mercoledì 25 luglio 2012

Di ricordi, Micronauti e crolli intonacatura del soffitto.

E' molto tempo che accendo il computer con la voglia di buttare giù due righe e poi puntualmente mi dedico ad altro.
Il caldo, il Texas Holde'm, la voglia di fare cento cose contemporaneamente, l'uso più semplice e meno impegnativo dei social network mi hanno progressivamente allontanato da questo spazio, ed è un male.
Poi succede che ti mostrano la vecchia immagine di un giocattolo della tua infanzia e ti si apre un mondo.
Come un flash ti ritorna in mente un ricordo sopito che vuole essere descritto, raccontato, che vuole restare a memoria imperitura nel mare dell'etere e tutto per colpa dei Micronauti.
Forse non si direbbe tanto a vederla dall'esterno ma casa mia credo un centinaio di anni li abbia.
Fu rasa al suolo e ricostruita dopo il terremoto del 1908 e bombardata successivamente durante la seconda guerra mondiale per via della vicinanza al porto come tutto il rione d'altronde.
Rimasta scoperchiata dai bombardamenti fu rimessa a nuovo e di nuovo abitata dai miei con una particolare tendenza però: da che mi ricordi almeno due,tre volte parte dell'intonacatura del soffitto ha ceduto ed è venuta giù ed una proprio durante una mia sessione ludica con i Micronauti.
Avrò avuto sei,sette anni credo e mi trovavo nella camera da letto dei miei genitori impegnato in una feroce battaglia tra il micronauta con il mantello e quello bianco quando all'improvviso sento il bisogno impellente di fare pipì e corro in bagno. Neanche il tempo di tirare l'acqua che si sente uno scatafascio tremendo e tutti corrono in camera e trovano parte dell'intonacatura del soffitto sopra il letto e proprio sui micronauti abbandonati lì dal sottoscritto.
Ma le mie peripezie con l'intonacatura del soffitto non finirono allora. Egli voleva la sua seconda occasione ed una mattina di qualche decennio fa l'ha avuta ( con pochi danni per fortuna, ma stavolta fece centro.)
Era mattina presto ed ancora dormivo quando improvvisamente mi risveglio urlando, coperto di polvere e con calcinacci e pezzi di intonaco tra le lenzuola.
In pratica mi crollarono addosso quasi due metri di intonacatura del soffitto addosso, proprio sopra il mio letto.


Per fortuna a parte un piccolo livido violaceo sul fianco sinistro non ebbi nessun danno fisico ma è certo che da allora guardo l'intonacatura del soffitto di casa con altri occhi aspettandomi prima o poi qualche altro scherzetto.

martedì 10 luglio 2012

" Non ho mai più avuto amici come quelli che avevo a 12 anni. Gesù, chi li ha?"

Questa è una citazione che arriva direttamente dal film Stand By Me - Ricordo di un'estate a sua volta tratto liberamente dal racconto fantastico di Stephen King Il corpo pubblicato nella raccolta di novelle dal titolo Stagioni Diverse.
Non so di chi sia il merito di questa frase se di Rob Reiner il regista oppure di qualcuno degli sceneggiatori so che però nel racconto non me la ricordo nonostante sia tra quelli che ho letto più volte e che preferisco di più ( per me in un'ipotetica classifica Il Corpo si assesta sul podio tra le opere del Re).
Però è una frase azzeccata non solo  per quel che concerne il film ma anche per quel che concerne la vita vera, per lo meno la mia.
Non credo dipenda tanto dalle persone che ci circondavano allora ma più da uno stato mentale che andando avanti nel percorso di crescita e della vita si viene a perdere.
A quell'età è tutto circoscritto a noi, non ci sono ancora gli ormoni e le ragazze a scombussolare la vita e le amicizie e ammettiamolo spudoratamente il Re aveva ragione quando asseriva che in fondo tutto i ragazzini sono un po' pazzi e anche tra gli esseri più crudeli che esistano ( le autopsie sugli animaletti come formiche,cicale,ecc.ecc. che facevo da piccolo con i miei cugini in estate manco si contavano).
Soprattutto amerò sempre quell'età per quella mancanza di egoismo e i cui sentimenti di amicizia sono tra i più veri che ricordi.
Con l'adolescenza a poco a poco si forma una cerchia più ristretta e intima di amicizie ma sempre con quel velo di smaniosità, di attesa, di prendere il volo verso altre esperienze e gli amici, spesso e volentieri, passano in secondo piano e superati i trent'anni della maggior parte di questi rapporti non v'è traccia.
E qui lo dico, sarà la sindrome di Peter Pan o chissà cos'altro ma anche se dovessi rinunciare alla maturità e alle esperienze fatte, al sesso, alle palpitazioni dell'amore, è quella l'età a cui tornerei. ;-)