mercoledì 11 dicembre 2019

L'urlo e il furore - William Faulkner

" La vita è un'ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco e poi non se ne sa più niente.
E' un racconto narrato da un idiota, pieno di strepiti e furore, significante niente."
Macbeth - William Shakespeare


Non sono così pazzo da recensire un'opera del genere, tranquilli.
Non sarò mai uno di quelli convinti che se un libro non gli piace subito possono immediatamente buttarlo via.
E non sarò mai uno di quelli che mette in discussione un'opera, ma mai i loro gusti e la loro conoscenza.
Non sono un tipo da una stellina.
Se lo fossi stato, avrei abbandonato questo libro dopo i difficilissimi e sconnessi primi capitoli.
E cosa mi sarei perso...

Mi sarei perso dei personaggi che ho amato e dei personaggi che ho odiato con tutto il cuore ( Jason, parlo di te).
E mi sarei perso un romanzo scritto da Dio.

La storia della famiglia Compson, la storia di ogni singolo personaggio di questa famiglia, domestici compresi ( Dilsey la cuoca "negra" è il personaggio più bello del libro ) è narrata con un'energia e un trasporto che personalmente mi ha tramortito, e che in più punti mi ha dilaniato.
Andiamo di sinossi, tratta da Ibs:

Il 1929, passato alla storia come l'anno del crollo di Wall Street che segnò l'inizio della Grande Depressione, è un anno fondamentale anche per la letteratura americana. Escono infatti "Addio alle armi" di Hemingway e "L'urlo e il furore" di Faulkner, una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi di quel Sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male, passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4 tempi, che scandiscono le sventure di una famiglia del profondo Sud.


Leggere un libro del genere è una vittoria.
E' la vittoria della perseveranza, è la vittoria della lettura.
Sopravvivere a quel primo capitolo, così sconnesso, strutturato su più livelli, è stato faticoso e difficile, ma c'è un motivo se è stato narrato così.
E' il punto di vista ed è quello che vede l'idiota/malato di mente della famiglia, è un capitolo strutturato attraverso i pensieri e le azioni di Benjamin.
La storia trova la sua vera voce nei capitoli successivi con protagonisti gli altri fratelli e i genitori di Benjamin, tutti personaggi peculiarissimi e narrati divinamente.
E' la complessità di ognuno di loro a rendere questo libro meraviglioso.
E' il coraggio, l'urlo, il furore di narrare le gesta e i pensieri di personaggi deboli, spesso senza scrupoli, vittime di un sistema patriarcale, di amori impossibili e incestuosi, di vite che sembrano vere.
Un libro cesellato pezzo per pezzo come un mosaico, e che mostra la sua vera immagine solo alla fine.
Ed è essenza, è vita.

" Tu e io soltanto allora tra l'esacrazione e l'orrore in un cerchio di pura fiamma..."

Grazie ancora, William, ed a presto!
Perché è sicuro che ti leggerò ancora.



Alla prossima!

18 commenti:

  1. Un libro spettacolare. Il flusso di coscienza faulkeriano mostrato alla grande. Uno dei libri migliori di qeul fenomeno. Ho letto tutto quello che mi è staot possibile di lui, partendo proprio da questo romanzo.

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    1. Vorrei recuperare anch'io le altre sue opere.
      Ho già messo in lista Mentre Morivo.

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    2. Ce ne sono diversi. Spero di non abusare se ti linko questo post, ma io adoro Faulkner
      https://www.ferrucciogianola.com/2010/08/faulkner-collection.html

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    3. Hai fatto bene a linkarmelo, mi sarà utilissimo, quando dovrò procurarmi altre sue opere.

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  2. Lo inseguo da una vita! ç_ç
    Prima o poi me lo compro e me lo leggo sul serio.

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    1. Io l'ho pescato per caso a 2 Euro in una bancarella.
      Nel mio caso è stato lui a farsi trovare. :-)

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  3. Spoilerizzami, sono curioso di sapere

    a) chi è Jason
    b) il tuo personaggio preferito dell'opera, anche se, da quello che hai scritto, probabilmente ti sarà impossibile rispondere :)

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    1. A) Un pezzo di m..., per quel che mi riguarda.
      B) Un po' tutti i personaggi sono strutturati benissimo.
      Tra tutti direi la cuoca nera, che sono sicuro è il personaggio preferito del libro anche dell'autore.

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  4. Non l'ho mai letto.
    Ma sai che poteva incuriosirmi, di contro, il primo capitolo?
    Perché mi avrebbe fatto chiedere "cosa cazzo vuole dire?" XD

    Moz-

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    1. E' un capitolo terribilmente complesso.
      Butta lì stralci di presente e di passato, mettendo dentro tutti i personaggi, causando nel lettore una confusione pazzesca, ma voluta, secondo me.
      Con un capitolo del genere, molti sono propensi ad abbandonare subito il libro, per fortuna che io ho perseverato. :-P

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  5. mio caro non sono mai riuscita a finirlo e in questo momento credo di non poter leggere neppure la favola di Pollicino.Leggo e capisco le parole di entrata che tu hai postato così difficili e così vere perchè simili alla nostra attuale situazione.
    Un abbraccio forte

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  6. Grazie per la segnalazione. Un abbraccio

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  7. Complimenti per la perseveranza! A me è capitato di arrendermi più e più volte a causa di un inizio verboso o macchinoso.
    Bello il profondo sud americano di quegli anni... oggi viene preso un po' troppo per il culo a causa dei vizi incestuosi 😅

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    1. Ogni mondo è paese si dice, anche sui nostri paesi rurali se ne dicono di ogni. XD
      Scherzi a parte, sono contento in questo caso di aver perseverato. :-)

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  8. Non l’ho letto ma ora lo metto nel mio scaffale delle letture future. Pensavo davvero quante volte incontriamo capitoli difficili, come montagne da scalare. Dovremmo cercare di resistere per arrivare in cima dove il panorama poi è spettacolare.

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    1. E' vero, ma quante anime che cadono durante la scalata, ahimè.

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