sabato 20 marzo 2021

Later - Stephen King

 " C'è sempre un dopo, adesso lo so.

Almeno finché non moriamo."


Later è piaciuto a molte persone.

Sia ai vecchi, che ai nuovi fedeli lettori di King.

E' giusto premetterla questa cosa, perché non vorrei che qualche sparuto ed isolato lettore indeciso sull'acquisto o meno, capitasse di blog in blog e da sito in sito da queste parti e si convincesse a non acquistare il libro a causa del sottoscritto.

Non fatelo mai, non affidatevi mai ai gusti altrui, e fatevi la vostra idea.

Ci sono appassionati di King che trattano quotidianamente nei loro spazi le opere dell'autore sia su blog, che su Instagram o Facebook, che hanno amato molto quest'opera e quindi fatevi un giro anche da loro, vi prego.

Detto ciò io il romanzo l'ho acquistato e rivendico il diritto di esprimere anche il mio parere da appassionato di horror e di questo scrittore in particolare che ormai seguo da trent'anni.

Se Later fosse stato pubblicato negli anni '90 o nei primi anni duemila, avrebbe potuto essere contestualizzato in maniera diversa, ma per essere un horror dei nostri tempi, a me sembra un'opera ormai fuori tempo massimo.

Il tema del fantasma è ormai sdoganato in tutte le salse e non sono poche le opere non solo letterarie, ma anche cinematografiche o televisive che hanno attinto al genere.

King stesso in quest'opera prova a giocarci, citando alcune di queste opere, conscio che probabilmente qualsiasi lettore avrebbe trovato delle somiglianze.

Film come Il sesto senso o serie Tv come Ghost Whisperer hanno notevoli somiglianze con Later e probabilmente questo libro aggiunge poco o nulla alla bibliografia di King, anzi tutt'altro, dato che in questo libro l'autore sembra un po' ripetersi strizzando un po' l'occhio ad un particolare capitolo di It.

Later ha una trama molto semplice quanto molto banale:

E' la storia di un bambino che vede i fantasmi, comunica con loro, e che deve nascondere, convivere e crescere con questa peculiarità.

Parliamone un po' meglio dopo la sinossi:

Solo i morti non hanno segreti. Jamie Conklin ha proprio l'aria di un bambino del tutto normale, ma ci sono due cose che lo rendono invece molto speciale: è figlio di una madre single, Tia, che di mestiere fa l'agente letterario, e soprattutto ha un dono soprannaturale. Un dono che la mamma gli impone di tenere segreto, perché gli altri non capirebbero. Un dono che lui non ha chiesto e che il più delle volte non avrebbe voluto. Ma questo lo scoprirà solo molto tempo dopo. Perché la prima volta che decide di usarlo è ancora troppo piccolo per discernere, e lo fa per consolare un amico. E quando poi è costretto a usarlo lo fa per aiutare la mamma, lo fa per amore. Finché arriva quella dannata volta, in cui tutto cambia, e lui è già un ragazzino, che non crede più alle favole. Jamie intuisce già, o forse ne è addirittura consapevole, che bene e male non sono due entità distinte, che alla luce si accompagnano sempre le tenebre. Eppure sceglie, sceglie la verità e la salvezza. Ma verità e salvezza, scoprirà tempo dopo, hanno un prezzo. Altissimo. "Later" è una nuova variazione King sul tema del bene e del male, un romanzo - come sempre - pieno di emozione e tenerezza nei confronti dell'infanzia e della perdita dell'innocenza, ma anche una riflessione matura sulla nostra possibilità di scegliere. Con un tocco di affettuosa ironia nei confronti dell'operoso mondo che ruota attorno a un grande autore.


Later ha prima di tutto una bellissima copertina, quasi da romanzo pulp.

Ricorda quella di Colorado Kid e non sono poche le affinità stilistiche con quel romanzo.

La prosa di King si fa più asciutta ed ermetica, c'è poco approfondimento dei personaggi, meno spazio all'ambiente esterno che anzi risulta piuttosto compresso.

Il tutto si concentra su pochi individui, praticamente.

Jamie il protagonista che è colui che vede i fantasmi, la madre Tia che è un'agente letteraria e la compagna di lei, una poliziotta tutta d'un pezzo, nonché probabilmente il miglior personaggio del romanzo o almeno quello più approfondito, secondo me.

Il resto è una intersecazione tra il genere horror e quello pulp.

Ed il secondo aggiunge un po' di pepe alla storia che per il primo centinaio di pagine ho trovato veramente banale come poche.

Nonostante tutto però ritengo Later un libro molto scorrevole, come sempre d'altronde quando si parla di King.

Perché si può dire di tutto, ma non che Steve non sappia scrivere.

Il romanzo si legge molto velocemente, ed ad un certo punto prende un ritmo tutto sommato avvincente, soprattutto grazie al personaggio di Liz che è l'unico che evolve in corso d'opera in maniera interessante.

Jamie il protagonista è un personaggio piuttosto insipido per quel che mi riguarda ed anche sua madre, cioè King prova a dare ad entrambi un po' di background per renderli più empatici, ma la loro storia scorre troppo velocemente per permetterci di affezionarci a loro.

Later è un romanzo veloce.

Probabilmente è voluto che sia così.

King ci racconta poco della vita di madre e figlio, se non quella legata necessariamente alla trama.

Qualcuno griderà alleluia, mentre io sento un po' la mancanza della sua elefantiasi letteraria, che ti permetteva di entrare meglio nella storia e nella vita dei personaggi del libro.

Ho parlato poco della parte horror, ma come ho detto all'inizio è una parte piuttosto debole per quel che mi riguarda, sa di già visto ed anzi ad un certo punto della storia passa quasi in secondo piano.

Il male in questa vicenda è fin troppo evanescente per spaventare davvero.

Anche il finale ricorda quello di Colorado Kid, il che dovrebbe farvi intuire cosa voglio dire, almeno se avete letto quel romanzo, quindi mi fermo qui.

Later è un libro di " mestiere ".

Diciamo che sembra una di quelle opere scritte quasi per rispettare una scadenza oppure per scrivere un libro pulp senza impegno, di quelli che si leggono velocemente e si dimenticano subito dopo.

E' un'opera che comunque ha una sua dignità letteraria e ne giustifico l'esistenza, ma King non si è impegnato granché.

Avessi pagato questo libro cinque Euro probabilmente non avrei battuto ciglio, ma per 19 Euro, da King mi aspetto molto di più.

Diciamo che certifica alcune cose:

La mia ormai lontananza siderale dal fan medio di King, ed anche la mia idiosincrasia per le opere in prima edizione che sempre più spesso non ne giustificano l'esborso.

E soprattutto il fatto che mi trovo poco a mio agio nel genere horror odierno, mi sa tutto di già visto e di già raccontato.

Sempre più spesso mi tocca rifugiarmi nelle opere del passato.


Alla prossima (?)!






26 commenti:

  1. Domanda, Pirk: quindi King si è fatto condizionare anche lui dai tempi della nostra società, nella quale tendiamo a divorare un po' tutto? Mi sembra che questo libro ti abbia deluso molto e che tu nella recensione ti sia tenuto "soft" nel giudizio (come giusto che sia: anche io non amo le stroncature troppo calzate).

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    1. Io credo che volesse semplicemente scrivere una storia leggera e veloce, il libro è proprio impostato così.
      Secondo me non vale il prezzo che ho pagato, tutto qui.
      Come ho detto all'inizio questo libro è piaciuto a molti vecchi e nuovi appassionati, quindi probabilmente sono io a non essere ormai più nella stessa lunghezza d'onda del Re.
      Quindi per rispondere alla tua domanda, caro Riky, no, non penso che King si sia fatto condizionare, aveva semplicemente voglia di scrivere un romanzo pulp. :-)

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  2. È molto tempo che mi sono ripromesso di riprendere King con più costanza, poi perso tra altre letture continuo a rimandare, la sua produzione più recente mi manca in toto.

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    1. Paradossalmente è meglio così perché ritengo che quest'ultimi romanzi è meglio leggerli in edizione economica piuttosto che in prima edizione, perché non meritano il prezzo a cui sono venduti.

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    2. Io in hardcover non compro niente. l'ultimo acquisto è stato Jerusalem di Alan Moore perché sapevo che l'edizione economica non sarebbe mai arrivata, e infatti mi pare proprio che ad oggi non ci sia, per il resto tutto in economica.

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    3. Concordo, ma a volte mi faccio vincere dalla voglia di leggere subito una cosa, ma dipende anche dalla disponibilità economica che ho in quel momento.

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  3. Di norma apprezzo molto Il Re, però credo che nemmeno a lui riescano tutte le ciambelle col buco, quindi se non hai apprezzato il libro ci sta benissimo e ci sta tutto. Devo ancora leggere Later, quindi ti farò sapere le mie impressioni dopo la lettura. Comunque ho apprezzato il tuo parere ela tua sincerità, come sempre.

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  4. Ciao! Ho appena finito di leggerlo e non posso che darti ragione su ogni punto! Io lo vedo come un tentativo di ritorno al passato, forse se questa storia l avesse scritta un altro mi sarebbe piaciuta di più, ma scritta dall'autore di shining, mucchio d' ossa, 1408..... dai...
    Ho apprezzato molto di più Doctor sleep, lì c' era un protagonista maturo e problematico alle prese con fantasmi e problemi molto reali.

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    1. Ti confesso che Doctor Sleep all'epoca non mi piacque, anche per via della traduzione in italiano dei nomi dei villain che toglievano gran parte del fascino dei personaggi.
      In più trovai anche la trama troppo sbilanciata in favore del bene, perché la ragazzina era fin troppo potente rispetto al male, ma è anche vero che non lo leggo da molti anni, prima o poi vorrei rileggerlo.
      Anch'io con Later ho avuto lo stesso pensiero: è una storia che avrebbe potuto scrivere quasi chiunque romanziere odierno.

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    2. Verissimo, la ragazzina ha poteri enormi. Ho letto anche la recensione di Cose Preziose, sai quel finale è davvero strano, sopratutto quell' ultima visione che abbiamo di Gaunt... comunque non so perché ma vorrei tanto una nuova storia dell' universo Torre Nera... dai, una passeggiata sul campo di battaglia di Jericho hill ci vuole per completare quella saga!

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    3. Eh, magari!
      Quanto mi piacerebbe tornare nelle lande de La Torre Nera e leggere la vera storia della battaglia di Jericho Hill.
      Quella dei fumetti mi deluse molto.

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    4. Ho letto anche io i fumetti... ma niente di che... quella saga è troppo complessa e inquietante, non è adatta per essere ridotta in fumetti e film. Io posso dirti solo che quelle storie per me erano diventate una ragione di vita, a 15 anni vedevo la torre nera dietro ogni angolo di strada!

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    5. In un certo senso è la saga della mia vita.
      Se mi sono appassionato alla letteratura è solo grazie a quei volumi da cui si può dire che è partito tutto.
      Prima leggevo solo una tantum.
      Ho anche un tatuaggio con la scritta Ka sulla nuca proprio perché quella saga è stata un po' un nuovo inizio.

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    6. Del tatuaggio mi ricordo, me lo avevo detto tempo fa! Bisognerebbe rileggerla... prossimamente affrontero' the outsider, finalmente è uscito in un' edizione con un prezzo abbordabile.

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    7. The outsider manca anche a me, è l'unico romanzo di King che non ho ancora comprato.

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    8. Ancora a proposito degli ultimi romanzi di King... ce ne è uno che mo ha deluso tantissimo, Mr Mercedes, non so se lo hai letto. Se non lo hai letto non ti dico nulla, non mi piace mai dare anticipazioni sulle trame dei libri.

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    9. Beh, personalmente di Mr. Mercedes mi è piaciuta poco la svolta soprannaturale del terzo volume, visto che fino ad allora la saga era un thriller convenzionale, ma tutto sommato leggibile.
      Anzi, Chi perde paga, ovvero il secondo volume, mi era anche piaciuto un bel po'.
      Sono i personaggi della trilogia che trovo poco credibili soprattutto Holly e Jerome, che personalmente mi hanno sempre lasciato freddino, soprattutto il secondo che appare un essere quasi perfetto senza nessun difetto tangibile, dubito che esistano degli giovani così. :-)

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    10. Svolta soprannaturale!!! Mi hai acceso la curiosità, io avevo letto solo il primo libro! Mi sa che il secondo a questo punto me lo leggerò!

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    11. Il secondo inizialmente sembra anche slegato dalla serie, ma è un libro tutto sommato bello.
      Sul terzo ho già detto anche troppo. :-P

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  5. Per me sono ormai troppe le cannate di King negli ultimi anni per dargli fiducia. Colorado Kid è l'esempio di come non si dovrebbe scrivere un libro, ovvero che non si prende in giro il lettore: non puoi scrivere un giallo e non dire chi è il colpevole, e dire pure che avevi un paio di ottime idee in proposito e non utilizzarle. Se non hai voglia di scrivere, non scrivere. Purtroppo questo atteggiamento King se lo riprende di tanto in tanto.

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    1. Beh, a parziale giustificazione riguardo Colorado Kid c'è da dire che è tratto da una storia vera che non ha trovato soluzione ed anche dal fatto che King abbia affermato di aver voluto scrivere un romanzo senza finale, ma è innegabile che da un punto di visto narrativo può rivelarsi una scelta non conforme.
      A me per esempio non piacque.
      Ed anche in Later dal punto di vista orrorifico c'è praticamente un non finale.
      Sulla chiosa finale sono d'accordo, King ormai ragiona come un'industria e scrive a prescindere dal risultato.

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  6. Io avevo ritrovato il King leggendario in 22.11.'63, e poi anche ne Il bazar dei brutti sogni, o in Se scorre il sangue.. ma questo Later si legge davvero in un battito di ciglia.. forse solo questo voleva dimostrare King.. di poter catturare col quasi nulla (che quasi nulla non è se riesce a tenerti incollato 300 pagine..). Quel "Ma non ora" finale.. è un pezzo di questa industria che sforna pagine a livelli industriale, con i meccanismi perfetti per incollartici. Lunga vita al Re. ;)

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    1. Lunga vita al Re, sicuro, spero che campi e scriva il più possibile.
      11/22/63 è piaciuto molto anche a me, insieme a Revival è il suo romanzo che mi è piaciuto di più dei suoi ultimi lavori.
      Grazie del commento. :-)

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  7. Ne ho scritto anche nel mio blog, e sono venuto a leggere la tua recensione soltanto dopo aver espresso la mia, perché solitamente cerco di non farmi influenzare da nulla...
    Nonostante a me sia piaciuto, capisco benissimo tutto ciò che hai scritto. È un King diverso (come col tempo sono diventato un lettore diverso anch'io), e da qualche anno l'ho accettato. Questo però non vuol dire che quando scrive cose terribili (come, per me, lo sono "Elevation" e tutto ciò che riguarda Holly Gibney) me le faccia piacere per forza, anzi. Ma "Later" per me è un buon romanzo, che mi è piaciuto proprio per quei/quelle difetti/differenze che hai sottolineato tu rispetto al King di qualche tempo fa. E poi... il nostro caro zio Steve sta cominciando ad avere pure una certa età :D

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    1. Verrò a leggere subito, ti risponderò lì, in caso. :-)

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