mercoledì 14 giugno 2023

Il falcone maltese - Dashiell Hammett

Nel mio peregrinare su internet alla ricerca di nuovi input, nuovi generi, e nuovi autori da affrontare, mi imbattei anni fa in un post su una pagina Facebook, di un noto fumettista nonché influencer, che parlava del genere noir e dei suoi precursori, partendo dalla recensione di un unico titolo, che era Il lungo addio di Raymond Chandler.

Lo scritto fu talmente convincente che mi fiondai subito sulle opere di quest'autore, di cui mi innamorai perdutamente.

Mi bastarono solo due opere per essere preso, ma accortomi di una struttura narrativa che seguiva una meccanica basilare, mi fermai lì, tenendomelo buono buono in ottica futura.

Non volevo farmelo venire a noia, non dopo aver conosciuto un autore che ho amato fin da subito così tanto.

All'epoca mi fermai con Chandler, ma continuai esplorando il genere con altri autori, di cui ho anche parlato su questo spazio.

Durante la lettura di quel post, presi nota di altri autori che venivano citati, tra cui quello che lui considerava l'antesignano del genere, ovvero Dashiell Hammett, citando proprio l'opera di cui parlerò oggi, ovvero Il falcone maltese.

Prima di farlo, parliamo di come ne sono venuto in possesso, storpiando una frase biblica: " Le vie delle poste sono infinite. "


Presi questo libro su Ebay per circa 4 Euro.

Trattasi di una vecchissima edizione de il giallo d'azione della Mondadori, un po' ingiallita, ma tutto sommato decorosa.

Il problema è che di questo libro se ne perse traccia, manco fosse il falcone della storia stessa.

Dopo un mese ho dovuto contattare il venditore, che mi ha persino rimborsato, e di questo libro mi ero persino dimenticato, quando una mattina di due, tre mesi dopo, me lo ritrovo nella cassetta delle lettere.

Insomma, entrarne in possesso, è stata una roba travagliata.


Prima di parlare di questo libro, va fatta la stessa premessa che feci all'epoca per Il lungo addio di Chandler.

Questo è un romanzo del 1930, ed è figlio di quel periodo.

Va contestualizzato in toto, soprattutto per ciò che concerne i protagonisti, tutti quanti, misogini, sessisti, e con una morale parecchio patriarcale.

Mi è capitato di guardare un video su Tik Tok, tempo fa, di un giovane cineasta, che parlava dei primi film di Bond, bollandoli come dei film piuttosto sessisti, con degli approcci del buon James piuttosto violenti e molesti nei confronti delle donne.

Anche in questo romanzo vi è una sorta di sessismo strisciante nei confronti della giovane protagonista, ma anche nei riguardi della segretaria dell'investigatore Sam Spade.

E' incredibile come questo libro presenti una struttura narrativa, pedissequa a tantissimi romanzi dello stesso genere, venuti dopo.

Sam Spade è sovrapponibile a molti altri personaggi, forse un po' più smussati di lui, ma leggendo questo libro, me ne sono venuti in mente moltissimi altri, soprattutto il personaggio di Douser dei racconti hard boiled di Ray Bradbury.

Uno in particolare, che io lessi nella raccolta Omicidi d'annata, ricorda moltissimo una delle scene che ho preferito de Il falcone maltese.

Che dire del romanzo in sé: la trama è semplice, ma prende delle vie sempre più tortuose e complesse, i dialoghi sono ottimi e molto incisivi, ed i personaggi seguono un po' la natura delle storie di questo tipo.

Chi conosce i topoi del genere sa cosa aspettarsi, non c'è bisogno manco che lo scriva.

Si parte alla ricerca di un oggetto, ma ci si ritrova in un casino di bugie, inseguimenti, pedinamenti, cambi di casacca e prospettiva, omicidi e misteri.

Lo so, il fatto che cambino le storie, ma che la struttura si ripeta romanzo dopo romanzo ed autore dopo autore, può essere visto come un difetto, ed infatti in epoca moderna le storie di questo tipo , basta pensare ad Ellroy o anche Bunker, hanno una struttura meno circoscritta e meno canonica, però resta il fatto che Il falcone maltese è un'opera piuttosto valida, ed ha il merito di avere creato o comunque consolidato un genere.

C'è da dire che Dashiell Hammett è molto più diretto e violento di Raymond Chandler, e forse ha una scrittura meno lirica e romantica di Ray, così come Sam Spade è molto più rude di Philip Marlowe.

Hammett ha meno filtri, è più diretto, ed io ne ho ricavato una lettura veloce e coinvolgente.

In generale l'intreccio mi è piaciuto molto, soprattutto la parte finale.

Mi piacerebbe recuperare anche Raccolto rosso.

Insomma, che dire: sono contento di aver letto questo romanzo, che a questo punto non posso che consigliare, specie agli amanti del genere noir.

Vi lascio con la sinossi:

"San Francisco, sul finire degli anni Venti, non è certo un luogo tranquillo. Per questo il detective Sam Spade ha imparato che è meglio stare sempre sul chi vive. Anche quando nel suo ufficio sulla Baia si presenta un'incantevole ragazza bionda con un nome che è già un programma: Miss Wonderly. La giovane donna vuole che Spade la aiuti a scoprire che fine ha fatto sua sorella Corinne, che si è legata a un poco di buono, un certo Floyd Thursby. Ma presto Spade si accorgerà che la sua cliente non è l'angelica creatura che appare. È invece una dark lady spietata, ipocrita e manipolatrice, disposta a tutto pur di entrare in possesso di un antico e prezioso manufatto, una statua d'oro e di gemme raffigurante un falco, donata dai Cavalieri di Malta all'imperatore Carlo V nel XVI secolo. Pubblicato nel 1930, "Il falco maltese" è considerato il capolavoro di Hammett, il più bel romanzo del "duro" Spade, portato sul grande schermo da un indimenticabile Humphrey Bogart."



Alla prossima!

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