martedì 11 agosto 2020

Scrittori che guariscono temporaneamente la mia esterofilia: Italo Calvino

 Tempo fa, non ricordo esattamente quando, su un sito lessi un bell'articolo su Marcovaldo di Italo Calvino, che fece sì che mi interessassi a questo autore.

In genere mi segno libri ed autori che mi interessano nelle note del telefonino, sperando di imbattermici nelle mie sortite al mercatino dell'usato.

Sono stato fortunato perché nemmeno un mese dopo sono entrato in possesso a pochi spicci sia di Marcovaldo che de Il Barone Rampante.

L'edizioni sono quelle che sono, quella de Il Barone Rampante è addirittura un'edizione da narrativa scolastica, mentre quella di Marcovaldo appartiene a quelle de Il Novecento Italiano che usciva in allegato con La Famiglia Cristiana.

Edizione di cui ho già altri libri, e che non mi dispiace come cura e formato.

Calvino mi è stato utile.

Entrambi i libri sono piuttosto leggeri ed associabili alla letteratura giovanile, e ne avevo bisogno, visto che non ero in un periodo tranquillissimo.

Al di là dello stile sicuramente molto ricercato, le due storie sono quasi favolistiche con delle morali di fondo semplici, ma ben radicate.

Marcovaldo è un libro splendido.

Mi ha ricordato un po' Fantozzi per il suo andazzo tragicomico, ma anche opere familiari come la saga di Maulassène di Pennac.

L'idea di scandire capitoli, tempo narrativo ed avventure attraverso le quattro stagioni l'ho trovata geniale, ed ogni capitolo diverte e appassiona.

Marcovaldo è uno sfigato cronico ed ingenuo, ma che si ingegna in ogni modo per portare a casa la pagnotta, e tutto l'ambiente cittadino in cui si muove è strutturato benissimo.

Un microcosmo perfetto come un orologio svizzero.

Un racconto umoristico dal sapore agrodolce che mi ha avvinto moltissimo.

Lo consiglio vivamente.

Il Barone Rampante sembra quasi più una parabola fantasy per ragazzi, scritta in modo altrettanto divino, ma forse non per tutti.

La storia è molto semplice: un ragazzino nobile di dodici anni arrabbiato con i suoi genitori decide di salire sugli alberi e vivere su gli stessi, e di non toccare mai più terra.

Lo farà veramente, e vivrà la sua vita non toccando più il terreno con i piedi.

Avrà il tempo di vivere avventure ogni tipo, storie d'amore, e persino di studiare e conoscere alcuni luminari.

Il romanzo è ambientato nel settecento con echi dei tumulti sociali di quel periodo.

Un libro che sembra semplice sulla carta, ma che è una lettura ben strutturata e  complessa.

Insomma Calvino mi è sembrato un narratore che riesce ad unire semplicità e ricercatezza dello stile, muovendosi in abile modo tra fiaba e realtà, e tra il dolce e l'amaro.

Se mi capita, leggerò certamente altro di suo.

Se è destino ci incontreremo ancora.


Buon Ferragosto ed alla prossima!



6 commenti:

  1. Marcovaldo! Devo assolutamente rileggerlo, assieme a "Le città invisibili", quest'ultimo uno dei romanzi più belli, che abbia mai letto.
    E devo riprendere anche "Il visconte dimezzato", visto che all'epoca della lettura non ero capace di interpretarne l'allegoria..

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    1. Beh, io intanto mi sono segnato entrambi i romanzi che hai citato, e presto o tardi spero di incontrarli, caro Riky. :-)

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  2. Italo Calvino è uno di quei autori italiani che non mai approfondito molto (tranne durante il periodo scolastico). Grazie per le dritte, se dovessi trovarli in qualche mercatino li prenderò sicuramente.

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    1. Ti dirò che anch'io sto iniziando a conoscere ed apprezzare la letteratura classica italiana solo adesso, però è sempre bene, ogni tanto andare a pescare anche fuori dalla nostra comfort zone. :-)

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  3. Altro scrittore che adoro! L'unico suo romanzo che mi ha lasciato affaticatissimo (leggerlo è stata una faticaccia!) è stato "Se una notte d'inverno un viaggiatore". Comunque l'ho amato come amo tutti i suoi libri.
    Di Marcovaldo, io che sono anziano, ho avuto la fortuna di vedere lo splendido sceneggiato che la rai propose proprio una cinquantina di anni fa :)

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    1. Ciao Orlando spero tutto bene, devo dire che mi manca un po' la tua presenza su Instagram, ma ne approvo totalmente i motivi.
      Detto questo, Calvino dopo aver letto questi due libri, lo adoro un po' anch'io, e punto a leggere altre sue storie.
      Un saluto e Buon Ferragosto!

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