« Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni. Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant'anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola. »
L'incubo Di Hill House - Shirley Jackson
Da che io ricordi c'è sempre stata.
Ed è sempre stata cosi.
Io sto invecchiando e lei sta invecchiando con me.
Magari io morirò e lei sarà ancora lì, che si ergerà decadente ma ancora maestosa.
Per il decoro cittadino non sarebbe un bene, ma per ciò che ha rappresentato nella mia infanzia e nei miei ricordi, forse egoisticamente sarebbe meglio così.
Perché essa è stata un elemento cardine ed immaginifico della mia fantasia e di chissà quanti altri della mia generazione.
Perlomeno di quelli che vivevano nelle mie zone.
La chiamavamo La Casa Del Diavolo.
Ed ognuno aveva una sua storia da raccontare, una sua esperienza o quella che gli era stata raccontata da un fratello, un cugino, un parente, un amico o un amico dell'amico.
Credo che sia nata dal passaparola questa sorta di leggenda metropolitana e di nomea che perdura ancora adesso, ma solo nella mente di noi quarantenni/trentenni.
La sua leggenda sta svanendo, ma perdurerà finché qualcuno la ricorderà.
Eppure questo edificio in disuso esiste e persiste ancora adesso dominando gran parte del viale.
In origine dovrebbe essere stato un pastificio che andò distrutto negli interni a causa di un incendio che causò morti e feriti.
Da lì iniziarono i racconti che diedero inizio alla nomea che si portò in dote.
Operai che anche dopo mesi vedevano fiamme o vedevano fantasmi di vittime carbonizzate, strani rumori negli appartamenti vicini che si diceva nessuno voleva comprare o affittare, gente che spariva all'interno e non veniva più ritrovata ed altri migliaia di racconti che noi ragazzini assorbivamo con miscuglio di paura ed esaltazione.
E' un po' come la mia personale casa stregata di Benefit Street di Lovecraft, come la Marsten House di Stephen King, come la Hill House di Shirley Jackson o la casa degli Usher di Edgar Allan Poe.
C'è sempre una casa/palazzo/manufatto/costruzione negli incubi e nel cuore di un ragazzino.
Ed a volte alberga nell'eternità dei ricordi.
Così com'è lei per me.
Alla prossima!
L'incubo Di Hill House - Shirley Jackson
Da che io ricordi c'è sempre stata.
Ed è sempre stata cosi.
Io sto invecchiando e lei sta invecchiando con me.
Magari io morirò e lei sarà ancora lì, che si ergerà decadente ma ancora maestosa.
Per il decoro cittadino non sarebbe un bene, ma per ciò che ha rappresentato nella mia infanzia e nei miei ricordi, forse egoisticamente sarebbe meglio così.
Perché essa è stata un elemento cardine ed immaginifico della mia fantasia e di chissà quanti altri della mia generazione.
Perlomeno di quelli che vivevano nelle mie zone.
La chiamavamo La Casa Del Diavolo.
Ed ognuno aveva una sua storia da raccontare, una sua esperienza o quella che gli era stata raccontata da un fratello, un cugino, un parente, un amico o un amico dell'amico.
Credo che sia nata dal passaparola questa sorta di leggenda metropolitana e di nomea che perdura ancora adesso, ma solo nella mente di noi quarantenni/trentenni.
La sua leggenda sta svanendo, ma perdurerà finché qualcuno la ricorderà.
Eppure questo edificio in disuso esiste e persiste ancora adesso dominando gran parte del viale.
In origine dovrebbe essere stato un pastificio che andò distrutto negli interni a causa di un incendio che causò morti e feriti.
Da lì iniziarono i racconti che diedero inizio alla nomea che si portò in dote.
Operai che anche dopo mesi vedevano fiamme o vedevano fantasmi di vittime carbonizzate, strani rumori negli appartamenti vicini che si diceva nessuno voleva comprare o affittare, gente che spariva all'interno e non veniva più ritrovata ed altri migliaia di racconti che noi ragazzini assorbivamo con miscuglio di paura ed esaltazione.
E' un po' come la mia personale casa stregata di Benefit Street di Lovecraft, come la Marsten House di Stephen King, come la Hill House di Shirley Jackson o la casa degli Usher di Edgar Allan Poe.
C'è sempre una casa/palazzo/manufatto/costruzione negli incubi e nel cuore di un ragazzino.
Ed a volte alberga nell'eternità dei ricordi.
Così com'è lei per me.
Alla prossima!
Edifici del genere ricchi di leggende sinistre esistono un po in tutti i luoghi, in un certo senso fanno parte del fascino locale. Nella zona dove vivo io spesso sono antiche ville palladiane abbandonate, in Salento magari possono essere masserie antiche e magari tra i rami del Delta del Po possono essere case dalle finestre che ridono.
RispondiEliminaCiao!
Già ognuno di noi ne ha la sua personale rappresentazione.
EliminaSuonerà macabro ma spero che anche le prossime generazioni le abbiano.
Grazie del passaggio Nick.
Ogni paese ha la sua casa stregata. Noi ne avevamo addirittura due, una (la casa "del Cocci") è stata purtroppo abbattuta qualche anno fa per costruirci un ristorante... Ci resta ancora "la casa dell'Impiccato", che spero continui ancora a far paura alle nuove generazioni :)
RispondiEliminaSperiamo duri a lungo. :-)
EliminaFolclore? Tradizione locale? O semplice paura umana? E chi lo sa! Certo però sono ovunque. Ogni zona ne ha una o più.
RispondiEliminaPerderle e perdere certe memorie sarebbe brutto
ciaoooo
D'accordissimo. :-)
EliminaSanto dio sembra un palazzo di Belgrado negli anni '90 XD
RispondiEliminaPerò vedi, anche qui si racconta di una fornace dove morì della gente e da allora venne maledetta... insomma, la faccenda è simile il che deve implicare qualcosa.
Tu ci hai mai visto stranezze?^^
Moz-
Non personalmente.
EliminaEntrarci comunque era difficile poiché l'ingresso era ostruito da assi e lamiere.
Negli ultimi anni mi pare venisse utilizzato come deposito da qualcuno, almeno il pianterreno, perché mi ricordo di aver visto camion entrare ed uscire.
Bello, bellissimo questo articolo, anche perché credo che in molte città esista una "casa del Diavolo". Anche io ho avuto la mia, pericolosissimo e vietatissimo entrarci quando si era bambini. Adesso è un centro multisala con giochi, bingo e quant'altro, devo dire che mi mette malinconia guardarlo adesso.
RispondiEliminaGià, era meglio prima. :-P
EliminaGrazie del passaggio e del commento Massimiliano!
Urka, come ti capisco!
RispondiEliminaDa noi c'è una casa che dicevamo fosse infestata dagli spettri...
Poi si è scoperto che era la casa di un politico XD (storia vera).
Comunque ti do ragione: queste storie hanno un loro fascino!
Verissimo. :-)
EliminaMa il vero problema è che i fantasmi non pagano la TARI!
RispondiEliminaBeati loro, allora!
EliminaAhaahah