Duecento pagine, scrittura veloce ed efficace, linguaggio scarno e asettico, diciamo che in questo diario in salsa Zombie J.L. Bourne non voleva perdersi troppo in chiacchiere.
Certo, in termini di empatia ed emotività non è il massimo, sappiamo fin dal principio che il protagonista sopravviverà per raccontarcelo, ma tutto sommato è una storia piacevole da seguire.
Credo che sia giusto così, essendo un racconto epistolare e quindi narrato in prima persona, il protagonista più che a scrivere pensava a sopravvivere, quindi giustifico in questo modo la brevità del romanzo.
A metà strada tra The Walking Dead e World War Z di Max Brooks, J.L. Bourne ci narra dell' ennesima Apocalisse Zombie, stavolta dal punto di vista di un militare che fiutato il pericolo, diserta e pensa a se stesso e alla sua sopravvivenza.
Via con la trama và, che tanto visto il tema non sarà certo l' originalità fatta persona:
"Il diario quotidiano della battaglia di un uomo per la sopravvivenza, contro le prove che il mondo dei non morti gli propone giornalmente. Una piaga sconosciuta dilaga sul pianeta. I morti risorgono e, come nuova specie dominante, reclamano la Terra. Imprigionato in una tragedia planetaria, toccano a lui decisioni fondamentali, scelte che faranno la definitiva e assoluta differenza tra la vita o l'eterna maledizione."
Al di là di una trama ormai abusata e violentata in tutte le posizioni del Kamasutra, devo ammettere che il racconto epistolare funziona.
Certo, in termini di empatia ed emotività non è il massimo, sappiamo fin dal principio che il protagonista sopravviverà per raccontarcelo, ma tutto sommato è una storia piacevole da seguire.
Al di là del linguaggio diretto e senza fronzoli, per quel che concerne la tensione narrativa, proprio per il modo descrittivo in cui è raccontata, non mi ha trasmesso molto.
Vabbè che di narrazioni a tema Zombie ne è pieno il fosso, ma qui si fa fatica a provare empatia e simpatia per i personaggi, tutti poco delineati e freddi, tra cui spicca come un iceberg il militare protagonista, praticamente il gelo e la metodicità fatta persona.
Pensate che ho da poco finito di leggerne le gesta e già mi sono dimenticato il suo nome...
Per carità, in una storia del genere calza a pennello, è la persona adatta per sopravvivere ad un Apocalisse Zombie, ma certamente non è un personaggio amabile.
Il libro è il primo di una trilogia, edito dalla Multiplayer edizioni e trovabile dappertutto, anche in formato Ebook, che proprio per la brevità del romanzo è quello che ho scelto di leggere.
A Diario Di Un Sopravvissuto Agli Zombie hanno fatto seguito Oltre L' Esilio e La Clessidra Infranta, che chiude il cerchio di questa trilogia.
Li prenderò? Per ora ne dubito, più avanti chissà.
Alla fine è una lettura che vale la pena?
Non credo che il racconto epistolare aggiunga granchè al genere, ormai logorato di suo.
La storia è la solita: Zombie da cui scappare e difendersi, distruzione, desolazione, scarsità di viveri , l' affannosa e disperata ricerca di un posto sicuro, l' incontro e scontro con altri sopravvissuti, niente che non sia stato già raccontato.
Però, il libro è asciutto, leggero e gradevole da leggere, un romanzo di puro intrattenimento.
Per un appassionato del genere, è una lettura che può valer la pena affrontare, anche se per quel che mi riguarda non raggiunge i fasti di The Walking Dead e World War Z, ma qui entriamo nel discorso di meri gusti personali.












