E' la prima volta che mi capita di bucare una recensione di un libro del Re.
Eppure l'ho comprato il giorno stesso della sua uscita ( il 17 marzo) e me lo sono spolpato in poco meno di una settimana.
Il problema è che il mio approccio alla blogosfera ed alle recensioni nel frattempo è parecchio cambiato, tanto che ormai sono più orientato a parlare di romanzi di nicchia, fuori catalogo o comunque usciti da un po' di tempo piuttosto che di libri appena usciti, che giustamente vengono recensiti immantinentemente da metà blogosfera a velocita supersonica e spesso meglio di quanto potrei mai fare io.
Qualche esempio?
Ecco due belle recensioni molto più sul pezzo rispetto al sottoscritto e che in qualche modo hanno anticipato il mio pensiero:
http://stephenkingonly.blogspot.it/2015/03/sul-perche-revival-e-un-grande-romanzo.html
http://paninoalsalame.blogspot.it/2015/04/revival-stephen-king-tra-mary-shelley-e.html
Questa scelta di evitare di recensire nuove uscite nasce principalmente dal fatto che mi sono accorto che ormai tutti parlano\parliamo delle stesse cose.
Un esempio?
Le migliaia di recensioni di Jurassic World, Avengers o Mad Max che hanno intasato la mia timeline di blogger nel periodo della loro uscita al cinema.
Ma comunque lasciamo perdere queste elucubrazioni del tutto arbitrarie e personali e concentriamoci sul romanzo.
Andiamo di sinossi:
"Più di cinquant'anni fa, in una placida cittadina del New England, un'ombra si allunga sui giochi di un bambino di sei anni. Quando il piccolo Jamie alza lo sguardo, sopra di lui si staglia la figura rassicurante del nuovo reverendo, appena arrivato per dare linfa alla vita spirituale della congregazione. Intelligente, giovane e simpatico, Charles Jacobs conquista la fiducia dei suoi parrocchiani e l'amicizia incondizionata del bambino: per lui il pastore è un eroe, soprattutto dopo che gli ha "salvato" il fratello con una delle sue strepitose invenzioni elettriche. Ma l'idillio dura solo tre anni: la tragedia si abbatte come un fulmine su Jacobs, tutto il suo mondo è ridotto in cenere e a lui rimane solo l'urlo disperato contro il Dio che lo ha tradito. E il bando dal piccolo Eden che credeva di avere trovato. Trent'anni dopo, quando Jamie avrà attraversato l'America in compagnia dell'inseparabile chitarra che l'ha reso famoso, e dei demoni artificiali che ha incontrato lungo il cammino, l'ombra di Charles Jacobs lo avvolgerà ancora: questa volta per suggellare un patto terribile e definitivo. "Revival" è il racconto di due vite, quella che King ha vissuto e quella che avrebbe potuto vivere, attraverso due personaggi formidabili per potenza e fragilità, due uomini ai quali accade di incontrare il demonio e di affondare nel suo cuore di tenebra."
Revival è un romanzo che ha diviso tantissimo il fandom.
Il perché è evidente.
Non è un romanzo d'azione e di suspence, ma principalmente un romanzo gotico, intimista e fortemente citazionistico.
Io l'ho trovato ricco.
Ricco di riflessioni sulla religione, sugli imbonitori, sulla vita e la morte, sull'aldilà, sul potere della suggestione e in particolare sulla musica, una delle grandi passioni di Stephen King.
Già, forse molti non lo sanno ma King è anche un musicista ed insieme ad altri scrittori ha formato un gruppo chiamato Rock Bottom Remainders.
Ma soprattutto questo romanzo è un enorme omaggio a tutti quegli autori che con i loro romanzi hanno reso Stephen King un appassionato della narrativa d'orrore e che hanno funto da ispiratori.
Gente del calibro di Shirley Jackson, Lovecraft, Leiber, Mary Shelley e tanti altri.
La presenza di questi autori aleggia costantemente in corso d'opera.
Basta pensare all'inizio che sembra essere uscito da un racconto di formazione giovanile ambientato in un piccola cittadina tipica di tanti racconti di Mark Twain e Bradbury, fino al finale che sembra una miscellanea di elementi usciti dal Frankenstein di Mary Shelley e dai racconti sui Dei Antichi tanto cari a H.P.Lovecraft.
Certo, la natura intimista e molto personale dell'opera probabile abbia destabilizzato parecchi degli appassionati del Re, ma per quel che mi riguarda questo romanzo è un centro pieno ed uno dei più bei libri di King degli ultimi vent'anni.
Sarà che io adoro quando King mischia infanzia, nostalgia, horror, malinconia e normalità, ma delle gesta di Jaime e del reverendo Jacobs ne sono rimasto conquistato.
Ma di che parla Revival?
Di un incontro che segna l'esistenza di due anime.
Parla di elettricità.
Parla dell'america degli anni '60, degli usi e consumi di quel periodo, dell'esplosione del Rock e della droga, che rivivremo attraverso il percorso di crescita e di maturazione di Jaime, fino ai giorni nostri.
Ma il vero snodo dell'opera è il suo incontro con il reverendo Jacobs.
Un uomo che dopo aver accidentalmente guarito dalla sordità il fratello di Jaime, si convince di poter aiutare il prossimo attraverso l'elettricità.
Un uomo che perde la bussola dopo la morte della moglie e che diventa una sorta di guaritore che si esibisce in fiere e feste di paese promettendo la guarigione a bifolchi e creduloni.
Ovviamente, la vita di questi due individui è legata a doppio filo e quindi destinata ad intrecciarsi nuovamente.
Ma è tutto oro quello che luccica in questo romanzo?
Ovviamente no.
La parte centrale della storia è piuttosto lenta e piatta ed è colma di elementi che nei personaggi di King si ripetono spesso ovvero l'abuso di alcool e droga.
Per il resto ci troviamo davanti un romanzo con i controfiocchi ed anche piuttosto profondo e toccante.
Romanzo che riesce a miscelare benissimo i toni pacati e soleggiati dell'infanzia con quelli più difficili e tempestosi dell' età adulta.
E l'horror?
Tranquilli, non mancherà.
Si farà aspettare, vi farà sbuffare, ma verrete ricompensati appieno nelle tiratissime e bellissime ultime pagine.
E se siete fan del moderno Prometeo di Mary Shelley e di H.P.Lovecraft, preparatevi ad un orgasmo multiplo.
Personalmente era tanto che non mi sentivo così appagato da un romanzo di King.
Continua così, Stephen.
Eppure l'ho comprato il giorno stesso della sua uscita ( il 17 marzo) e me lo sono spolpato in poco meno di una settimana.
Il problema è che il mio approccio alla blogosfera ed alle recensioni nel frattempo è parecchio cambiato, tanto che ormai sono più orientato a parlare di romanzi di nicchia, fuori catalogo o comunque usciti da un po' di tempo piuttosto che di libri appena usciti, che giustamente vengono recensiti immantinentemente da metà blogosfera a velocita supersonica e spesso meglio di quanto potrei mai fare io.
Qualche esempio?
Ecco due belle recensioni molto più sul pezzo rispetto al sottoscritto e che in qualche modo hanno anticipato il mio pensiero:
http://stephenkingonly.blogspot.it/2015/03/sul-perche-revival-e-un-grande-romanzo.html
http://paninoalsalame.blogspot.it/2015/04/revival-stephen-king-tra-mary-shelley-e.html
Questa scelta di evitare di recensire nuove uscite nasce principalmente dal fatto che mi sono accorto che ormai tutti parlano\parliamo delle stesse cose.
Un esempio?
Le migliaia di recensioni di Jurassic World, Avengers o Mad Max che hanno intasato la mia timeline di blogger nel periodo della loro uscita al cinema.
Ma comunque lasciamo perdere queste elucubrazioni del tutto arbitrarie e personali e concentriamoci sul romanzo.
Andiamo di sinossi:
"Più di cinquant'anni fa, in una placida cittadina del New England, un'ombra si allunga sui giochi di un bambino di sei anni. Quando il piccolo Jamie alza lo sguardo, sopra di lui si staglia la figura rassicurante del nuovo reverendo, appena arrivato per dare linfa alla vita spirituale della congregazione. Intelligente, giovane e simpatico, Charles Jacobs conquista la fiducia dei suoi parrocchiani e l'amicizia incondizionata del bambino: per lui il pastore è un eroe, soprattutto dopo che gli ha "salvato" il fratello con una delle sue strepitose invenzioni elettriche. Ma l'idillio dura solo tre anni: la tragedia si abbatte come un fulmine su Jacobs, tutto il suo mondo è ridotto in cenere e a lui rimane solo l'urlo disperato contro il Dio che lo ha tradito. E il bando dal piccolo Eden che credeva di avere trovato. Trent'anni dopo, quando Jamie avrà attraversato l'America in compagnia dell'inseparabile chitarra che l'ha reso famoso, e dei demoni artificiali che ha incontrato lungo il cammino, l'ombra di Charles Jacobs lo avvolgerà ancora: questa volta per suggellare un patto terribile e definitivo. "Revival" è il racconto di due vite, quella che King ha vissuto e quella che avrebbe potuto vivere, attraverso due personaggi formidabili per potenza e fragilità, due uomini ai quali accade di incontrare il demonio e di affondare nel suo cuore di tenebra."
Revival è un romanzo che ha diviso tantissimo il fandom.
Il perché è evidente.
Non è un romanzo d'azione e di suspence, ma principalmente un romanzo gotico, intimista e fortemente citazionistico.
Io l'ho trovato ricco.
Ricco di riflessioni sulla religione, sugli imbonitori, sulla vita e la morte, sull'aldilà, sul potere della suggestione e in particolare sulla musica, una delle grandi passioni di Stephen King.
Già, forse molti non lo sanno ma King è anche un musicista ed insieme ad altri scrittori ha formato un gruppo chiamato Rock Bottom Remainders.
Ma soprattutto questo romanzo è un enorme omaggio a tutti quegli autori che con i loro romanzi hanno reso Stephen King un appassionato della narrativa d'orrore e che hanno funto da ispiratori.
Gente del calibro di Shirley Jackson, Lovecraft, Leiber, Mary Shelley e tanti altri.
La presenza di questi autori aleggia costantemente in corso d'opera.
Basta pensare all'inizio che sembra essere uscito da un racconto di formazione giovanile ambientato in un piccola cittadina tipica di tanti racconti di Mark Twain e Bradbury, fino al finale che sembra una miscellanea di elementi usciti dal Frankenstein di Mary Shelley e dai racconti sui Dei Antichi tanto cari a H.P.Lovecraft.
Certo, la natura intimista e molto personale dell'opera probabile abbia destabilizzato parecchi degli appassionati del Re, ma per quel che mi riguarda questo romanzo è un centro pieno ed uno dei più bei libri di King degli ultimi vent'anni.
Sarà che io adoro quando King mischia infanzia, nostalgia, horror, malinconia e normalità, ma delle gesta di Jaime e del reverendo Jacobs ne sono rimasto conquistato.
Ma di che parla Revival?
Di un incontro che segna l'esistenza di due anime.
Parla di elettricità.
Parla dell'america degli anni '60, degli usi e consumi di quel periodo, dell'esplosione del Rock e della droga, che rivivremo attraverso il percorso di crescita e di maturazione di Jaime, fino ai giorni nostri.
Ma il vero snodo dell'opera è il suo incontro con il reverendo Jacobs.
Un uomo che dopo aver accidentalmente guarito dalla sordità il fratello di Jaime, si convince di poter aiutare il prossimo attraverso l'elettricità.
Un uomo che perde la bussola dopo la morte della moglie e che diventa una sorta di guaritore che si esibisce in fiere e feste di paese promettendo la guarigione a bifolchi e creduloni.
Ovviamente, la vita di questi due individui è legata a doppio filo e quindi destinata ad intrecciarsi nuovamente.
Ma è tutto oro quello che luccica in questo romanzo?
Ovviamente no.
La parte centrale della storia è piuttosto lenta e piatta ed è colma di elementi che nei personaggi di King si ripetono spesso ovvero l'abuso di alcool e droga.
Per il resto ci troviamo davanti un romanzo con i controfiocchi ed anche piuttosto profondo e toccante.
Romanzo che riesce a miscelare benissimo i toni pacati e soleggiati dell'infanzia con quelli più difficili e tempestosi dell' età adulta.
E l'horror?
Tranquilli, non mancherà.
Si farà aspettare, vi farà sbuffare, ma verrete ricompensati appieno nelle tiratissime e bellissime ultime pagine.
E se siete fan del moderno Prometeo di Mary Shelley e di H.P.Lovecraft, preparatevi ad un orgasmo multiplo.
Personalmente era tanto che non mi sentivo così appagato da un romanzo di King.
Continua così, Stephen.
Talmente bella e ispirata questa riflessione, che lo leggerò *__* Sono anni che ho abbandonato King, non per un motivo particolare, semplicemente c'è tanto, troppo da leggere!
RispondiEliminaAmbientazione e tematiche (musica su tutte) sono un grande incentivo!
Gran bel post! ^_^
Ti ringrazio. ;-)
EliminaRevival merita, anche se è ho notato che è un libro che non conosce vie di mezzo.
Lo si odia o lo si ama. :-)
Sono sempre intrigata dai romanzi di Stephen King, penso che non si possa non esserlo..lo trovo avvincente , entusiasmante , e come giustamente dici tu , quando tocca l'infanzia ..superbo!
RispondiEliminaLeggerò questo romanzo molto volentieri..
Un bacio Pirkaf!
Grazie della visita Nella, ricambio. :-)
EliminaRevival secondo me merita moltissimo.
Sono secoli che King non ispira le mie letture. Dopo i vertici espressivi di IT tutto i miei tentativi seguenti sono miseramente falliti. Sarà forse colpa mia che non sono più riuscito ad affrontarne la lettura con il giusto stato d'animo, non saprei. Solo "The Langoliers", tra tanti è riuscito ad entusiasmarmi, tanto che l'ho letto e riletto più volte con lo stesso entusiasmo.
RispondiEliminaIt ed ILangolieri li adoro anch'io.
EliminaIo sono un Kinghiano della prima ora, praticamente uno di quelli che forse comprerebbe anche la sua lista della spesa. :-p
In questi casi non parlerei di colpa, ma di una semplice questione di gusti, anch'io con alcuni autori al terzo, quarto romanzo loro che leggo, mi viene voglia di fermarmi, talvolta basta già il primo. :-p
Mi sta succedendo con Hornby e mi è successo dopo il primi che ho letto di Roth ( ma penso che un giorno ci riproverò con lui).
Non l'ho letto, ma molti miei amici sono rimasti soddisfatti. Mi hanno parlato di un effetto nostalgia...
RispondiEliminaVerissimo.
EliminaPiù King invecchia, più nei suoi romanzi appare evidente che temi come nostalgia ed il tempo che passa, si fanno sempre più ricorrenti.
devo leggere King, l'ho sempre posposto ad altri autori, ma forse è giunta l'ora
RispondiEliminaCome si dice, meglio tardi che mai.
EliminaGrazie della visita. :-)
Da quel che dici apprezziamo più o meno le stesse cose del re, ora è parecchio che non leggo qualcosa di suo, dovrò tornare a bomba sulle sue opere prima o poi.
RispondiEliminaMi trovi d'accordo anche sul fatto di non recensire sempre e solo le ultime uscite (cosa che personalmente faccio molto di rado), movimentiamo questi blogroll :)
Tutto sommato negli ultimi anni il buon King ha fatto uscire buona roba, almeno Revival e 22/11/53 dovresti recuperarli.
EliminaRiguardo le ultime uscite, a volte ho l'impressione che ci sia una corsa a chi recensisce prima, ma direi che è una cosa che ci sta poiché d'altronde è uno dei modi per avere più visibilità.
Hmmm io invece non sono rimasta molto soddisfatta, nonostante la svolta "lovecraftiana" sul finale abbia incontrato il mio gusto. Come tutti i King recenti, si legge bene e scorre ma a mio avviso il Re dovrebbe ricominciare ad osare un po' di più e buttare giù qualcosa in grado di fare davvero paura!
RispondiEliminaÈ vero, se paragonato al King degli anni '80 questo libro impallidisce, tanto che appare evidente che i suoi libri hanno preso una piega più intimista e meno d'impatto, però in questo caso proprio perché sto attraversando una fase di lettura che vira sul vecchio romanzo gotico, Revival ha soddisfatto in tutto il mio gusto, almeno rispetto a due romanzi come Doctor Sleep e Mr. Mercedes che ho apprezzato molto meno.
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