" Solo certi poeti del male mi sanno cantare..."
Il corvo Joe - Baustelle
Disse il corvo: " Mai più."
Il corvo - E.A.Poe
In questi ultimi mesi ho sperimentato il vuoto letterario.
Non è la prima volta che non posso permettermi di comprare roba nuova da leggere, probabilmente non sarà nemmeno l'ultima.
In passato ebbi la possibilità di continuare a leggere grazie agli ebook, ma è una cosa a cui mi sono disabituato e non ho nemmeno più la possibilità di attingervi gratuitamente come in passato.
Nonostante ciò, e quindi la mia totale assenza da questo blog e dalla comunicazione social, mi sono concentrato sulle riletture ed ho passato questi ultimi mesi in compagnia di due tomoni che comprendono le opere intere di Edgar Allan Poe ed H.P.Lovecraft, autori che non leggevo da più di vent'anni.
Oggi parliamo un po' del primo.
Ci fu un tempo in cui il mio spirito romantico mi portò verso la poesia.
Leopardi, Dylan Thomas, Baudelaire.
Tramite quest'ultimo, con I fiori del male, scoprì il ramo gotico della poesia che mi portò dritto verso Il corvo ed Il verme conquistatore di Edgar Allan Poe.
Sono sempre stato attratto dai corvi, forse per via del film tratto dal fumetto di O' Barr, o per le citazioni in Sandman e nella Torre Nera di King, ma ho sempre sentito una sorta di affinità verso quest'uccello, tanto che non a caso una delle mie canzoni preferite in assoluto è Il corvo Joe dei Baustelle, anch'essa ispirata alla poesia di Edgar.
Sono state le poesie a spingermi verso Poe?
No,non solo, hanno funto da apripista, ma gran parte del merito è frutto dell'inchiostro di Stephen King, come sempre.
Uno di quegli autori che non ha paura di trascinarti non solo verso l'ignoto e l'orrore, ma anche verso altre storie ed universi narrativi di penne altrui.
E' a causa della prefazione di A volte ritornano e del saggio Danse Macabre, che nacque in me la voglia di saperne di più.
La prima cosa che feci all'epoca fu quella di cercare in rete più informazioni possibili su di lui, e successivamente affidarmi alle mie reminiscenze scolastiche, poiché ricordavo che qualche racconto era stato pubblicato nell'antologia di Italiano delle superiori.
Cercai tra i libri miei, di mio fratello e mia sorella, e la memoria non mi trasse in inganno, perché in quelle antologie albergarono alcune delle opere di Poe.
E fu subito amore.
Non ricordo con precisione quali e quanti racconti vi fossero nei libri di italiano, di sicuro ricordo Il gatto nero e L'uomo della folla, ma da allora mi impegnai a procurarmi tutte le sue opere.
Trovai un tascabile Newton da cento pagine mille lire con i racconti dell'impossibile e successivamente un tascabile della Bur che si fregiava del titolo Il meglio di E.A.Poe.Quel poco che trovai non era abbastanza, quindi andai immediatamente alla ricerca di un libro che comprendesse tutte le opere di questo autore, ed il primo che trovai era un tomone della Sansoni editore con tutte le opere e le poesie.
La lettura non fu tutta rose e fiori.Non lo è stata nemmeno questa volta.
Poe non è un autore facilissimo da leggere.
Pur nella brevità delle sue opere, vi è un'infinità di citazioni ed omaggi a personaggi storici, filosofici ed altri autori, che bisogna per forza affidarsi alle note a fine pagina.
Poe era una fucina di conoscenza.
In più molto spesso usava il francese come corollario alle storie, e divagava moltissimo.
Quello che mi piace delle sue storie è che il suo è un horror piuttosto analitico, che lascia molto all'immaginazione del lettore.
E' difficile fare un sunto delle sue opere, posso giusto citare quelle che mi sono piaciute di più in questa rilettura.
Alcune sono delle conferme, come Il Corvo, Il cuore rivelatore, Il pozzo e il pendolo, La maschera della morte rossa, Il barile di Amontillado, William Wilson, altre, invece, delle piacevoli sorprese, soprattutto Ligeia, opera di cui mi sono innamorato.
Un po' freddino mi ha lasciato la rilettura di Storia di Arthur Gordon Pym unico romanzo scritto da Poe.
Tanto bello ed inquietante nella fase iniziale, quanto tronco nel finale che sembra terminare sul più bello.
Con il suo talento Poe avrebbe potuto osare di più, segno che non si è trovato a suo agio nella gestione più ampia di una storia.
Ci ho messo più di un mese a leggere tutta l'opera omnia di Poe, e non è tempo che rimpiango, tutt'altro.
Se dovessi citare una sola storia da tramandare ad un novello lettore, quella sarebbe La maschera della morte rossa, per me la sua opera migliore.
Menzione per le tre storie con protagonista Auguste Dupin, che hanno funto da antesignano per il genere giallo, che ispirarono Arthur Conan Doyle nella creazione del più famoso investigatore di tutti i tempi.
I delitti della Rue Morgue, Il mistero di Marie Roget e La lettera rubata sono tre racconti che consiglio senza riserve.
In verità tutto coloro affascinati dall'horror, dalle storie del mistero e dal gotico, dovrebbero leggere quest'autore, perché non solo la generazione successiva, ma anche quelle odierne sono in gran parte ispirate dal buon Poe.
Augurando a tutti buone feste, mi eclisso ed...
Alla prossima!