Parliamo della paura, io e voi.
Questo splendido incipit della prefazione di A Volte Ritornano di Stephen King che io rileggo almeno due, tre volte l'anno, mi da spunto per parlare proprio di questo argomento che può essere analizzato da molte angolazioni sia cinematografiche/letterarie che non.
Perché la paura fa parte di noi, ed anche i più grandi eroi non ne sono esenti.
Temiamo tutti qualcosa.
Da adulti le nostre paure sono molto più reali e pragmatiche.
Paura di perdere il lavoro, delle malattie, della perdita dei propri cari, del terrorismo, dell'invecchiamento, della candida o dell' HIV dopo una scopata senza preservativo o di quel neo che magari un giorno ci ucciderà.
Da bambini sono molto più irrazionali e circoscritte.
Persino incomprensibili e misteriose, in molti casi.
E' un argomento che mi è tornato in mente mentre vedevo la trasposizione cinematografica di It e mi domandavo sotto quale aspetto mi sarebbe apparso.
Mi sarebbe apparso come Clown? Come Lupo Mannaro? Come il senzatetto che voleva fare a Eddie un pompino?
C'è sempre stato qualcosa del pedofilo e del molestatore dietro l'aspetto clownesco e mostruoso di It ( ma è anche ovvio visto che la figura di It nelle vesti clownesche di Pennywise è ispirata a John Wayne Gacy uno stupratore/serial killer che nel "tempo" libero era solito partecipare alle feste di beneficenza vestito da clown ).
Voi vi siete posti questa domanda?
Che risposte vi siete dati?
Avevate delle paure infantili?
Ho fatto un indagine tra i miei ricordi e ne ho trovate diverse.
Alcune erano legate a fatti reali, ma molto più spesso derivavano da immagini cartacee e/o cinematografiche.
Alcune mi hanno accompagnato persino fin quasi l'adolescenza.
Le primissime vengono dalle pagine dell'enciclopedia/libri per ragazzi I Quindici.
La favola di Zio Lupo e la figura in primo piano del mandrillo sono dei veri e propri traumi infantili per il sottoscritto.
Mio fratello e mia sorella li usavano contro di me tutte le volte che diventavo molesto o soltanto per stuzzicarmi.
E devo dire che funzionavano sempre.
Molto di più delle " minacce " di mia madre che mi avrebbe mandato al collegio oppure che avrebbe chiamato gli zingari per portarmi via insieme a chissà quante altre ed eventuali classiche frasette per ammansirmi che tutti quanti abbiamo sentito in loop miriade di volte e che poi una volta adulti riusiamo con un minimo di aggiornamento attuale verso i nostri fratellini/figli/nipotini vari.
Avevo anche paura di Lupo Ezechiele quindi posso ipotizzare che It mi sarebbe apparso in forma lupesca.
Mentre stranamente il lupo di Cappuccetto Rosso non mi faceva né caldo né freddo.
Avevo un rapporto conflittuale con l'acqua marina.
Da piccolino mi stavo soffocando con il boccaglio di una maschera che mi sono infilato fin quasi in gola mentre giocavo sulla battigia con un pupazzetto di Goldrake ( andato perso tra le onde tra la confusione generale).
Ho ricordi confusi di quell'episodio, ma ricordo ancora la sensazione di soffocamento ed i conati di vomito con gli occhi rivolti verso il mare con le onde che sembravano bearsi di ciò.
Il mio secondo rapporto conflittuale con l'acqua avvenne quando decenne caddi nel porto della mia città.
Con altri ragazzini andavamo a caccia nei massi di conchiglie e lumache di mare quando decisi di saltare su uno scoglio bagnato e ricco di muschio scivolando letteralmente in acqua.
Dovettero tirarmi su in due visto che io non riuscivo ad arrampicarmi ed ero completamente terrorizzato.
La paura di quello specchio d'acqua mi è rimasta per anni ed ancora adesso se ci passo a pochi metri di distanza provo una minima sensazione d'angoscia, come se la cosa non mi avesse abbandonato del tutto.
Avevo paura che la macchina di mio padre saltasse in aria durante l'accensione o mentre apriva lo sportello.
Questa è meno assurda di quanto si pensi.
Sono nato e cresciuto in un periodo in cui nella mia città vi era una e propria guerra di mafia con centinaia e centinaia di morti ammazzati ( anche nel mio quartiere ) e da infante avevo paura potesse capitare anche alla mia famiglia tramite una bomba.
Non so il perché dell'associazione ma ricordo proprio il momento in cui mio padre inseriva la chiave nella nostra Fiat 131 ed io che pensavo: " ecco, ora fa Boom! ".
Il gioco di luci dei fari delle auto che creavano ombre mostruose nella camera dei miei cugini che mi ospitavano durante le estati delle medie.
Alcune volte sembravano quasi assumere forma umanoide.
Ed avevo undici anni, mica cinque.
Il mio cortile al buio.
Quando la sera verso le 21 tornavo a casa dal Bar dove andavo a giocare ai videogiochi c'era un punto nel mio cortile a ridosso di una scala che era quasi completamente al buio e che io mi facevo sempre correndo.
Non ne ho mai compreso il motivo visto che la luce lì era scarsa ovunque, ma in quel punto era come se percepissi qualcosa che non andava.
Avevo paura delle siringhe e farmi una puntura era una vera e propria impresa, ma credo che questa sia una paura che appartiene a migliaia di altri individui.
Una scena del film Phenomena mi terrorizzò per settimane.
Esattamente quella in cui le lucciole arrivano in aiuto dell'allora giovanissima Jennifer Connelly ed a migliaia invadono la faccia del villain del film.
Una delle scene iniziali di Laguna Blu ed esattamente quella in cui i due giovanissimi protagonisti trovano morto l'anziano cuoco che si prendeva cura di loro.
La scena in cui voltavano il cadavere e dalla bocca spalancata saltavano fuori dei granchietti mi spaventò moltissimo.
Indiana Jones ed il tempio maledetto mi inquietò molto di più di Nightmare, Shining o L'esorcista.
Per me quel film è horror puro.
Ed alcune scene del film mi fanno ribrezzo anche adesso ( la scena con gli scarafaggi me la sognavo di notte ).
Alien di Ridley Scott.
Inutile dire quale scena. Forse la scena madre horror per eccellenza.
E' strano che spesso mi abbiano fatto paura dei film non associabili alle pellicole horror.
Forse perché comunque in un horror arrivi già preparato e sai già cosa aspettarti, mentre in quelle pellicole venivi colto di sorpresa.
Oppure semplicemente perché è sempre stato il mio genere preferito e quindi non riuscivo a temere del tutto qualcosa che in fondo mi affascinava e che amavo.
Sono sempre stato sedotto dal mostro e dal male.
Se fossi stato il personaggio di un film, io sarei di sicuro il morto del prologo o della prima scena ( tranne quando a rubarmi la parte sarebbero stati il nero di turno o la bonazza in costume o in reggiseno ).
Alla Prossima!
Questo splendido incipit della prefazione di A Volte Ritornano di Stephen King che io rileggo almeno due, tre volte l'anno, mi da spunto per parlare proprio di questo argomento che può essere analizzato da molte angolazioni sia cinematografiche/letterarie che non.
Perché la paura fa parte di noi, ed anche i più grandi eroi non ne sono esenti.
Temiamo tutti qualcosa.
Da adulti le nostre paure sono molto più reali e pragmatiche.
Paura di perdere il lavoro, delle malattie, della perdita dei propri cari, del terrorismo, dell'invecchiamento, della candida o dell' HIV dopo una scopata senza preservativo o di quel neo che magari un giorno ci ucciderà.
Da bambini sono molto più irrazionali e circoscritte.
Persino incomprensibili e misteriose, in molti casi.
E' un argomento che mi è tornato in mente mentre vedevo la trasposizione cinematografica di It e mi domandavo sotto quale aspetto mi sarebbe apparso.
Mi sarebbe apparso come Clown? Come Lupo Mannaro? Come il senzatetto che voleva fare a Eddie un pompino?
C'è sempre stato qualcosa del pedofilo e del molestatore dietro l'aspetto clownesco e mostruoso di It ( ma è anche ovvio visto che la figura di It nelle vesti clownesche di Pennywise è ispirata a John Wayne Gacy uno stupratore/serial killer che nel "tempo" libero era solito partecipare alle feste di beneficenza vestito da clown ).
Voi vi siete posti questa domanda?
Che risposte vi siete dati?
Avevate delle paure infantili?
Ho fatto un indagine tra i miei ricordi e ne ho trovate diverse.
Alcune erano legate a fatti reali, ma molto più spesso derivavano da immagini cartacee e/o cinematografiche.
Alcune mi hanno accompagnato persino fin quasi l'adolescenza.
Le primissime vengono dalle pagine dell'enciclopedia/libri per ragazzi I Quindici.
La favola di Zio Lupo e la figura in primo piano del mandrillo sono dei veri e propri traumi infantili per il sottoscritto.
Mio fratello e mia sorella li usavano contro di me tutte le volte che diventavo molesto o soltanto per stuzzicarmi.
E devo dire che funzionavano sempre.
Molto di più delle " minacce " di mia madre che mi avrebbe mandato al collegio oppure che avrebbe chiamato gli zingari per portarmi via insieme a chissà quante altre ed eventuali classiche frasette per ammansirmi che tutti quanti abbiamo sentito in loop miriade di volte e che poi una volta adulti riusiamo con un minimo di aggiornamento attuale verso i nostri fratellini/figli/nipotini vari.
Avevo anche paura di Lupo Ezechiele quindi posso ipotizzare che It mi sarebbe apparso in forma lupesca.
Mentre stranamente il lupo di Cappuccetto Rosso non mi faceva né caldo né freddo.
Avevo un rapporto conflittuale con l'acqua marina.
Da piccolino mi stavo soffocando con il boccaglio di una maschera che mi sono infilato fin quasi in gola mentre giocavo sulla battigia con un pupazzetto di Goldrake ( andato perso tra le onde tra la confusione generale).
Ho ricordi confusi di quell'episodio, ma ricordo ancora la sensazione di soffocamento ed i conati di vomito con gli occhi rivolti verso il mare con le onde che sembravano bearsi di ciò.
Il mio secondo rapporto conflittuale con l'acqua avvenne quando decenne caddi nel porto della mia città.
Con altri ragazzini andavamo a caccia nei massi di conchiglie e lumache di mare quando decisi di saltare su uno scoglio bagnato e ricco di muschio scivolando letteralmente in acqua.
Dovettero tirarmi su in due visto che io non riuscivo ad arrampicarmi ed ero completamente terrorizzato.
La paura di quello specchio d'acqua mi è rimasta per anni ed ancora adesso se ci passo a pochi metri di distanza provo una minima sensazione d'angoscia, come se la cosa non mi avesse abbandonato del tutto.
Avevo paura che la macchina di mio padre saltasse in aria durante l'accensione o mentre apriva lo sportello.
Questa è meno assurda di quanto si pensi.
Sono nato e cresciuto in un periodo in cui nella mia città vi era una e propria guerra di mafia con centinaia e centinaia di morti ammazzati ( anche nel mio quartiere ) e da infante avevo paura potesse capitare anche alla mia famiglia tramite una bomba.
Non so il perché dell'associazione ma ricordo proprio il momento in cui mio padre inseriva la chiave nella nostra Fiat 131 ed io che pensavo: " ecco, ora fa Boom! ".
Il gioco di luci dei fari delle auto che creavano ombre mostruose nella camera dei miei cugini che mi ospitavano durante le estati delle medie.
Alcune volte sembravano quasi assumere forma umanoide.
Ed avevo undici anni, mica cinque.
Il mio cortile al buio.
Quando la sera verso le 21 tornavo a casa dal Bar dove andavo a giocare ai videogiochi c'era un punto nel mio cortile a ridosso di una scala che era quasi completamente al buio e che io mi facevo sempre correndo.
Non ne ho mai compreso il motivo visto che la luce lì era scarsa ovunque, ma in quel punto era come se percepissi qualcosa che non andava.
Avevo paura delle siringhe e farmi una puntura era una vera e propria impresa, ma credo che questa sia una paura che appartiene a migliaia di altri individui.
Una scena del film Phenomena mi terrorizzò per settimane.
Esattamente quella in cui le lucciole arrivano in aiuto dell'allora giovanissima Jennifer Connelly ed a migliaia invadono la faccia del villain del film.
Una delle scene iniziali di Laguna Blu ed esattamente quella in cui i due giovanissimi protagonisti trovano morto l'anziano cuoco che si prendeva cura di loro.
La scena in cui voltavano il cadavere e dalla bocca spalancata saltavano fuori dei granchietti mi spaventò moltissimo.
Indiana Jones ed il tempio maledetto mi inquietò molto di più di Nightmare, Shining o L'esorcista.
Per me quel film è horror puro.
Ed alcune scene del film mi fanno ribrezzo anche adesso ( la scena con gli scarafaggi me la sognavo di notte ).
Alien di Ridley Scott.
Inutile dire quale scena. Forse la scena madre horror per eccellenza.
E' strano che spesso mi abbiano fatto paura dei film non associabili alle pellicole horror.
Forse perché comunque in un horror arrivi già preparato e sai già cosa aspettarti, mentre in quelle pellicole venivi colto di sorpresa.
Oppure semplicemente perché è sempre stato il mio genere preferito e quindi non riuscivo a temere del tutto qualcosa che in fondo mi affascinava e che amavo.
Sono sempre stato sedotto dal mostro e dal male.
Se fossi stato il personaggio di un film, io sarei di sicuro il morto del prologo o della prima scena ( tranne quando a rubarmi la parte sarebbero stati il nero di turno o la bonazza in costume o in reggiseno ).
Alla Prossima!
Intanto complimenti per il bellissimo post, Raffaele. Poi mi hai citato Zio Lupo che è stato anche per me una delle presenze più inquietanti della mia infanzia (ma quanti bambini hanno traumatizzato "I quindici" con quella fiaba?). La foto del mandrillo è invece assente dalla mia edizione dell'enciclopedia, che è la prima, del 1967. Pensa che il mio blog ha ben 12 post con l'etichetta "Zio Lupo", anche se per 2/3 si tratta di pagine della mia blog novel.
RispondiEliminaAnche nel mio caso il lupo comunque imperversa. Come ho già scritto sempre nel blog, altri miei due terrori infantili sono stati l'uomo lupo dello sceneggiato "Le avventure di Ciuffettino" e Lon Chaney truccato da uomo lupo. E ciò nonostante, allo stesso tempo, quanta meraviglia collegata a quelle figure lupesche!
Naturalmente anche per me c'è altro, collegato ad altri soggetti, ma sarebbe tropo lungo parlarne qui. Magari in futuro nel mio spazio. Sai che, a questo proposito, potresti aver lanciato il meme: "Sotto quale aspetto ti si presenterebbe il mostro di It"?
I Quindici è stata la lettura preferita della mia infanzia, ma anche di mio fratello e mia sorella anche se erano di 6 e 8 anni più grandi di me.
EliminaIn uno dei volumi c'era persino una sorta di gioco tipo quello dell'oca ( mi pare fosse a bivi in base alle piante o al frutto che sceglievi ) e con loro ci giocavo per ore.
Ti ringrazio dei complimenti.
Detti da un blogger come te valgono quasi il doppio. :-)
Caro Raffaele, devo farti i complimenti. Articolo molto ben scritto, veramente interessante. Presto tornerò nella blogosfera e mi hai regalato alcuni spunti. Bravo, ancora complimenti.
RispondiEliminaTroppo buono.
EliminaTorna presto che leggere i tuoi post mi manca. :-)
Un post bellissimo.
RispondiEliminaChe dire, io una volta avevo scritto un articolo più o meno analogo: prodotti pop, di cosa avevate paura? Sì, al di là dell'horror.
Certo, mi hanno colpito molto le tue storie con l'acqua (e Goldrake XD) e quella dell'auto.
Vediamo: io ho paura degli aghi, non li sopporto.
Ho ancora un po' paura, diciamo, se devo attraversare zone dove ci sono bande di ragazzi... chissà, questa deriva dai film anni '80 coi classici punk urbani.
Moz-
Tipo Arancia Meccanica o I Guerrieri Della Notte? :-P
EliminaTi dirò che è un timore che comunque condivido, perché il branco fa sempre un po' paura, specie se sei da solo.
Durante gli ultimi mesi di militare prestavo servizio presso la mia città e quando tornavo a casa per pernottare in divisa elegante ( la cosiddetta Drop )lo sfottò delle bande di ragazzi e ragazzini per strada era quasi sempre assicurato.
Meno male che si limitavano solo a quello.
La paura dei lunghi corridoi bui era il mio punto debole (e lo è ancora)... credo fosse dipeso da quel nostro giocare a nascondino rifugiandosi nelle cantine e nei solai...
RispondiEliminaLa paura dei fantasmi era un classico fino all'adolescenza: nella mia fantasia credevo che apparissero, per pochi attimi, nel momento esatto in cui una luce veniva spenta e io mi ritrovavo improvvisamente al buio. Era per quello che costringevo mia madre, la sera prima di dormire, ad avvisarmi prima di spegnere le luci, in modo che io potessi rifugiarmi sotto le lenzuola, stringendo gli occhi e trattenendo il respiro, e non emergere se non dopo aver contato fino a 100.
Mi hai risvegliato qualcosa nel ricordo sui fantasmi, che credo di aver condiviso in qualche modo, ma adesso non mi sovviene.
EliminaGrazie di averlo condiviso comunque. :-)
Complimenti per il post.
RispondiEliminaLa mia paura infantile peggiore è dovuta alla casa dei nonni paterni dove per esigenze familiari io e mia sorella eravamo costretti a passare intere mattinate. I nonni erano vecchi al punto da non poterci stare dietro e la loro casa era enorme piena di stanze chiuse, di corridoi bui e di arredamenti ammuffiti. Per anni ha animato i miei incubi di bambino, bastava un rumore strano, uno spiffero di vento e la fantasia faceva credere il peggio.
Non ti dico quando mio padre-legatissimo ai suoi genitori- insisteva per farci dormire lì; la mia stanza era la più isolata e lontana da tutte le altre, non ci dormivo mai volentieri. L'incubo ricorrente è che là in quella stanza ci fosse il diavolo. Oggi da adulto ci rido sopra ma quel bambino che ero non ha mai perdonato ai suoi genitori ogni istante che è stato costretto a passare in quella vecchia casa.
Un'esperienza che sembra uscita da un racconto gotico.
EliminaTi do un consiglio: recupera La Nonna di Stephen King. E' un racconto breve contenuto nella raccolta Scheletri, perché ricorda molto il racconto che mi hai fatto, anche se lì siamo in un ambito più orrorifico e lovecraftiano.
Parla appunto di un ragazzino costretto dalle circostanze a restare nella casa della nonna ad accudirla.
Gran bel post Lello...
RispondiElimina"Non ho paura del buio, ma di quello che c'è dentro al buio"; una battuta che sarebbe stata perfetta per me durante l'infanzia, quando nel buio della cameretta, la mia fantasia galoppava e popolava l'oscurità di mostri di ogni genere...E seppure ora abbia razionalizzato queste paure, in parte mi sono rimaste, forse perché sono un possibilitista, cioè credo che ci siano tante cose a cui non sappiamo dare spiegazioni e perché non dovrebbe essere possibile che esistano fantasmi, spiriti o quant'altro?
Troppo buono.
EliminaGuarda, neanche io escludo mai nulla nella vita, ma i mostri esistono.
Purtroppo non sono come It o il mostro della laguna nera, ma hanno sempre fattezze umane.
Grazie per aver condiviso i tuoi ricordi con me, Marco. :-)
Mi unisco volentieri al meritato coro di complimenti: post bellissimo, profondo e carico di riflessioni, fatte e stimolate. Il tuo blog diventa sempre più intenso e importante. Grazie davvero!
RispondiEliminaDelle mie paure mi guardo bene dal parlare in pubblico [attacchi di panico a parte, come tu stesso hai letto nei miei post sul punk] perché, per quanto incredibile possa sembrare, c'è sempre qualcuno che prima o poi se ne approfitta. Anche solo per "fare uno scherzo", senza valutare che certi "scherzi" fanno male, e parecchio.
Posso però parlare di una paura passata che ho avutop in comune con te, ossia quella per gli aghi (e le iniezioni, s'intende). Non essendo stato - fino ai 10 anni - un bambino sanissimo, ho dovuto sottopormi a diversi cicli di iniezioni... molte delle quali sono semplicemente "saltate" per l'impossibilità di infermeri/e, genitori, fratelli maggiori e vicini di casa a tenermi fermo. Tutto vero. La maggior parte delle volte l'iniezione non si poteva fare e basta. Un paio di volte avevo la chiappetta talmente tesa che si è spezzato l'ago...
Pensare che ora non ho alcun timore né delle iniezioni né dei prelievi di sangue, che anzi faccio periodicamente una volta all'anno per vedere se è "tutto ok" :)
Ancora complimenti Raffaele, anche da parte di mio marito che ha letto il post con me.
Orlando
Anche voi, troppo buoni. ;-)
EliminaIo da piccolo ero completamente sommerso dai buchi degli aghi nelle braccia che avrei fatto concorrenza a molti drogati dell'epoca.
Tutto questo per via del vaccino contro l'allergia alla polvere di casa più alcune piante di cui soffrivo, quindi mi sento di capirti benissimo sotto questo aspetto.
Grazie ancora Orlando. :-)
Ottimo post, non ti nego che sei andato a toccarmi nel profondo. Ho rievocato paure passate, che ora mi fanno ridere. Tu hai messo la foto del mandrillo... Io da piccolo avevo paura della foto di un Orango, che stava sull'encilopedia di casa, che mio fratello usava per ricattarmi. Tipo: "Fai questo compito al posto mio, altrimenti ti faccio vedere la foto del gorilla"
RispondiEliminaOggi ci rido tanto!
Ma ci sono ancora piccole paure irrazionali che ogni tanto escono fuori. Come la paura del buio. A volte ho quei 20 secondi di irrazionalità nella notte, ma per fortuna li so controllare. Forse non posso uccidere tutte le mie paure, ma le ho placate.
Anche tu quindi avevi paura dei primati, mi sento meno solo. ahahaha
EliminaGrazie dei complimenti, Marco. :-)
a parte che ho trovato questo pezzo molto molto forte, e mi è piaciuto, ora dovrei darti una mia versione della paura
RispondiElimina...ma vado sul tradizionalissimo...
IT per me non esiste nulla di altrettanto pauroso, perché io e i clown abbiamo un brutto rapporto proprio a causa di quello stramaledettissimo pagliaccio!
per il resto temo cose più introspettive, lo ammetto...
comunque mi sto leggendo Shining per la prima volta
It ha mietuto vittime all'epoca e non poche.
EliminaShining non credo ti farà molta paura, anzi, secondo me il film è molto più "forte" a livello di contenuti.
L'ho già raccontato, ma la scena del tombino del film IT, messa da Italia 1 nel promo nel 1993, mi traumatizzò per anni. Me lo sognavo pure ad anni di distanza. In generale tutto l'horror mi ha terrorizzato fino ai 14 anni, quando poi l'ho razionalizzato e imparato ad apprezzare.
RispondiEliminaLa differenza tra bambini e adulti è che i bambini hanno paure, per la maggior parte infantili, mentre gli adulti hanno paure adulte, ma soprattutto timori. Quindi sostanzialmente da grandi è molto peggio.
Certo che è peggio e non di poco visto che si tratta di paure molto più razionali.
EliminaIo It l'ho visto che ero grandicello e quindi ha avuto tutt'altro effetto su di me, ma in generale io non ho mai temuto i mostri, eccetto Alien o La Mosca di Cronenberg, manel secondo caso era più raccapriccio che paura.
La paura è uno dei sentimenti che muovono il mondo, inutile negarlo. Fa parte della nostra irrazionalità, ma con il passre degli anni si può quantomento esorcizzarla con l'ironia. Fino a quando non ti ritrovi a vedere un episodio del Dottore e non guarderai mai più con la coda dell'occhio :P
RispondiEliminaAhahaha!
EliminaPossiamo esorcizzarla, ma spesso è fin troppo subdola per scomparire del tutto, purtroppo.
Ciao! ^_^ Ti ho trovato da Exogino :D
RispondiEliminaBellissimo post! Ne ho fatto anch'io uno mini sulle paure infantili, ma quasi solo disneyane... quel disegno angosciantissimo dei quindici mi ha fatto venire in mente l'illustrazione di un dinosauro acquatico in un libro di scienze per ragazzi, che mi tormentava! xD Ce l'ho ancora e non apro volentieri quella pagina xD
aahahah!
EliminaSarei curioso di vederlo però adesso.
Grazie del passaggio e del commento. :-)
Ahah! Allora troverò il coraggio di fotografarlo! Merita troppo xD
EliminaVisto che non sono su Blogspot ti ho aggiunto anche su instagram che uso di più! Sono Vasisara, ti ho aggiunto ieri :) La posto lì e la vedrai :D
Ho visto e ti ho aggiunto anch'io . :-)
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