lunedì 13 marzo 2023

Tommyknocker / Le creature del buio - Stephen King

"Iernotte a tarda ora,

i Tommyknocker, i Tommyknocker,

hanno bussato e oggi ancora.

Vorrei uscire, ma non so se posso,

per la paura che mi hanno messo addosso. " 



Se andassimo a spulciare le classifiche di gradimento dei vecchi e nuovi fan di Stephen King, non mi stupirei di trovare agli ultimissimi posti questo romanzo.

Credo di avercelo messo anch'io, a suo tempo.

Ed a proposito di questo, direi di tornare un po' nel mio passato:

Cosa ricordavo di questo libro prima che lo riprendessi in mano nell'ultimo mese?

Uno spezzone della miniserie televisiva, ovvero la scena dello spettacolo di magia con conseguente sparizione del fratellino di uno dei protagonisti minori della storia, e successivamente un piccolo trafiletto in una rivista, in cui nello spazio relativo alle lettere, la redattrice affermava che il libro gli era piaciuto, ma che la serie televisiva faceva schifo.

Su quest'ultimo punto potrei essere d'accordo, non piacque manco a me.

Mentre per quel che concerne la mia prima lettura di questo libro, ricordo poco o nulla, se non che non mi piacque particolarmente, e che era difficile non cogliere un certo senso di estraneità nel background dei due protagonisti principali, come se Stephen King non li amasse particolarmente.

Questa seconda componente l'ho percepita un pizzico di meno, ma è tuttora lampante, soprattutto nella scelta di utilizzare l'articolo prima del cognome di uno dei personaggi principali, ma questo potrebbe essere una scelta del traduttore.

Comunque leggere " la Anderson " è terribilmente cacofonico.

E soprattutto conferma un certo senso di distanza verso questo personaggio, da parte dell'autore, che mi lascia il dubbio possa essere voluto.

Anche perché a parte l'inizio, poi mi pare smetta di farlo.

Comunque è una quisquilia, quindi andrei oltre.

Andiamo di sinossi, e poi parliamo del romanzo in toto:

"La scrittrice Roberta Anderson scopre un giorno, nel bosco dietro casa, un enorme, sinistro oggetto sepolto lì da milioni di anni, e che tuttavia vibra ancora di un'ignota forma di vita. Con cautela, la giovane comincia a scavare per disseppellirla e, man mano che il suo lavoro procede, gli abitanti del borgo in cui lei risiede cominciano a cambiare, fondendosi in un'entità spaventevole asservita ai misteriosi esseri che ogni notte bussano alle loro porte: i Tommyknocker... Un'indimenticabile parabola del terrore "firmata" dal geniale Stephen King."


La sinossi di Amazon, non è un granché, è giusto dirlo.


Tommyknocker è un romanzo horror?

Non direi, o almeno non lo è principalmente.

La base è soprattutto fantascientifica.

Anche se è ambientato negli anni '80, King sembra ispirarsi più alla letteratura fantascientifica degli anni '40, tanto che lo fa anche affermare ad uno dei personaggi principali.

Sebbene ci siano chiari omaggi ad opere degli anni '50/60 come Il villaggio dei dannati e Gli invasati, ma anche a romanzi contemporanei come Il drago del male di Straub.

A livello concettuale, non è propriamente un romanzo originalissimo.

Anche se rimane un romanzo molto più espanso e descrittivo di quelli da cui ha preso spunto.

E' anche un'opera molto crossmediale.

In questo libro ci sono tante piccole citazioni di altri romanzi di King, tra cui It, La zona morta e Il talismano.

Lo scopo della mia rilettura era quello di poter rivalutare in qualche modo il romanzo, approcciarlo in un modo più analitico, e meno da lettore di King, e devo dire che in questa rilettura il libro mi è sembrato molto migliore di quel che ricordassi.

Prima di tutto il libro è molto corposo.

Sono 780 pagine di narrato, e l'arazzo della storia ha una bella struttura.

King si prende tutto il tempo necessario per il prologo della storia, e mi rendo conto che i capitoli dedicati ai due personaggi principali possano apparire prolissi e portare alcuni lettori alla noia.

Non li biasimerei, se qualcuno di loro avesse abbandonato questo romanzo nelle fasi iniziali.

In verità, quelle pagine servono, perché ci permettono di conoscere a fondo entrambi i personaggi.

La trama è molto semplice:

Bobbi Anderson porta a spasso il suo cane e si imbatte in un disco volante interrato.

La curiosità uccise...il cane ( in questo caso ) visto che questa scoperta la porterà a subirne un influsso durante lo scavo, molto simile ad una possessione lenta, ma inesorabile, che la porterà a mutare.

Ecco, questa parte non è chiarissima, ma va presa così com'è.

Praticamente nello scafo è presente qualche sostanza che portata dal vento, porta inesorabilmente tutti gli abitanti della cittadina di Haven a subirne gli effetti.

Di fatto, Tommyknocker è un romanzo corale che può ricordare Cose Preziose, Le notti di Salem e IT.

Ora, non solo questi lentamente mutano fisicamente, tanto da perdere i denti, ma la mutazione gli porta anche delle intuizioni tecnologiche geniali, tanto che gli elettrodomestici subiscono delle modifiche tali, da diventare delle armi di distruzioni di massa o dei prototipi energetici impensabili per l'epoca, e soprattutto gli abitanti iniziano anche lentamente ad avere una coscienza di massa.

Gli unici a resistere alla mutazione ed ad averne degli effetti più lenti, sono coloro che hanno delle piastre metalliche nel corpo, il che ci porta all'altro protagonista, cioè Jim Gardener.

Gard non è proprio il prototipo dell'eroe di un romanzo.

Qui, secondo me, si annida una delle particolarità, ma anche uno dei problemi di questo libro.

Gardener non è una figura positiva.

E' alcolizzato, è un complottista energetico, del tipo più odioso ed aggressivo, ed in più ha sparato all'ex moglie.

Il suo prologo è talmente grottesco, che devo essere onesto, mi ha portato anche a ridere delle sue disgrazie.

La scena in cui ubriaco rincorre e prende a botte di ombrello un imprenditore che lavora nel campo del settore dell'energia nucleare, a me ha fatto ridere un sacco, facendomi anche un po' sentire in colpa.

Gardener torna ad Haven da Bobbi, con cui ha avuto una relazione, ma con cui ha mantenuto l'amicizia, e pur trovandola diversa, la aiuta nella sua impresa di archeologia spaziale.

Gard, per tre/quarti di libro, sarà o ubriaco, o in balia della storia.

Si intuisce che King volesse creare una sorta di stallo alla messicana molto teatrale e psicologico tra Bobbi e Gard, con un rapporto complesso che la mutazione di Bobbi porta lentamente al deterioramento, però è una parte fin troppo descrittiva e statica.

Il che porta il libro, per lunghi tratti, a non essere di semplice lettura.

Viene meno il senso di epica ed avventura, quel conflitto tra bene e male.

Questo porta l'intreccio ad essere una lunga sequela di eventi ed interludi, dedicati a personaggi sparuti, che siano poliziotti, parenti, o giornalisti di passaggio, o qualche cittadino che tenta di ribellarsi al cambiamento proprio e/o altrui.

Questa lunga sequela di sparizioni, morti accidentali o volute, è molto coinvolgente.

A livello narrativo, in molti casi, vi è quasi un che di fumettistico o cinematografico alla Nightmare, con delle scene non solo macabre, ma anche da commedia horror, per certi versi.

Insomma, l'intreccio è avvincente, ma pende quasi unicamente da una parte.

E' un romanzo di fantascienza di isteria collettiva.

E' un libro in cui non vi è un percorso dell'eroe, e quindi non è propriamente un libro empatico.

Nelle altre storie di King, c'erano comunque delle figure che contrastavano il male, e quindi la trama era molto più epica, poiché infarcita di scontri, e quindi più avvincente, qui non è così, se non nel finale.

Anche il fatto che i villain siano molto astratti, ed in qualche modo siano poi i cittadini stessi, fa venire meno quel senso di avventura e riconoscibilità.

Per me questo è il motivo principale per cui questo romanzo non è piaciuto a tante persone.

Per avere una ribellione dobbiamo aspettare le ultime cento pagine, il che è molto poco.

Per altro il finale è pure molto sconnesso ed affrettato, oltre che forzato in qualche punto, con una sorta di intervento soprannaturale, che comunque è tipico di King.

Resta comunque un libro molto coeso come struttura narrativa.

Per me è molto più ricco di alcune sue ultime opere, almeno come costrutto.

King ci ha impiegato cinque anni a scriverlo, e si vede l'impegno che gli ha dedicato, ma per me si notano anche alcune sue difficoltà nell'indirizzare la storia, e questo lo si nota in un finale che non è proprio riuscitissimo, secondo me.

Comunque resta un libro molto divertente da leggere.

Certo, le spiegazioni scientifiche sembrano un po' delle supercazzole non molto credibili, ma è molto divertente l'uso di elettrodomestici comuni che solo con l'utilizzo di batterie, cavi coassiali, transistor, diventano delle robe ultra moderne capace di lanciare raggi laser e quant'altro.

E' un libro strano, che probabilmente un lettore di letteratura fantascientifica può smontare in più punti, ma che a me ha divertito.

Però al contempo capisco chi lo critica.

Mancano i componenti per cui fare il tifo e con cui empatizzare, manca l'eroe, ed anche il villain carismatico.

E' bene ribadire che chiunque lo affronti, sappia a cosa va incontro.

E soprattutto è bene dire, che in questo caso il bagliore di una luce verde, non è una cosa amarcord e romantica come nel Gatsby di Fitzgerald, ma qualcosa di molto più ostile e minaccioso. :-P

C'è chi afferma che Jim Gardener in qualche modo rappresenti un po' l'autore stesso che in quel periodo viveva un periodo di dipendenza dall'alcool e le droghe, con la paura di divenire una persona orrenda e violenta, ma non mi sentirei di spergiurarlo.

Di sicuro qualche affinità lontana con un altro personaggio di King, ovvero Jack Torrance, c'è.

Ma soprattutto in questo libro c'è un senso di estraneità e di alienazione che è palpabile nella storia e nei suoi personaggi.

Si denota l'impegno, ma anche una certa presa di distanza, come se in fondo King non abbia amato molto questo romanzo.

Tommyknocker è un romanzo alieno in tutti i sensi.


Alla prossima!