Provate a scrivere The Haunting of Hill House su Google e scoprirete che nella ricerca uscirà prima la serie che il romanzo di Shirley Jackson da cui è tratto ( in italiano il giochetto non funziona perché il titolo della serie è stato ridotto ad Hill House).
Ho fatto questa prova qualche tempo fa, perché mi ha stranito e sconcertato che molti lettori odierni che bazzicano sui social più diffusi non conoscessero minimamente l'autrice.
Mi ha lasciato stranito ancora di più il fatto che la stragrande maggioranza ha preferito la serie al romanzo d'origine, che è stato definito più volte palloso e troppo psicologico.
Prima di tutto voglio dire che anch'io ho apprezzato molto la serie, che inevitabilmente è molto più diluita e diversa dal materiale d'origine, ma che non mi aspettavo questa disparità di giudizio, ed a dirla tutta, nemmeno che fosse così sconosciuta a molti degli attuali lettori odierni che bazzicano sulla rete.
La questione è che oggi si pubblica moltissimo e si pompano sempre di più le uscite prossime ( com'è giusto che sia ) e si crea una sorta di bolla pubblicitaria dove tutti parlano degli stessi libri mentre gli autori del passato non se li fila più nessuno, se non il vecchio lettore nostalgico che magari non ha la stessa forza propulsiva dei blogger e bookstagrammer attuali che vivono di collaborazioni con gli editori.
C'è da dire che con il traino della serie oggi Shirley Jackson è "letteralmente " risorta ed ha visto anche l'uscita di due suoi libri inediti ( uno epistolare e uno di racconti ).
Dovrei essere contento, quindi, che un'autrice che amo, venga letta molto più di prima ( comunque parliamo di un'autrice sempre pubblicata e mai finita nel dimenticatoio grazie ad Adelphi ), ma mi ha spinto ad una serie di elucubrazioni.
Oggi per un lettore odierno è molto facile dire la sua e sputare sui classici del passato in favore di autori più moderni e scorrevoli.
Cioè magari Giovanni Scassapurru che è cresciuto pubblicando racconti su Wattpad e che si è reinventato scrittore horror o young adult potrà essere lo scrittore preferito di una giovane lettrice che allo stesso tempo probabilmente troverà pesante e noioso Dracula, Frankenstein ed altri classici dell'horror.
Tutto ciò è legittimo, ma oggi mi sembra che molti facciano un'enorme fatica a contestualizzare e credo non si abbiano nemmeno i filtri per apprezzare un certo tipo di storie.
Ci si difende appellandosi al gusto personale, perché non si è in grado di assorbire un certo tipo di scrittura e struttura narrativa del passato.
Non si è abbastanza allenati, forse.
Forse perché i classici vengono associati alla scuola ed alle noiose lezioni o alla costrizione di aver dovuto studiare un capitolo dei Promessi Sposi o della Divina Commedia, chissà.
In questo periodo ho letto tre vecchi libri tascabili della Newton e mi è saltato all'occhio che alcune delle soluzioni narrative, lette oggi, risultano scontate ad un lettore navigato o che comunque ha avuto modo di vedere al cinema o in Tv migliaia e migliaia di storie horror, gotiche, fantasy o vattelapesca.
Questo significa che siano opere brutte? Ma quando mai!
Mi sono gustato ognuno dei racconti di Stevenson ed ho apprezzato ogni capitolo del bellissimo I Pirati Fantasma di Hodgson.
Ecco, voglio dire a questi/e giovani virgulti che ciò che oggi per voi è scontato e banale, ha funto da precursore di tutto ciò che leggiamo oggi.
E che senza la Jackson, H.P.Lovecraft, Poe, Hodgson, Mary Shelley e chissà quanti altri, nemmeno romanzi come After, Divergent e qualsiasi altro romanzo odierno fantasy sarebbe esistito.
Bisogna avere rispetto del passato, così come io rispetto che voi amiate di più Giovanni Scassapurru o Giacomo Carrialanda.
Ho fatto questa prova qualche tempo fa, perché mi ha stranito e sconcertato che molti lettori odierni che bazzicano sui social più diffusi non conoscessero minimamente l'autrice.
Mi ha lasciato stranito ancora di più il fatto che la stragrande maggioranza ha preferito la serie al romanzo d'origine, che è stato definito più volte palloso e troppo psicologico.
Prima di tutto voglio dire che anch'io ho apprezzato molto la serie, che inevitabilmente è molto più diluita e diversa dal materiale d'origine, ma che non mi aspettavo questa disparità di giudizio, ed a dirla tutta, nemmeno che fosse così sconosciuta a molti degli attuali lettori odierni che bazzicano sulla rete.
La questione è che oggi si pubblica moltissimo e si pompano sempre di più le uscite prossime ( com'è giusto che sia ) e si crea una sorta di bolla pubblicitaria dove tutti parlano degli stessi libri mentre gli autori del passato non se li fila più nessuno, se non il vecchio lettore nostalgico che magari non ha la stessa forza propulsiva dei blogger e bookstagrammer attuali che vivono di collaborazioni con gli editori.
C'è da dire che con il traino della serie oggi Shirley Jackson è "letteralmente " risorta ed ha visto anche l'uscita di due suoi libri inediti ( uno epistolare e uno di racconti ).
Dovrei essere contento, quindi, che un'autrice che amo, venga letta molto più di prima ( comunque parliamo di un'autrice sempre pubblicata e mai finita nel dimenticatoio grazie ad Adelphi ), ma mi ha spinto ad una serie di elucubrazioni.
Oggi per un lettore odierno è molto facile dire la sua e sputare sui classici del passato in favore di autori più moderni e scorrevoli.
Cioè magari Giovanni Scassapurru che è cresciuto pubblicando racconti su Wattpad e che si è reinventato scrittore horror o young adult potrà essere lo scrittore preferito di una giovane lettrice che allo stesso tempo probabilmente troverà pesante e noioso Dracula, Frankenstein ed altri classici dell'horror.
Tutto ciò è legittimo, ma oggi mi sembra che molti facciano un'enorme fatica a contestualizzare e credo non si abbiano nemmeno i filtri per apprezzare un certo tipo di storie.
Ci si difende appellandosi al gusto personale, perché non si è in grado di assorbire un certo tipo di scrittura e struttura narrativa del passato.
Non si è abbastanza allenati, forse.
Forse perché i classici vengono associati alla scuola ed alle noiose lezioni o alla costrizione di aver dovuto studiare un capitolo dei Promessi Sposi o della Divina Commedia, chissà.
In questo periodo ho letto tre vecchi libri tascabili della Newton e mi è saltato all'occhio che alcune delle soluzioni narrative, lette oggi, risultano scontate ad un lettore navigato o che comunque ha avuto modo di vedere al cinema o in Tv migliaia e migliaia di storie horror, gotiche, fantasy o vattelapesca.
Questo significa che siano opere brutte? Ma quando mai!
Mi sono gustato ognuno dei racconti di Stevenson ed ho apprezzato ogni capitolo del bellissimo I Pirati Fantasma di Hodgson.
Ecco, voglio dire a questi/e giovani virgulti che ciò che oggi per voi è scontato e banale, ha funto da precursore di tutto ciò che leggiamo oggi.
E che senza la Jackson, H.P.Lovecraft, Poe, Hodgson, Mary Shelley e chissà quanti altri, nemmeno romanzi come After, Divergent e qualsiasi altro romanzo odierno fantasy sarebbe esistito.
Bisogna avere rispetto del passato, così come io rispetto che voi amiate di più Giovanni Scassapurru o Giacomo Carrialanda.
La tua preoccupazione è la mia stessa per la musica. I giovani spesso sono superficiali, figurati se pensano al contesto nel quale è nato un libro o una canzone.
RispondiEliminaMa è appunto preoccupazione, perché spero che non sia così per tutti..
Che ci siano giovani superficiali, ma che ci siano anche giovani dall'orizzonte più ampio.
Comunque confrontare un libro e una serie tv mi sembra impossibile...
Per esserlo meno c'è tempo, si cresce, per fortuna.
EliminaPerò oggi le parole sui social hanno tutt'altro peso, purtroppo.
Lello, scusa ancora per quanto successo oggi da me.
EliminaTi chiederei solo di leggere le (dovute) scuse da parte nostra :)
(poi domani torno sull'argomento, il che può sembrare un richiamarti nuovamente sul blog, ma da parte mia è doveroso fare pubblica ammenda).
Non scherzare, scuse di cosa?
EliminaLa mia era solo una constatazione amara, nulla più.
Nel tuo spazio è giusto che tu scriva ciò che vuoi così come l'altro utente è giusto che scriva ciò che ritenga opportuno.
L'unico appunto è relativo al fatto che non sono discussioni a cui sono abituato a leggere e partecipare specie in un ambiente in genere sereno come il tuo, tutto qui. :-)
In realtà io l'obbligo (il dovere) di scrivere, tenendo conto del pubblico verso il quale rapportarmi.
EliminaAltrimenti dovrei stare nel mio "giardino" e basta :)
Ti chiedo scusa anche a domicilio, solitamente mi considero misurato e di larghe vedute, ma il tifo acceca anche gli apparentemente tolleranti ed insospettabili, spero vorrai perdonarmi..
EliminaMa figurati, tu hai il diritto di scrivere ciò che ti pare, per quel che mi riguarda. ;-)
EliminaInfatti, e parlo anche di cinema, fumetto e tv, il discorso è questo: i giovani di oggi, quelli tutti internet e basta, non conoscono il passato.
RispondiEliminaLo ignorano, forse nemmeno per diretta colpa.
Non lo approfondiscono, spaventati da linguaggi diversi... il contrario mio (o forse nostro, come generazione) che eravamo molto più aperti in tal senso... :)
Moz-
Che fossimo più esperti io non lo so, io stesso con la massima onestà, da ragazzo quando vivevo di cinema, non mi sarei mai guardato un film "vecchio" degli anni 40/50, quindi un po' mi metto nei loro panni e provo a capirli, ma di certo non andrei a sputarci sopra, per dire.
EliminaDegli anni '40-'50 no, hai ragione, ma '60 e soprattutto '70 sì..
EliminaMoz-
Sai che se ci penso però alcuni vecchi film di quel periodo specie quelli Biblici di DeMille li vedevo?
EliminaAnni '70 sicuramente, fu un ottimo decennio, ma anche quello del '60.
Ma pure io li vedevo, anzi... È che oggi non capiscono un cazzo del passato XD
EliminaMoz-
La Jackson, purtroppo, non riesco a farmela piacere. Ma ne ho letti solo due.
RispondiEliminaLa serie, invece, amata.
Ci sta.
EliminaLa serie è piaciuta moltissimo anche a me.
Fanno ancora in tempo a farlo, già ho visto molti che postano le foto dei suoi libri inediti.
RispondiEliminaCredo di averlo già detto, ma ho letto diversi racconti della Jackson e non mi sono piaciuti. Alcuni li ho trovati privi di senso, altri in effetti dallo stile lento e poco interessante. Detto da uno che ne ha divorati di autori di quelle decadi. Non riesco proprio a farmela piacere.
RispondiEliminaPer il discorso che facevi dopo, io ho letto il racconto "Il tunnel sotto il mondo" di Pohl, e quando l'ho finito ho esclamato: "Ma questo è Black Mirror con 50 anni di anticipo!".
Capolavoro assoluto.
Sono andato già a cercarmelo, mi pare di averlo visto nella collezione Urania, quindi penso di farcela a reperirlo in breve tempo o almeno spero.
EliminaPurtroppo con la società di oggi dove tutto si consuma velocemente e solo il nuovo e l'ultima uscita sono degni di menzione, molti giovani non sono cresciuti leggendo i "classici" e quindi non sanno capire l'importanza che hanno e come senza quelli non ci sarebbero gli autori di oggi, come tu hai giustamente sottolineato.
RispondiEliminaHai pienamente ragione, infatti io li comprendo perfettamente mettendomi nei loro panni, però diciamo che oggi con tutti i social che hanno a disposizione per esprimersi, mostrano la loro inesperienza e la loro superficialità di gusto ( come è normale che sia in un cervello ancora in formazione ) in maniera troppo drastica, secondo me.
EliminaQuesta è una delle piaghe del nostro tempo, ricordo -nemmeno troppo tempo fa-che quando un lettore voleva avvicinarsi ad un genere letterario cominciava sempre dai classici inoltre quando veniva stampato un nuovo successo, ad esempio Jurassic Park di Chricton o un titolo di Barker se ne parlava per mesi, adesso invece scorre tutto più velocemente e dopo pochi giorni praticamente tutto viene dimenticato.
RispondiEliminaAmen.
EliminaMa sai anche cos'è? Oggi faccio un'enorme fatica a trovare gente che vada oltre l'ultima uscita che gli è stata inviata dall'editore di turno.
Parlano tutti quanti delle stesse cose e delle stesse uscite, trattando di stregua molti autori del passato come obsoleti o quasi, per fortuna ancora qualche barlume di speranza e di luce si trova ancora nei profili o nei blogger di nicchia.
mi tocchi su una piaga ancora aperta e mi associo pienamente a Riccardo. Molto difficile apprezzare nel giusto modo i nuovi autori se non si conosce, almeno in parte i cosiddetti " vecchi". E quanta vita avranno questi" nuovi" rispetto ai precedenti, cosa sarà di loro tra 10 anni?
RispondiEliminaTroppo nostalgica..? forse..perdonami..sono fatta così
Baciotto
Figurati io stesso lo sono, soprattutto nella letteratura.
EliminaOggi per esempio mi domandavo se esiste un romanzo horror dal nuovo millennio in avanti che resterà negli annali in futuro e mi sono risposto che probabilmente, per quel che mi riguarda, Lindqvist a parte, no.
Figuriamoci se non si può fare lo stesso ragionamento anche nella musica.
Sono dalla tua, figurati che io in questi giorni mi sto godendo da matti un vecchio romanzo breve degli anni '30 di Fritz Leiber (a parte che mi godo da matti anche opere del XVII secolo o del V secolo a.C.).
RispondiEliminaQuel libro della Jackson mi attira sempre da matti, ogni volta che mi capita di vedere la copertina. Forse è la volta buona che me lo hai venduto ;-D
Il buon Fritz piace molto anche a me, ma cosa stai leggendo di suo?
EliminaUn romanzo breve di chiara ispirazione lovecraftiana: "L'esperimento di Daniel Kesserich".
EliminaPenso di non averlo letto.
EliminaIn caso proverò a recuperarlo, io per ora ho letto Il Grande Tempo, Nostra Signora Delle Tenebre ed Ombre Del Male.
E' senza dubbio un'opera minore in confronto a quelle che hai citato, ma mi sta piacendo e per questo me lo sto centellinando, un paio di capitoletti al giorno.
EliminaSe non ti secca, che edizione stai leggendo, che poi vado a rintracciarlo?
EliminaNon so a quali blogger influencer ti riferisca però la Jackson io me la ritrovo almeno un paio di volte al giorno nelle storie di IG da almeno da due anni. C'è stato un grande revival sui social con "Abbiamo sempre vissuto nel castello", ma non credo che sia mai passata di moda anche perché Stephen King la infila in un'intervista su tre.
RispondiEliminaSui vari Scassapurri del globo sono molto ottimista, se un ragazzo giovane inizia da Wattpad è probabile che crescendo si ritroverà con qualcosa di più complesso in mano. Se invece non ha contatti con nulla di letterario questo è molto improbabile.
Co tutta la monnezza che mi sono letta io da ragazzina mi sarebbe dovuta venire una paresi cerebrale, penso proprio che i giovani di oggi se la caveranno egregiamente.
Me lo auguro anch'io.
EliminaSono aperto mentalmente verso qualsiasi autore che funga da apripista letterario.
Che altro aggiungere a questo post? Solo un applauso!!
RispondiEliminaSei troppo gentile, grazie!
EliminaArticolo molto interessante.
RispondiEliminaIl "letteralmente" virgolettato è geniale, per la letteratura io avrei scritto "letterariamente" ma manco credo esista come parola 😝
Ma Scassapurro è un cognome vero? Sembra un personaggio dei sardi del trio Aldo, Giovanni e Giacomo 😲
È vero quanto dici dei libri che ti obbligano a scuola, a me hanno talmente nauseato che leggo un libro, di qualsiasi genere (non solo quelli scolastici), molto raramente!
Scassapurru non esiste, era per cercare di non usare un cognome esistente. Insomma una sorta di neocognome possiamo dire. :-P
EliminaTi ringrazio dei complimenti, Ema. ;-)
Purtroppo anche io non conoscevo il libro ma da quando ho visto la serie ho rimediato ed è lì in libreria pronto per essere letto :-)
RispondiEliminaComplimenti per il blog sono diventata una tua follower
se ti va di passare da me io sono Il salotto del gatto libraio
Hai fatto un'ottima scelta il libro merita molto, anche se è molto diverso dalla serie televisiva. :-)
Elimina