giovedì 23 settembre 2021

Il canyon delle ombre - Clive Barker

In questi venti giorni di assenza ho riscoperto il piacere dell'assenza virtuale e della lentezza nella lettura.

Inizio un po' a patire ed a trovare tossica la presenza ossessiva e quotidiana nei social ed anche la necessità di dover divulgare a tutti i costi.

Ci ho messo venti giorni a finire Il canyon delle ombre e non perché è un brutto libro, ma perché sentivo l'esigenza di dedicarmi a me stesso, e soprattutto di non leggere per dovere o per gli altri.

Comunque sono riuscito a portare a compimento il mio excursus su un'altra delle opere minori di Clive Barker, per quanto in un certo senso è difficile considerare minore un libro così corposo e sanguigno come questo.


Il canyon delle ombre è un'opera molto personale e sentita.

Si percepisce il sentore che l'autore abbia avuto un rapporto molto cattivo con il mondo del cinema hollywoodiano, e non a caso questo libro ce ne dona una versione molto malsana e mefistofelica.

Però andiamo prima di sinossi:

Todd Pickett è un attore ormai al tramonto. Dopo una plastica facciale con cui pensava di ritrovare il successo e che invece lo deturpa, si nasconde in un canyon fuori Los Angeles, ospite di una villa di proprietà di un produttore e di un'attrice famosi negli anni Venti, la cui bellezza è miracolosamente intatta. Qui scopre una misteriosa stanza chiamata "la Caccia", interamente ricoperta da un mosaico che raffigura scene infernali degne di Hieronymus Bosch: demoni, mostri, divinità, massacri di donne, uomini e bambini. Chi vi accede trova l'immortalità, e per questo molte celebrità di Hollywood vi si sono rifugiate, formando una bizzarra società di star defunte e mostri nati dai loro accoppiamenti con gli animali del canyon.


La sinossi è molto esplicativa.

La descrizione del dietro le quinte del mondo cinematografico, dell'arrivismo e del cinismo che ne determina le dinamiche, non appare solamente attuale, ma quasi imperituro, come se in fondo in fondo, Clive ci sussurrasse che è sempre stato così fin dall'inizio e che sempre così sarà.

Ce ne dona una visione molto realistica attraverso le gesta del protagonista della vicenda ovvero Todd Pickett, che da attore sulla cresta dell'onda ed idolo delle masse, si ritrova ad essere considerato già vecchio a trent'anni, come si trattasse di un'icona intercambiabile.

Inoltre il fatto che vengano citati personaggi veramente esistiti ed alcuni esistenti, dona alla vicenda un che di realistico e di voyeuristico, come se ci si trovasse in un backstage, un dj set, un galà o per restare terra terra, un GF Vip. :-P

Ovviamente tutto ciò funge da contesto, perché il romanzo vira molto presto nell'horror puro, con elementi molto cari all'autore quali la presenza di figure mostruose ed ibride degne di un pantheon lovecraftiano in salsa ghost story.

Insomma cambia il contesto, ma Clive ci infila sempre nei suoi romanzi mondi al di là del nostro e mostri quasi antropomorfi.

In un mood che a lungo andare, per un suo lettore, può diventare ripetitivo.

Ed è un dato di fatto.

Nonostante ciò Il canyon delle ombre mi è piaciuto abbastanza.

Come in Gioco Dannato, il prologo è spettacolare.

Anche qui l'autore ci porta nel passato, spalancando le porte agli eventi futuri.

In più in questo libro Clive fa un gran bel lavoro per quel che concerne i personaggi, tutti tridimensionali e realistici, in cui son ben evidenziati anche i loro lati negativi.

Todd Pickett, per esempio, è un protagonista fin troppo atipico, in quanto arrogante, egoista ed affetto dal " divismo ", ma anche figura molto sola e patetica, per certi versi.

Esplicativo in tal senso è un capitolo piuttosto straziante e quasi inutile ai fini della trama, dedicato alla morte del suo cane, forse l'unico essere vivente veramente vicino al protagonista.

Motore della trama è un lifting mal riuscito al viso che porta Todd all'isolamento e alla fuga dai giornalisti e dal gossip in una villa nella montagne hollywoodiane, il Coldheart Canyon.

Dimora di una bellissima quanto misteriosa donna che somiglia terribilmente ad una attrice famosissima negli anni '20, che proprio in quella villa si dilettava in feste piuttosto particolari.

Essendo un fantasy non tutto in questa storia appare plausibilissimo, ma dal punto di vista narrativo si può obiettare poco, è un libro dal gran ritmo, piuttosto vorticoso ed anche capace di colpi bassi.

Figura chiave, nonché miglior personaggio del romanzo, si rivelerà Tammy, capo del fan club di Todd che si ritroverà invischiata in questa storia.

Beh, Tammy che inizialmente ci viene presentata come una fangirl piuttosto tossica ed ossessionata, in corso d'opera si rivelerà il personaggio più genuino e positivo del romanzo.

E' ottimo il percorso di smitizzazione dell'idolo che fa compiere a questo personaggio, cosa che sarebbe molto utile anche a molti utenti odierni affetti dall'idolatria facile verso divi, influencer, divulgatori vari o creator vari di pagine Facebook o profili Instagram venerati quasi come divinità.

A differenza di Gioco Dannato, Il canyon delle ombre segue un percorso molto meno prevedibile e più sfaccettato.

Allo stesso tempo però è un po' affetto da una concezione orrorifica molto cinematografica ed anni '90, ed alcune pagine per quel che concerne il contesto della narrazione non sembrano molto credibili ed appaiono fin troppo romanzate e costruite.

Alcuni aspetti sono un po' contraddittori per quel che concerne il comportamento dei personaggi, ma ci si passa sopra tranquillamente.

Come dicevo inizialmente Barker gioca sul sicuro, utilizzando gli stessi topoi narrativi di sempre.

Questa volta l'ingresso in un'altra dimensione ( piuttosto infernale con tanto di Lilith e figlio del diavolo ) avviene attraverso un affresco o comunque una parete piastrellata che rappresenta il paesaggio di una caccia piuttosto peculiare.

Il canyon delle ombre è un libro molto crudo e sanguinolento, anche dal punto di vista sessuale.

Bisogna sempre tener conto che la scrittura di Barker è sempre molto estrema, da ogni punto di vista.

Barker osa, e non poco.

Per quel che mi riguarda è sempre piacevole rileggere i romanzi del buon Clive.

Anche Il canyon delle ombre così come Gioco Dannato appartiene al limbo dei fuori catalogo, ed attualmente viene venduto a cifre da capogiro su Ebay e nel circuito dell'usato.

Non cadete nella trappola ed in tentazione poiché mi ripeto ancora una volta, questi romanzi non valgono il prezzo a cui vengono venduti.

Avrebbe senso spendere 20 Euro solo se si trattasse di una nuova edizione con tanto di nuova copertina e nuova traduzione.

Ovviamente è un pensiero mio, non avendo minimamente il controllo del portafoglio altrui.

L'edizione in mio possesso, comprata su Ebay intorno al 2013/2014, è quella della Sonzogno, che all'epoca pubblicò il libro in formato paperback ed economico, e venne prezzata a 5,95 Euro.

Io avrò pagato questo libro sugli 8 Euro o giù di lì, più il piegolibri.

Con il tempo mi sto convincendo che una decina di anni fa, c'era meno speculazione per quel che concerne la letteratura.




Alla prossima!





mercoledì 1 settembre 2021

Gioco Dannato - Clive Barker

Qualche settimana fa avevo avuto la fissa di tornare dopo tanto tempo su Ebay per cercare i volumi che compongono la saga di Dune di Frank Herbert ad un buon prezzo, magari nella vecchia edizione della Cosmo oro.
Mi sono accorto di una cosa, ovvero che i prezzi dei libri, soprattutto dei fuori catalogo, sono triplicati.
Incuriosito mi sono quindi passato il tempo a cercare i volumi di alcuni scrittori fuori catalogo, tra cui Clive Barker, e ci sono rimasto di sasso.

Gioco Dannato viene venduto anche al prezzo di 25 Euro o anche più, il che fa ridere, francamente.

Non fatevi turlupinare, perché nessun libro usato merita di essere venduto al prezzo di uno nuovo.

Ebay comunque mi è stato utile, perché mi ha trasmesso la voglia di rileggere e di parlare di alcune delle opere meno conosciute di Clive, ed infatti in futuro ho intenzione di portare qui sul blog anche Il Canyon delle ombre.

Ho scoperto che è appena uscito al cinema un seguito di Candyman e che è in programma un telefilm su Hellraiser, mi auguro quindi che il buon Barker esca da quel limbo in cui è finito dalla fine degli anni '90.

Sarebbe ora che le sue opere venissero ristampate, così la gente la smetterà di provare a spillare denaro agli appassionati della letteratura horror.

Nel 2014/2015, periodo in cui io ero entrato in fissa con quest'autore, i suoi libri venivano venduti a meno di 10 Euro, a parte alcuni introvabili.

Ed è quello il loro valore.
O almeno è il valore che do io ad un libro usato.

Ma bando alle ciance, com'è andata la rilettura di Gioco dannato?

La prima cosa da dire è che io di questo libro non ricordavo nulla.
E' stato anche uno dei motivi per cui l'ho riletto.
Questo potrebbe essere un segnale d'allarme, nel senso che se ne potrebbe ricavare che sia stata un'opera che non mi ha lasciato nulla, in verità non è sempre così.
Cioè sicuramente Gioco dannato non è un libro immortale, uno di quelli che non dimentichi, ed infatti io l'ho scordato, ma in quel periodo avevo il vizio di leggere libri consecutivamente non lasciando il tempo alla mia mente di elaborare il tutto.
Insomma è come quando in Tv si guarda un film ogni sera, ad una certa si comincia a dimenticare ciò che non ci colpisce particolarmente.

Io non inserirei Gioco dannato tra le migliori opere di Clive Barker.
Però allo stesso tempo è un libro che ha parecchie frecce al proprio arco.
Prima di tutto ha un pantheon di personaggi di tutto rispetto, molto sfaccettati ed imprevedibili, ed il villain è un personaggio veramente complesso e ben scritto.

Il prologo, per esempio, è da applausi.

Andiamo di sinossi:

Uscito dal carcere, Marty assapora finalmente il piacere di una vita comodo quando viene assunto come guardia del corpo di un magnate. Trova perfino l’amore, legandosi alla figlia del miliardario. Ma una serie di eventi agghiaccianti sconvolge presto l’esistenza di tutti e Marty scopre che il suo padrone è minacciato da un terribile nemico, giunto a reclamarne l’anima corrotta. In uno scenario apocalittico si prepara dunque lo scontro finale tra i due rivali, fase culminante di un lungo, sinistro, gioco dannato.


Non definirei Gioco Dannato un horror classico.
Ha elementi orrorifici, ma si avvicina più ad un thriller/ action con elementi gotici e slasher.
Il sangue non manca ed alcune scene sono molto crude e ricche di gore.
Il mood è parecchio anni '90, e quindi Marty il protagonista di questo libro è un po' specchio del periodo, oltre che essere un personaggio piuttosto prevedibile.
Il percorso del romanzo, con un protagonista simile, è piuttosto netto.
E' la storia del classico macho ex-galeotto muscoloso e bravo a menar pugni che nemmeno arriva a lavorare per il suo capo, che ha già in canna una storia d'amore con la figlia del suddetto.
Storia già vista e rivista al cinema in quegli anni ed anche letta e riletta nei libri.

Per fortuna ci va meglio con gli altri personaggi.
Dal punto di vista narrativo Barker fa un buon lavoro, ci sono poche cadute di tono, e la storia fila via come un treno ed è molto coinvolgente.

Tra i personaggi spiccano in particolare Whithead, un ricchissimo uomo d'affari a cui Marty fa da guardia del corpo, e Mamoulian, il villain della storia, che per motivi che verranno chiariti in corso d'opera vuole fare la pelle al primo.
Ecco, il rapporto che lega questi due individui è piuttosto complesso ed ambiguo.
Probabilmente è la cosa più bella del libro insieme al prologo.
Mamoulian è un personaggio piuttosto suggestivo, oltre che molto peculiare, ed anche un tantino...soprannaturale.
Chiude il cerchio la figura più terrificante di tutte ovvero Breer, detto il mangialamette, personaggio alla mercé di Mamoulian, protagonista di quasi tutte le pagine intrise di sangue del libro.
E chi conosce Clive Barker sa che è uno scrittore che negli slasher e nel sangue ci sguazza che è un piacere.

Gioco Dannato è un buon libro, ricco anche di colpi di scena in corso d'opera, ma dal percorso che come dicevo all'inizio è un po' troppo telefonato.

Spettacolare l'inizio in quel di Varsavia in cui la figura leggendaria di Mamoulian ci appare in maniera suggestiva ed accattivante.
Sarà che in passato ho subito il fascino dei giochi di carte, ma l'idea di un essere leggendario ed imbattibile che cerca dei suoi pari offrendo morte o gloria in caso di sconfitta o vittoria, mi ha sollucherato tantissimo.

Gioco dannato tutto sommato mi ha avvinto e divertito.
Ci sono state pagine che ho gradito di meno, ed ammetto che a volte la lettura ne ha risentito, ma non mi sento di parlarne male.
Certo, è figlio dei suoi tempi, e personalmente ritengo che alcuni aspetti relativi alla natura dei poteri e al passato di Mamoulian meritassero ben più approfondimento. 
Pollice verso anche per Marty che a volte mi sembrava Kevin Costner in uno di quei film di quel periodo. :-P



Alla prossima!