine.
Storie affettate, ma che per quel che mi riguarda, scritte benissimo.
Mi piacerebbe riuscire a recuperare altre avventure di Jules De Grandin.
Che invidia per coloro che all'epoca leggevano Weird Tales!
Alla prossima!