martedì 21 giugno 2022

Io sono leggenda - Richard Matheson

 " Ora sono io l'anormale.

La normalità è un concetto di maggioranza, la norma di molti, e non la norma di uno solo. "


Ai tempi del lockdown, il giovane (ex) sindaco della mia città, divenne brevemente noto anche a livelli internazionali poiché durante una diretta pronunciò una frase in cui si scagliava contro coloro che uscivano di casa infrangendo le regole, citando il film con Will Smith tratto da questo libro.

La cosa mi ha sorpreso un po', perché il riferimento è stato chiaro per tutti, anche per i più anzianotti o per i più giovani.

Scavando un po' si evince che viene considerato a tutti gli effetti un cult.

Rimango oltremodo perplesso, poiché, secondo me, il confronto tra pellicola e libro è quantomeno impietoso.

Richard Matheson ha scritto un capolavoro del genere fantasy/ horror, ed è riconosciuto quasi all'unanimità.

Allo stesso tempo è bene dire che io non ne capisco molto di cinema, quindi mi astengo e passo oltre, parliamo del libro.

L'edizione che ho a casa, è un vecchio tascabile Urania/Mondadori del 1996, presumo da edicola.

Prezzato al prezzo di 5.900 Lire, non posso nemmeno affermare con certezza dove e quando l'ho comprato.

Ipotizzo nella rivendita di usato dove andavo sempre, ma non ricordo.

Di sicuro anche questo libro proviene da quella pozza dei miti da cui mi abbeveravo quando volevo espandere i confini oltre King, ovvero Danse Macabre.

La carriera di Matheson è stata strana, poiché per quel che concerne i romanzi ha lanciato subito due bombe, un libro discreto come fu Io sono Helen Driscoll, altre opere che non ricordo con particolare piacere come La casa d'inferno e Al di là dei sogni, ed una lunghissima sequela di racconti molto belli, ma credo che non abbia mai più toccato le vette che ha raggiunto con Io sono leggenda e Tre millimetri al giorno.

Parlando di quest'opera, l'ho già detto che è spaziale? XD

La storia è condensata all'essenziale, i capitoli sono molto ermetici e ridotti all'osso, ma nonostante ciò riescono a coinvolgere il lettore in toto.

Certo, Matheson ci dona pochi e piccoli accenni sul morbo che ha causato la fine dell'umanità, ma lo fa cesellando le informazioni alla perfezione.

I pochi accenni alla vita precedente ed agli affetti del protagonista Robert Neville vengono raccontati in maniera molto ermetica, ma in modo molto chiaro e con forte impatto emotivo.

Anche le avventure in solitaria di Robert Neville, i suoi scontri contro i vampiri in una città ormai disabitata da qualunque essere vivente, funziona altrettanto.

Forse c'è qualche fase di stanca nel periodo in cui il protagonista cerca il modo di studiare il morbo cercando una soluzione che gli permetta di trovare modi più veloci ed efficaci per difendersi contro i vampiri, ma fa parte del tessuto narrativo, poiché permette all'autore di effettuare qualche spiegone sulla natura dell'immunità del protagonista dalla malattia che ha spazzato via la razza umana, trasfigurandola.

Ritengo che sia l'unica parte del libro da contestualizzare, poiché è chiaro che dare una risposta scientifica al soprannaturale è abbastanza complicato.

Perfetto anche il modo in cui Matheson gioca con il lettore inserendo altri esseri viventi in corso d'opera, come il cane e Ruth.

Andando avanti appare evidente come più che una storia post apocalittica di stampo horror, ci troviamo davanti una vera e propria distopia/allegoria di stampo sociale.

Il finale è pura leggenda.

Fatevi un favore, recuperate assolutamente questo libro, poiché in sole 200 pagine è stata fatta la storia.

Ovviamente tenendo conto che si parla di un libro scritto negli anni '50, con uno stile molto asciutto, e una struttura narrativa ridotta all'essenziale.

E' chiaro che oggi una storia di questo tipo è piuttosto inflazionata cinematograficamente e narrativamente parlando, ma è bene che i più sappiano, che molte storie scritte dopo sono state ispirate da questo libro.


Alla prossima!




domenica 12 giugno 2022

Il drago del male - Peter Straub

Un libro come Il drago del male rappresenta in toto il motivo per cui ho creato e per cui esiste ancora questo blog.

Ovvero quello di parlare anche di libri ormai fuori catalogo, e di autori ormai fuori moda.

Un porto o un approdo per chi ha letto un'opera poco famosa o ormai dimenticata, uno spirito affine con cui condividere una di queste letture.

Il drago del male è stato per lungo tempo nella mia lista di recupero, ma solo in questi ultimi mesi mi è venuta voglia di andare oltre quella che era solo un'intenzione e non un'azione concreta.

Galeotta è stata la rilettura di Ghost story.

Come scrissi in quel post, ad un primissimo approccio, Straub non mi fu molto affine.

Ghost story mi ha messo la voglia di esplorare la mente narrativa di questo autore, e quindi eccomi qui a parlare de Il drago del male.

Prima di andare di sinossi, volevo fare una piccola premessa.

Spulciando tra redazionali, prefazioni varie, interviste o saggi vari sulla letteratura horror, salta fuori come Peter Straub e Stephen King si stimino molto tra loro, tanto che hanno pubblicato due romanzi a quattro mani.

I due autori credo siano tuttora amici, e nel corso della loro carriera di scrittore sono stati parecchio in contatto, tutto ciò per dire che leggendo le opere dell'uno e dell'altro ci si ritrovano molti omaggi dell'uno nei confronti dell'altro, e dei paragrafi che sembrano persino uguali.

Mi sembra palese che i due si scambiassero pareri o idee, e che poi le infilassero nelle proprie storie.

Tutto questo papello per dire che Il drago del male ha delle assonanze clamorose con IT ed in minima parte con L'ombra dello scorpione e Le notti di Salem, ma che fu scritto prima di IT, quindi in quel caso è King che ha citato Straub.

Una scena in particolare dove un uomo guarda la luna e quest'ultima sembra che gli parli, è una scena inequivocabile ( come accade ad Henry Bowers in IT ).

E non è l'unica: ricordate la controversa scena di Beverly Marsh?

Qui ce n'è una molto più platonica, ma comunque pregna degli stessi significati, che vede protagonista il membro femminile di questa banda di eroi.

 Ma bando alle citazioni ed andiamo di sinossi:

" Gli abitanti di Hampstead, una tranquilla cittadina americana di provincia, vivono immersi nella quiete e nella serenità. Ma all'improvviso oscure forze demoniache si abbattono sulla piccola comunità, seminando ovunque morte, terrore e distruzione. Magia e soprannaturale, realtà e allucinazione si mescolano per coinvolgere il lettore in una spirale di paura. Un' inquietante e superba creazione della fantasia, un horror mozzafiato di Peter Straub, un maestro riconosciuto del genere. "


Non ho fatto ricerche approfondite, ma a me risulta che Il drago del male sia attualmente fuori catalogo.

Io l'ho preso su Ebay a 5 Euro o giù di lì, ed è un'edizione Sperling del 1987.

E' ingiallita, ma tutto sommato ancora decorosa.

Come si evince dalla sinossi, Il drago del male è quanto più di classico anni '80 ci sia.

Straub ci dona la sua personale interpretazione di una cittadina che attrae il male in maniera ciclica, un po' come Derry o Castle Rock nei romanzi di Stephen King.

Innanzitutto è bene dire che si tratta di un romanzo piuttosto corale, ci sono dei protagonisti, ma l'azione si svolge nell'intera cittadina e coinvolge tutti gli abitanti nel loro insieme.

La trama si svolge tra due linee parallele che vanno ad intersecarsi.

Un po' come accade nel romanzo L'ombra dello scorpione di Stephen King.

C'è una fuga di un composto tossico da un laboratorio di ricerca per fini militari che provoca effetti di varia natura nella popolazione della cittadina, tra cui morte, allucinazioni, effetti radioattivi terrificanti in alcuni individui, e come se non bastasse si susseguono efferati assassinii all'interno della cittadina.

In mezzo a questo caos si muove inesorabile un uomo che sembra dotato di poteri soprannaturali denominato il drago.

Gli eroi chiamati a proteggere la cittadina saranno due uomini, un ragazzino ed una donna, quest'ultimi due condividono una sorta di legame telepatico, che non ha molte spiegazioni in corso d'opera, se non un trafiletto all'inizio in cui si dice che il composto chimico potrebbe donare anche tali capacità.

Insomma in questo libro c'è parecchia carne al fuoco, forse troppa.

Da un punto di vista puramente letterario è secondo me un buon libro.

Chi ha amato le atmosfere di romanzi corali con cittadine che vengono decimate o trasfigurate, beh, troverà pane per i propri denti.

Ci sono tutte quelle caratteristiche che hanno reso grandi romanzi come L'estate della paura, Il popolo dell'autunno, Le notti di Salem, It, ecc.ecc.

Anche qui, come in tutti questi romanzi, la forza che contraddistingue gli eroi viene dal gruppo, ma non solo, in alcune storie di questo tipo come esiste il male, c'è anche una figura benigna che in qualche modo dona al buono degli strumenti per affrontare il nemico.

Qui è molto più sfumata, ma esiste.

Anche se è bene dirlo, in questa storia il male fa terra bruciata intorno ai protagonisti, mietendo vittime senza distinzioni di sesso ed età.

Un male che per lunghi tratti della storia sembra inesorabile.

Ecco, qualche dubbio narrativo ce l'ho proprio su Gideon Winter, il cattivo di questa epoepa.

Un personaggio che non sembra centrato benissimo.

Straub ci dona alcuni stralci sul suo passato, e sul primo scontro avuto con Graham Williams in giovinezza, ovvero uno dei protagonisti del libro, e sicuramente sono tra le pagine più belle del libro, visto che il loro scontro sembra quasi venire dalle pagine de Il vecchio e il mare di Hemingway per quel che concerne l'iconografia della descrizione, ma di questa figura sapremo ben poco.

Sembra che esista fin dagli albori della cittadina, è dotata di poteri ultraterreni tanto da apparire nella forma di un drago, o quella di un pipistrello infuocato, ed è in grado di provocare allucinazioni giocando con i traumi degli individui, un po' come farebbe Pennywise.

Sembra anche trovi potere e quindi ritorni in maniera ciclica quando le famiglie progenitrici della cittadina si ricongiungono nei dintorni della stessa.

Ovviamente quelle famiglie sono rappresentate dai quattro protagonisti.

Dal punto di vista della coerenza narrativa, forse sarebbe stato meglio donare al lettore qualche informazione in più sull'antagonista, poiché quelle che ci sono sembrano messe un po' a caso.

So che alcuni odiano gli spiegoni, soprattutto quando si tratta di soprannaturale, ma la natura e le motivazioni di questa creatura rimangono molto aleatorie.

Nulla da dire suoi quattro protagonisti, a lungo andare ben sfaccettati e ben amalgamati, sebbene specie nella prima metà risultassero piuttosto ermetici nel loro insieme.

Detto questo, Il drago del male a me è piaciuto comunque molto.

Io sono fatto per storie di questo tipo, e belle o brutte che siano, è un po' come ritrovarmi nella mia comfort zone letteraria.

Il finale è ben scritto e indirizza il lettore verso un'allegoria biblica, ma almeno da questo punto di vista i sentori si avvertivano già in maniera netta in corso d'opera.

Però come dicevo un po' più su, la metafora demoniaca a me non basta, avrei voluto qualche capitolo in più su questa enigmatica e terrificante figura.

Insomma nonostante un cattivo per i miei gusti un po' ermetico, vi suggerirei comunque di inserire anche Hampstead nel vostro itinerario di luoghi infestati ed inenarrabili.

Peter Straub meriterebbe molta più attenzione, e di uscire dal limbo dei fuori catalogo.

Spero un giorno di riuscire a recuperare altri suoi libri, in particolare Julia, che in questo momento veleggia su prezzi proibitivi su Ebay.


Alla prossima!



domenica 5 giugno 2022

Tre millimetri al giorno - Richard Matheson

 "... Quel ragno era immortale. Era più di un ragno. Era tutti i terrori misteriosi del mondo confluiti in quell'orrore ballonzolante gonfio di veleno. Era tutte le ansie, le incertezze, le paure della sua vita, racchiuse in quella forma orrenda nera come la notte. "

A volte mentre scrivo sorrido poiché immagino che chi mi legga colga una ripetitività di azioni e riferimenti per quel che concerne il mio approccio alla lettura.

Lo ritengo naturale, ogni gesto che compiamo fa parte di un rituale quotidiano.

Ed io non sono da meno ( stavo per scrivere ameno, che forse sarebbe stato più poetico e calzante per il sottoscritto ).

Quindi se in molti post scriverò che ho scoperto tale libro grazie a Danse Macabre di Stephen King, sappiate che è nell'ordine naturale della mia vita letteraria.

E' stato King che mi ha spinto verso nuove conoscenze, e subito dopo E.A.Poe e Lovecraft, Richard Matheson è certamente tra i primi scrittori che ho approfondito.

Mi sono reso conto di aver parlato delle opere minori di questo autore, ma di non aver mai scritto dei suoi due pesi massimi: Tre millimetri al giorno ed Io sono leggenda.

Non che ce ne fosse bisogno, parliamo di due cult del genere su cui possiamo trovare post, recensioni e saggi a perdere, ma mi accorgo sempre più che la massa social li evita quasi a prescindere, distratta per lo più dalle nuove uscite sponsorizzate di Dicker, Thilliez o altri romanzieri che gravitano sul genere thriller/noir/giallo, per lo più.

Il fantastico? A parte quello young adult, non pervenuto.

Eppure basterebbe sbirciare il calendario con le uscite Urania per scovare alcune perle, tra cui Tre millimetri al giorno di Matheson.

Urania ha fatto uscire questo libro proprio nel periodo in cui io ho avuto il covid, primi di marzo o giù di lì, quindi per averlo ho dovuto sudare le proverbiali sette camicie.

Per fortuna sono amico di un edicolante che me lo ha ordinato, ma l'attesa è durata più di un mese.

Come si evince dalla foto, ho già letto in passato quest'opera ed ho una vetusta ed invecchiata edizione in libreria sempre targata Urania del 1962.

All'epoca, non so manco quale anno precisamente, ipotizzo 2004/2005 o giù di lì, subito dopo aver letto il capitolo inerente questo romanzo su Danse Macabre, corsi dal rivenditore di libri usati sito vicino dove lavoravo per trovarne una copia, e l'unica che trovai fu quella nella foto, pagata sui 50 Centesimi.

Salvo dopo un tot di tempo fare una amara scoperta: in quelle edizioni il romanzo veniva pubblicato in versione ridotta e quindi tagliato in alcune parti.

Ho quindi riletto il romanzo in formato e-book in forma estesa, ma a casa per molti lunghissimi anni ho avuto soltanto quell'edizione ridotta.

Prima di quest'ultima targata Urania.

Andiamo di sinossi:

Scott Carey, un marito e un padre come tanti, viene a contatto con una misteriosa sostanza radioattiva e dopo qualche settimana inizia a notare dei cambiamenti. Sta perdendo peso, ma sta anche diventando più basso. Gli esami medici confermano l’incredibile quanto innegabile verità: Scott sta rimpicciolendo, con ritmo costante e inesorabile. Tre millimetri al giorno, per la precisione. La moglie e la figlia diventano presto giganti irraggiungibili, il gatto di casa un mostro minaccioso. Persa ogni speranza di tornare a una vita normale, Carey si trova a lottare per sopravvivere in un mondo sempre più ostile e minaccioso. Rimasto ormai solo, deve affrontare i limiti estremi dell’esistenza: cosa succederà infatti quando arriverà a misurare zero millimetri? Ma soprattutto, cosa c’è oltre lo zero? Capolavoro del genere fantascientifico e horror, Tre millimetri al giorno alterna con crescente suspense scene drammatiche e d’azione alle riflessioni introspettive di Scott sul destino che lo aspetta.

Beh, che dire di Tre millimetri al giorno, c'è davvero bisogno di parlarne?

E' un libro incredibile, un must del genere.

Probabilmente bisogna contestualizzare l'opera dal punto di vista scientifico, mi rendo conto che un chimico o chi studia scienze o biologia si farà una risata sull'incidente che provoca questo rimpicciolimento costante e graduale del protagonista Scott Carey, ma fa parte della normalità di questo tipo di storie, quindi si chiudono entrambi gli occhi piuttosto volentieri.

Il resto è una bomba.

Personalmente ritengo questo romanzo perfetto.

La narrazione in medias res rende il romanzo scorrevole ed appagante fin dall'inizio.

Matheson fa anche un gran lavoro per quel che concerne la psicologia dei personaggi rendendoli credibili anche di fronte all'incredibile.

Perché le conseguenze di questo rimpicciolimento avrà conseguenze non solo sul corpo e la psiche di Scott, ma anche per quel che concerne le dinamiche affettive e sociali.

Portando il personaggio a vivere delle avventure che a volte virano persino nel grottesco.

Come il capitolo in cui ormai ridotto all'altezza di un metro o anche meno si intrufola in un luna park itinerante in cui fa conoscenza con una nana, o quello in cui dopo aver accettato un passaggio da uno sconosciuto viene molestato sessualmente perché scambiato per un bambino.

E' geniale l'utilizzo che fa Matheson del progressivo rimpicciolimento del personaggio, che si ritrova a vivere esperienze sempre più assurde e pericolose in base all'altezza di quel momento.

Insomma c'è una commistione di generi in questa storia che ha dell'incredibile, poiché in sole 250 pagine o poco più, questo scrittore riesce a toccare tanti temi.

Non ultimo anche quello sessuale.

E' tragicomico che più piccolo diventa e più Scott diventa lascivo e voyeur, tanto da sembrare un piccolo Pierino in alcuni punti.

E che dire dei capitoli più horror?

La lotta con l'uccello prima, e lo scontro in cantina con la vedova nera sono probabilmente tra le più belle pagine mai scritte per quel che concerne la narrativa fantastica ed orrorifica.

Su Instagram ho affermato che ritengo la lotta di Scott contro il ragno persino più emozionante di quella di Sam e Frodo contro Shelob, la penso ancora così.

Insomma Tre millimetri al giorno è un libro con i fiocchi, per me è un capolavoro del genere e meriterebbe di essere riscoperto anche dalle nuove leve letterarie.

Andate oltre le sponsorizzazioni, e guardate un po' al di là dei feed di bookblogger tutti uguali che postano tutti insieme lo stesso romanzo perché gli è stato regalato.

Prendete esempio da Scott Carey: c'è vita anche nel microcosmo. ;-)


Alla prossima!