Ne ho già parlato in un precedente post, ma mai come in questo momento la mia differenza di approccio alla letteratura rispetto alla maggioranza dei lettori è così netta e lampante.
Forse a causa di Instagram che è capace di mostrare più punti di vista in pochi secondi di scrolling e di ascolto.
Quindi mi sono guardato dentro e fattomi un'autopsia intellettuale, mi tocca ammettere che ho dei pregiudizi di base verso la narrativa contemporanea specie per ciò che concerne nuove uscite ed autori emergenti.
Figuriamoci poi se sono italiani.
E' un pregiudizio derivante principalmente dall'ignoranza, dalla mia mancanza di fiducia nel prossimo come autore e dalla poca voglia di rischiare.
Tutto ciò di contemporaneo che leggo, viene comunque da autori che hanno già pubblicato da tempo, ed a parte Ammaniti, Benni, Buzzati e qualcun'altro, la letteratura italiana mi ispira poco o nulla.
Non ci posso fare nulla, sono fatto così.
E' più probabile vedermi in una bancarella polverosa di libri usati che in una nuova fiammante libreria.
Frequento solamente quelle che trattano libri usati a poco prezzo, e quando non ho avuto soldi, non mi vergogno a dire che ho letto libri anche indossando la benda d'ordinanza ( anche se poi li ho recuperati tutti negli anni ).
Ciò di base, mi rende molto diverso da quasi tutti gli appassionati di letteratura che soprattutto su Instagram parlano e mostrano con entusiasmo ( vero o presunto ) tutti i libri in uscita o quelli che gli sono inviati dagli editori.
Mi chiedo a volte cos'ho di così sbagliato e del perché sono fatto così.
Perché mi viene così facile leggere un Urania o un vecchio tascabile Newton che nuovi autori di fantascienza e del fantastico.
Magari chissà un giorno che avrò esplorato tutto ciò che ritengo interessante della vecchia narrativa del fantastico e dell'horror dovrò per forza aprirmi al nuovo ed al contemporaneo.
Fatto sta che oggi non sono un uomo del mio tempo.
Esiste quindi una frangia conservatrice ed oltranzista anche per quel che concerne la letteratura o sono la cosiddetta mosca bianca?
Una mosca come quella del film di Cronenberg, direi.
Il bianco comunque denota purezza, in me come lettore, se sono davvero così, non ne vedo.
Qualcuno obietterà che è giusto che io legga ciò che ritenga più opportuno e nelle mie corde, ma a volte mi domando cosa non vada in me.
Mi sento un lettore con dei limiti oggettivi che non riesco a superare.
Un razzista.
Ecco, l'ho detto.
Sono razzista verso il nuovo, inteso come autore, e me ne scuso.
Forse a causa di Instagram che è capace di mostrare più punti di vista in pochi secondi di scrolling e di ascolto.
Quindi mi sono guardato dentro e fattomi un'autopsia intellettuale, mi tocca ammettere che ho dei pregiudizi di base verso la narrativa contemporanea specie per ciò che concerne nuove uscite ed autori emergenti.
Figuriamoci poi se sono italiani.
E' un pregiudizio derivante principalmente dall'ignoranza, dalla mia mancanza di fiducia nel prossimo come autore e dalla poca voglia di rischiare.
Tutto ciò di contemporaneo che leggo, viene comunque da autori che hanno già pubblicato da tempo, ed a parte Ammaniti, Benni, Buzzati e qualcun'altro, la letteratura italiana mi ispira poco o nulla.
Non ci posso fare nulla, sono fatto così.
E' più probabile vedermi in una bancarella polverosa di libri usati che in una nuova fiammante libreria.
Frequento solamente quelle che trattano libri usati a poco prezzo, e quando non ho avuto soldi, non mi vergogno a dire che ho letto libri anche indossando la benda d'ordinanza ( anche se poi li ho recuperati tutti negli anni ).
Ciò di base, mi rende molto diverso da quasi tutti gli appassionati di letteratura che soprattutto su Instagram parlano e mostrano con entusiasmo ( vero o presunto ) tutti i libri in uscita o quelli che gli sono inviati dagli editori.
Mi chiedo a volte cos'ho di così sbagliato e del perché sono fatto così.
Perché mi viene così facile leggere un Urania o un vecchio tascabile Newton che nuovi autori di fantascienza e del fantastico.
Magari chissà un giorno che avrò esplorato tutto ciò che ritengo interessante della vecchia narrativa del fantastico e dell'horror dovrò per forza aprirmi al nuovo ed al contemporaneo.
Fatto sta che oggi non sono un uomo del mio tempo.
Esiste quindi una frangia conservatrice ed oltranzista anche per quel che concerne la letteratura o sono la cosiddetta mosca bianca?
Una mosca come quella del film di Cronenberg, direi.
Il bianco comunque denota purezza, in me come lettore, se sono davvero così, non ne vedo.
Qualcuno obietterà che è giusto che io legga ciò che ritenga più opportuno e nelle mie corde, ma a volte mi domando cosa non vada in me.
Mi sento un lettore con dei limiti oggettivi che non riesco a superare.
Un razzista.
Ecco, l'ho detto.
Sono razzista verso il nuovo, inteso come autore, e me ne scuso.
E' una sincera ma secondo me severissima analisi di sè, caro Lello.
RispondiEliminaCredo che sia molto semplice la questione: ti piace più la letteratura degli anni passati.
Ad esempio con la musica è più difficile fare questo discorso, perché volenti e nolenti alla radio le canzoni che si ascoltano sono quelle moderne. Ma allo stesso modo una persona, nel suo mp3, può tenere solo canzoni vecchie.
E forse c'è anche la bellezza di voler comprare i libri nei mercatini...piuttosto che il libro nuovo che tutti hanno..un po' il gusto della "caccia".
ps
ho letto libri anche indossando la benda d'ordinanza
Non ho capito questa frase, perdonami :)
Che non mi vergogno ad ammettere che ho anche usufruito del download per leggere libri che altrimenti non mi sarei potuto permettere o che erano introvabili in cartaceo.
Eliminaah la benda :D adesso ho capito :)
EliminaOpinione, come tale insindacabile. In molti casi l'avversione è giustificata (mi ci metto anch'io tra quelli che possono suscitare tali sentimenti di repulsione). Per il resto, sei un uomo del nostro tempo, utilizzi tutti i mezzi di comunicazione di massa che usano gli altri e quindi sei ben inserito nelle dinamiche di relazione virtuale, i gusti letterari sono altra cosa. In merito al nuovo sei in linea con la media, altrimenti ogni emergente "spaccherebbe". gli annunci pubblici in merito alla lettura di nuovi autori stride con i reali dati di vendita. Le vendite dei libri non promossi dai grandi editori parlano chiaro: linea piatta, paziente deceduto. Non è necessariamente un male che ogni nuovo autore venga in qualche modo ignorato, probabilmente i superstiti, coloro che nel tempo resisteranno, godranno di gloria nei cuori dei futuri lettori. Poi, come te, anche io leggo per il 90% autori di chiaro valore conclamato. Sono abitudinario, settario, bisognoso di rassicurazioni. Non sentirti una mosca bianca, mediamente si leggono i classici della letteratura o gli autori super acclamati stranieri. Come dicevo, non ci vedo nulla di male. Bisogna meritarselo il favore del pubblico. Ci vuole tempo e alle volte non basta una vita.
RispondiEliminaIntanto colgo l'occasione per farti i miei saluti, per problemi di salute è da tanto che non bazzico la blogosfera. Un grande abbraccio Raffaele.
E se lo dici tu che ci sei dentro...
EliminaIn bocca al lupo e soprattutto Buona Guarigione. ;-)
Spero che almeno i miei romanzi li leggerai con piacere.
RispondiEliminaSto per pubblicare il sequel di Puttane in cartongesso (si chiama Puttane in Plexiglass).
Scherzo XD
A parte le stronzate (non ci badare), sai che ti capisco? Il passato, innanzitutto, ha più fascino.
E poi, costituisce la base.
Credo che si tratti di "anime", ci sono anime protese alle novità (a volte scioccamente, ignorando il passato del tutto) e anime rivolte più al passato...
Moz-
Lo spunto per questo post è nato dal tuo sulle tipologie Girellare e Nerdiste.
EliminaMi ha spinto a riflettere sul mio approccio alla letteratura ed ecco il risultato.
Ergo è colpa tua. :-P
Se lo pubblichi sul blog Puttane in Plexiglas lo leggerò.
Ahaha! Purtroppo Puttane in Plexiglas non esiste, è un titolo che cito altrove... XD
EliminaMa chissà :)
Moz-
Ti capisco, anche io non amo il nuovo in generale. Musica, film, cartoni animati, videogiochi e anche giocattoli. In compenso coi fumetti e le serie TV ho un buon rapporto, alcune volte preferendo il vecchio, altre il nuovo (e non mi riferisco ai remake e ai reboot, quelli li odio a prescindere!).
RispondiEliminaCome dicevo anche sul post di qualche giorno fa di Moz, io sono aperto al nuovo, ma non nella letteratura, dove difficilmente ci riesco.
EliminaSu tutto il resto, invece, film, fumetti, Serie Tv, non mi faccio problemi, fermo restando che anche per me molti Reboot e Remake sono senza senso.
Sì sì, avevo capito il tuo punto di vista. Sono io ad essere più drastico e quindi a capirti meglio di tanti altri.
EliminaI remake sono quasi tutti senza senso. Sono mancanza di nuove idee, non per migliorare film che non hanno bisogno né di migliorie e né di essere aggiornati/modernizzati.
Al giorno d'oggi tutto è proposto per fare mercato e non per via di un valore insito. Una persona intelligente lo sa ed è scettica su quello che gli passa davanti agli occhi, almeno è quello che colgo io. Credo siamo in un tempo con molto fumo davanti agli occhi. Credo di capirti.
RispondiEliminaHai ragione.
EliminaIo più che altro sono perplesso già da come vengono pubblicizzati spesso i nuovi autori.
Fascette spesso obbrobriose ed influencer che pubblicizzano libro che sono convinto loro stessi non avrebbero comprato mai.
Non riesco a caderci nel nuovo, e ti giuro che a volte lo vorrei.
Ti capisco, ultimamente capita spesso anche a me
RispondiEliminaAlmeno comunque tu nel tuo piccolo sponsorizzi spesso nuovi autori, io non ci riesco proprio manco a leggerli.
EliminaHo la stessa tendenza, ma mai come in passato in questi ultimi 2-3 anni ho letto parecchi autori italiani, qualcuno anche alle sue prime opere. Poi continuo ad avere i miei preferiti, tipo scoprire un nuovo racconto di Robert Bloch è sempre una gioia, ma cerco di spaziare.
RispondiEliminaBeato te.
EliminaDi Bloch finora ho letto solo due libri, conto di recuperarne altri, prima o poi.
A parte qualche commedia, non guardo film e serie tv italiane, non le reggo, ma amo i vecchi film di Totò, Sordi, Don Camillo, i Fantozzi ecc.
RispondiEliminaPotrei dire che ho pregiudizi nelle produzioni italiane, come tu li hai nei romanzi, ma non è così, per me è semplicemente questione di gusti. E ovviamente il tempo riveste un ruolo molto importante nella scelta di cosa leggere/guardare, perchè correre il rischio di sprecarlo? ��
Non hai tutti i torti.
EliminaBeh ma anche io preferisco libri non contemporanei e scritti con uno stile che guarda meno al "marketing", più libero da certe impostazioni che si vedono spesso negli scrittori d'oggi. Comunque il ragionamento che faccio è: con tutto quello che c'è da leggere, do la precedenza al passato, poi si vedrà.
RispondiEliminaTanto anche il presente diventerà passato.
EliminaE infatti, si ripesca tutto in un secondo, terzo, quarto momento
EliminaSono cresciuto ad Urania, posso capirti, anche se mi sforzo di spulciare anche tra gli autori contemporanei; posso passare pomeriggi in libreria a sfogliare pagine alla ricerca di una scintilla, e a volte capita, come di recente con Matt Haig..
RispondiEliminaA me succede solo con autori che conosco già, purtroppo.
EliminaAnche io come te , e dai commenti mi pare che non siamo gli unici :)
RispondiEliminaNon so quanto sia un bene, però.
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