domenica 13 gennaio 2019

Tokyo Blues/Norwegian Wood - Haruki Murakami

Uno dei più clamorosi successi letterari giapponesi di tutti i tempi è anche il libro più intimo, introspettivo di Murakami, che qui si stacca dalle atmosfere oniriche e surreali che lo hanno reso famoso, per esplorare il mondo in ombra dei sentimenti e della solitudine. Norwegian Wood è anche un grande romanzo sull'adolescenza, sul conflitto tra il desiderio di essere integrati nel mondo degli "altri" per entrare vittoriosi nella vita adulta e il bisogno irrinunciabile di essere se stessi, costi quel costi. Come il giovane Holden, Toru è continuamente assalito dal dubbio di aver sbagliato o poter sbagliare nelle sue scelte di vita e di amore, ma è anche guidato da un ostinato e personale senso della morale e da un'istintiva avversione per tutto ciò che sa di finto e costruito. Diviso tra due ragazze, Naoko e Midori, che lo attirano entrambe con forza irresistibile, Toru non può fare altro che decidere. O aspettare che la vita (e la morte) decidano per lui.


Volevo che mi piacesse.
Davvero.
Non volevo essere quello controcorrente.
Volevo essere come tutti coloro che lo postano orgogliosi nelle loro bacheche e che ne parlano con amore nelle loro stories.
Non volevo essere quello sbagliato che non capisce uno scrittore amato quasi indiscutibilmente da tutti.
Forse non l'ho preso nel modo giusto o non ne sono all'altezza.
Davvero, non lo so.
Fatto sta che questo romanzo mi è scivolato via senza quasi lasciare traccia tranne che in un paio di passaggi.
Eppure l'ho letto in poco tempo ed in maniera abbastanza vorace.
E' ben scritto ed è scorrevolissimo.

Dovrei amare i racconti di formazione. Io sono fatto per i romanzi di formazione, ma non è stato questo il caso e me ne dolgo.
Faccio mea culpa: non sono degno di te, Haruki, e ti chiedo scusa.
Questa sorta de Il Giovane Holden in salsa giappo non mi ha preso.
Ho trovato i personaggi di questa storia indolenti, in balia degli eventi e del flusso di coscienza dell'autore.
In una storia di formazione è dai personaggi che ti devi fare sedurre, perché è delle loro vite e delle loro scelte che vai a leggere, ma in questo caso di Watanabe, Naoko e compagnia cantante, me ne è fregato veramente poco.
Gli ingredienti per amarne le gesta ci sono tutti, ci sono anche dei passaggi commoventi e molto introspettivi, ma c'è una freddezza di fondo, un'indolenza e un'opacità così latente in questi personaggi, che mi hanno impedito di affezionarmi ad essi.
Fa parte dell'essere adolescenti?
Certamente.
I personaggi di Murakami sono complessi e sembrano veri e non mi permetto minimamente di sindacarci sopra.
Però poco interessanti a me come lettore.
Lo consiglierei a chi ancora non lo ha letto?
Assolutamente sì.
Se centinaia di migliaia di lettori lo hanno amato ci sarà un motivo.
Hanno un gusto migliore del mio, una sensibilità più spiccata, chissà cos'è.
D'altronde a me non è piaciuto nemmeno Il Giovane Holden.
Evidentemente sono fatto così.
Vorrei averlo amato.
Ero pronto a farlo.
Così non è stato.
Fine.



Alla Prossima!


16 commenti:

  1. Io di Murakami ancora non ho leto nulla, ma prometto che prima o poi lo farò...

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    1. Io a questo punto non se riuscirò a leggere altro di suo, anche se mi dicono che il resto delle sue opere sia molto più maturo e onirico di Norwegian Wood che è un'opera giovanile.

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  2. Lello,
    a parte che la tua recensione non è né una stroncatura né una bocciatura, però credo che a volte il parere positivo di certi recensori arrivi sull'onda lunga degli altri recensori.
    Sei modesto e per questo dici che gli altri hanno una sensibilità maggiore.
    Io invece rilancio: probabilmente è stata la lettura degli altri un po' superficiale :)

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    1. Non direi, ma ti ringrazio per la fiducia Ricky.
      Murakami merita tutto il successo che ha. :-)

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  3. Temo e sospetto che la penserei come te, sai? Proverò a breve. Il mio coinquilino è fra i suoi grandi estimatori, ad esempio, ma abbiamo un gusto e una sensibilità troppo diversa. In questo, a scatola chiusa, sono ben più vicino a te. :)

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    1. Dovresti provarci, potrebbe piacerti.
      Il libro è comunque molto buono.

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  4. Siamo pari. Io le tue sensazioni le ho provate a chiusura di Il richiamo del corno. Nella generale osanna tributata a quel romanzo, credo di essere una delle poche persone a non averlo apprezzato. Murakami l'ho amato, non tutto, su Tokyo blues non posso però esprimermi perché non l'ho letto. Il giovane Holden, invece, è tra i classici che voglio recuperare quest'anno.

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    1. Io Il Giovane Holden l'ho letto più volte, ma non l'ho mai apprezzato troppo.
      Anzi ti dirò che il protagonista mi è sempre stato sulle scatole, benché comunque sia scritto in maniera meravigliosa.

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  5. Non ho mai letto niente di suo, devo provare. Ma può essere che magari è la nipponicità, che è una cosa così particolare, a rendere più difficili l'entrare in empatia?
    Io avevo fatto fatica con Banana Yoshimoto, ma è anche vero che l'avevo letta molti molti anni fa, magari ora le cose sarebbero diverse.

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    1. Ci ho pensato anch'io, in verità. Però nonostante questo, dovrei esserci abituato al modo di vivere e pensare giapponese visto tutti i manga e gli anime visti durante l'adolescenza.
      Probabilmente io e Murakami almeno per ciò che concerne questo romanzo non ci siamo presi. Dovessi trovare il coraggio di leggere altre sue opere, spero di cambiare idea.

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  6. Murakami è un autore che o ti piace come scrive o non ti piace. Sopratutto perché i romanzi successivi diventano ancora più strani e onirici. Io ti consiglio comunque di provare "nel segno della pecora", per certi versi è più riuscito di Norwegian Wood.

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    1. Un po' tutti mi stanno dicendo la stessa cosa.
      In genere con un autore difficilmente mi fermo ad un solo romanzo, quindi presto o tardi potrei decidere di fare lo stesso con lui.
      Mi sono segnato il titolo.
      Grazie della dritta!

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  7. "Il giovane Holden" l'ho iniziato e mai finito, ma questo di Murakami invece l'ho amato molto e ne avevo scritto lungamente sul blog cinque o sei anni fa. Avevo anche azzardato la visione del film... ma su quello stenderei un velo pietoso.

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    1. No, il film non lo vedrei mai nemmeno io.
      Mi piacerebbe leggere il tuo post, vado a cercarmelo. ;-)

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  8. Io non ho mai letto nulla di Murakami, comunque alle volte bisogna avere la fortuna di "azzeccare" il momento giusto in cui leggere un certo romanzo. A volte la storia non ti prende perché la leggi in un periodo poco adatto o perché semplicemente non ne hai voglia.

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    1. Si, lo stato d'animo è fondamentale, così come trovare elementi a te congeniali o comunque in cui ti riconosci nella storia.
      Mi è proprio mancata l'empatia verso la storia, che comunque ho apprezzato per quel che concerne scrittura e trama.
      Però non ho provato e non mi ha lasciato nulla.
      Dovessi basarmi solo su questo libro, di Murakami non leggerei altro.
      Però mai dire mai, mi sono smentito già parecchie volte per quel che concerne la letteratura.

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