Partiamo da una premessa: oltre ai film per ragazzi anni '80 che oggi vengono venerati in tutte le salse pop e nerd, chi è cresciuto come me nell'epoca pre-millennio, ha un percorso visivo fatto da innumerevoli film per giovincelli mandati in onda su Italia Uno nei torridi pomeriggi estivi alle 14 di pomeriggio.
Erano spesso film di avventura davvero senza pretese, con dei ragazzini improbabili che salvavano il mondo, inventavano cose, vivevano avventure di ogni tipo, ecc.ecc.
Con questo voglio dire che quel cinema non apparteneva solo ai vari Spielberg, Donner, Dante e tutti i cineasti che amammo all'epoca, ma anche ad onesti registi votati solo all'intrattenimento.
Quindi non tutto fu vera gloria.
Questa mia passione per il cinema per ragazzi di stampo fantasy/avventura mi è rimasta ancora, ed infatti tendo a vederne ancora molti.
Anche se ormai non ho più i filtri adatti per poter apprezzare questo tipo di cinema che strizza l'occhio alle nuove generazioni, com'è giusto che sia. La mia idea è che però ci sia una svalutazione e una sottovalutazione verso il ragazzino quasi senza pari in questo periodo.
A parte l'estetica, quasi tutti i film che trattano di ragazzini, li trovo piuttosto apatici, piatti e privi di qualsiasi sfumatura di approfondimento psicologico.
In pratica per gli autori odierni la combo del genere fantasy/romanzo di formazione deve essere spogliata dell'una o dell'altra cosa, e soprattutto deve scimmiottare in toto i cliché anni '80 mischiandoli ai generi di consumo odierni.
Di recente ho visto un po' di film appartenenti a questo filone, e gli ultimi due in particolare hanno accentuato la mia convinzione che nella maggioranza dei casi non esiste nessun elemento di riflessione se non trattato in maniera ermetica e manichea.
Mi chiedo il perché di questo appiattimento culturale, che fa si che i giovanissimi non possano aver un cervello pensante e non possano porsi delle domande, commuoversi o emozionarsi, se non per le tute Adidas, qualche sderapata in bicicletta, una battuta o due su un qualsiasi videogame degli ultimi anni o qualche balletto tipo la dab dance.
Poi però mi ricordo di quei film che vedevo sul divano alle 14, con l'odore del caffè che arrivava dalla cucina, sorbendomi scene discutibili ed assurde e pubblicità della Bilboa o della Mattel e mi viene da stare zitto, perché a quell'età a me quei film piacevano.
Insomma a volte ho l'impressione che il cinema per ragazzi sia fermo a trent'anni fa, e che per molte cose stia persino regredendo.
Da una parte comprendo l'intrattenimento per ragazzi odierno compresso da un politicamente corretto che più strenuo non si può anche se cercano di nasconderlo con l'ausilio di qualche parolaccia o battuta sul sesso, ma dall'altra parte con i mezzi odierni un minimo di scrittura più approfondita sarebbe lecito attendersi.
I libri da questo punto di vista sono un altro mondo, e non capisco perché non potrebbe esserlo la scrittura cinematografica ( già le serie sono un altro discorso ) per ragazzi.
Oppure sono solo paranoie mentali dettate dal fatto che adesso vedo questi film con gli occhi da adulto e non con il cosiddetto fanciullino dentro.
Chissà.
Erano spesso film di avventura davvero senza pretese, con dei ragazzini improbabili che salvavano il mondo, inventavano cose, vivevano avventure di ogni tipo, ecc.ecc.
Con questo voglio dire che quel cinema non apparteneva solo ai vari Spielberg, Donner, Dante e tutti i cineasti che amammo all'epoca, ma anche ad onesti registi votati solo all'intrattenimento.
Quindi non tutto fu vera gloria.
Questa mia passione per il cinema per ragazzi di stampo fantasy/avventura mi è rimasta ancora, ed infatti tendo a vederne ancora molti.
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A parte l'estetica, quasi tutti i film che trattano di ragazzini, li trovo piuttosto apatici, piatti e privi di qualsiasi sfumatura di approfondimento psicologico.
In pratica per gli autori odierni la combo del genere fantasy/romanzo di formazione deve essere spogliata dell'una o dell'altra cosa, e soprattutto deve scimmiottare in toto i cliché anni '80 mischiandoli ai generi di consumo odierni.
Di recente ho visto un po' di film appartenenti a questo filone, e gli ultimi due in particolare hanno accentuato la mia convinzione che nella maggioranza dei casi non esiste nessun elemento di riflessione se non trattato in maniera ermetica e manichea.
Mi chiedo il perché di questo appiattimento culturale, che fa si che i giovanissimi non possano aver un cervello pensante e non possano porsi delle domande, commuoversi o emozionarsi, se non per le tute Adidas, qualche sderapata in bicicletta, una battuta o due su un qualsiasi videogame degli ultimi anni o qualche balletto tipo la dab dance.
Poi però mi ricordo di quei film che vedevo sul divano alle 14, con l'odore del caffè che arrivava dalla cucina, sorbendomi scene discutibili ed assurde e pubblicità della Bilboa o della Mattel e mi viene da stare zitto, perché a quell'età a me quei film piacevano.
Insomma a volte ho l'impressione che il cinema per ragazzi sia fermo a trent'anni fa, e che per molte cose stia persino regredendo.
Da una parte comprendo l'intrattenimento per ragazzi odierno compresso da un politicamente corretto che più strenuo non si può anche se cercano di nasconderlo con l'ausilio di qualche parolaccia o battuta sul sesso, ma dall'altra parte con i mezzi odierni un minimo di scrittura più approfondita sarebbe lecito attendersi.
I libri da questo punto di vista sono un altro mondo, e non capisco perché non potrebbe esserlo la scrittura cinematografica ( già le serie sono un altro discorso ) per ragazzi.
Oppure sono solo paranoie mentali dettate dal fatto che adesso vedo questi film con gli occhi da adulto e non con il cosiddetto fanciullino dentro.
Chissà.
Non saprei, a volte mi chiedo se non sono io che non riesco a cogliere delle cose che colgono invece i ragazzi di oggi. Potrebbe benissimo essere così ma può essere che i prodotti si siano appiattiti perché entrati in una specie di catena di montaggio.
RispondiEliminaMi ricordo che avevo visto il film Ember e, pur ben fatto, mi era parso piuttosto superficiale. Poco dopo mi era capitato di sentir parlare due ragazzi sui ventanni che dicevano gli era piaciuto. Non erano andati più in là con l'analisi, comunque ero rimasta un po' perplessa chiedendomi se sono io che non capisco o loro.
Ember era quello ambientato sottoterra?
EliminaUna mezza cavolata, secondo me, anche se la storia di base non era male.
Mi faccio le tue stesse domande comunque. :-)
Secondo me, questi film, nati già vecchi, sai che non piacciono neanche ai ragazzi odierni? Li fabbricano più per i nostalgici, forse, sbagliando il target di un bel po'.
RispondiEliminaLo penso anch'io.
EliminaPost interessante.
RispondiEliminaProvo ad ampliarlo dicendo: e se oggi il bello fosse nelle serie? Stranger Things, ho scoperto, è visto da tantissimi ragazzini. E il bello è che parla di gente di tanti anni fa... Ma dopotutto, anche il nostro Stand by me, o IT, erano ambientati non negli anni '80!
Comunque, penso che al cinema si siano sviluppati due filoni, oggi: quello più "fico" e quello standard, fermo al passato.
Turbokid è figo, per dire.
Moz-
Stranger Things mi piace, ma secondo me, in alcune dinamiche è troppo "falso" nel suo ammiccare al passato, fermo restando che a me piace moltissimo.
EliminaTurbokid lo ricordo con estremo piacere, anche se forse gli unici film recenti che riescono a fondere bene fantasy e racconto di formazione sono A Monster Calls e Super 8.
Sicuramente ce ne saranno stati altri, ma a memoria mi vengono questi per primi.
Super 8 non era male ma non lo trovai eccezionale.
EliminaIn ogni caso, c'è sempre qualcosa che rimanda al passato.
Dovrebbero fare cineragazzi odierni, raccontando davvero come sono (in certi frangenti "per tutti") i ragazzi di oggi!
Moz-
Non saprei, però sicuramente crescendo si ha una concezione e percezione diversa nei confronti del cinema per ragazzi. Tuttavia io ti dico che mi piacciono i film degli anni '80, ma come anni di produzione soprattutto ;)
RispondiEliminaA chi lo dici. :-)
EliminaBoh, mi è difficile esprimere un giudizio non sapendo di quali film stati parlando.
RispondiEliminaIntendo in particolare quelli di oggi. Ma anche quelli degli anni '80. Ti riferisci a Stand by Me e i Goonies, o includi anche pellicole come Ladyhawke?
Ladyhawke no, perché comunque il ragazzino per quanto protagonista non è in primo piano, mi riferisco a quei film dove gruppi di ragazzi combattono contro il male.
EliminaStand by me per quanto stupendo è un film di formazione più che altro.
Penso anch'io la stessa cosa mio caro Pirkaf, anche se non sono mai stata una grande estimatrice di questo filone che mi sembra ora alquanto stagnante.
RispondiEliminaForse si preferisce optare per altri generi non so spiegare , ma il filone mi sembra purtroppo ormai morto e sepolto.
Un bacio notturno
Sempre gentilissima, Nella!
EliminaConcordo su tutto e non saprei dirti perché. Per me non c'entra il filtro perché riscoprendo film anni 80 che non avevo mai visto, mi donano le stesse emozioni di quando ero piccolo. Mentre per quelli recenti è davvero raro (l'ultima volta credo sia stato con Super 8).
RispondiEliminaAnche riguardando vecchi film già visti la cosa non cambia, a meno che non si tratti di una schifezza invecchiata male ma parliamo di eccezioni.
Anche per me l'unico film che proprio mi ricorda gli anni '80 è che mi ha emozionato è Super 8.
EliminaNon ho gran competenza sulla materia (cinema fantasy per ragazzi degli anni 2020), ma secondo me il pubblico di ragazzini di oggi ha bisogno di contenuti PIATTI. Figurati, oggi hanno tanta di quella roba da fare oltre alla scuola (sport e attività varie, tablet) che non possono certo fermarsi a riflettere di fronte a un film.
RispondiEliminaI ragazzini di oggi sono consumatori avidi di intrattenimento fast-food, sono meno sognatori e fantasiosi di noi.
Non è che noi fossimo migliori, sia chiaro: sono semplicemente tempi che cambiano.
E' un punto di vista valido, Riky.
EliminaDi film da ragazzi recenti ho visto Maze Runner, Percy Jackson, Ender's Game, e tutti mi hanno lasciato poco o niente. Stranger Things invece ha riaperto l'armadio che contiene Spelberg, Hooper, Dante, Donner, Lucas e company. Infinite le citazioni che si possono cogliere guardando gli episodi. Certo si può obiettare che non porta niente di nuovo. Ma è meglio un revival fatto bene o delle novità senza alcun gusto? Opto per la prima soluzione (anche se il primo episodio della terza stagione di Stranger mi aveva parecchio deluso, ma ha recuperato bene dopo). E poi abbiamo Black Mirror, ma lì non si parla solo di avventure di ragazzi anzi il più delle volte sono storie molto adulte, quindi non conta.
RispondiEliminaStranger Things piace molto anche a me, anche se personalmente lo trovo un po' tarocco per via delle sue continue citazioni, se trovasse il coraggio di andare per la sua strada nonostante l'ambientazione anni '80 lo apprezzerei ancora di più.
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