sabato 29 marzo 2014

Space Oddity

David Bowie.
Di suo conoscevo giusto Heroes e Under Pressure.
La seconda per giunta è una canzone che mi veniva naturale associare ai Queen.
Ergo, mi era un artista quasi sconosciuto.
L 'ho riscoperto in queste settimane, riempiendo i miei spazi vuoti con alcune delle sue canzoni:
Starman, Ziggy Stardust, Life On Mars e principalmente Space Oddity.
Si può dire che Space Oddity sia in Loop nel mio canale uditivo, oltre che nella mia mente.
Letteralmente la adoro.
Finché non mi sono accorto che guardando il videoclip su Youtube, esiste una cover che ha più del doppio di visualizzazioni del videoclip originale di David Bowie.
Ed è la bellissima versione di un astronauta Canadese, Chris Hadfield.
La sua Cover ha raggiunto la cifra "astronomica" di 21 Milioni di visualizzazioni, oltre ad essere il primo Videoclip girato nello spazio.
Immagini suggestive e un' interpretazione davvero epica, fanno il resto.
Poi, la scelta della canzone è azzeccatissima visto che il testo parla proprio della partenza e dell' arrivo nello spazio di un astronauta in missione.
Una piccola perla .


martedì 25 marzo 2014

47 Ronin

Giappone Feudale, Anno 1701.
Asano Naganori è un Daimyo ovvero il Signore del Feudo di Ako.
Come tutti gli altri Daimyo, è costretto a passare gran parte del suo tempo sotto la rigida egida dello Shogun, il capo del governo.
Tra i tanti compiti che gli vengono affibbiati, vi è anche quello di fare da cerimoniere ad un ufficiale dell' Imperatore in visita presso lo Shogun.
Per espletare il compito Asano insieme ad un altro nobile, viene affidato alle cure di Kira Yoshinoka, che fin da subito instaura un rapporto piuttosto burrascoso con il Daimyo.
Rapporto che deflagra nel tentativo di Asano Naganori di assassinare Kira, stanco delle continue vessazioni.
Della serie : Già nel Giappone Feudale c'era il bullismo. :-P
Asano viene arrestato e condannato a fare Seppuku, ovvero suicidarsi secondo l' antico rituale Giapponese.
La casata di Ako passa di mano allo Shogun. 
Tutti i Samurai verranno privati di qualsiasi titolo e diverranno dei Ronin, uomini senza Padrone.
Passeranno due anni prima che 47 Ronin dell' ex casata di Ako, decideranno di sfidare lo Shogun e le autorità Imperiali e di vendicarsi contro Kira.
La storia assunse i contorni di una leggenda per due motivi:
Il primo è il modo in cui riuscirono ad intrufolarsi nel feudo di Kira, un posto protetto da un esercito di Samurai ben più numeroso del loro.
I Ronin si finsero Pompieri di ronda e riuscirono con facilità ad insediarsi e a scardinare le difese del Feudo, dando libero sfogo ai loro propositi di vendetta.
Kira venne stanato e ucciso.
I Ronin pur appellandosi all' onore e al Bushido, sapevano che per questa vendetta, avrebbero pagato con la vita.
Ed infatti, condivideranno il destino del loro Daimyo Asano venendo condannati dalle autorità a fare Seppuku, tutti eccetto il più giovane che avrebbe dovuto pregare per tutta la vita in favore dell' anima degli altri 46.

Questo grosso modo il riassunto di questa storia, che ha visto numerose interpretazioni teatrali, Film ed anche una statua dedicata al Leader dei 47 Ronin ossia Oishi Kuranosuke nel tempio di Sengakuji a Tokio, nel posto in cui fecero Seppuku e dove furono seppelliti i 46 Ronin.

Poteva questa storia non essere setacciata dagli Studios Americani?
Certo che no.
Con un Budget altissimo a disposizione, il regista esordiente Carl Rinsch prova a fare il colpo grosso, usando la telecamera come un frullatore, mischiando generi diversi tra loro.
Lo fa affidando il ruolo di protagonista ad un immusonito Keanu Reeves, che si ritrova ad interpretare il ruolo di un trovatello reietto di cui Asano Naganori si prende cura, allevandolo come un figlio.
Ci sarà tempo per il giovane Keanu di innamorarsi della sorellastra ( un classico ), di essere evitato e additato come diverso per via della sua fisionomia occidentale e per via del nebbioso passato e di farsi accettare grazie alla sua bravura nel combattimento, dagli altri 47 Ronin, diventati nel frattempo dei reietti quanto lui.
La trama del film non segue pedissequamente quella storica, ma diverge soprattutto a causa dell' inserimento del Fantasy nella vicenda.
Oltre la natura oscura del personaggio completamente inventato di Keanu Reeves, vi è anche quello della demone mutamorfa che accompagna Kira, che farebbe invidia a Manimal o Mystica.
Insomma, in questo Film Rinsch ci ha messo tutti i Cliché possibili e inimmaginabili. :-P
Un altro esempio?
La sorellastra verrà rapita da Kira, che tenterà d' impalmarla nel tentativo di prendere possesso del feudo del Daimyo Asano. (originalissimo, vero? )
Ovviamente si scoprirà che anche il personaggio di Keanu ha dei poteri, che però userà soltanto nell' ultima parte del Film.
Pur essendoci un' abbondanza di scene in CGI che ricordano parecchio 300, l' elemento Fantasy non sarà invasivo, ricordando parecchio da questo punto di vista Serial come Game Of Thrones.
E' un Film che comunque guardandolo viene normale associarlo ad altri titoli, credo che questo sia un demerito del Regista, che personalmente avrei preferito avesse scelto la strada della storia classica, senza inserire elementi stra-abusati da altri prima di lui, in un contesto dove non c' era necessità di farlo.
La storia reggeva benissimo da sola, senza l' inserimento del mezzosangue reietto e di chissà quale demone.
Mi domando che bisogno ci fosse.
Strategia precisa di Marketing?
Voglia di accalappiare più gente possibile miscelando generi diversi?
Voglia di accalappiare gli amanti di Manga e di fumetti in generale? ( la storia da un certo punto di vista è parecchio fumettistica e ricorda persino Naruto).
Vabbè che il Fantasy è di moda, ma si poteva fare di più e meglio, sopratutto con un enorme Budget a disposizione.
Dico la mia?
Vedetelo voi sapete come o in alternativa in DVD o su Sky, al cinema c' è di meglio. ;-)






giovedì 20 marzo 2014

Lupo Alberto - The Videogame

Il 6 Marzo Lupo Alberto ha compiuto 40 anni.
Un bel traguardo, quello conseguito dalla creatura di Silver.
Principalmente lo si ricorda per la striscia sul Tv Sorrisi e Canzoni o quelle storiche sul Corriere Dei Ragazzi, ma anche per il Cartone Animato o per l' infinità di Gadget ad esso dedicati.
Qualche esempio?
Ricordo benissimo le gomme da masticare e gli adesivi, ma anche il diario che all' epoca cercava di rivaleggiare con quello ben più noto dei personaggi di Charles M. Shulz.
Ma personalmente lo ricordo in assoluto grazie al Videogame per Amiga 500 edito dall' Idea Software.
L' Idea Software era una delle pochissime Software House italiane a produrre videogiochi.
All' epoca riuscì ad accaparrarsi i diritti non solo della creatura di Silver, ma anche quelli di Cattivik e di Sturmtruppen di Bonvi.
Lupo Alberto è quello a cui rimasi più legato in assoluto.
Certo, non è certamente tra i Platform più osannati dell' Amiga 500, quella è una palma che si giocano titoli come Superfrog, Turrican II o James Pond II, però io mi ci divertivo tantissimo ed a dirla tutta, mi ci diverto tuttora visto che lo Emulo molto volentieri.
Il gioco è un classicissimo Platform a scorrimento orizzontale, con protagonisti Lupo Alberto e la sua fidanzata Marta.
Si può iniziare il gioco con l' uno o l' altra, oppure giocare in coppia.
Lo scopo del gioco è evitare o distruggere tutti gli abitanti della fattoria McKenzie che cercheranno di mettere i bastoni tra le ruote ai due piccioncini, che semplicemente sono in cerca di un posto tranquillo in cui imboscarsi.
Oltre ai nemici da cui guardarsi, ci saranno piattaforme in movimento e paletti appuntiti.
Ad aiutare i due innamorati nel difficile percorso verso il trombamento, ci saranno molti Power Up che permetteranno di correre più veloce, indossare un casco corazzato o alcune utilissime armi con cui rivaleggiare contro Mosè il cane & soci.
Nonostante i Power Up, superare i 10 livelli che compongono il gioco non sarà affatto semplice, visto che non sono mai riuscito a chiuderlo.
Grafica e sonoro sono accettabili, anche se non indimenticabili.
E' un gioco piuttosto divertente anche se piuttosto snervante, soprattutto per quel che concerne il salto, dove il minimo errore  in termini di tempismo è fatale.
Molto carina la schermata finale di ogni livello, dove appare un fumetto che vede le coppia convinta di essere riuscita nell' impresa di stare da soli, trovare puntualmente una sgradita sorpresa.

Le tavole fumettistiche che appaiono alla fine di ogni livello andranno a formare la tavola finale dei fumetti che uscivano in allegato con la scatola del Videogioco, idea carina e molto originale.
In definitiva è un gioco molto divertente che potrebbe meritare l' emulazione.
Dopotutto, se per 10 giorni non ho scritto nulla nel Blog, è anche un pò colpa sua. :-P





lunedì 10 marzo 2014

Le Notti Di Salem - Stephen King

Erano gli anni '90.
Ed io negli anni '90 leggevo poco.
Facevo fatica ad aprire i libri scolastici, figuriamoci se avevo voglia e tempo da dedicare alla letteratura.
Questo non significa che non mi piacesse leggere, ma che semplicemente destinavo i miei occhi e la mia attenzione ad altro.
Ero un fervente lettore di Fumetti Marvel e Manga, e tanto mi bastava.
Le poche eccezioni dell' epoca furono Dracula di Bram Stoker e qualche altro libro che rigorosamente leggevo di nascosto agli occhi di mia sorella.
Le parti a cui più ero interessato? Quelle osé, naturalmente.
Adoravo comunque gli Horror, conoscevo di fama Stephen King, se non altro perché Shining, Misery, Stand By Me, la miniserie in due puntate di IT, li avevo visti ed apprezzati come tutti.
Galeotto fu l' approdo di un tipo che soprannominammo subito Jack, tra la cerchia dei miei amici.
Jack aveva una sorella carina che bazzicava da noi, era un buon portiere di calcio e ciò lo rendeva indispensabile visto che trovare dei portieri era sempre difficile, ed aveva una collezione di libri di Stephen King.
Come e perché accadde non lo ricordo, ma fatto sta che sto tipo distribuì in modalità Random alcuni dei suoi libri a tutti noi.
Tra questi c'era le Notti Di Salem, e fu Amore con la A maiuscola.
Il libro dopo essere passato di mano in mano, non tornò mai a casa di Jack, finendo il suo viaggio a casa di un mio amico, dove suppongo si trovi tuttora.
Non prima però di essere passato e rimasto a casa mia nuovamente per un lungo periodo, in prestito con diritto di usucapione.
Il libro ritornò dall' illegittimo proprietario nel 2007, quando la Sperling & Kupfer fece uscire questa bellissima edizione illustrata che comprai correndo, che ho riletto in questi giorni e di cui non ho mai parlato.
Provo a metterne rimedio adesso, dopo l' ennesima rilettura.

Oltre alle illustrazioni, comunque valide, il libro offre una nuova e molto bella prefazione di Stephen King, una nuova traduzione che mi sembra più accurata della precedente, e soprattutto del materiale inedito inerente alcune pagine eliminate durante la stesura.
Ed è un peccato, perché alcune di queste pagine poi eliminate o modificate, erano persino meglio della versione poi pubblicata.
Chiudono il tutto due racconti che fanno un pò da prologo e da epilogo al romanzo, entrambi pubblicati sulla prima raccolta di racconti edita dal Re, il bellissimo A Volte Ritornano.
I due ottimi racconti in questione sono Jerusalem' s Lot ed Il Bicchiere Della Staffa.
Il primo è un racconto epistolare di chiara matrice Lovecraftiana.
È il racconto della tara ereditaria di un individuo che si ritrova a vivere in una casa teatro di numerose sventure, alle soglie di una cittadina dimenticata ed evitata da tutti, Jerusalem' s Lot.
Il Bicchiere Della Staffa, invece, ci narra di un individuo che si ritrova bloccato in auto con moglie e figlia durante una tormenta di neve alle soglie della medesima cittadina.
Il malcapitato lascia moglie e figlia in auto per andare a cercare aiuto, non sarà una scelta felicissima.
Entrambi sono ottimi racconti che fanno da antipasto e dessert alla portata principale, ossia Le Notti Di Salem.
Via con la trama:

"Una casa abbandonata, un paesino sperduto, vampiri assetati di sangue. Quando il giovane Stephen King decise di trapiantare Bram Stoker nel New England sapeva che la sua idea, nonostante le apparenze, era buona, ma forse neanche la sua fervida immaginazione avrebbe saputo dire quanto. Era il 1975 e, da allora, il racconto dell'avvento del Male a Jerusalem's Lot, meglio conosciuta come 'salem's Lot, non ha mai cessato di terrorizzare milioni di lettori, consacrando il suo autore come maestro dell'horror. Questo piccolo classico contemporaneo viene ora riproposto in un'edizione illustrata arricchita da una nuova introduzione, due racconti e un sostanzioso apparato che raccoglie le pagine eliminate nella stesura finale."

Il romanzo nasce da una semplice riflessione di Stephen King scaturita dopo la lettura di Dracula.
"Cosa sarebbe accaduto se invece di Londra Dracula avesse scelto di approdare in una sonnacchiosa cittadina del Maine? "
La risposta che ne deriva, è che sarebbero stati cazzi amari, amarissimi.
Le Notti Di Salem è il primo tentativo di Stephen King di estendere e rendere la storia non circoscritta a pochi personaggi, ma di concentrarsi su un intero agglomerato cittadino, rendendo di fatto la cittadina di Salem' s Lot non solo un luogo astratto e didascalico, ma cuore pulsante della storia.
Salem' s Lot è a tutti gli effetti il primo abbozzo di un' altra cittadina che nei romanzi dopo sarà spesso protagonista e teatro dei romanzi del Re, l' indimenticata e suggestiva Castle Rock.
Ma torniamo al romanzo.
Cosa posso dire?
Le Notti Di Salem è una signora storia, nonché una delle mie  preferite del Re.
Stephen King mischia a dovere due archetipi come la casa stregata e il Vampiro, speziando il tutto con un pizzico di umorismo macabro di stampo fumettistico E.C. Comics, riuscendo a pieno nel tentativo.
Barlow poi è un ottimo cattivo, arrogante e carismatico, nonché capace di soggiogare in breve tempo la comunità un pò ristretta socialmente e culturalmente di Salem' s Lot.
Non a caso i pochi che proveranno a fermare la "vampirizzazione" dell' intero villaggio saranno quei pochi che avranno abbastanza immaginazione, intelligenza ed apertura mentale da affrontare l' irrazionale in maniera razionale.
Bei personaggi, ed alcuni passaggi splendidi faranno il resto.
Stephen King in un certo senso segue una strada già tracciata da Bram Stoker omaggiandolo in più punti, ma allo stesso tempo riesce a donare un' impronta più moderna ed adatta al periodo in cui la storia è ambientata.
Forse poteva staccarsi ancora di più dal concept narrativo già tracciato da Bram Stoker, ma anche così la storia spacca e non poco.
Per concept narrativo intendo personaggi che pur appartenendo ad un contesto diverso seguono pedissequamente la natura dei personaggi di Bram Stoker.
Assonanze tra Ben Mears e Jonathan Harker, tra Matt Burke e Van Helsing, oppure tra Susan e Lucy Westenra, appaiono inevitabili.
Non a caso i personaggi dell' opera che preferisco sono quelli che sfuggono a qualsiasi catalogazione ovvero il piccolo Mark Petrie e Padre Callahan.
Mark è il capostipite, il primo dei tanti personaggi fanciulleschi che diventeranno un tratto distintivo delle opere di King ed è un personaggio davvero evocativo, sue sono alcune riflessioni e alcuni passaggi del romanzo che preferisco.
Padre Callahan è certamente il personaggio con più sfaccettature, un Prete tormentato dal demone della bottiglia che si ritrova sua malgrado ad affrontare un nemico che metterà a dura prova la sua fede.
Epico il suo scontro con Barlow e le conseguenze che ne deriveranno.
Conseguenze che lo porteranno dritto dritto tra le pagine degli ultimi volumi della Torre Nera.
Inutile menarla per le lunghe,  perché quando una cosa mi piace tanto a volte ho sempre quella sensazione di dire tanto su di lei senza riuscire a dire una cosa ovvia, ossia che Le Notti Di Salem è una delle mie letture preferite.
Ciò non significa che sia un' opera perfetta.
Le Notti Di Salem è certamente un' opera riuscita quanto ingenua.
A volte si ha la sensazione che alcuni passaggi siano un pò tirati per i capelli e riletti adesso non sono il massimo della credibilità ( la scena in cui Mark si libera dalle corde imitando Houdini è il Must ), ma d'altronde è un romanzo di Vampiri, ed il tutto lo si accetta tranquillamente.
Resta comunque un romanzo che sarà acerbo, ma che trovo semplicemente adorabile e che rileggo sempre con immenso piacere.
Quindi ai pochi che passeranno da qui do un consiglio:
volete un bel romanzo sui vampiri e che rispetta tutti i crismi del genere?
Fiondatevi su questo e dimenticatevi di Edward Cullen ed affini, perché Barlow a costoro se li mangia a colazione. :-p










martedì 4 marzo 2014

Pillole Di Ricordi Carnevaleschi

Ricordo i bulletti e quelli che si sentivano più fighi mascherati da Punk.
Ricordo le bambine mascherate da Damigelle o da Principesse.
Ricordo che il vestito di Zorro spaccava come non mai.
Ricordo mio fratello mascherato da Sandokan.
Ricordo Arlecchino e Pierrot, quando ancora andavano di moda.
Ricordo il mio vestito di Carnevale, ero un Visconte di non so quale casata.
Ricordo che non volevo mascherarmi.
Ricordo che già i miei amici non si mascheravano.
Ricordo le foto alla Villa Comunale.
Ricordo la mia inseparabile Cannuccia di Carnevale.
Ricordo i Coriandoli che non lanciavo mai addosso a nessuno.
Ricordo le stelle filanti, che non mi rappresentavano una cazzo allora e nemmeno adesso.
Ricordo il mio maestro delle elementari, che era una persona così emotiva ed ansiosa, che l' unica classe a non uscire e festeggiare in cortile il giorno di Carnevale, era la mia.
Ricordo con quale delusione e invidia, guardavamo le altri classi divertirsi nel cortile della scuola.
Ricordo i labbroni e i denti di Dracula.
Ricordo le bombette puzzolenti.
Ricordo le caramelle all' aglio e le gomme da masticare a scatto.
Ricordo la maschera da vecchio di mio fratello, che era davvero terrificante.
Ricordo gli scherzi fatti a parenti, amici, compagni di scuola, grazie a quella maschera.
Ricordo le bombolette di schiuma da barba.
Ricordo il tappo bruciato con l' ago per ottenere una gittata più lunga nello spruzzo.
Ricordo le bombolette di schiuma rubate alla Standa e all' Upim.
Ricordo che la bomboletta era il terrore di bambine, donne e ragazze.
Ricordo che nessuna era così fessa da indossare una Pelliccia in questo periodo.
Ricordo che le donne uscivano sempre accompagnate da qualcuno.
Ricordo le guerre tra di noi con la schiuma.
Ricordo ragazzi che tornavano a casa ammantati dal bianco della schiuma.
Ricordo che i giubbotti da portare in lavanderia erano parecchi.
Ricordo che parecchi erano gli inseguimenti di gente che voleva spruzzarti, colpirti con la clava, spararti con la cannuccia.
Ricordo le frasi scritte con la schiuma sui muri e sulle macchine.
Ricordo gli Autobus che venivano rincorsi e spruzzati talmente tanto che quel giallo diventava bianco.
Ricordo una città ancora più sporca di quanto lo era già.
Ricordo coriandoli e stelle filanti veleggiare con il vento.
Ricordo l' aria che sapeva di schiuma.
Ricordo le bombette puzzolenti lanciate nei portoni e nelle classi.
Ricordo il cuscino che faceva le scorregge.
Ricordo gli uomini mascherati da donne e le donne mascherate da uomini.
Ricordo mio sorella mascherata da marinaio.
Ricordo la clava di Carnevale.
Ricordo che il Corso cittadino era inavvicinabile di questi tempi.
Ricordo la gente adulta mascherata nei modi più strani passeggiare avanti e indietro sul Corso.
Ricordo lo scherzo del cappello rubato e appeso con la molletta tra le luci.
Ricordo che era un periodo agognato.
Ricordo i tanti bambini mascherati, i carri che anche se facevano schifo erano presenti tutti gli anni.
Ricordo le sfilate.
Ricordo che comunque era una festa.

Ed adesso?
Adesso mi pare che più per i figli, Carnevale sia una festa dei genitori.
Adesso è il periodo dei bambini agghindati pronti a finire su Facebook, Instagram e Twitter.
Adesso è una festa che non mi dice nulla, che ha dei contorni color seppia, come quelli sbiaditi di una vecchia foto.
Tipo questa: