lunedì 2 maggio 2022

La nube purpurea - Matthew P. Shiel

Ritorno tra le braccia di Urania per il recupero di un'opera che puntavo da tempo, ma non tanto da volerla possedere in formato non economico.

Quindi non potendo permettermi l'edizione Adelphi, ho fatto di necessità virtù in attesa che spuntasse in qualche mercatino o in un'edizione economica.

Il tempo è stato galantuomo, ed eccomi qui a parlare de La nube purpurea di Shiel, un romanzo che è stato scritto nel 1900.


Prima di tutto parliamo un attimo di quest'edizione.

Non so se è stato solo il caso della mia copia, ma vi è riscontrabile un visibile errore di centratura della stampa che sembra tagliata male, tanto che la copertina tende al diagonale.

Non è un problema, ma comunque è talmente evidente che mi pare strano sia stata mandata in vendita in questo modo, si evince una scarsa cura del prodotto, secondo me.

A meno che non sia stata una scelta voluta.

Allo stesso tempo, sembra che questi Urania che escono in allegato ad alcuni tra i più noti quotidiani stiano avendo parecchio successo, tanto che la Mondadori li sta ristampando anche in formato da libreria.

Sono contento, anche perché stanno pubblicando roba piuttosto valida.

Detto questo, come mi sono trovato con questo romanzo?

Beh, è una gran bella storia, niente da dire.

Chi ama le atmosfere apocalittiche troverà pane per i propri denti, e soprattutto agli amanti di libri come L'ombra dello scorpione o Io sono leggenda lo consiglio più che vivamente, poiché è piuttosto evidente come il libro di Shiel sia precursore di un certo tipo di narrativa distopica.

Ad onor del vero in corso d'opera mi sono tornati in mente anche Poe e Lovecraft soprattutto quando mischiano viaggi marittimi  con l'horror, ed è molto forte il richiamo ad opere come Le montagne della follia e L'Arthur Gordon Pym.

Di Shiel ho apprezzato particolarmente la creazione di un personaggio che pur essendo protagonista si mostra spesso turpe ed allo stato brado, cedendo senza indugio alla malvagità anche contro gli stessi compagni.

A conti fatti Adam Jeffson risulta essere un personaggio piuttosto sfaccettato.

Andiamo di sinossi:

La nube purpurea è ampiamente riconosciuto come un capolavoro della fantascienza e una delle migliori last man novel mai scritte. "Urania" ha deciso di riproporlo con una nuova traduzione, più vicina allo stile originario del romanzo. Un vapore mortale spazza il mondo e annienta tutte le creature viventi tranne un unico uomo, Adam Jeffson, che inizia un viaggio epico attraverso un pianeta silenzioso e devastato, come un Robinson Crusoe apocalittico. Nel corso degli anni Adam precipita nella follia, diventanto sempre più consapevole che la sua sopravvivenza non è casuale e che il suo destino - e quello della razza umana - fa parte di un piano cosmologico più vasto. The Purple Cloud è stato definito "brillante" da H.G. Wells e "una finzione esemplare" da H.P. Lovecraft.

La scoperta della nube e la sua dispersione nell'atmosfera è forse la parte più manieristica poiché non ci viene poi detto molto, ma è nella natura di molte storie di questo tipo, qui vi è una sorta di predestinazione, quasi che fosse stata mandata da qualcuno o che fosse destino del protagonista assistere alla fine dell'umanità.

C'è molto di biblico infatti in questa storia, tanto che riecheggia parecchio un'aurea da Antico Testamento, che in qualche modo rende più debole l'ultima parte della storia.

Però per metà romanzo il viaggio di Adam Jeffson alla scoperta di quello che rimane dell'umanità è incredibilmente suggestivo e spettacolare.

Poiché al contrario di molti altri narratori, Shiel non si concentra solo sull'America o su una parte specifica del globo, ma porta questo personaggio a circumnavigare con mezzi di fortuna quasi tutto il pianeta per molti, lunghissimi anni.

Molto bello anche il percorso interiore del protagonista reso pazzo dalla solitudine, tanto che ad un certo punto della storia trova sfogo soltanto distruggendo e mettendo a fuoco tutte le città in cui si trova a viaggiare alla ricerca di qualche sopravvissuto.

Non aggiungo altro, ma è abbastanza palese l'evolversi della storia, soprattutto se non si è a digiuno di storie simili.

Però contestualizzando il tutto al 1900, non si può che apprezzare il talento visionario di quest'autore.

Pur trattandosi di un libro di trecento pagine, probabilmente nella parte centrale vi è un qualche rallentamento di troppo, ma non è facile quando buona parte del libro è caratterizzato da un unico protagonista, quindi diventa abbastanza naturale che la parte centrale possa risultare un tantino ripetitiva e prolissa.

La prima parte è quella che merita più in assoluto, secondo me.

Peccato per la deriva un po' biblica della terza parte, che rende il tutto un po' prevedibile, ma c'è da dire, che è nell'aria fin dall'inizio e che quindi dal punto di vista della coerenza narrativa non si può dire nulla.

Al prezzo di 6,90 Euro non posso che consigliarlo.

L'unico neo in un possibile recupero, è che questi libri arrivano in edicola in poche copie e che quindi risulta molto complicato recuperarle successivamente.

Io pur girando per tutte le edicole della mia città non sono riuscito a recuperare Tre millimetri al giorno di Richard Matheson che è uscito nel periodo in cui io avevo il Covid, quindi immagino che dopo due, tre giorni, anche questo libro sia diventato di difficile reperibilità.


Alla prossima!


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