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venerdì 15 gennaio 2021

Il giro di vite - Henry James / The haunting of bly manor

 "...Convengo, nei riguardi del fantasma di Griffin o di quello che fosse, che il fatto di essere apparso prima che ad altri a un fanciullo, e in così tenera età, dia alla storia un mordente particolare. Ma, per quanto ne so, non è la sola volta che un così simpatico fenomeno accade a un bambino. Se il fatto che ci sia un bambino dà un giro di vite di più all'effetto, che direste, allora, di due bambini? "





In questi giorni ho recuperato ed apprezzato abbastanza la seconda stagione di Hill House, questa volta denominata The haunting of bly manor ed ispirata liberamente ad Il Giro di vite di Henry James.

Questo ha fatto sì che mi venisse voglia di rileggere il romanzo e di ripescare in libreria la vecchissima copia che ne ho a casa.

Una copia degli anni '60 che pagai cinquanta centesimi in un mercatino dell'usato, e le cui pagine mi si scollano in mano sempre di più ad ogni rilettura.

Però non l'ho mai sostituita e nemmeno ho intenzione di farlo, anche perché le edizione vetuste hanno sempre un fascino enorme sul sottoscritto.

Pensate che quest'edizione è prezzata a 250£.

Ma ciance a parte, sul libro ci tornerò successivamente, parliamo un attimo della serie:

Lo dico subito, io guardo molti telefilm ma non mi considero un esperto, ci sono blog molto più attinenti e molti siti sul mondo delle serie Tv e sul cinema, e non voglio sostituirmi a loro.

Però da amante dell'horror vorrei spenderci due paroline.

The haunting of bly manor è una bella serie.

Già a partire dalla sigla molto elegante e d'atmosfera, passando poi per i due bambini protagonisti molto bravi e perfettamente in parte, fino ad arrivare all'istitutrice, vera anima della serie, altrettanto brava.

Per coloro che non conoscono questa storia la trama è esilissima e più gotica che non si può:

Una giovane istitutrice viene mandata a badare a due bambini in una residenza estiva dallo zio degli stessi, in una casa in campagna in cui non avrà nemmeno il tempo di ambientarsi ed affezionarsi ai due bambini, che si ritroverà a vedere strane figure dentro e fuori il maniero, che episodio dopo episodio sembrano sempre più interessate ai fanciulli.

La più classica delle storie di fantasmi, ma d'altronde Il giro di vite viene considerato un vero e proprio archetipo del genere.

C'è però una differenza sostanziale tra linguaggio narrativo e cinematografico, il che rende i due prodotti molto diversi e non solo a livello temporale ( Flanagan ambienta la storia negli anni '80 ).

Flanagan & soci sono costretti ( per avvicinarsi il più possibile all'utenza Netflix e quindi rendere più chiare possibili le dinamiche ) a trovare delle motivazioni all'irrazionale.

Infatti, secondo me, questo serial perde colpi proprio nel momento in cui cerca di dare spiegoni sul perché ci sono questi fantasmi, cosa che banalizza e di molto le apparizioni.

Di tutto ciò nel romanzo di Henry James non ne troverete traccia, la storia resterà vaga e subdola fino alla fine, tanto che alla fine è anche possibile pensare nemmeno velatamente che tutto possa essere frutto della fantasia dell'istitutrice.

E' questa la grande forza di quel libro.

Non ha bisogno di spiegare l'ignoto, e se ci pensate, è consuetudine dei vecchi horror essere così.

Raramente Lovecraft, Poe, Hodgson, Shirley Jackson ci donano delle spiegazioni, ci lasciano immaginarle, ed io lo trovo meglio così.

Non a caso, l'ottavo episodio, che dal punto di vista tecnico viene osannato da molti, a me ha deluso abbastanza pur riconoscendone le qualità dal punto di vista visivo e dalla bravura delle due attrici, proprio perché funge da spiegone e da risolutore nel più classico cliché del genere horror cinematografico.

Però è una serie che funziona, che ci dona anche una bella storia d'amore, che nell'episodio finale fa davvero commuovere, devo dirlo.

The haunting of bly manor è un bel telefilm, che consiglio senza riserve.

Ma...Il giro di vite è meglio.

Con poco più di centocinquanta pagine Henry James ci rappresenta la perfetta storia di fantasmi da racconto del focolare.

Per giunta James non solo è uno scrittore scorrevole ed elegante, ma anche un fine cesellatore, che inventa dei personaggi subdoli ed ambigui veramente accattivanti.

Soprattutto nei dialoghi, sembra nascondersi sempre qualcosa, ed è questo uno dei punti di forza dell'opera.

Capitolo dopo capitolo assistiamo ad un vera e propria battaglia mentale e verbale, tra l'istitutrice e i bambini, che tra sottintesi e non detto, sembrano quasi " proteggere " le apparizioni dei due fantasmi che li perseguitano.

Due bambini che James non esita a definire più volte bellissimi ed angelici, come a voler creare un contrasto tra la loro beltà e la loro ambiguità di fondo.

Certo, parliamo di un romanzo di fine '800 ed è figlio del periodo.

Sia dal punto di vista dei personaggi che presenta, che nel modo che loro stessi hanno di fare e di esprimersi, e va accettato così.

Qualcuno potrebbe vederci qualcosa di morboso e malsano nel rapporto che alla fine lega l'istitutrice al piccolo Miles, però preferirei non addentrarmi in tali questioni.

Ripeto che Henry James è talmente ambiguo ed abile, da farti pensare di tutto.

Insomma, è uno di quei libri che alla fine ti lasciano elucubrare e con la sensazione di non aver capito tutto, che si è perso qualche passaggio.

Non a tutti piace questo tipo di storia, ed infatti gli scrittori contemporanei dell'horror raramente scrivono storie frammentate, ma anzi sono costretti a spiegare anche l'inspiegabile, e quindi capisco, veramente, chi critica Il giro di vite perché lo trova alienante e poco chiaro.

Però, boh, io l'adoro.



Alla prossima!