C'è chi usa la penna come fosse una spada per colpirti.
Dan Simmons mi ha ferito con il primo fendente (Il Canto di Kalì), preso di striscio con il secondo (Danza Macabra) e colpito in pieno petto con il terzo, con un colpo degno di Inigo Montoya o Syrio Forel.
L' estate Della Paura, lo dico subito, è un libro bellissimo.
Parte lento, ma quando prende il volo, ciao ciao, ti trascina inesorabilmente.
Però bisogna che io sia onesto, sapevo fin da subito che mi sarebbe piaciuto.
E' un libro che contiene tutti quegli elementi che da sempre fanno presa su di me.
Quelle storie di ragazzini che vivono gli ultimi echi dell' infanzia che sembrano essere usciti da un romanzo di formazione di Mark Twain ma cui via via le loro avventure prendono una piega buia e minacciosa, con il soprannaturale che fa capolino a turbare la normalità di una qualsiasi cittadina rurale Americana.
Atmosfere alla Ray Bradbury o Stephen King, per intenderci.
L' Estate Della Paura mi ricorda parecchio le tematiche di romanzi come Il Popolo Dell' Autunno e L' Estate Incantata di Ray Bradbury mischiate a quelle di IT e Il Corpo di Stephen King.
Ma anche se l' impostazione della storia ricorda parecchio le atmosfere di questi due autori a me tanto cari, riesce comunque a creare una storia ricca di Pathos e dannatamente intrigante.
Pubblicato nel 1991 e vincitore del premio Locus, in Italia è stato edito dalla Mondadori nel 1994 e successivamente ristampato dalla Gargoyle.
Via con la trama, dai:
Elm Haven, Illinois, 1960. È estate, la scuola è appena finita e cinque ragazzi di 12 anni stanno cementando un'amicizia che durerà tutta la vita e assaporando i primi, timidi corteggiamenti alle loro coetanee. Ma, fra i giochi in mezzo ai campi di grano assolati e le spensierate corse in bicicletta, qualcosa si nasconde in agguato. Una mostruosa entità senza tempo sta mietendo vittime fra i ragazzi della Old Central School, e gli adulti o rifiutano di capire quel che sta succedendo o sono essi stessi emissari di quel Male. Toccherà proprio a quei cinque amici indagare sulla natura di quell'incubo tremendo e affrontare il mostro, prima di finire anche loro preda della sua rapace avidità. E così Mike, Duane, Dale, Harlen e Kevin vivranno il loro passaggio all'età adulta lottando contro un arcano abominio che infesta le ore del buio...
Oltre l' introspezione psicologica e il Background dei personaggi che ho apprezzato enormemente e che te li fa sembrare vivi come non mai, quelle che mi sono saltate all' occhio in assoluto sono due cose:
- Una svolta della sceneggiatura a metà del libro davvero inaspettata che mi ha lasciato di stucco, come solo George R.R. Martin in Tempesta Di Spade ( chi ha visto la terza serie del Telefilm sa di cosa parlo) e Stephen King Nell' Ombra Dello Scorpione con il personaggio di Nick Andros era riuscito a fare.
- La natura ambigua, contorta e subdola del male, per certi versi molto Lovecraftiana.
A parte i suoi agenti, non vedremo mai veramente in faccia il male, esso viene solo descritto, mostrato in parte.
E' una sensazione più immaginifica che reale, esso non si mostrerà mai del tutto.
Questa scelta potrà piacere ad alcuni, risultare indigesta ad altri.
La Campana Dei Borgia sarà un Po' la Torre di Barad-Dur di Sauron e un po' una delle rappresentazioni degli antichi Dei di H.P. Lovecraft.
Di questo libro esiste anche una sorta di seguito, dal titolo ( ma guarda un po' ) L' inverno Della Paura pubblicato nel 2008 e che vede uno dei ragazzi protagonisti ormai adulto.
Inutile dire che lo leggerò entro breve tempo, giusto il tempo di riuscire a mettere le mani prima su Joyland di Stephen King, che finora su due librerie su due risultava finito e in ordinazione.
E poi dicono che Stephen King non vende più, vacca boia.
Dan Simmons mi ha ferito con il primo fendente (Il Canto di Kalì), preso di striscio con il secondo (Danza Macabra) e colpito in pieno petto con il terzo, con un colpo degno di Inigo Montoya o Syrio Forel.
L' estate Della Paura, lo dico subito, è un libro bellissimo.
Parte lento, ma quando prende il volo, ciao ciao, ti trascina inesorabilmente.
Però bisogna che io sia onesto, sapevo fin da subito che mi sarebbe piaciuto.
E' un libro che contiene tutti quegli elementi che da sempre fanno presa su di me.
Quelle storie di ragazzini che vivono gli ultimi echi dell' infanzia che sembrano essere usciti da un romanzo di formazione di Mark Twain ma cui via via le loro avventure prendono una piega buia e minacciosa, con il soprannaturale che fa capolino a turbare la normalità di una qualsiasi cittadina rurale Americana.
Atmosfere alla Ray Bradbury o Stephen King, per intenderci.
L' Estate Della Paura mi ricorda parecchio le tematiche di romanzi come Il Popolo Dell' Autunno e L' Estate Incantata di Ray Bradbury mischiate a quelle di IT e Il Corpo di Stephen King.
Ma anche se l' impostazione della storia ricorda parecchio le atmosfere di questi due autori a me tanto cari, riesce comunque a creare una storia ricca di Pathos e dannatamente intrigante.
Pubblicato nel 1991 e vincitore del premio Locus, in Italia è stato edito dalla Mondadori nel 1994 e successivamente ristampato dalla Gargoyle.
Via con la trama, dai:
Elm Haven, Illinois, 1960. È estate, la scuola è appena finita e cinque ragazzi di 12 anni stanno cementando un'amicizia che durerà tutta la vita e assaporando i primi, timidi corteggiamenti alle loro coetanee. Ma, fra i giochi in mezzo ai campi di grano assolati e le spensierate corse in bicicletta, qualcosa si nasconde in agguato. Una mostruosa entità senza tempo sta mietendo vittime fra i ragazzi della Old Central School, e gli adulti o rifiutano di capire quel che sta succedendo o sono essi stessi emissari di quel Male. Toccherà proprio a quei cinque amici indagare sulla natura di quell'incubo tremendo e affrontare il mostro, prima di finire anche loro preda della sua rapace avidità. E così Mike, Duane, Dale, Harlen e Kevin vivranno il loro passaggio all'età adulta lottando contro un arcano abominio che infesta le ore del buio...
Oltre l' introspezione psicologica e il Background dei personaggi che ho apprezzato enormemente e che te li fa sembrare vivi come non mai, quelle che mi sono saltate all' occhio in assoluto sono due cose:
- Una svolta della sceneggiatura a metà del libro davvero inaspettata che mi ha lasciato di stucco, come solo George R.R. Martin in Tempesta Di Spade ( chi ha visto la terza serie del Telefilm sa di cosa parlo) e Stephen King Nell' Ombra Dello Scorpione con il personaggio di Nick Andros era riuscito a fare.
- La natura ambigua, contorta e subdola del male, per certi versi molto Lovecraftiana.
A parte i suoi agenti, non vedremo mai veramente in faccia il male, esso viene solo descritto, mostrato in parte.
E' una sensazione più immaginifica che reale, esso non si mostrerà mai del tutto.
Questa scelta potrà piacere ad alcuni, risultare indigesta ad altri.
La Campana Dei Borgia sarà un Po' la Torre di Barad-Dur di Sauron e un po' una delle rappresentazioni degli antichi Dei di H.P. Lovecraft.
Di questo libro esiste anche una sorta di seguito, dal titolo ( ma guarda un po' ) L' inverno Della Paura pubblicato nel 2008 e che vede uno dei ragazzi protagonisti ormai adulto.
Inutile dire che lo leggerò entro breve tempo, giusto il tempo di riuscire a mettere le mani prima su Joyland di Stephen King, che finora su due librerie su due risultava finito e in ordinazione.
E poi dicono che Stephen King non vende più, vacca boia.
Le poche parole della trama che ci hai concesso non dicono molto più delle solite trame degli horror alla King, e che ammetto che dopo averne divorate a decine mi hanno un po' stancata. :)
RispondiEliminaPerò le considerazioni successive sembrano intriganti... lo metto in lista, ma senza troppa fretta, diciamo :)
Concedo poche chiacchere sulla trama per un fatto voluto ( e per pigrizia ) ma anche perché per una volta l' Incipit del romanzo è piuttosto preciso e anticipa perfettamente le tematiche affrontate da Simmons.
EliminaTi dirò comunque che merita, grazie della visita. ;-)
Cos'è, uno Stand by Me di King ancora più horror?
RispondiEliminaMi ha attirato un sacco, sai?
Me lo consigli, nonostante non ami i mostri? :p
Moz-
Sì, uno Stand By Me più Horror è una sintesi perfetta.
EliminaCerto, i personaggi non raggiungono la tridimensionalità di quelli di King ( tranne uno che mi garbava assai ) ma è una gran bella lettura.
Sui mostri tranquillo, a meno che non odi le Lamprede, perché in tal caso preoccupati. :-P
Salutoni. :-)
Ti ricordo che amo Berserk e lì ultimamamente le lamprede l'han fatta da padrone, quindi no prob!^^
EliminaMoz-
Allora direi che potresti buttartici a capofitto.
EliminaE poi mi dicono che le lamprede arrosto sono buonissime. ;-)