mercoledì 18 gennaio 2023

L'altro posto - John Ajvide Lindqvist

Ho già parlato in passato di Lindqvist, che un po' tutti in Italia abbiamo conosciuto grazie all'adattamento cinematografico del suo libro Lasciami Entrare, che ha avuto due film ad esso dedicati, tra cui un remake americano.

Lasciami entrare è anche l'unico suo libro che possedevo in cartaceo, perché ricordo all'epoca che un amico virtuale mi prestò le sue copie in e-book di altri libri di Lindqvist che avevo intenzione di recuperare come Il porto degli spiriti, L'estate dei morti viventi e Una piccola stella.
Credo anche di avergli dedicato anche dei post qui sul blog, quello su L'estate dei morti viventi sicuramente, visto che lo lessi in un periodo travagliato della mia vita, che mi vide abbandonare questo spazio per tanti mesi.

Dopo di allora, confesso di averlo totalmente perso di vista, e non avevo certamente in programma di leggere altri suoi libri.
Ho spesso trovato le sue opere stranianti, alcune anche abbastanza originali, tipo Una piccola stella, ma tranne che con Lasciami entrare, non mi ha mai preso fino in fondo, cioè non comprerei mai un suo libro a prezzo pieno.

Ed allora cosa è successo?
Semplice, l'ho pescato al mercatino dell'usato.
Ora, io a dirla tutta avevo altre idee, che erano quelle di comprare in libreria un romanzo classico contemporaneo, ma purtroppo non ho avuto modo e denaro.

Comunque spulciando tra le bancarelle, è saltata fuori questa copia della Marsilio uscita intorno al 2018, e mi ha fatto specie che qualcuno si sia liberato di un romanzo pubblicato da così pochi anni.
Da una parte mi è suonata una campanellina d'allarme, perché ho pensato che questo romanzo potesse essere piaciuto poco al possessore tanto da liberarsene, ma dall'altra, trovare un romanzo praticamente nuovo a 2 Euro, di un autore che comunque ho apprezzato, è sempre una cosa buona e giusta.

Tra l'altro leggendolo ho trovato numerose pagine sottolineate, segno che quindi al lettore, qualche paragrafo deve averlo colpito, quindi è venuta un po' meno l'idea che al possessore del libro non fosse piaciuto, quindi vai a vedere i veri motivi per cui lo ha svenduto.

Ma bando alle elucubrazioni e passiamo al libro vero e proprio.

John Lindqvist ha diciannove anni e vuole diventare un prestigiatore. Il concorso per maghi che si terrà in Danimarca è vicino, e lui si esercita duramente nella speranza di vincere un premio. Non vincerà nulla, anzi, nemmeno riuscirà ad arrivare a Copenaghen. Invece, viene arrestato per furto, e quando esce di prigione e torna al suo condominio buio e stretto nei sobborghi di Stoccolma, proprio accanto al tunnel di Bunkeberg, si accorge che qualcosa è profondamente cambiato. Intorno a lui avverte un movimento strano e spaventoso. Si rende conto che tutto nasce nella lavanderia comune nello scantinato del suo palazzo. E ha a che fare anche con alcuni dei suoi vicini e con quello che fanno nelle docce dietro la lavanderia. C’è qualcosa che regala agli iniziati esperienze incredibili e meravigliose. Qualcosa che li porta in un luogo che John chiama “l’altro posto”. Dove puoi essere quello che sei davvero. C’è un prezzo, ovviamente. All’inizio sembra un prezzo ragionevole. Solo un po’ di sangue. Ma alla fine John capirà che il vero prezzo da pagare è molto più alto.
 
Diverso da qualsiasi cosa Lindqvist abbia mai scritto, L’altro posto, seguito indipendente di Musica dalla spiaggia del paradiso, è un’autobiografia fantastica sospesa tra realtà e finzione, dove la linea di confine tra il vero e il falso, il reale e il surreale è ingegnosamente annullata.

L'altro posto è praticamente una biografia dell'autore romanzata in chiave orrorifica, e per lo più ambientata nella sua post adolescenza.
Il romanzo infatti parla principalmente di un giovane uomo svedese che deve trovare ancora la sua strada, ed in qualche modo solitario e confuso sul suo presente e futuro, e che si guadagna da vivere facendo il prestigiatore in strada o in qualche ristorante.
Il protagonista ovviamente è l'autore stesso.
Diciamolo subito, dal punto di vista orrorifico non racconta nulla di nuovo, anzi, vi verranno in mente altri libri, altri autori, ed altre storie.
Stephen King, Clive Barker, persino Joe Hill.
Detto questo, il libro è incredibilmente scorrevole, tanto che si potrebbe leggere anche in poche ore, visto che comunque conta poco più di 300 pagine, ed i caratteri sono anche abbastanza grandi.

In più Lindqvist non è un autore scontato, e le sue opere hanno pochissime forzature e cadute di tono, pur essendo parecchio ondivaghe e oniriche in più punti.
Certo, per comprenderlo meglio, bisognerebbe avere delle infarinature sulla vita sociale e politica della Svezia di quel periodo, ma ad onor del vero, l'autore riesce a trasmettere l'atmosfera e l'inquietudine giusta, nonché il desiderio e gli stimoli, che l'essere nella lavanderia riesce a evocare nelle menti e nelle esistenze degli abitanti del condominio in cui vive il protagonista della storia.

Molto carino anche il racconto nel racconto che vede protagonista un bambino piuttosto strano ed inquietante, che mi ha ricordato moltissimo L'estate che sciolse ogni cosa.

L'altro posto, per me, è tutto sommato un buon libro, ma che non racconta nulla di nuovo.
Ribadisco che personalmente non spenderei 18 Euro per un libro di Lindqvist, ma allo stesso tempo non mi sento di criticare il libro, che il suo lo fa.
E' una bella storia, scritta in modo molto efficace.

E' un po' strana la parabola avuta da quest'autore, che segue in un certo senso quella di altri romanzieri del suo stesso genere, come Barker o Straub, che ci hanno messo poco tempo a finire nel dimenticatoio.

Non tutti sono Stephen King, e non tutti hanno la sua forza propulsiva.
Ci vedo un parallelo con la società attuale, in cui sei costretto ad essere veloce e sempre presente, quasi come un influencer o un content creator, perché al giorno d'oggi, la gente ci mette poco a scordarsi che esisti, anche se sei un bravo scrittore.

O semplicemente come altri ancora, ha azzeccato un romanzo di massa, e poi si è accontentato di vivere di rendita, chissà.

In ogni modo, Lindqvist è una buona alternativa all'horror di massa del momento.


Alla prossima!


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