giovedì 10 febbraio 2022

Ghost Story - Peter Straub

 " Okay, proviamo di nuovo ", disse lui. " Cosa sei? "

" Lo sai. " Rispose lei.

Insistette. " Che cosa sei? "

Sorrise porgendogli quella straordinaria risposta.

" Sono te. "

" No. Io sono io. Tu sei tu. "

" Io sono te. "


Già solo per questo scambio splendido e per tutto quel primo capitolo quasi in medias res che funge sia da prologo che da quasi epilogo, questo romanzo meriterebbe la lettura.

Però andiamo per gradi.

Chi è Peter Straub?

So che è una domanda retorica poiché tutti conosciamo Wikipedia, però è giusto iniziare un articolo parlando prima dell'autore.

In Italia questo autore è noto soprattutto per aver scritto a quattro mani con Stephen King i romanzi Il Talismano e La casa del buio.

Entrambi dovevano essere parte di una trilogia, ma recentemente i due autori hanno dichiarato che difficilmente troveranno il tempo per potersi dedicare al terzo capitolo.

La mia idea è che non ne abbiano poi questa gran voglia, d'altronde da La casa del buio sono passati più di vent'anni.

Però direi di chiudere qui questa parentesi e magari ne riparlerò quando mi deciderò di rileggere La casa del buio con la prospettiva di parlarne qui.

Molti degli scritti di Peter Straub vennero pubblicati dalla Bompiani, credo in scia alla pubblicazione de Il Talismano.

Ebbene, mi piacerebbe molto recuperare alcuni di essi, che oggi credo vaghino nel limbo dei fuori catalogo.

Straub non è un autore su cui ci sia molto hype e quindi i suoi libri si trovano attualmente a pochissimo prezzo su Ebay ed affini.

Mi piacerebbe leggere in futuro sia Koko che Il drago del male.

Del primo ho visto che circolano anche alcune copie in edizione Fabbri, quella blu cartonata che spesso appare in bella vista in qualsiasi mercatino dell'usato librario.

Io ovviamente ho conosciuto Peter Straub tramite il romanzo Il Talismano, ma in verità ne sono stato incuriosito a causa del fatto che Stephen King nel suo Danse Macabre ha inserito Ghost Story non solo come uno dei romanzi che più lo hanno influenzato, ma anche come uno dei migliori romanzi di genere fantastico ed horror di maggior rilievo negli anni che vanno dal 1950 al 1980.

Gli ha dedicato un intero capitolo, e ne ha parlato con così entusiasmo, che all'epoca andai su Ebay e mi decisi a comprarne subito una copia.

Lo lessi a suo tempo, mi piacque, ma non condivisi quell'entusiasmo.

Con lo scorrere del tempo provai a rileggerlo almeno due volte, ma entrambe le volte mi arenai intorno alla pagina 150 o giù di lì.

Dico queste cose per onestà intellettuale, perché mi rendo conto che in alcuni punti questo è un romanzo abbastanza lento e prolisso.

Però la terza rilettura è stata quella giusta, perché ho apprezzato il libro molto più della prima volta.

Oggi posso fare ammenda ed affermare che Ghost Story è un gran bel libro.

Parliamone dopo la sinossi:

"Quattro rispettabili anziani professionisti ci Milburn, una cittadina sperduta fra i monti dello stato di New York, si ritrovano ogni quindici giorni a raccontarsi storie di fantasmi. Hanno sentito il bisogno di farlo da quando un loro amico è morto all'improvviso durante un ricevimento offerto in onore di una misteriosa attrice.
Ora, nell'inverno di Milburn, una strana creatura, che nel passato aveva subito un danno dai quattro amici, è tornata per esigere il suo tributo. Così la città viene conquistata a poco a poco da un orrore che dapprima si insinua nella sonnolenta routine quotidiana, poi si manifesta spaventoso in tutta la sua violenza.
Alleato dei quattro diverrà lo scrittore di storie soprannaturali Don Wanderley, che per quanto esperto in materia, non potrà garantire l'esito dello scontro finale."

Credo che per apprezzare un libro del genere bisogna avere un po' di infarinatura del genere.

Questo mi rendo conto che potrebbe essere visto come un difetto, perché è un libro che è facile associare ad altri libri, altri generi ed altri autori.

Forse è per questo che oggi sono in grado di apprezzarlo di più, perché con il tempo ho assimilato molte storie che hanno ispirato questo libro o che sono state ispirate da questo libro.

Ghost Story è un romanzo del 1979.

Persino King ha usato alcuni dettami di quest'opera per alcuni suoi racconti, e la natura ciclica e temporale del villain di questa storia ricorda tantissimo IT o anche alcuni personaggi mitologici di Neil Gaiman.

Straub a sua volta però afferma di essersi ispirato a Le notti di Salem per quel che concerne la cittadina protagonista di questo libro ovvero Milburn.

Un'altra associazione che mi è venuta subito in mente è quella relativa a Il canyon delle ombre di Clive Barker che per certi versi un po' ricorda le atmosfere di questa storia.

Ebbene, quali sono queste atmosfere?

Ghost Story è una storia di fantasmi come il titolo lascia intendere?

No, non del tutto.

In verità in questo romanzo Peter Straub è abile a giocare con tutti gli archetipi del genere horror presentandoci un nemico che è in grado di essere qualsiasi cosa.

Capito, perché ho nominato IT?

Però qui non c'è nessun pagliaccio, ma solo una bellissima donna.

A conti fatti è un horror che mischia un po' il noir di Raymond Chandler, con le atmosfere che tanto ricordano gli anni dei libri di Scott Fitzgerald fatte di feste e bei vestiti, frullando il tutto con un po' di sano horror alla Stephen King di quando racconta l'arrivo dell'orrore esterno in un sobborgo cittadino qualsiasi.

L'idea della Chowder Society è molto suggestiva e potente, forse ispirata alla famosa sera in cui vennero piantati i semi per la creazione di due degli archetipi horror più famosi di ogni tempo ovvero Frankenstein e Il Vampiro, ma funziona dannatamente bene.

La chowder society è composta da quattro amici un po' attempati che si riuniscono una tantum per bere e raccontarsi storie dell'orrore o comunque surreali.

In principio erano in cinque ed uno di loro muore in un modo strano.

Aveva da poco conosciuto una bellissima donna.

Straub per alcuni di questi personaggi sceglie il nome di scrittori veramente esistiti, non a caso uno dei protagonisti si chiama Hawthorne ed un altro Sears James.

Non a caso la storia che quest'ultimo racconterà sembra pari pari uscita da Il giro di vite di Henry James, molto subdolo Straub, vero? XD

Scherzi a parte, Straub fa un gran lavoro con i personaggi di questo libro, tutti sviscerati benissimo, e tutti quanti molto credibili nelle proprie peculiarità, caratteristiche e debolezze.

In verità dal punto di vista corale, inteso come sobborgo cittadino, il tutto funziona benissimo e risulta oltremodo coeso dal punto di vista narrativo.

Magari qualcuno storcerà il naso nel vedere quattro protagonisti così attempati, ma in verità andando avanti faranno capolino nella storia anche il giovanissimo Peter e quello che alla fine sarà il vero protagonista della storia, Don Wanderley, che poi è il nipote del quinto membro della Chowder Society che è deceduto.

Nelle vite di questi personaggi, che sia al passato o al presente, farà o avrà fatto capolino una donna, che si chiami Eva, Alma, Anna o Angie, è sempre lei, così diversa, ma così uguale...

Mi fermo qui con la descrizione di questo libro, sennò andrei per le lunghe.

Descritto così sembra un romanzo in cui succede poco, ma la parte horror c'è ed è moltissima, fidatevi.

Le ultime centinaia di pagine sono un crescendo continuo e c'è parecchia azione e parecchia...morte.

Tra le fila dei buoni soprattutto.

Ci sono difetti in questo romanzo?

Quelli figli del genere direi.

Quindi non insormontabili.

Quali, direte?

Direi che come in ogni film, romanzo o fumetto di quel periodo, il male all'inizio sembra implacabile, poi invece soprattutto nei confronti finali, sembra quasi che venga sconfitto facilmente.

E' una cosa che nella narrativa di una storia incrocio spesso e ci ho fatto il callo, ed in più mi rendo conto che non è facile scrivere di una lotta.

Cioè in un film o in un fumetto, una coreografia o un disegno risultano molto più coinvolgenti e credibili di una scena narrata.

Non so se sono riuscito a spiegarmi, in tal caso mi scuso.

Insomma Ghost Story è un gran bel libro, e se vi capita sottomano, non fatevelo sfuggire.

Inizialmente vi sembrerà altro, e questo mi dà la possibilità di parlare anche dell'inizio.

Beh, quella parte è molto ambigua e lolitesca.

Ed è dannatamente bella e inquietante.

So che in una delle ultime ristampe, proprio l'inizio è stato usato come sinossi, cosa per me sbagliata, visto che il libro per trecento pagine o più, è proprio tutt'altro.

Ma li capisco, è un inizio al fulmicotone.

Un uomo viaggia in auto con una una bambina che non è sua figlia, la tiene praticamente prigioniera, ed in più progetta di ucciderla.

Ditemi se non è un inizio meraviglioso.

Ehm, volevo dire, narrativamente accattivante, non denunciatemi per istigazione alla violenza. XD

Chiedo venia per la lunghezza, ma credo che un post del genere possa essere tranquillamente letto a pezzetti con lo scorrere del tempo, anche perché difficilmente riuscirò a scrivere altro per questo mese in corso, poiché il materiale da leggere scarseggia.



Alla prossima!










6 commenti:

  1. Questo romanzo lo tengo d'occhio da anni, ma non mi decido mai a leggerlo perché non so bene cosa aspettarmi... qualcosa che può avere sia dei punti a favore che contro. Il tuo post non ha fatto che incuriosirmi ulteriormente.

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    1. E' un po' così per tutti i libri, è sempre un terno al lotto.
      Anch'io tergiverso spesso con parecchi libri soprattutto se trattano di generi non proprio nelle mie corde, ma alla lunga finisco con il cedere e così espando nuovi orizzonti narrativi.

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  2. Sarò sincero: ê uno dei rari casi in cui preferisco il film che ne hanno tratto che il romanzo originario.

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    1. Beh, ci sta.
      Pensa che io non ho mai visto nessuno dei film tratti da quest'opera.

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  3. Me l'hai fatto desiderare ma con il mio scarso ritmo di lettura attuale penso che purtroppo rimanderò un eventuale acquisto. "Abile a giocare con tutti gli archetipi del genere horror": ottimo.

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    1. Anch'io ormai ho preso ritmi piuttosto lenti per quel che concerne le letture, ma da un certo punto di vista è meglio così, visto che non ho poi quella grande possibilità di reperire nuovi libri.

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