martedì 28 maggio 2013

Trick 'R Treat / La Vendetta Di Halloween... e altro.

Leggere Danza Macabra di Dan Simmons, pensare, lavorare, mangiare, dormire, qualche seduta al cesso, scrivere e poi cancellare Post, navigare su Internet, vedere Film e Serie Tv, le 168 ore della mia settimana.
Sembra molto, ma in realtà ho fatto poco, sono evaso in forma mentis ma dal punto di vista corporeo eccetto il tragitto casa/ lavoro e qualche caffè sono fermo da millenni allo stesso punto e mi sembra di non esistere se non nella banalità dell' abitudine.
Ma parliamo d' altro, và.
Qualsiasi telefilm o cartone animato made in U.S.A che si rispetti ha un episodio dedicato ad Halloween, i film a tema manco si contano, ed è una festa che tutti bene o male abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare / disprezzare a seconda dei casi.
Molti però non sanno che in varie parti della Penisola a parte il rituale religioso del culto dei morti in quel di novembre vi è anche una tradizione non molto dissimile a quella di Halloween.
Nel paese d' origine di mia Madre situato nella costa tirrenica Calabrese, per esempio, è tradizione la sera del 31 ottobre che i bambini girino casa per casa con una zucca verde ( quella a forma di clava) intagliata come la classica zucca rossa della tradizione di Halloween con una candela dentro a chiedere una sorta di offerta per i defunti ( c'è una formula dialettale da dire che non ricordo).
Gli adulti che scelgono di aprire la porta infilano dentro un' apposita intagliatura nella parte alta della zucca delle monetine o delle caramelle.
L' ho fatto anch' io più di vent'anni fa ed è la cosa che più si avvicina al Trick 'R Treat dei ragazzini mascherati nel giorno di Halloween che io abbia mai fatto.
Ok, oggi il divagar m'è dolce in questo mar...
La smetto e parlo di Trick ' R Treat, il film.
E' adorabile, punto.
Potrei smetterla qui, davvero, ma arrivati a questo punto devo sforzarmi di continuare.
E' la trasposizione di una serata di Halloween nella cittadina di Warren Valley, Ohio.
Cinque storie diverse s' intersecano fino a creare un unico arazzo.
A prima vista sembra un film che non vuole prendersi sul serio ed anche un po' Trash e facilone, ma via via la trama si fa più complessa ed intrigante pur non perdendo di vista quel tratto di ironia macabra che è parte integrante del film.
La trama è semplice: ci mostra la serata di Halloween di svariati personaggi.
Ci sono i ragazzini che per spaventare uno di essi portano la loro vittima in un laghetto in cui era precipitato uno scuolabus di ragazzi portatori di Handicap, che avrà delle logiche conseguenze.
C' è un gruppo di ragazze che si vuole dare alla pazza gioia, soprattutto una di loro che è decisa a perderà la verginità quella sera stessa.
C'è un Preside che impazzisce di punto in bianco ( personalmente è il mio preferito, mi ha fatto sbellicare per tutta la pellicola) e l' apparizione di un bambino mascherato ( quello nella locandina ) che altro non è che l' incarnazione stessa di Jack Lanterna.
Trick ' R Treat da noi ribattezzato La Vendetta Di Halloween è un film del 2007 che credo non sia nemmeno approdato nei nostri schermi cinematografici uscendo direttamente in Dvd e che ha avuto successo grazie al Tam Tam su Internet o almeno io l'ho scoperto così.
Merita ampiamente la visione, è un Horror che diverte.
Fosse uscito vent' anni fa sono sicuro che rimarrebbe nell' immaginario collettivo in quanto ha quell' atmosfera che ricorda vagamente film come Monster Squad ed altri simili che all' epoca fecero la storia.
Insomma se questo ragazzino dovesse bussare alla vostra porta, meglio non aprire, non si sa mai. ;-)














 

martedì 21 maggio 2013

Il Canto Di Kalì - Dan Simmons

" Vorresti conoscere Calcutta?
Allora preparati a dimenticarla."

Sushil Roy

 

Un amico di mio cugino, un ex mago ( negli anni '80 fece persino un' apparizione in Tv) dalla personalità piuttosto eccentrica, un giorno si presentò a casa sua durante le festività Natalizie portando in dote un video che lui stesso aveva girato in India.
Raccontava che durante il primo viaggio in quelle terre si invaghì del modo di vivere Indiano e delle loro usanze tanto che diventò cultore di non so quale Santone.
Il video mostrava alcune immagini di una città Indiana ( Nuova Delhi, Calcutta? Non lo ricordo) che mi colpirono molto.
Davano l' idea di una città caotica e folkloristica ma allo stesso tempo povera, fetida, putrida.
Vedere la condizione igienica di alcune abitazioni, le immagini dei lebbrosi e quant' altro mi diede letteralmente i brividi.
Bella atmosfera Natalizia del cazzo, pensavo mentre vedevo quelle immagini di scimmie, mucche, lebbrosi e persone qualunque che condividevano l' agglomerato cittadino con nonchalance.

Questo libro mi ha fatto più volte tornare in mente quelle immagini e Dan Simmons ne da un' idea ancora più fetida, clandestina, sporca quando ci parla di Calcutta e dei suoi culti, in particolare quello che da il nome al romanzo, il culto di Kalì.
Molti di noi conosceranno questa Dea per il film Indiana Jones ed il Tempio Maledetto ma Googlando un pò ho trovato qualche vecchia traccia della Dea in un film del 1963 dal titolo Kalì - Yug la Dea della vendetta.
Il Canto di Kalì è un romanzo a metà tra il Thriller ed il Grottesco dall' andamento piuttosto serrato in particolare la cerimonia del culto di Kalì è di una potenza devastante, sicuramente il capitolo più ispirato del romanzo.
Kalì e i suoi cultori i cosiddetti Kapalika saranno una presenza clandestina, un' ombra via via sempre più concreta e minacciosa nella ricerca di Robert Luckzak di Das, un poeta che dovrebbe essere morto ma che a quanto pare non lo è.
E' il primo romanzo di Dan Simmons che leggo ( sono già alle prese con il secondo ossia Danza Macabra) e mi ha preso piuttosto bene.
Il Canto di Kalì è un romanzo del 1984 che si trova ad un prezzo piuttosto contenuto in qualsiasi libreria d' usato ( anche su Ebay) e che merita ampiamente la spesa.
Assolutamente consigliato.



Qui la trama:

Kali, l'immortale dea della morte e della distruzione, patrona di Calcutta, è stata bandita dalla terra migliaia di anni fa. Ma oggi è in corso un oscuro disegno per ricondurla tra gli uomini, come scopre Robert Luczak durante le ricerche di un antico manoscritto, Il canto di Kali. I seguaci di Kali, nel nome della dea, sono pronti a qualsiasi violenza, fino al sacrificio umano. Chi sbarra loro la strada, anche solo venendo a conoscenza dei loro progetti, è destinato a precipitare nell'incubo.



 

sabato 18 maggio 2013

La Casa

L' introspezione psicologica dei personaggi nei film Horror è proporzionale a quella di un Porno.
Lo so, può sembrare un parallelismo azzardato, ma secondo me non siamo lontani dalla realtà.
In un Horror classico la trama dura grossomodo cinque minuti, giusto quelli per presentare il gruppo di personaggi, i problemi che intercorrono tra loro ( coppie in crisi, triangoli amorosi, genitori con figli rompicoglioni, gruppi Teen in vacanza di piacere o per sfuggire da qualche problema, padri o madri alcolizzati), salvo poi fare la cazzata di turno e risvegliare il male esterno o in loro stessi.
Da lì in poi è una carrellata di ammazzamenti, inseguimenti, personaggi che prendono decisioni discutibili, insomma un classico Horror anni '80 senza i risvolti psicologici e pretenziosi degli Horror dell' ultimo decennio.
La Casa di Sam Raimi ci sguazzava e ci giocava con tutto questo.
Credo che per molti di noi cresciuti in quegli anni questo film sia diventato un Cult perchè riusciva a unire l' Horror più classico fatto di persone normali che si ritrovano ad affrontare qualcosa che normale non è, con un pizzico di commedia macabra che alleggeriva l' atmosfera ma che ha fatto sì che personaggi e situazioni rimanessero nell' immaginario collettivo.
C'era quindi bisogno di questo Remake?
E' una domanda difficile a cui rispondere perchè il film è buono, davvero.
Dal lato registico c'è tutto: rispetto per la trama di Raimi, omaggiata in più punti, ma anche gran ritmo sebbene il taglio rispetto all' originale è molto più pesante e macabro risultando oltremodo crudo e ben più serioso nei toni.
La trama è un classico: Cinque ragazzi, un Week End, una casa ed una riunione di vecchio corso per aiutare una di loro che ha problemi di droga.
Da lì, al ritrovamento di un vecchio libro ( nel film di Raimi era il Necronomicon di Lovecraftiana memoria, qui non viene specificato) al risveglio di un demone grazie alla formula recitata dal coglione di turno, il passo è breve.
Segue il corollario di affettamenti, possessioni, sangue a go-go, inseguimenti ed automutilazioni come nel classico di Raimi, comprese alcune esternazioni del Demone che sembrano proprio uscite da quel decennio e che strappano applausi.
La scelta di usare un tono più serioso funziona alla grande ed il film scivola via che è un piacere per tutta la sua durata ( non molta, devo dire).
Inutile cincischiare troppo, merita di essere visto.
Allora cos'è che non va?
Personalmente non mi va questo modo di fare cinema.
E' essenzialmente cinema per fare soldi.
Mancano le idee per accattivare le nuove generazioni e si cerca di sfruttare l' Hype dei Film che appassionavano le vecchie con la convinzione che visto che hanno funzionato con quella generazione dovrebbe essere lo stesso con quella odierna.
Purtroppo non è così.
Oggi Musica, Cinema, Videogiochi, Fumetti si sono ormai orientati verso l' ermetismo, verso l' effimero, perchè è questo l' adolescente di oggi.
Un ragazzo di oggi ha così tanta scelta e così tante distrazioni che praticamente non si appassiona a nulla e quando lo fa, lo fa per poco tempo.
Basta vedere la fine che hanno fatto tutti i Remake prima di questo.
Amazing Spider Man, Total Recall e via di seguito, tutti fatti con lo scopo di portare gente al cinema per quelle poche settimane ma senza un minimo di ambizione o voglia di rimanere nell' immaginario collettivo, prodotti senz' anima.
La Casa è un film che funziona e per certi versi si eleva dagli altri Remake, ma dubito che avrà l' impatto che ebbe per noi all' epoca.
Fatto sta, che è sicuramente un film che divertirà sia i vecchi che i nuovi avventori.
Mi accontenterei che Carrie, Remake prossimo venturo sia almeno a livello di questo, non resta che attendere e sperare.

 

martedì 14 maggio 2013

Buona Apocalisse A Tutti - Neil Gaiman / Terry Pratchett

Un giorno di tanti anni fa, spulciando tra i libri di mia sorella in cerca di roba osè, m' imbattei nella Sacra Bibbia.
Preso dalla curiosità mi misi a leggerla, anche se in maniera piuttosto sporadica.
Fui sedotto da qualche racconto dell' Antico Testamento e principalmente dall' Apocalisse di Giovanni, benchè ovviamente ci capissi poco o nulla.
Con il tempo soprattutto nei fumetti mi è capitato spesso e volentieri che venisse citata e filtrata attraverso le idee e il narrare dell' autore di turno.
Basta pensare a Manga come Bastard o a personaggi come Apocalisse e i suoi quattro Cavalieri che erano una presenza fissa nei Cross Over estivi delle testate degli X-Men.
Ma non mi era mai capitata una rappresentazione dell' Apocalisse in chiave Fantasy ironica come quella del duo Neil Gaiman / Terry Pratchett.
Conosco Gaiman da tempo ed è ormai presenza fissa tra le mie letture, la sua incredibile conoscenza di miti e leggende, il suo lirismo nel raccontare e la sua bravura, lo hanno portato velocemente ai vertici delle mie preferenze.
Ho amato tutti i suoi libri anche quelli meno riusciti come Anansi Boys, ho adorato la sua serie a fumetti Sandman, che per me merita un posto nella libreria di chiunque, quindi è stato con gioia che ho scoperto questo romanzo scritto a quattro mani con Terry Pratchett.
Ammetto di non aver mai letto nulla di Terry Pratchett, ma l' entusiasmo che mi ha trasmesso questa bellissima lettura mi porterà certamente a metterlo in lista.
Il titolo originale di questa storia è Good Omens, titolo che ovviamente fa riferimento a film come Il Presagio, The Calling e tutta quella serie di film inerenti la figura dell' Anticristo che da Rosemary'S Baby in poi abbiamo imparato tutti a conoscere ( più che il film di Polanski nel caso consiglio il romanzo bellissimo di Ira Levin).
La storia è un vero casino apocalittico, ma nonostante la mole di situazioni e personaggi, risulta sempre lineare e gradevolissima da seguire.
Protagonisti principali sono i due amici/nemici Crowley e Azraphel uno demone, l'altro angelo entrambi agenti in incognito sulla Terra rispettivamente di Inferno e Paradiso.
La situazione di stallo di entrambi gli schieramenti deflagherà con nascita dell' Anticristo, un ragazzino di nome Adam.
Da lì è un crescendo di situazioni assurde e spassosissime con l' avvento di numerosi altri personaggi ( i Cavalieri dell' Apocalisse per esempio sono quattro motociclisti stile Hells Angels) tra cui streghe, cacciatori di streghe e il gruppo di amichetti di Adam denominati I Quelli.
La bellezza di questo romanzo sta non solo nel ritmo vertiginoso nonchè divertente della storia, ma anche nei suoi personaggi tutti ben congegnati e convincenti.
Certo il tono è scanzonato, ma qua e là ci sono citazioni, sprazzi di nero umorismo in pieno stile Gaiman e qualche scena davvero epica, una in particolare sul rogo di una strega mi ha colpito davvero molto per il modo suggestivo in cui è raccontata.
Libro straconsigliato, se non altro per passarsi qualche oretta nell' attesa dell' Apocalisse descritta da Giovanni ( per chi ci crede).


 

giovedì 9 maggio 2013

Intruders

Piccola premessa:
 - I nomi dei " cattivi " in lingua Inglese hanno un suono nettamente più suggestivo ed inquietante che in Italiano, tra " Senza faccia " e Hollowface c'è un abisso e non è l' unico esempio, in un altro Film recente ovvero I bambini di Cold Rock The Tall Man che è il cattivo della pellicola, da noi è stato ribattezzato " Uomo Alto " per quanto la traduzione sia letterale, sembra quasi di dover provare timore per un giocatore di Basket.
Ma non sono gli unici esempi, se andiamo a ritroso ne potremmo trovare a iosa.
Quindi smettetela di tradurre i nomi e lasciateli così come sono che tanto se vogliamo veramente scoprire che diavolo significa il nome di "tal dei tali " ci mettiamo due minuti a Googlarlo e buonanotte. -

Parliamo di Intruders o meglio scriviamo, và.
Intruders è un film contorto, più contorto del famigerato nodo Gordiano.
Quello che a prima vista sembra un Horror dall' impostazione classica ossia con un cattivo ben definito che viene a turbare il sonno e l' infanzia di due bambini, sottotraccia si rivela un drammone psicologico con venature Horror, per altro con una sua logica e una spiegazione che per quanto astrusa risulta piuttosto coerente.Trattasi delle storie parallele di due bambini che pur vivendo in due paesi diversi ricevono la visita non proprio attesa e cordialissima di Hollowface.
Chi è Hollowface?
A quanto pare un' apparizione, un simulacro umano, che vuole rubare il volto ai due bambini nutrendosi delle loro paure, ovviamente come ho accennato in alto è molto, molto di più o di meno, dipende come lo si vuole interpretare, ma mi fermo qui per evitare di Spoilerare qualcosa.
Tra gli attori spicca la nota presenza di Clive Owen, come d'altronde troneggia anche nella copertina.
Per quanto diretto con arguzia, è un film
subdolo con quella sorta di supponenza di voler sembrare a tutti i costi quello che non è, un Horror.
Dove sono finiti gli Horror banalotti di una volta?
Quelli in cui dovevi semplicemente affrontare il soprannaturale o il mostro di turno senza chissà quale spiegazione psicologica o scientifica che sia?
Devo ammettere che mi mancano.
I mostri degli anni '80 probabilmente erano più ingenui, ma meno pretenziosi.


 

martedì 7 maggio 2013

Dannazione - Chuck Palahniuk

Il fatto stesso che io ancor oggi devo chiedere aiuto a Google per sapere dove vada inserita l' acca nel suo cognome, non mi pone certo tra i più fervidi sostenitori di Chuck Palahniuk, eppure è un autore che apprezzo.
Ad oggi ho amato tantissimo Rabbia e Fight Club, apprezzato abbastanza Soffocare e sono rimasto scettico davanti alla raccolta di La Scimmia Pensa, La Scimmia Fa.
Palahniuk con la sua scrittura a metà tra il Pulp, l' Horror e il Grottesco, tra l' irriverenza e la tendenza al nichilismo puro dei suoi personaggi, non è certamente un romanziere che si legge a cuor leggero, ma la sua potenza descrittiva e la sua originalità personalmente m' intrippano alquanto.
Dannazione non fa eccezione, fa anche rima. :-)
La rappresentazione dell' Inferno che ci dona Palahniuk è qualcosa di disgustoso ed aberrante, foriero di tutto ciò che è marcio e rancido nella nostra società, di tutto ciò che ci provoca rabbia, disgusto, vomito.
Oceani di insetti, deserti di forfora, colline di unghie di mani e piedi tagliate, laghi di vomito e paludi di feti abortiti, mari di sperma, merda di cane e molto altro danno un' idea molto diversa dell' iconografia classica dell' Inferno che abbiamo imparato a conoscere, risultando oltremodo convincente ed originale.
In tutto questo fa la sua apparizione Madison una ragazzina di 13 anni morta in seguito ad un gioco erotico con il fratellastro dopo essersi strafatta di Marijuana.
Qui la trama presa a prestito da Ibs:

Madison ha tredici anni ed è una ragazzina come tante. Be' insomma, più o meno... Figlia di una star del cinema parecchio narcisista e di un miliardario, viene, tra le altre cose, dimenticata per le vacanze di Natale nel suo collegio di iperlusso in Svizzera dai genitori, in giro per il mondo a caccia di orfani da adottare davanti ai media. Durante una notte degli Oscar, Madison riesce nella non facile impresa di morire per una overdose di marijuana, e all'improvviso si trova in una situazione assolutamente diversa da quella della maggioranza delle sue coetanee. Per dirla tutta, Madison non solo scopre di essere morta, ma per giunta di essere finita all'inferno, con la non esaltante prospettiva di dover trascorrere un bel po' di tempo (a occhio e croce l'eternità) tra le fiamme e quei tormenti che lo hanno reso tristemente famoso. Insomma, è innegabile che sia difficile pensare positivo, ma Madison è una ragazza pratica e cerca da subito di rendere meno terribili le sue prospettive: prima di tutto deve farsi degli amici, poi deve scoprire come funzionano le cose all'inferno. Infine (e questo è un obiettivo mica da ridere), deve cercare di farselo piacere. In poco tempo diventa amica di un gruppetto di coetanei: una cheerleader, un secchione, un punkrocker e un giocatore di football, e con loro attraverserà il Deserto di forfora e valicherà Colline di unghie tagliate, per arrivare alla città fortificata dove vive Satana...

Ammetto di aver amato più i luoghi che il viaggio.
Credo sia principalmente un problema di empatia verso i personaggi, che eccetto Madison sono fin troppo didascalici ed ermetici per i mei gusti.
Lo stesso cammino nel microcosmo dell' Inferno lo è.
E' molto divertente vedere Madison alle prese con Call Center ed uffici Infernali o alle prese con Hitler ed altri personaggi storici, lo sono anche i racconti paralleli di vita e di morte, la loquacità e il linguaggio di Madison,  i vari aneddoti sui suoi genitori, ma alla lunga ho avuto la sensazione di un romanzo pieno di genialità ma povero di contenuti, ma forse è una scelta voluta chissà.
Una storia che al di là dei temi che racconta sembra non prendersi molto sul serio e che assomiglia ad un vero e proprio esercizio di stile più che ad un vero e proprio romanzo compiuto, infatti la scelta del finale tronco, ci dona la certezza che Palahniuk con Madison e le sue avventure non ha ancora finito, aspettiamoci a breve il seguito di questo viaggio Dantesco, no, ehm Madisontesco. :-)









 

giovedì 2 maggio 2013

The Possession

Il venerdì lo sto dedicando alla visione di vecchi e nuovi film che attendevano con pazienza di essere visti, la scorsa settimana è toccato a The Possession.
Il titolo dice già tutto, tratta della possessione di un Dibbuk uno spirito maligno della tradizione Ebraica che lentamente si insinua fino a possedere totalmente il corpo di una bambina.
Siamo dalle parti de L' Esorcista, anzi direi praticamente nella stessa via. :-)
Lì il demone era Pazuzu, qui un Dibbuk, la differenza sta tutta qui, quindi niente esorcismi di fede Cattolica ma Ebraica.
La trama è piuttosto semplice:
Un Padre che ha appena divorziato dalla moglie, durante una delle sue visite settimanali porta le sue due figlie nella sua nuova casa.
Durante il tragitto si fermano in una di quelle aste casalinghe tanto in voga negli Stati Uniti, dove una delle bambine si innamora di una scatola di legno, che il Padre puntualmente compra.
Purtroppo per lui e soprattutto per la bambina, quella era la scatola dove era stato sigillato e imprigionato il suddetto demone.
Da lì in avanti, la storia sarà tutta incentrata sulla lenta ma inesorabile possessione e sulla ricerca di un modo per liberare la bambina e ricatapultare il Dibbuk nella sua scatola.
Il finale è in stile Stephen King prima maniera e lascia la porta ad un ipotetico seguito.
Ammetto che due, tre scene mi sono piaciute molto, principalmente quella della risonanza magnetica della bambina, dove dentro il corpo si vede chiaramente in tutta la sua trionfale mostruosità il Dibbuk in questione.
Ma anche la scena della mano che spunta dalla bocca della bambina è piuttosto potente.
Il resto purtroppo è un' accozzaglia di scene trite e ritrite che da L 'Esorcista in poi abbiamo imparato a conoscere ed in certi casi ad amare.
Film ideale per passarsi una serata, ma caro Dibbuk, Pazuzu era di ben più elevata categoria. :-)

La foto è l' immagine di una delle scene che più che farmi paura mi ha fatto sganasciare dalle risate:
Il Dibbuk in versione ballerina di Amici Di Maria De Filippi & Co.