Visualizzazione post con etichetta Raymond Chandler. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Raymond Chandler. Mostra tutti i post

mercoledì 2 ottobre 2019

Il Lungo Addio - Raymond Chandler

" Dirsi addio è un po' come morire. "

Avevo dimenticato tutte le parodie o le citazioni al genere noir presenti nei fumetti, nella narrativa o nel cinema, ma mi è tornato tutto in mente mentre mi approcciavo per la prima volta alla narrativa di questo genere.

Non ricordavo quanta misoginia si nasconde dietro questo genere e quanto esso sia disilluso, decadente, ed inevitabilmente romantico.
Philip Marlowe è un personaggio che mi ha fatto innamorare, ma che giustamente va contestualizzato, però in generale devo ammettere che il mio approccio con la narrativa di Raymond Chandler è stato positivissimo.

Il Lungo Addio è uno splendido romanzo.
Condito da una storia la cui soluzione è francamente non difficile da capire, ma che comunque è più complessa ed articolata del previsto, ed è narrata divinamente.
E' anche un romanzo che trasuda cameratismo ed amicizia virile da tutti i pori, per quanto funga più che altro da prologo.
I dialoghi di questo libro sono straordinari, e Philip Marlowe è un personaggio costruito benissimo.
Però prima andiamo di sinossi, che è stata presa in prestito da IBS:

Quando Philip Marlowe, l'investigatore privato ideale di Raymond Chandler, vede per la prima volta Terry Lennox ubriaco in una Rolls Royce fuori serie di fronte alla terrazza del 'Dancers' non sa ancora quale influenza avrà sul suo destino. Lo sorregge tra le sue braccia, comunque, dopo che la donna che lo accompagnava ha tagliato la corda con la Rolls, accennando a un appuntamento irrecusabile, e cerca di tenerlo su in tutte le maniere, non solo fisicamente. Così si lega a Terry in una tormentosa successione di eventi pericolosi. L'amicizia virile, movimento classico del romanzo di avventura, è qui celebrata quasi oltre ogni limite. Nell'amicizia virile come nell'amore bisogna essere in due, ma la quota di amicizia o d'amore non è mai uguale.




Molto di questa storia lo fa l'atmosfera della storia stessa.
L'immaginazione della vecchia Los Angeles,  Hollywood ed il suo boulevard, quelle donne così volutamente arriviste, procaci ed inevitabilmente fedifraghe, il tutto rigorosamente in bianco e nero nella tua testa o meglio nella mia.

Non so come ho fatto a lasciarmi vincere per una volta dal parere di un influencer, ma in questo caso non posso che ringraziarlo.
Per quanto però io abbia amato questo romanzo e per quanto io sono convinto che un personaggio come Marlowe sia costruito per piacermi fino in fondo, so che non reggerei a lungo questo topoi che sono sicuro andrà a ripetersi romanzo dopo romanzo, anche se con una trama e un approccio diverso.

Ho già preso Il Grande Sonno e poi...conto di fermarmi lì.

Odio l'idea di stufarmi presto di un personaggio che ho amato, ma narrativamente parlando mi annoio presto della quotidianità del contenuto.
Perché so già che cosa mi aspetterebbe romanzo dopo romanzo: la stessa tipologia di donna, lo stesso romanticismo, lo stesso ufficio e lo stesso Marlowe sempre in bolletta, lanciato nell'ennesimo caso e sempre con un bicchiere in mano.
Le stesse strade e quelle notti buie, tristi e solitarie, tra puttane, bar, gangster e poliziotti corrotti.

Quasi quasi, prendo anche gli altri romanzi. :-P


Alla Prossima!