lunedì 17 giugno 2019

X- Men - La Saga Di Fenice Nera

" Osservate la nascita di una Dea!"

Non molto tempo fa, feci un post dedicato alla passione che durante l'adolescenza nutrivo per il fumetto degli Incredibili X-Men, un amore durato almeno un decennio.
Il mio unico grande rimpianto di quei tempi era di non aver avuto mai la possibilità di leggere la saga che viene considerata tuttora come un caposaldo degli uomini x e dell'universo Marvel in generale, quella della Fenice Nera.
Oggi rimpianto non è più.

La saga è stata ripubblicata in un formato economico in allegato con la Gazzetta Dello Sport in concomitanza con l'uscita dell'omonimo film al cinema, e mi ci sono fiondato sopra come un falco.

E' una saga bella come tutti dicono?
Per me è un Nì.

Spero di non farne un poema, ma va fatta una premessa.
Gli X-Men non sono più al centro del mio universo, come lo erano ai tempi della mia adolescenza. Io sono cambiato, cresciuto ed i miei gusti sono relativamente diversi.
Un'altra cosa da dire è che io sono cresciuto leggendo le storie di Chris Claremont successive che vedevano alcuni degli stessi personaggi inseriti però in un contesto più cupo e graffiante, i cui semi comunque vengono piantati proprio nella saga di Fenice Nera.
Allo stesso tempo nonostante io sia cresciuto e non apprezzi più alcune delle dinamiche supereroistiche ho apprezzato enormemente la rilettura dei numeri in mio possesso della serie regolare a firma di Claremont/  Romita Jr./ Mark Silvestri, Jim Lee, ecc.ecc. ( in pratica i numeri che vanno dal numero 8 al numero 50).

Quindi cos'è che mi spinge a non apprezzare del tutto le storie di Claremont/Byrne pur riconoscendone la bellezza?
La costruzione di alcuni personaggi e proprio dei due protagonisti della storia in primis ovvero Ciclope e Jean Grey alias Fenice.
Due personaggi che sembrano tra le righe non essere apprezzati dal loro scrittore stesso.
Fossero vissuti al giorno d'oggi Jean e Scott probabilmente avrebbero un profilo in comune su Facebook e non parlerebbero mai in maniera individuale ma solo come coppia.
A volte si ha la sensazione che la funzione di Jean Grey nelle storie sia quella di essere salvata e di lanciarsi in una pomiciata finale con Scott.
I pensieri e le parole della Jean pre-fenice nera? " Oh, Scott."
Manca solo che Chris gli mettesse in bocca: " Baciami, mio virile maschione."
E nella parte iniziale della saga che funge da prologo alla storia, tutto questo accade veramente, anche se il protagonista non è Scott. :-P

Scherzi a parte, il rapporto tra i due protagonisti è qualcosa di terrificante, al limite del patriarcale, ed è molto forte la differenza con le x-girls successive di Claremont solo pochi anni dopo.

La saga di Fenice Nera permette a Jean di scoprire la propria individualità e la propria forza rimanendone soggiogata in quella che è a tutti gli effetti una tragedia Shakespeariana in chiave cosmica.
Fenice Nera passa al lato oscuro, distrugge un intero sole provocando la morte di miliardi di esseri viventi, come mai nessun supercattivo era riuscito a fare.
Le ultime 60 pagine di questa storia sono stupende, disegnate con perizia ed arguzia da John Byrne e che mettono gli stessi X-Men in mezzo ad un dilemma etico e morale sul permettere o meno alle razze aliene Skrull e Kree di processare ( in maniera sommaria ) Fenice o meno.

Oltre Jean che finalmente non è più succube del suo rapporto con Scott, è molto emblematica ed interessante la figura del Professor X che Claremont e Byrne ci mostrano in una versione molto più arcigna e dispotica del solito, forse perché ormai non più in grado di essere padre/padrone dei suoi ragazzi che ormai cominciano a prendere decisioni autonome.
Il finale è storia.
Anche se nei fumetti il the end è quasi mai per sempre.

Da ex lettore di fumetti il mio è un Sì acclarato, soprattutto per quel che concerne le ultime 60 pagine.
C'è da dire che tutto il prologo della vicenda, con le scaramucce con Il Club Infernale, è un racconto ben narrato ma molto sui generis per quel che concerne il plot narrativo supereroistico.

Insomma è una saga che son felice di aver letto e che entrerà a pieno titolo nella mia libreria, ma non è il Claremont che io amo di più.
Però lo sapevo già che sarebbe stato così, quindi il mio è un giudizio di parte e per ciò da prendere con le molle.
La saga della Fenice Nera andrebbe letta, perché merita.




Alla Prossima!





15 commenti:

  1. Da non fan degli X-Men (ne apprezzo alcuni lati, alcune storie) devo dire che questa è una delle saghe più emblematiche. Concordo con te.
    Ma ricordo che più volte mi sono perso, specie nelle questioni "aliene" che mal sopporto.
    Non avevo mai badato troppo a quel che dici all'inizio, sul rapporto tra Ciclope e Fenice...

    Moz-

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    1. Le saghe cosmiche se non si è a conoscenza dell'universo narrativo marveliano sono una vera rogna, purtroppo per i nuovi lettori la continuity è sempre una lagna, ma per fortuna alcune storie sono leggibili ugualmente.

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    2. Diciamo che non sono molto amante della fantashenza.

      Moz-

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    3. Nemmeno io, ma bene o male le saghe spaziali degli X-Men sono poche ed abbastanza comprensibili, rispetto ai Fantastici Quattro, tanto per dirne uno.

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  2. Gli X-Men sono tra i personaggi Marvel di cui ho letto meno. Devo dire che mi piacerebbe recuperare con questa saga.

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    1. Probabile tu possa trovarla ancora in edicola.
      La si trova a meno di 9,00 Euro, quindi un pensierino lo potresti fare.

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  3. Mi fa piacere che tu abbia recuperato una saga che ti mancava, anche se non ti ha soddisfatto come credevi. Succede quando ti pompano troppo una cosa, finisci con l'andarci coi piedi di piombo. A me è capitato più volte con fumetti DC Comics. Per fortuna non è sempre così, ho apprezzato tanti altri prodotti acclamati da tutti 😉
    Mi ha incuriosito la parte patriarcale. Io adoro leggere vecchi fumetti che se ne fregano del politicamente corretto, che oggi invece viene imposto!

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    1. Non è una questione di politicamente corretto, secondo me, ma il fatto che all'epoca la narrazione del rapporto di coppia era prettamente mostrato dal punto di vista maschile ( uomo che salva la donna tenendola in braccio e robe varie ) e Jean Grey sembra non avere una sua personalità all'infuori del rapporto di coppia.

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    2. Addirittura? Sembra più Superman's Girlfriend Lois Lane, la serie anni 60 che la vedeva sempre come la bella da salvare, spesso in cucina e altre situazioni del genere. Non aveva la personalità di oggi (e Bendis la sta facendo arrivare ai livelli di Batman come importanza e cazzutaggine).
      Comunque a me piace anche questo tipo di narrazione d'annata.

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    3. Diciamo che l'emancipazione di Jean avviene passando al lato oscuro e prendendo coscienza di sé come donna, mentre prima era una supereroina, ma che veniva più mostrata per via del suo rapporto di coppia, che per altro.

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  4. La Saga Di Fenice Nera è uno dei capisaldi della letteratura fumettistica, quindi bene o male si va sul sicuro, ma bisogna essere consci di quel che si va a leggere, specie quando si tratta di supergruppi.
    Ed è pur sempre una storia del 1980 con una struttura un po' retrò, però è bella.

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  5. Anch'io ho sempre preferito il periodo successivo a questo degli X-Men di Claremont. Diciamo quello che inizia con l'arruolamento ufficiale di Kitty Pryde.

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    1. Sono d'accordissimo.
      Anzi per me comincia verso il decimo numero della collana regolare.
      L'amore vero, poi, nacque con Vitamorte.

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  6. Per me questi X-Men sono imprescindibili per la storia del fumetto di supereroi, ma io sono moooolto di parte.

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    1. Che siano imprescindibili è comunque fuori di dubbio. :-)

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