Qualche giorno fa guardavo la libreria e pensavo a quale potesse essere il libro o il fumetto che ho ripreso più spesso in mano in quest'ultima decade.
It, la saga della Torre Nera o uno dei ventordici romanzi di King?
Il Signore Degli Anelli di Tolkien?
La Regina Dei Draghi o Tempesta di Spade di George R.R.Martin?
Sandman di Neil Gaiman?
No.
Dobbiamo volgere lo sguardo ad oriente, mi sa.
No.
Dobbiamo volgere lo sguardo ad oriente, mi sa.
Quindi Video Girl Ai o Berserk?
No, è un manga molto più easy, più pepato e con i culi e le tette in bella mostra molto più della Ai, Moemi e Nobuko di Katsura.
E' un manga semisconosciuto di nome Kirara.
Come mai?
Semplice!
Su quel manga mi ci facevo e mi ci faccio le seghe. :-P
Scherzi a parte, è tutto merito del caso che ha determinato che Kirara si trovi nell'angolo della libreria più a portata di mano, ed essendo piuttosto breve è anche il primo che mi viene naturale prendere e rileggere nei ritagli di tempo.
E considerando che le copertine dei volumi sono al limite della disintegrazione, ipotizzo che i ritagli di tempo che gli ho dedicato sono molteplici.
Il che mi porta a pensare che sarebbe anche ora di dedicargli un breve post.
Partiamo, va'.
Kirara è un manga composto da sei volumi di 200 pagine ciascuno che venne pubblicato tra la fine del 1999 e gli inizi del 2000 dalla Planet Manga al prezzo di 6.900 lire.
Venne realizzato da un autore che all'epoca era famoso per due cose soltanto:
- l'utilizzo massiccio della Computer Graphic nei suoi disegni.
- i suoi manga erotici.
No, è un manga molto più easy, più pepato e con i culi e le tette in bella mostra molto più della Ai, Moemi e Nobuko di Katsura.
E' un manga semisconosciuto di nome Kirara.
Come mai?
Semplice!
Su quel manga mi ci facevo e mi ci faccio le seghe. :-P
Scherzi a parte, è tutto merito del caso che ha determinato che Kirara si trovi nell'angolo della libreria più a portata di mano, ed essendo piuttosto breve è anche il primo che mi viene naturale prendere e rileggere nei ritagli di tempo.
E considerando che le copertine dei volumi sono al limite della disintegrazione, ipotizzo che i ritagli di tempo che gli ho dedicato sono molteplici.
Il che mi porta a pensare che sarebbe anche ora di dedicargli un breve post.
Partiamo, va'.
Kirara è un manga composto da sei volumi di 200 pagine ciascuno che venne pubblicato tra la fine del 1999 e gli inizi del 2000 dalla Planet Manga al prezzo di 6.900 lire.
Venne realizzato da un autore che all'epoca era famoso per due cose soltanto:
- l'utilizzo massiccio della Computer Graphic nei suoi disegni.
- i suoi manga erotici.
Kirara ovviamente contiene in maniera abbastanza evidente ( ma era naturale) entrambi gli elementi, anche se appartiene più al filone commedia sentimentale/soprannaturale/sexy tanto in voga in quegli anni.
Possiamo affermare che Kirara è stato uno degli ultimi manga a sfruttare la scia di opere immortali come Lamù, Orange Road, Videogirl Ai che all'epoca spopolavano.
Essendo un fan di queste opere, appena lessi l'incipit ed ebbi intravisto un tema a me molto caro e familiare come la commedia sentimentale adolescenziale, l'acquisto divenne obbligatorio.
Diciamo subito che il manga di Yui non aggiunge nulla al genere, ma anzi ci si butta a pesce rispettandone tutti i crismi e prendendo un po' dall'uno e un po' dall'altro.
Ma parliamo della trama:
Kompei e Kirara stanno per convolare a nozze.
Kirara come tutte le spose è in lieve ritardo.
Sfortuna vuole che durante il tragitto per arrivare in chiesa, la sposa abbia un incidente d'auto dove ci lascia le penne.
La ragazza non accettando il suo destino chiede con tutte le sue forze durante il trapasso di poter tornare dal suo uomo ed incredibilmente la sua preghiera viene ascoltata.
La ragazza però si risveglia nel letto di un Kompei di almeno otto anni più giovane di quello che stava per sposare e per giunta nelle vesti di un fantasma.
Kirara che non ha potuto quindi vivere la sua notte di nozze, nonostante la sua condizione di fantasma, cercherà in tutti i modi di sedurre Kompei che nel frattempo conosce ed inizia ad interessarsi alla Kirara adolescente.
Insomma, ci troviamo dalle classiche parti del triangolo amoroso / soprannaturale.
Non mancano infatti le scenette e le situazioni tipiche del genere: Kompei è il classico erotomane imbranato a cui basta vedere un seno nudo per avere il sangue al naso, ma allo stesso tempo è una persona fedele a se stessa e all'amore che nutre per l'altra Kirara.
Ovviamente, come tutti gli adolescenti in preda agli ormoni non è immune nemmeno alle forme della Kirara adulta, che non lesina certo le proprie nudità.
Scene piccanti e d'imbarazzo sono il marchio di fabbrica di questo manga, che però purtroppo va in pappa appena tenta di discostarsene.
Non è certamente un manga che brilli per sceneggiatura.
La trama di questo manga è confusionaria ed al limite della leggibilità, soprattutto quando intorno al quarto volume cominciano a fare la sua apparizione angeli, ufo, gente che viene dal futuro, membri dell'occulto, in quello che è un'accozzaglia di elementi che porta solo casino e che sembra solo una scusa per mostrare l'ennesima topa tutta curve e dal seno esagerato.
E' palese che questo manga funzioni fin quando punta soltanto a far ridere attraverso le schermaglie amorose che vedono protagonisti Kompei e le due Kirara.
Per il resto dal punto di vista grafico, il manga non è nemmeno male.
Ho delle riserve sul modo di Yui di disegnare gli occhi, ma è un gusto prettamente personale su cui si può soprassedere.
Certo, anche gli sfondi in Computer Graphic a me non esaltano molto, ma ci si passa tranquillamente sopra.
Menzione per il character design di Kompei, che ai miei occhi appare come un chiaro omaggio al Kyosuke di Matsumoto.
Insomma, Kirara non sarà certo un manga esaltante da un punto di vista registico, ma si rivela ugualmente un manga molto divertente, soprattutto se come il sottoscritto si è amanti della commedia adolescenziale sexy.
E qui lasciatemi dire, che il sexy abbonda.
Possiamo affermare che Kirara è stato uno degli ultimi manga a sfruttare la scia di opere immortali come Lamù, Orange Road, Videogirl Ai che all'epoca spopolavano.
Essendo un fan di queste opere, appena lessi l'incipit ed ebbi intravisto un tema a me molto caro e familiare come la commedia sentimentale adolescenziale, l'acquisto divenne obbligatorio.
Diciamo subito che il manga di Yui non aggiunge nulla al genere, ma anzi ci si butta a pesce rispettandone tutti i crismi e prendendo un po' dall'uno e un po' dall'altro.
Ma parliamo della trama:
Kompei e Kirara stanno per convolare a nozze.
Kirara come tutte le spose è in lieve ritardo.
Sfortuna vuole che durante il tragitto per arrivare in chiesa, la sposa abbia un incidente d'auto dove ci lascia le penne.
La ragazza non accettando il suo destino chiede con tutte le sue forze durante il trapasso di poter tornare dal suo uomo ed incredibilmente la sua preghiera viene ascoltata.
La ragazza però si risveglia nel letto di un Kompei di almeno otto anni più giovane di quello che stava per sposare e per giunta nelle vesti di un fantasma.
Kirara che non ha potuto quindi vivere la sua notte di nozze, nonostante la sua condizione di fantasma, cercherà in tutti i modi di sedurre Kompei che nel frattempo conosce ed inizia ad interessarsi alla Kirara adolescente.
Insomma, ci troviamo dalle classiche parti del triangolo amoroso / soprannaturale.
Non mancano infatti le scenette e le situazioni tipiche del genere: Kompei è il classico erotomane imbranato a cui basta vedere un seno nudo per avere il sangue al naso, ma allo stesso tempo è una persona fedele a se stessa e all'amore che nutre per l'altra Kirara.
Ovviamente, come tutti gli adolescenti in preda agli ormoni non è immune nemmeno alle forme della Kirara adulta, che non lesina certo le proprie nudità.
Scene piccanti e d'imbarazzo sono il marchio di fabbrica di questo manga, che però purtroppo va in pappa appena tenta di discostarsene.
Non è certamente un manga che brilli per sceneggiatura.
La trama di questo manga è confusionaria ed al limite della leggibilità, soprattutto quando intorno al quarto volume cominciano a fare la sua apparizione angeli, ufo, gente che viene dal futuro, membri dell'occulto, in quello che è un'accozzaglia di elementi che porta solo casino e che sembra solo una scusa per mostrare l'ennesima topa tutta curve e dal seno esagerato.
E' palese che questo manga funzioni fin quando punta soltanto a far ridere attraverso le schermaglie amorose che vedono protagonisti Kompei e le due Kirara.
Per il resto dal punto di vista grafico, il manga non è nemmeno male.
Ho delle riserve sul modo di Yui di disegnare gli occhi, ma è un gusto prettamente personale su cui si può soprassedere.
Certo, anche gli sfondi in Computer Graphic a me non esaltano molto, ma ci si passa tranquillamente sopra.
Menzione per il character design di Kompei, che ai miei occhi appare come un chiaro omaggio al Kyosuke di Matsumoto.
Insomma, Kirara non sarà certo un manga esaltante da un punto di vista registico, ma si rivela ugualmente un manga molto divertente, soprattutto se come il sottoscritto si è amanti della commedia adolescenziale sexy.
E qui lasciatemi dire, che il sexy abbonda.
Ehehe, segaiolo :)
RispondiEliminaMe lo ricordo benissimo, questo fumetto uscì all'apice della diffusione mangosa di fine anni '90, quando i fumetti giapponesi erano ancora fighi.
Lo aveva un mio amico, anzi lo ha ancora^^
Moz-
Riguardo il tuo incipit, quello lo sarò per sempre, vita sessuale attiva o meno. :-P
EliminaRiguardo il resto, è verissimo.
Negli anni '90 le edicole erano piene zeppe di manga, molto più di adesso.
Senza contare che veniva pubblicata roba assurda, tipo 100 % fragola o lo stesso Kirara.
Mi ricordo Kirara!
RispondiEliminaSai recentemente volevo recuperarlo... Ma non ho trovato nemmeno gli scan.
Era uno di quei manga che noi ragazzini sbirciavamo di nascosto, mentre stavamo in fumetteria... eheh
Immagino...:-P
Eliminaeh eh, zozzoncello questo Pirkaf...!!! ;-D
RispondiEliminaIo i manga li ho abbandonati piuttosto presto, a dire il vero.... Più che altro li leggeva mio fratello e io glieli scroccavo !!! Poi ho capito che provavo più soddisfazione a leggere i fumetti occidentali, sia per i personaggi che per le pagine più grandi e colorate ! Da lì non ho più smesso....! ;-p
Io riuscivo a stare bene con entrambi.
EliminaGrazie della visita Petey. :-)
Se dovessi dire il libro che mi è capitato più spesso tra le mani in questi anni direi senz'altro Cosmolinea B2 di Brown. Quindi no, niente manga porcellini. ;)
RispondiElimina...che tra parantesi non conoscevo e sono andato a scoprire adesso.
EliminaUn giorno dovrò veramente decidermi di dedicarmi alla fantascienza tout court. :-)
Se l'avessi letto a suo tempo sicuramente l'avrei amato.
RispondiEliminaTi dirò che nonostante tutti i suoi difetti, è un manga che a me diverte tuttora. :-)
EliminaCe l'ho! O meglio. ce l'avevo... credo sia finito venduto per un tanto al chilo quando anni fa ho avuto necessità di fare spazio in casa.....
RispondiEliminaDovrei fare lo stesso anch'io.
EliminaHo una miriade di fumetti che praticamente non rileggo da quando li ho comprati ( saranno passati 15 anni ), ma non mi fa il cuore di venderli o buttarli.