Ricordo che quando seppi che Mr. Mercedes sarebbe stato il primo di una trilogia, storsi un po' il naso.
Le scorribande di King nel genere Hard Boiled non sempre trovano il mio gusto, ed infatti nonostante alcuni buoni passaggi, considero Mr. Mercedes un romanzo buono solo a metà, soprattutto a causa di una tensione narrativa che col passare delle pagine trovai allora manieristica, improbabile e priva di spessore, soprattutto per quel che concerneva i personaggi.
Ma è un parere del tutto personale, visto che quel romanzo fu anche premiato con l'Edgar Award.
Quindi è stato con fare sbuffante e mesto che mi sono avvicinato a questo romanzo, ma devo ammettere di esserne stato felicemente sorpreso.
Ma andiamo di sinossi e parliamone meglio:
Il genio è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e amato dal pubblico - reso immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold - che però non pubblica più da vent'anni. L'uomo che lo apostrofa è Morris Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel cuore della notte, furibondo non solo perché Rothstein ha smesso di scrivere, ma perché ha fatto finire malissimo il suo adorato Jimmy. Bellamy è venuto a rapinarlo, ma soprattutto a vendicarsi. E così, una volta estorta la combinazione della cassaforte al vecchio autore, si libera di lui facendogli saltare l'illustre cervello. Non sa ancora che oltre ai soldi (tantissimi soldi), John Rothstein nasconde un tesoro ben più prezioso: decine di taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. E non sa che passeranno trent'anni prima che possa recuperarli. A quel punto, però, dovrà fare i conti con Bill Hodges, il detective in pensione eroe melanconico di "Mr. Mercedes", e i suoi inseparabili aiutanti Holly Gibney e Jerome Robinson. Come in "Misery non deve morire", King mette in scena l'ossessione di un lettore per il suo scrittore, un'ossessione spinta fino al limite della follia e raccontata con ritmo serratissimo. "Chi perde paga" è il secondo romanzo della trilogia iniziata con "Mr. Mercedes", nel quale l'autore tocca un tema a lui caro, quello del potere della letteratura sulla vita di ogni giorno, nel bene e nel male.
Prima di tutto parliamo del titolo e della scelta della copertina.
Non sono pochi coloro che si sono lamentati del titolo inventato di sana pianta dell'edizione italiana rispetto all'originale Finders Keepers, per me molto più coerente e pertinente, visto che è il nome dell'agenzia investigativa del poliziotto in pensione Bill Hodges.
Quindi capisco chi si lamenta, ma io ci passo tranquillamente sopra perché sono più interessato alla storia.
Stesse lamentele per la copertina, anche qui diversa da quella americana, che era volutamente simile a quella di Mr.Mercedes, per rimarcare il fatto che fosse un romanzo strettamente collegato al predecessore.
Anche in questo caso in Italia hanno deciso di testa loro optando per una copertina d'impatto ed attinente alla storia, ma completamente slegata da quella del primo romanzo.
Mi sono domandato perché, e mi sono risposto che probabilmente volevano vendere il romanzo anche a coloro che non avevano letto il primo volume della trilogia.
Una scelta dettata da logiche commerciali, che sa tanto di presa per il culo.
Ma in fondo per citare una massima che circola spesso tra le pagine di questo romanzo, " sono tutte stronzate."
Quindi, sorvoliamo.
Vi chiederete come mai ho apprezzato questo romanzo rispetto al predecessore?
Semplice.
Prima di tutto è ben strutturato e avvincente.
Secondo perché si avvale di un antagonista molto ben costruito come Morris Bellamy, che forse richiama un po' alla lontana la Annie Wilkes di Misery, ma che tiene incollato alla pagina.
Ecco, tutta la prima parte del romanzo è parecchio cruda e coinvolgente, come un buon Hard Boiled che si rispetti.
Certo, il romanzo segue pedissequamente le tematiche fiction tipiche del genere, che di solito partono con un inizio violento, crudo e al fulmicotone, per poi concludersi spesso con un cattivo che ha solo la metà del carisma e della convinzione iniziale.
Anche il primo romanzo si beava di un inizio sfolgorante e travolgente ( di nome e di fatto :-P ),
però in questo caso, la scelta paga grazie ad un bel lavoro per quel che concerne il background dei protagonisti principali della prima parte della storia, che King ha reso convincenti e tridimensionali.
Chi Perde Paga contiene anche una non troppo velata critica al lettore maniacale, che prende forma in maniera estremizzata attraverso il personaggio di Morris Bellamy, un fan così ossessionato dal suo scrittore preferito e dal personaggio feticcio che gli ha dato il successo, da arrivare a simulare una rapina ai danni dello scrittore ed ad ucciderlo, perché l'autore ha osato metter fine ai libri della sua saga preferita in un modo che non lo trovava d'accordo.
Bel tipo sciroccato,vero?
In verità lo scrittore John Rothstein aveva scelto di ritirarsi a vita privata e conservava dentro una cassaforte almeno altri due romanzi del personaggio feticcio Jimmy Gold.
Bellamy si impossessa di libri e contanti, ma prima sceglie di sotterrarli e far calmare le acque, nonostante smaniasse dalla voglia di leggersi i romanzi.
Lo sciroccato commette l'errore di ubriacarsi e tentare lo stupro di una donna, e viene arrestato e rinchiuso per trent'anni in carcere.
Il baule contenente romanzi e soldi viene ritrovato molti anni dopo da uno studente di nome Pete, che usa i soldi per risolvere i problemi finanziari della propria famiglia ( il padre era uno di coloro che furono travolti dall'auto di Mr. Mercedes nel primo libro ), che avevano praticamente portato alle soglie del divorzio i suoi genitori, ed una volta finiti quelli, decide di vendere i libri privatamente per raggranellare altro denaro, visto che i romanzi scritti nelle Moleskine dentro il baule valevano un botto di soldi.
Peccato che nel frattempo Bellamy esce di prigione e dopo aver cercato invano il baule che aveva sotterrato, si mette a caccia di chi potrebbe aver preso libri e contanti.
Come dicevo inizialmente tutta la prima parte concernente le dinamiche di Bellamy e Pete è veramente ben costruita ed avvincente, ed ho trovato ottima la scena di far ritornare in scena i tre protagonisti del primo volume solo nella seconda parte del romanzo.
Continuo a nutrire qualche perplessità nei riguardi di Hodges, Jerome ed Holly, ma in particolare quest'ultima, in questo secondo volume subisce un'evoluzione che la rende un personaggio molto più credibile, tanto che mette in secondo piano persino Hodges che dovrebbe essere il protagonista di questa storia, visto che è l'unico che in quanto ex poliziotto dovrebbe essere in grado di affrontare Bellamy.
Il modo in cui entrano in scena è frutto di coincidenze ed amicizie in comune, ma accettabile in quanto la storia è ambientata in una cittadina.
Senza voler analizzare in maniera ossessiva il romanzo, posso affermare che a mio parere, Chi Perde Paga è un buon libro.
Certo, siamo lontani da romanzi come Misery, e mi sembra che King abbia un po' perso quella verve e quella voglia di sperimentare e shockare dei primi anni '80, ma resta comunque un romanziere di tutto rispetto.
Però cazzo, quel nerissimo e cinico inizio, mi aveva fatto sperare in qualcosa di ancora meglio.
Aspettiamo il terzo libro adesso, anche se prima è già in programma l'uscita della raccolta di racconti The Bazaar Of Bad Dreams, che uscirà i primi di novembre in America e suppongo in primavera/estate da noi.
Le scorribande di King nel genere Hard Boiled non sempre trovano il mio gusto, ed infatti nonostante alcuni buoni passaggi, considero Mr. Mercedes un romanzo buono solo a metà, soprattutto a causa di una tensione narrativa che col passare delle pagine trovai allora manieristica, improbabile e priva di spessore, soprattutto per quel che concerneva i personaggi.
Ma è un parere del tutto personale, visto che quel romanzo fu anche premiato con l'Edgar Award.
Quindi è stato con fare sbuffante e mesto che mi sono avvicinato a questo romanzo, ma devo ammettere di esserne stato felicemente sorpreso.
Ma andiamo di sinossi e parliamone meglio:
Il genio è John Rothstein, scrittore osannato dalla critica e amato dal pubblico - reso immortale dal suo personaggio feticcio Jimmy Gold - che però non pubblica più da vent'anni. L'uomo che lo apostrofa è Morris Bellamy, il suo fan più accanito, piombato a casa sua nel cuore della notte, furibondo non solo perché Rothstein ha smesso di scrivere, ma perché ha fatto finire malissimo il suo adorato Jimmy. Bellamy è venuto a rapinarlo, ma soprattutto a vendicarsi. E così, una volta estorta la combinazione della cassaforte al vecchio autore, si libera di lui facendogli saltare l'illustre cervello. Non sa ancora che oltre ai soldi (tantissimi soldi), John Rothstein nasconde un tesoro ben più prezioso: decine di taccuini con gli appunti per un nuovo romanzo. E non sa che passeranno trent'anni prima che possa recuperarli. A quel punto, però, dovrà fare i conti con Bill Hodges, il detective in pensione eroe melanconico di "Mr. Mercedes", e i suoi inseparabili aiutanti Holly Gibney e Jerome Robinson. Come in "Misery non deve morire", King mette in scena l'ossessione di un lettore per il suo scrittore, un'ossessione spinta fino al limite della follia e raccontata con ritmo serratissimo. "Chi perde paga" è il secondo romanzo della trilogia iniziata con "Mr. Mercedes", nel quale l'autore tocca un tema a lui caro, quello del potere della letteratura sulla vita di ogni giorno, nel bene e nel male.
Prima di tutto parliamo del titolo e della scelta della copertina.
Non sono pochi coloro che si sono lamentati del titolo inventato di sana pianta dell'edizione italiana rispetto all'originale Finders Keepers, per me molto più coerente e pertinente, visto che è il nome dell'agenzia investigativa del poliziotto in pensione Bill Hodges.
Quindi capisco chi si lamenta, ma io ci passo tranquillamente sopra perché sono più interessato alla storia.
Stesse lamentele per la copertina, anche qui diversa da quella americana, che era volutamente simile a quella di Mr.Mercedes, per rimarcare il fatto che fosse un romanzo strettamente collegato al predecessore.
Anche in questo caso in Italia hanno deciso di testa loro optando per una copertina d'impatto ed attinente alla storia, ma completamente slegata da quella del primo romanzo.
Mi sono domandato perché, e mi sono risposto che probabilmente volevano vendere il romanzo anche a coloro che non avevano letto il primo volume della trilogia.
Una scelta dettata da logiche commerciali, che sa tanto di presa per il culo.
Ma in fondo per citare una massima che circola spesso tra le pagine di questo romanzo, " sono tutte stronzate."
Quindi, sorvoliamo.
Vi chiederete come mai ho apprezzato questo romanzo rispetto al predecessore?
Semplice.
Prima di tutto è ben strutturato e avvincente.
Secondo perché si avvale di un antagonista molto ben costruito come Morris Bellamy, che forse richiama un po' alla lontana la Annie Wilkes di Misery, ma che tiene incollato alla pagina.
Ecco, tutta la prima parte del romanzo è parecchio cruda e coinvolgente, come un buon Hard Boiled che si rispetti.
Certo, il romanzo segue pedissequamente le tematiche fiction tipiche del genere, che di solito partono con un inizio violento, crudo e al fulmicotone, per poi concludersi spesso con un cattivo che ha solo la metà del carisma e della convinzione iniziale.
Anche il primo romanzo si beava di un inizio sfolgorante e travolgente ( di nome e di fatto :-P ),
però in questo caso, la scelta paga grazie ad un bel lavoro per quel che concerne il background dei protagonisti principali della prima parte della storia, che King ha reso convincenti e tridimensionali.
Chi Perde Paga contiene anche una non troppo velata critica al lettore maniacale, che prende forma in maniera estremizzata attraverso il personaggio di Morris Bellamy, un fan così ossessionato dal suo scrittore preferito e dal personaggio feticcio che gli ha dato il successo, da arrivare a simulare una rapina ai danni dello scrittore ed ad ucciderlo, perché l'autore ha osato metter fine ai libri della sua saga preferita in un modo che non lo trovava d'accordo.
Bel tipo sciroccato,vero?
In verità lo scrittore John Rothstein aveva scelto di ritirarsi a vita privata e conservava dentro una cassaforte almeno altri due romanzi del personaggio feticcio Jimmy Gold.
Bellamy si impossessa di libri e contanti, ma prima sceglie di sotterrarli e far calmare le acque, nonostante smaniasse dalla voglia di leggersi i romanzi.
Lo sciroccato commette l'errore di ubriacarsi e tentare lo stupro di una donna, e viene arrestato e rinchiuso per trent'anni in carcere.
Il baule contenente romanzi e soldi viene ritrovato molti anni dopo da uno studente di nome Pete, che usa i soldi per risolvere i problemi finanziari della propria famiglia ( il padre era uno di coloro che furono travolti dall'auto di Mr. Mercedes nel primo libro ), che avevano praticamente portato alle soglie del divorzio i suoi genitori, ed una volta finiti quelli, decide di vendere i libri privatamente per raggranellare altro denaro, visto che i romanzi scritti nelle Moleskine dentro il baule valevano un botto di soldi.
Peccato che nel frattempo Bellamy esce di prigione e dopo aver cercato invano il baule che aveva sotterrato, si mette a caccia di chi potrebbe aver preso libri e contanti.
Come dicevo inizialmente tutta la prima parte concernente le dinamiche di Bellamy e Pete è veramente ben costruita ed avvincente, ed ho trovato ottima la scena di far ritornare in scena i tre protagonisti del primo volume solo nella seconda parte del romanzo.
Continuo a nutrire qualche perplessità nei riguardi di Hodges, Jerome ed Holly, ma in particolare quest'ultima, in questo secondo volume subisce un'evoluzione che la rende un personaggio molto più credibile, tanto che mette in secondo piano persino Hodges che dovrebbe essere il protagonista di questa storia, visto che è l'unico che in quanto ex poliziotto dovrebbe essere in grado di affrontare Bellamy.
Il modo in cui entrano in scena è frutto di coincidenze ed amicizie in comune, ma accettabile in quanto la storia è ambientata in una cittadina.
Senza voler analizzare in maniera ossessiva il romanzo, posso affermare che a mio parere, Chi Perde Paga è un buon libro.
Certo, siamo lontani da romanzi come Misery, e mi sembra che King abbia un po' perso quella verve e quella voglia di sperimentare e shockare dei primi anni '80, ma resta comunque un romanziere di tutto rispetto.
Però cazzo, quel nerissimo e cinico inizio, mi aveva fatto sperare in qualcosa di ancora meglio.
Aspettiamo il terzo libro adesso, anche se prima è già in programma l'uscita della raccolta di racconti The Bazaar Of Bad Dreams, che uscirà i primi di novembre in America e suppongo in primavera/estate da noi.
A me già era piaciuto il precedente, divertito e scorrevolissimo, con personaggi quasi da serie tivù, quindi sapere che questo ti ha convinto di più già è tanto. Stalkero Libraccio, con la speranza di beccarlo a metà prezzo.
RispondiEliminaChi Perde Paga l'ho trovato molto più corposo e convincente.
EliminaIo non ho resistito e l'ho preso a prezzo pieno.
King mi frega sempre. :-P
Non sapevo che il Re si fosse imbarcato in una trilogia, certo l'idea alla base sembra proprio simile a Misery, forse troppo, però chissà... è un bel po' che non torno nel Maine, dovrei a breve fare una nuova full immersion nell'opera di King che ancora mi manca (ed è parecchia).
RispondiEliminaCome dicevo anche a Nick, le assonanze appaiono evidenti.
EliminaPerò per fortuna, il romanzo prende subito una piega diversa.
Se ti servono consigli sul Re fammi un fischio, io li ho letti tutti.
E' stato il mio primo amore letterario e quindi mi sono letto tutta la sua bibliografia, compresa la sua lista per la spesa. :-P
Non sapevo che ci fossero anche questi due libri di King , pur essendo anch'io una patita di questo scrittore.
RispondiEliminaNon so , ma questa è solo un'opinione personale, a me le trilogie , i sequel , non convincono mai troppo , dicesi anche per le pellicole o i serial televisivi. Ma questo può essere anche non giusto..
La copertina del secondo romanzo titolo compreso è orrenda, hai ragione.
Grazie comunque caro amico per queste dritte , come sempre..
Buon pranzo e un abbraccio!
Grazie a te della visita Nella. :-)
EliminaAnch'io più passa il tempo e più provo fastidio per le trilogie o le saghe, ma solo perché mi lasciano troppo in sospeso tra un volume e l'altro.
Martin docet. :-)
Sinceramente, almeno in parte mi sembra troppo un riciclo delle idee già usate in Misery, però non avendolo letto sospendo il mio giudizio.
RispondiEliminaIn effetti le assonanze appaiono piuttosto evidenti, ma la storia prende una piega completamente diversa, visto che lo scrittore ci lascia le penne già nel primo capitolo. :-P
EliminaQuindi, da come ho capito, è necessario leggere il primo per godersi questo Misery 2.0
RispondiEliminaPeccato...
King comunque ora come ora non mi attira per nulla... magari se ne facessero un film lo vedrei^^
Moz-
E' in programma una serie Tv su questi personaggi, quindi aspettati prima o poi una sua comparsa nei nostri teleschermi.
EliminaIl romanzo è tranquillamente leggibile a se, ma ovviamente ci sono dei riferimenti e dei passaggi relativi al racconto precedente. :-)
Appena ho visto la pubblicità in tv ho pensato a te.
RispondiEliminaAdesso capisco il perchè del titolo... non senso come sempre!
Ormai sono diventato prevedibile. :-P
EliminaRiguardo il titolo, credo mi sia sfuggito il riferimento nella storia, poiché non l'ho trovato attinente al testo.
Era meglio quello originale. :-P
Sei bravo Raffaele, tanto di cappello. Non ho letto questi libri in particolare quindi non esprimo giudizi. Sicuramente King è un colosso di cui ho letto tantissimo. Sottovalutato dai critici con la puzza sotto il naso tipica degli intellettuali da salotto, ma ci sono un paio di cose sue che faranno storia.
RispondiEliminaKing è senza dubbio lo scrittore a cui sono più affezionato e come tale non posso esimermi dal comprare ogni suo nuovo romanzo.
EliminaNonostante il mio affetto però, cerco di mantenere uno spirito critico ogni qualvolta leggo un suo romanzo. :-)
Mi spiace contraddire il buon Massimiliano, ma non è così (o almeno lo era decenni fa): i critici hanno paura di dire alcunchè di negativo su King, facendo passare per "autentici capolavori" quelli che sono romanzetti o emerite porcate (vedi l'Acchiappasogni, forse uno dei peggiori libri che abbia non-letto). Addirittura si bevono come acqua le molte stronzate che spara regolarmente nelle interviste, dove di volta in volta rubacchia cose da una parte all'altra senza che nessuno di loro nemmeno se ne accorga. Disgustorama.
EliminaMarco, hai ragione in merito ai critici prezzolati che scrivono su giornali di proprietà delle holding dell'editoria, io mi riferivo all'intellettuale per definizione. Ci sono romanzi come IT che hanno una connotazione lirica e uno stile narrativo impareggiabile, poi ci sono una serie di cagate pazzesche come è normale che sia per un autore che oramai si è piegato alle leggi di mercato. Opinioni. Solo opinioni. concordo sull'acchiappasogni e anche su molti altri.
EliminaGià, alcune fetecchie le ha scritte pure King, purtroppo.
EliminaSul resto scritto da Marco purtroppo so poco, poiché di solito mi limito a leggerne ed apprezzarne i romanzi, in quanto dell'uomo King mi interessa poco o nulla.
Però posso dire che è grazie al suo saggio sull'horror Danse Macabre che ho scoperto altri autori e altri libri che ho trovato fondamentali nella mia formazione e passione per la letteratura dell'occulto. :-)
Ti dirò che anche in questo libro Hodges risulta un po' evanescente.
RispondiEliminaSpicca molto di più Holly, per dire. :-P
Ho abbandonato King da molti anni, senza una ragione precisa. Ovvero, tanti e troppi interessi e voglia di leggere altro, sperimentare insomma.
RispondiEliminaEro tentata da Mr. Mercedes, ma l'idea della trilogia mi blocca! Ho altri titoli precedenti da scoprire, a questo punto!
E bravo Pirkaf, come ha già detto Massimiliano sopra, gran pezzo!
Ti ringrazio Glò. :-)
EliminaNon è il mio genere di lettura, l'unico romanzo di King che ho letto è la metà oscura che non era affatto male, ma poi leggendo Dr Jekyll e Mr Hyde (che adoro) l'ho rivisto un po'. Qual è il miglior romanzo di King, secondo te? Magari lo prendo e ti faccio sapere, giusto per avere confidenza con letture diverse ogni tanto :)
RispondiEliminaDomanda da un milione di dollari.
EliminaD'acchito ti direi It o L'Ombra Dello Scorpione, ma personalmente adoro Stagioni Diverse.
Un libro formato da quattro racconti, da cui vennero tratti i film: Le Ali Della Libertà, Stand By Me e l'Allievo.
Personalmente trovo quei racconti un capolavoro, soprattutto i primi due.
Concordo assolutamente su IT, ha dei risvolti sottovalutati dalla critica e una narrazione che è vera "letteratura" Ovviamente il cinema ha pensato bene di rovinare tutto offrendo al pubblico uno schifo di film. Anche l'ombra dello scorpione mi è piaciuto tantissimo.
EliminaL'ho comprato il giorno stesso dell'uscita ma non l'ho ancora aperto perché ero già impegnata a rispolverare la trilogia di Millenium per l'uscita del libro nuovo. Probabilmente, coi miei tempi biblici (bei tempi quando si aveva tempo di leggere T___T) lo leggerò l'anno prossimo ma Mr. Mercedes non mi era affatto dispiaciuto quindi mi aspetto grandi cose!
RispondiEliminaSe hai apprezzato il primo, sono convinto che ti piacerà anche questo.
EliminaIo l'ho trovato di gran lungo più convincente di Mr. Mercedes. :-)
Ormai ho perso il novero dei libri di King. Non mi ispirano molto, ma in effetti sono incuriosito da Doctor Sleep.
RispondiEliminaE' interessante l'idea di ritrovare Danny Torrance nelle vesti di adulto, ma devo dire di aver troppo Doctor Sleep piuttosto fiacco e squilibrato in favore del bene. :-P
EliminaPer di più nemmeno la traduzione dei nomi dei personaggi negativi aiuta più di tanto, che all'epoca trovai piuttosto risibili in italiano.
Ce l'ho lì, sul comodino, come ho avuti tutti i romanzi di King, l'autore che mi ha esntusiasmata, ma anche delusa.
RispondiEliminaMi consola ciò che scrivi e lo inizierò con più entussiasmo.
Grazie. Cristiana
PS. Pensa che sono andata fino a Bangor, Maine, per King.
Grazie a te per la visita Cristiana. :-)
EliminaPosso dirti che se hai apprezzato Mr. Mercedes apprezzerai anche questo, che personalmente trovo non di poco superiore.
Le delusioni in oltre 60 ed oltre libri purtroppo ci stanno, ma anche in quel caso sono comunque felice di poter leggere un suo amico.
Leggere un romanzo di King è più di un abitudine, è un vero e proprio vizio. :-)
Scusa i refusi, ma a volte i commenti via tablet è come se venissero scritti con google translate, visto come mi modifica le parole a mia insaputa.
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