E' ufficiale: io amo Dan Simmons.
Potrei farne un peana, ma non mi sento in grado.
Quello che voglio fare nel mio piccolo è urlare ai quattro venti di leggere le sue opere, perché meritevoli e non poco.
Ed invece qui in Italia è praticamente conosciuto solo dagli affezionati e negli scaffali inondati da romanzi di Martin, Stephen King e Dean Koontz, non v'è traccia alcuna dei suoi bellissimi libri, che sì vengono ristampati ma a tiratura limitatissima.
Basti pensare a L'estate Della Paura che su Ebay viene venduto a cifre astronomiche solo perché risulta fuori catalogo.
E pensare che un po' di tempo fa ristamparono facendolo uscire in allegato con un quotidiano il suo seguito L'inverno Della Paura, che era sì era leggibile a sé stante, ma comunque da leggere successivamente al primo!
Vengo proprio adesso dalla lettura de I Figli Della Paura ( titolo orribile rispetto all'originale Children Of The Night), e come sempre non mi ha deluso.
Il suo approccio è colto e storicamente accurato e si vede lontano chilometri che dietro c'è un lavoro
certosino dei luoghi e dei periodi storici in cui questi romanzi vengono ambientati.
Il suo lavoro sul vampirismo in questo romanzo è forse meno affascinante e dinamico di altri libri più blasonati e chiacchierati di questo genere, ma forse un tantino più realistico ( per quanto è possibile in un archetipo del genere).
Certo, ci sono alcuni manierismi e coincidenze assurde tipiche di questa categoria di romanzi, ma sono del tutto trascurabili.
I Figli Della Paura è un ottimo romanzo.
Quindi se vi capita date un'occhiata al catalogo delle sue opere e scoprirete che è un autore poliedrico capace di spaziare tranquillamente dal romanzo di formazione horror alla fantascienza in modo altrettanto esemplare.
Adesso bestemmio: per me L'estate Della Paura rivaleggia come bellezza del testo e personaggi a IT o Stand By Me di Stephen King, e se IT è superiore è solo perché la figura di Pennywise è più suggestiva ed affascinante rispetto alla nemesi molto più " statica " del romanzo di Simmons.
E che dire di un'opera che mischia distopia, fantascienza, religione e letteratura come la saga di Hyperion?
Nulla, va solo letta ed apprezzata come merita.
E poi c'è la leggendaria figura dello Shrike che da solo vale la lettura dell'intero ciclo.
Confidando di riuscire a leggere ben presto anche Gli Uomini Vuoti ed i restanti volumi del ciclo di Hyperion che ancora mi mancano non resta che dileguarmi.
Alla prossima!
Ho scoperto Dan Simmons cercando romanzi di fantascienza, e ho trovato un autore parecchio versatile e apprezzato (quantomeno a quanto si evince dalla rete).
RispondiEliminaTu hai infilato il dito nella piaga con questo post. Sono in arretratissimo con le mie letture, praticamente tutte lasciate in sospeso da parecchio.
E un po' ti sto odiando, sapevilo! :D
Prima o poi il tempo lo troverai. :-)
EliminaMettiti in coda. :-P
Interessante, non conoscevo questo autore ma dalle tue parole sembra veramente un must da leggere.
RispondiEliminaDa quale libri consiglieresti di partire per un novizio tra i libri di Simmons pubblicati in Italia?
Il Canto di Kalì, L'estate Della Paura e Danza Macabra.
EliminaIl primo ed il secondo sono certamente i più accessibili e personalmente sono le sue opere che ho apprezzato di più. :-)
Purtroppo L'estate Della Paura è introvabile e viene venduto a cifre non proprio contenute.
Grazie ;)
EliminaSono felice che apprezzi il vecchio Dan, caro Pirkaf, e se non l'hai già letto ti consiglio anche "Il canto di Kali", horror cupissimo ambientato, ovviamente, in India! ;)
RispondiEliminaComplimenti per le ottime letture e a presto rileggerti!
Letto ed apprezzato come merita!
EliminaE' stato proprio il romanzo con cui ho scoperto questo autore che per me è letteralmente un mito vivente. :-)
Credo proprio, caro Pirkaf, di doverti ringraziare per questo post. L'ho letto per la prima volta ieri mattina, ma non avevo commentato perché completamente a digiuno sull'argomento. Poi è successo ieri pomeriggio mi son recato al uno scambialibro organizzato dalla biblioteca del mio quartiere. Si portano i nostri libri che non ci interessano più e si prende in cambio un numero equivalente di libri tra quelli a disposizione. Bene, ieri sono tornato a casa con in saccoccia "Il Canto di Kali", un libro che forse non avrei neanche notato se non avessi letto il tuo post :-)
RispondiEliminaSperiamo ti piaccia allora. :-)
EliminaCercherò di fartelo sapere :-)
Eliminaio non conosco questo autore, per mia colpa mia colpa mia grandissima colpa
RispondiEliminaMeglio tardi che mai.
EliminaLa colpa è dell'editoria italiana semmai. :-P