martedì 10 maggio 2022

Il grande dio Pan - Arthur Machen

Se andassi a spulciare tra le note dei miei vecchi smartphone o tra vecchie agendine in cui annotavo i libri che volevo comprare, sicuramente Il grande Dio Pan di Arthur Machen sarebbe stato tra le prime posizioni.
Ricordo che lo inserii anche qui sul blog in un post sui libri fuori catalogo che bramavo di possedere.
Per decenni credo di aver spulciato le inserzioni su Ebay alla ricerca di un venditore onesto che lo mettesse a buon prezzo, ma i prezzi della vecchia ed inconfondibile edizione Mondadori solo oggi si trovano ad un prezzo decente e tutto questo perché questo libricino è stato ristampato negli ultimi anni dalla Tre Editori, e successivamente da Fanucci e dalla RBA.

E' interessante anche la storia di come ne sono venuto in possesso.
L'edizione RBA illustrata che esce in edicola, per me è risultata introvabile.
Doveva uscire l'8 aprile, ma nella mia città non è mai arrivata.
Ho girato numerose edicole, ma nisba.
Ogni volta mi dicevano di tornare la settimana dopo, poiché qualche volta queste uscite qui al sud uscivano con qualche settimana di ritardo, ma di questo libro nessuna traccia.
Arrivavano i volumi successivi, ma non questo.
Per qualcuno degli edicolanti avevo preso un abbaglio sull'uscita e qualcuno di loro asseriva che questo libro fosse in programma addirittura il prossimo anno.
In pratica mi hanno considerato un analfabeta digitale che non è in grado di utilizzare i social network.
Non ho insistito molto, poiché non ne valeva la pena, ma la pagina Instagram dell' RBA era abbastanza inequivocabile.
E' vero, quest'ultima avrebbe bisogno di un social marteking migliore poiché non mi sembrano ci puntino molto sulle pubblicità ed il sito stesso è poco chiaro sulle uscite, ma sta di fatto che nel settentrione questo libro è uscito, e che qui da me non è mai arrivato.
Beh, mi è dispiaciuto bypassare le edicole, ma non ho potuto fare altro che prenderlo online.
E non mi sento in colpa per questo.
Per giunta ho trovato un'edizione Fanucci venduta a metà del prezzo di quella RBA e l'ho fatta subito mia.
Certo, non ci sono le illustrazioni, ma ad una certa, chi se ne frega.

Insomma la gestazione di questa lettura è stata lunga, lunghissima.


E' un po' strano parlare di un libro che si è desiderato per decenni, per poi scoprire che a leggerlo ci si mette giusto un'ora o due, se non si sceglie di centellinarlo.
Leggerlo ne è valsa comunque la pena.
Diciamo che l'attesa non è stata vana.
Il grande dio Pan è stato avanguardia.
E' stato avanguardia per Lovecraft, a lui si sono ispirati molti autori successivi, e soprattutto Ghost Story di Peter Straub ha dei paragrafi in cui è molto sottile il confine tra omaggio, citazione e scopiazzatura.
Nella prefazione è stato citato anche N di Stephen King come omaggio.
Onestamente non mi è parso più di tanto, al massimo ci ho visto echi di Shirley Jackson e del Dottor Jekyll e Signor Hyde di Stevenson ( che comunque è uscito prima ).

Due paroline sull'edizione Fanucci:
a me è parsa piuttosto buona.
Purtroppo non sono molto ferrato sulle traduzioni, ma mi aspettavo un ritmo della scrittura molto più astruso e prolisso, invece è scorrevolissimo.
Si sente poco o nulla il passaggio del tempo, invece in molte storie di questo tipo si percepiva molto più la narrativa di quegli anni, che era molto più prolissa e meno concreta, anche nei racconti brevi.
Ecco, non so se nella traduzione di questo libro sia stata calcata un po' la mano con l'idea di renderlo più immediato e scorrevole.
Ho avuto una percezione straniante leggendolo, poiché non mi sembrava di avere tra le mani una narrativa di fine ottocento.

L'aspetto più bello di questo racconto è il fatto che tutto si svolga quasi per sottrazione e dietro le quinte.
C'è molto di immaginifico ed esclusa l'operazione iniziale è tutto un susseguirsi di passaggi di parola, di racconti narrati e di espistola, e di identità celate.
Credo ci sia poco da recensire, su un libro di così poche pagine.
Ad un lettore odierno la soluzione del mistero apparirà meno sottile e subdola che nelle intenzioni dell'autore, e lo ritengo naturale, visti quanti racconti scritti e quante sceneggiature cinematografiche siano passati da allora sotto i ponti, ma credo che nonostante ciò, ci sia qualcosa di magico in questo libro.
Ed è nella sua atmosfera.
C'è un'atmosfera malsana che levati, qualcosa o qualcuno di seducente e selvaggio che affascina e disturba.
Una storia che non ha bisogno di mostrarti il male, e che non ha bisogno di mostrarti il sangue o le ferite, ma che sai che c'è.
La chirurgia incontra la mitologia.
Una donna dopo un'operazione incontra Pan.
Il resto è storia.
Della letteratura orrorifica, direi.

Vi lascio con la sinossi:

Un chirurgo opera una donna al cervello con lo scopo di aprire il suo "occhio interno" e farla incontrare con il diabolico dio Pan. Dall'unione con il male (Pan rappresenta la mostruosa divinità della natura, la cui semplice visione induce alla pazzia) nascerà un essere spaventoso, che porterà terrore e follia nelle vite di coloro che vi entreranno in contatto. Machen trascina il lettore con tensione crescente fino all'orrore finale, mettendo in mostra le terribili conseguenze delle teorie darwiniane sull'evoluzione delle specie. Fanucci Editore ripropone al pubblico italiano l'opera più inquietante di Arthur Machen, "Il grande dio Pan" del 1894, un romanzo molto potente ed evocativo che riporta alla luce antiche leggende pagane ed è basato sul concetto del "male" come parte integrante della realtà.




Alla prossima!

lunedì 2 maggio 2022

La nube purpurea - Matthew P. Shiel

Ritorno tra le braccia di Urania per il recupero di un'opera che puntavo da tempo, ma non tanto da volerla possedere in formato non economico.

Quindi non potendo permettermi l'edizione Adelphi, ho fatto di necessità virtù in attesa che spuntasse in qualche mercatino o in un'edizione economica.

Il tempo è stato galantuomo, ed eccomi qui a parlare de La nube purpurea di Shiel, un romanzo che è stato scritto nel 1900.


Prima di tutto parliamo un attimo di quest'edizione.

Non so se è stato solo il caso della mia copia, ma vi è riscontrabile un visibile errore di centratura della stampa che sembra tagliata male, tanto che la copertina tende al diagonale.

Non è un problema, ma comunque è talmente evidente che mi pare strano sia stata mandata in vendita in questo modo, si evince una scarsa cura del prodotto, secondo me.

A meno che non sia stata una scelta voluta.

Allo stesso tempo, sembra che questi Urania che escono in allegato ad alcuni tra i più noti quotidiani stiano avendo parecchio successo, tanto che la Mondadori li sta ristampando anche in formato da libreria.

Sono contento, anche perché stanno pubblicando roba piuttosto valida.

Detto questo, come mi sono trovato con questo romanzo?

Beh, è una gran bella storia, niente da dire.

Chi ama le atmosfere apocalittiche troverà pane per i propri denti, e soprattutto agli amanti di libri come L'ombra dello scorpione o Io sono leggenda lo consiglio più che vivamente, poiché è piuttosto evidente come il libro di Shiel sia precursore di un certo tipo di narrativa distopica.

Ad onor del vero in corso d'opera mi sono tornati in mente anche Poe e Lovecraft soprattutto quando mischiano viaggi marittimi  con l'horror, ed è molto forte il richiamo ad opere come Le montagne della follia e L'Arthur Gordon Pym.

Di Shiel ho apprezzato particolarmente la creazione di un personaggio che pur essendo protagonista si mostra spesso turpe ed allo stato brado, cedendo senza indugio alla malvagità anche contro gli stessi compagni.

A conti fatti Adam Jeffson risulta essere un personaggio piuttosto sfaccettato.

Andiamo di sinossi:

La nube purpurea è ampiamente riconosciuto come un capolavoro della fantascienza e una delle migliori last man novel mai scritte. "Urania" ha deciso di riproporlo con una nuova traduzione, più vicina allo stile originario del romanzo. Un vapore mortale spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi tranne un unico uomo, Adam Jeffson, che inizia un viaggio epico attraverso un pianeta silenzioso e devastato, come un Robinson Crusoe apocalittico. Nel corso degli anni Adam precipita nella follia, diventanto sempre più consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano cosmologico più vasto. The Purple Cloud è stato definito "brillante" da H.G. Wells e "una finzione esemplare" da H.P. Lovecraft.

La scoperta della nube e la sua dispersione nell'atmosfera è forse la parte più manieristica poiché non ci viene poi detto molto, ma è nella natura di molte storie di questo tipo, qui vi è una sorta di predestinazione, quasi che fosse stata mandata da qualcuno o che fosse destino del protagonista assistere alla fine dell'umanità.

C'è molto di biblico infatti in questa storia, tanto che riecheggia parecchio un'aurea da Antico Testamento, che in qualche modo rende più debole l'ultima parte della storia.

Però per metà romanzo il viaggio di Adam Jeffson alla scoperta di quello che rimane dell'umanità è incredibilmente suggestivo e spettacolare.

Poiché al contrario di molti altri narratori, Shiel non si concentra solo sull'America o su una parte specifica del globo, ma porta questo personaggio a circumnavigare con mezzi di fortuna quasi tutto il pianeta per molti, lunghissimi anni.

Molto bello anche il percorso interiore del protagonista reso pazzo dalla solitudine, tanto che ad un certo punto della storia trova sfogo soltanto distruggendo e mettendo a fuoco tutte le città in cui si trova a viaggiare alla ricerca di qualche sopravvissuto.

Non aggiungo altro, ma è abbastanza palese l'evolversi della storia, soprattutto se non si è a digiuno di storie simili.

Però contestualizzando il tutto al 1900, non si può che apprezzare il talento visionario di quest'autore.

Pur trattandosi di un libro di trecento pagine, probabilmente nella parte centrale vi è un qualche rallentamento di troppo, ma non è facile quando buona parte del libro è caratterizzato da un unico protagonista, quindi diventa abbastanza naturale che la parte centrale possa risultare un tantino ripetitiva e prolissa.

La prima parte è quella che merita più in assoluto, secondo me.

Peccato per la deriva un po' biblica della terza parte, che rende il tutto un po' prevedibile, ma c'è da dire, che è nell'aria fin dall'inizio e che quindi dal punto di vista della coerenza narrativa non si può dire nulla.

Al prezzo di 6,90 Euro non posso che consigliarlo.

L'unico neo in un possibile recupero, è che questi libri arrivano in edicola in poche copie e che quindi risulta molto complicato recuperarle successivamente.

Io pur girando per tutte le edicole della mia città non sono riuscito a recuperare Tre millimetri al giorno di Richard Matheson che è uscito nel periodo in cui io avevo il Covid, quindi immagino che dopo due, tre giorni, anche questo libro sia diventato di difficile reperibilità.


Alla prossima!